mercoledì 29 dicembre 2010

Vorrei

Oggi vorrei trovarmi
lontano da qui e da
me

Svegliarmi con la voglia che
mi è mancata fino a ieri

Sentire tutto ciò a cui non
ho mai prestato orecchio

Ieri con i ricordi brutti dei
giorni precedenti tutti da
dimenticare

Ieri avevo esaurito l’entusiasmo
per credere in giorni migliori

Tanti i giorni precedenti dalla falsariga
prevedibile con tempi e ritmi sempre
più inutilmente ripetitivi

Affaticato e logoro da una consuetudine
incline all’ordinario più casuale

Vorrei liberarmi “dall’intreccio” che
m’ingarbuglia inesorabilmente da
troppo tempo in uno spiacevole
disordine quotidiano

Vorrei avere meno “risentimento” per
quello che non riesco a dimenticare
di ieri che persiste nel farmi male

Vorrei rinunciare alla costante diffidenza
per “leggere” il domani con più fiducia

Desistere dallo “scoramento” bensì trovare
in me consapevolezza volontà di volere
cambiare modificando il modo di pensare
forse è il rimedio a tutto ciò

Carlo Sani

giovedì 16 dicembre 2010

Navigare

Spruzzi pieni di vento sul viso

Un baldanzoso mare oltre alla barca
fa sussultare anche il mio cuore

La scia solca una tumultuosa
marea

Penetra il salino facendomi
bruciare gli occhi

Questo immenso blu mi appassiona

S’increspa l’onda che tinge di
bianco il propagarsi dei flutti

Sospingendomi sempre più lontano
il mare incalzato dal vento ne segue
il suo soffiare

Io il mare con la stessa
voglia di navigare

Grande la smania di lasciarmi
alle spalle tutto ciò da cui
ho deciso di andarmene

Carlo Sani

sabato 11 dicembre 2010

Ho

Ho di te la carezza tra i capelli
i tuoi occhi fissi su di me

Stretti in un abbraccio
sembrava non dovesse
finire mai

Cingo con più forza
le mie braccia a te

Mentre sussurri dolci parole
i tuoi occhi non vorrebbero
vedere nei miei il tuo stesso
soffrire

Dolore che pur sforzandomi
non riesco a mascherare

Troppo presto quello stringersi
colmo d’amore, le tue stanche
braccia non avrebbero potuto
più

Ho il tuo sofferto ultimo
respiro nelle mie labbra

Carlo Sani

venerdì 10 dicembre 2010

Camminando

Chiaro pomeriggio di sole

Luminoso sole brucia un accaldato
viso ruga dopo ruga

Il soffio gelido del vento
mi "pizzica" le orecchie

La corrente spazza via le secche foglie
di smarriti alberi sempre più spogli

Placido catturo un pensiero dopo l’altro
non mi accorgo dei molti passi fatti

Carlo Sani

mercoledì 8 dicembre 2010

Critica

Non mi aspetto commenti eclatanti ai miei scritti perché
so di essere solo uno che ascoltandosi ama descrivere
quello che sente

Ho ricevuto proprio un paio di giorni addietro da un caro amico con cui
ho condiviso un esaltante periodo senza grossi pensieri ad affliggere
giorni pieni di fervido trastullarsi della mia vita la critica più spietata
e tranciante

La stroncatura è partita sul binario tutto d’un fiato investendomi come
un uragano facendomi sprofondare in un mortificante sbandamento

Per fortuna ha ripreso fiato e la critica ha assunto un andamento
meno svilente arrivando a specificare come più strofe in molte
poesie lette erano apprezzabili e piacevoli

Anche se solo poche in tante cose scritte gli sono piaciute
dall’inizio alla fine, non mi sono afflitto più di tanto

Per quanto sia stata una critica severa e sconfortante su di me
ha avuto un effetto elettrizzante pieno di vigore creativo con
la “sfrontatezza” che mi contraddistingue fisserò altre pagine
con i miei pensieri

Carlo Sani

giovedì 2 dicembre 2010

Natura

Campi, prati l’erba le spighe
i fiori

Sospira il vento su di essi sfiorando
il
gambo in delicata carezza fa cadere
a terra il blando petalo

Campi con i solchi arati di fresco
da laboriose braccia

Mani con la terra tra le dita

Bagnata di sudore la fronte di contadini
piegati sulle ginocchia in consueta
faticosa icombenza giornaliera

Prati in aggraziata sintonia con la natura
circostante che ne disegna i contorni
ne riduce lo spazio

Calpestando il loro vaporoso mantello
i passi scorrono leggeri

Erba che a mille usi ti presti anche
se nel tempo tanti sono i pretesti
per arrecarti danno tutti i giorni
dell’anno

Fiori non c’è petalo che non abbia
in
se l’ispirazione la fantasia di un
creato che in essi ha dipinto
i colori più belli

Carlo Sani

lunedì 29 novembre 2010

Tu sei

Splendida, suggestiva, diafana nel
tuo splendore gitano mi hai fulminato

Ondulati i tuoi lunghi capelli nero
lucente a incorniciare l’ovale di un
viso quasi perfetto

Flessuosi lineamenti in un viso
abbagliante dai zigomi delicati
appena abbozzati

Occhi scuri intensamente luminosi
dallo sguardo lungo che arriva dove
deve, provocando incolpevoli imbarazzi

Bocca con labbra dai toni vagamente accesi
che sembra siano costantemente in lieve
sussurrare

Il mio sguardo in te si perde la tua bellezza
m’intimidisce in te svanisco in una speranza
vana

Tu sei il mio concepire l’impensabile
e questo mi basta

Carlo Sani

Sognare

Aiutami questo mare non mi fa respirare
le sue onde i suoi spruzzi mi fanno
traballare

Non ho i gomiti sostenuti da uno scorri
mano di un’imbarcazione in alto mare

Sono in compagnia di me stesso della mia
malinconia ricca di fantasia che mi porta
via
lontano, dove solo con l’immaginazione
posso arrivare provando un’ infinita
suggestione

Mi stupisco è la prima volta che non provo
quel patire mal di mare che tante volte
mi ha tolto il piacere di navigare

Bello fantasticare tra arruffati
flutti di un scherzoso mare

Bello lasciarsi andare tra una raffica di vento che
scompiglia i capelli, il planare a pelo d’acqua con
l’onda sul collo di spavaldi pennuti

Tutto questo "sognare" in una splendida
giornata di sole in mezzo a tanta delicata
e soffici batuffoli di neve

Carlo Sani

domenica 28 novembre 2010

La neve

Come bianco piumaggio ci ha coperto
con
la sua cappa di risplendente candore
al discendere della sera con le prime
luci congelati abbacinanti riverberi
rendono straordinaria tutta la città

Carlo Sani

dedicata a Andreino(3 anni)

sabato 27 novembre 2010

Buongiorno

Temerario mattino ti lasci alle
spalle una notte alla rinfusa

Ritmato il tuo silenzio dallo “sbuffare”
di marmitte di un caldo motore

Amabile come sempre ascoltare
il battibeccare di gracili
uccelli in perenne
disaccordo

Il solito giro di chiave, uno scalino
poi l’altro con ancora il sonno nelle
gambe

Spalancare il portone con la speranza
in un giorno migliore

Carlo Sani

Racc.Appunti n 1

Oggi ci sono, forse anche domani per sempre
<<<>>>
Meglio perderti di vista che sopportarti
<<<>>>
Mi credevo invece è stato peggio
<<<>>>
Forse una, più che altro quella
<<<>>>
Certamente mai, altrimenti dopo

Carlo Sani

La vita

In vita mia studi a metà libri quasi mai

Ho imparato a memoria ogni giorno
della mia vita

Vita dall’inizio conforme a quello
di tutti e dal percorso indifferente
per molti

Vita che non si chiede
che non ci appartiene

Vita imposta e costretta

Vita dai destini più diversi ma tutti
si finisce stesi a braccia conserte

Vita dal meraviglioso dipanarsi in magiche
atmosfere di giorni irripetibili e di notti
indimenticabili

Vita sopraffatta dal dolore
e dalla disperazione

Vita a discapito di altre

Vita al contrario di niente

La vita che non s’intrattiene
mai un minuto di più

Carlo Sani

giovedì 25 novembre 2010

Desiderio

La mia vita, la vostra quella degli altri
quante vite dai desideri differenti
avvolte contraddittori

Sempre più frequentemente provo il desiderio
di non sentirmi legato alle identiche cose
al mio rimanere sempre nei soliti posti

Luoghi e cose peraltro che in tanti momenti
di giornate meno uguali e ripetitive accetto
apprezzandone il sussistere

Il mio esistere nel vivere quotidiano
è
ostacolato dal non riuscire ad ottimizzare
agevolmente scrivendone tutto ciò che
naturalmente penso e provo

Ho lo stesso desiderio giorno dopo giorno
di assaporare quel gusto infinito che
provo nel perdermi nelle righe dei
miei incontenibili pensieri

Non so per voi cosa sarebbe questa vita senza
desiderare anche se più si ambisce avvolte
meno si riesce a concretizzare

Il desiderio più mortificante quando rimane
solo un sogno, in quanto non si riesce
a coglierne la vera essenza

Carlo Sani

Cipresso

Cipresso tutto scuro ritto ti ergi

Cipresso che tutto vedi tutto ascolti

Cipresso vedi i visi affranti bagnati dalle
lacrime e segnati dal dolore per chi sotto
alla tua ombra giace

Cipresso come tanti "soldatini" tutti in fila
accosti i viali che ci portano alle tombe
di chi più non c’è

Cipresso la tua austera presenza rende il
lugubre posto la più rispettabile dimora
per l’eterno riposare

Carlo Sani

mercoledì 24 novembre 2010

Perpetuare

Ci sono dei tonfi in certe giornate
non
importa da dove arrivano in quale
momento del mio quotidiano
che mi fanno sobbalzare

Mi riportano regolarmente a ricordi
di
bambino che ha vissuto quei rumori
in un tempo lontano dal mio presente

Perpetuandoli in una previsione
futura

Quando recepisco quei colpi la memoria
testimonia l’esistenza di un già vissuto
ripercorso nel tempo

Carlo Sani

lunedì 22 novembre 2010

Poesia

La poesia seppur triste è uno spontaneo
avvedersi dei messaggi della propria
coscienza

Con sensibilità non sempre dolorosa
trascriverne interpretandone il
contenuto

Carlo sani

domenica 21 novembre 2010

Semplicemente

Mi pregio di essere uno spericolato
entusiasta del mio pensare, ho
l’ardire di dedicargli qualche
riga, non perdo occasione
di volare via con esso
in
un impertinente fantasticare

Carlo Sani

sabato 20 novembre 2010

Lacrime

E’ l’alba non ho ancora chiuso occhio, molte
le lacrime che non hanno saputo trattenere

Sono al buio solo il lampione che
illumina il viale rischiara la stanza

Il computer acceca due occhi pesti e stanchi
a causa del nevrotico insistere sui tasti

Sono messo così da ore col pensiero
che continua a frugare nella mente

Piango di me stesso contrito
nel mio dolore

Lacrime senza fine per il suo
lasciarmi senza più ritorno

Come sempre mai un giorno che
non comincia col ricordo del
giorno prima il pensiero di
Lei

Insisto a guardare il cielo cercando
di trovare una traccia una rotta che
mi porti da lei

Piango nel mio disperato ricordare
quante lacrime amare

Carlo Sani

Il male di vivere

Non è facile spiegare come ci si sente quando la mente
inizia a mentire a se stessa smettendo di ragionare

Senti come se volessero portarti via il tempo
e non si riesce a porre resistenza si partecipa
passivamene

La mente si svuota di tutta la sua positività per lasciare
posto all’oppressione più cupa, che con tutta la sua
negatività porta inevitabilmente verso il buio più
nero giù sino in fondo all’anima

Trasformando quel dolore nel peso insopportabile
di dover vivere un’esistenza che vita più non è

Che peso indicibile il male dell’anima che trafigge
il petto come una lama di coltello ma che non lascia
ferite apparenti

Carlo Sani

venerdì 19 novembre 2010

Sentire

E’ tutta la vita che presto orecchio

Ascoltandomi provo
turbamento e tormento

Ascoltandovi tanta è la delusione

Pur cercando di non origliare , tutto inutile
perché quel sentire non smette di farsi ascoltare

Carlo Sani

giovedì 18 novembre 2010

Piacevole

Piacevole ascoltandola la musica che
mi pervade con scioltezza disinvolta

Scorrono scivolando via serenamente
i turbamenti che mi colmano la mente
di plausibili riflessioni

La memoria ripropone immagini di appaganti
scenari vissuti in armonia col sentimento
dell’amore per la vita

Raffigurazioni che in questo percepire si
sgretolano portando con se le sensazioni
più colme senza lasciare ombra alcuna di
amarezza

Carlo Sani

martedì 16 novembre 2010

Nulla

Mi sono svegliato ed è un
inquieto presagire

Mi lavo le mani,mentre le insapono
è come se accarezzassi parte di te

Il mio asciugamano il tuo lenzuolo

La colazione ha il tuo sapore

Non c’è nulla che mi distolga
dal pensarti mentre ti penso
mi rattristo perché ho solo
sognato e come sempre
si dissolve lasciando
il "profumo del nulla"

Carlo Sani

lunedì 15 novembre 2010

Voglia di remare

Voglia di remare sospingendo verso la marina
una barca con la prua rivolta al largo a evitare
l’approdo, come non sia un gradire attraccare

Carlo Sani

Autunno

Camminando nel parco in un giorno d'autunno
vedendo cadere le foglie ho visto all'improvviso
i giardini riempirsi di malinconia.

Carlo Sani

venerdì 12 novembre 2010

Tristezza

La tristezza non fa per me la lascio
agli altri il solo pensiero mi riempie
di malinconia, così mi sento da
buttare via

Carlo Sani

mercoledì 10 novembre 2010

Scoglio

a Ventimiglia c’è ancora quel masso che
il mare ha addolcito smussandone il profilo

Masso fortunato da me per molto
tempo amato e coccolato

Il suo colore nero rilucente lo
rendeva individuabile agevolmente

Scoglio mi sono imboscato al riparo
della tua mole possente tutte le
volte la voglia di andare a scuola
non era preminente

Su quello scoglio a cavalcioni superando
di un mare inquieto i più alti cavalloni

Al riparo di quel masso da curiosi
guardanti quanti baci stimolanti

Quante volte col tepore del
mio corpo l'ho scaldato per
ore

Scoglio sei stato il punto nero dove
pieno d’ardore mi facevo trovare
a determinate ore

Quando ritorno da quelle parti non manco
mai di farmi vedere da quel masso nel
tempo diventato un po’più basso

Con malinconia avvolte mi soffermo
a
ricordare quello scoglio in tutto
il suo “splendido invecchiare”

Carlo Sani

martedì 9 novembre 2010

Sonno

Ho talmente bisogno di riposare, solo pensarci
il mio cervello si mette a dormire colmando
di un distensivo sonno compenetrando tutte
le mie affaticate membra

Carlo Sani

sabato 6 novembre 2010

Chiesa

Quante volte ho letto e sentito dire del piacere
di sentirsi in un posto piuttosto che altrove

Io più che altro, spesso e volentieri mi sono
ritrovato a varcare la soglia di una chiesa

Accorgendomi più mi avvicinavo meno
il frastuono della città mi dava
disturbo

Spesso nell’avvicinarmi ad essa ho affrettato
il passo per colmare quell’ultimo pezzo di
strada

Chiesa la casa di tutti frequentata
da un’assenza imbarazzante

Nondimeno solo chi non vuole accorgersi
che la chiesa è a disposizione di tutti
evita di entrarci

Troppe a oggi le chiese che si riempiono
solo in quel giorno,in quell’ora stabilita

Chiesa luogo di culto, di meditazione
che devi sopportare l’indifferenza
costante di distratti fedeli

Chiesa il tuo offrire è solo quello
per cui siamo stati battezzati
la comunanza in Dio

Fede che parla col sentimento dell’amore
d’amore si nutre, con amore si manifesta

Chiesa in te mi accogli, in te convengo
non importa dove,in quanti, mi stai
a sentire ed esco migliore di come
sono entrato

Carlo Sani

giovedì 4 novembre 2010

Vado

Il tempo non anticipa soste
traccia il viso più del mio
corpo anche se con la
mente e lo spirito
vado
sempre scalpitando

Carlo Sani

martedì 2 novembre 2010

A causa

A causa d’infamanti nascite
quante tormentate vite

Quanto amore nel cuore
di anime smarrite

Quanti sentimenti inappropriati
per l’evidente disparità sociale

Quanti fallimenti ancora prima
dell’approccio, di palpitanti
aspettative di frementi
intendimenti

Quanti sogni pensati con lo stesso turbamento
nel cuore ma non tollerati a causa di una
paventata agiatezza

La differenza di classe ha riempito
la storia di cuori infranti spezzando
sul nascere ogni attrazione

Quante le occasioni perdute dell’avverarsi
di legami d’amore a causa del guardarsi
senza vedersi per quello che veramente
siamo

Nasciamo tutti con lo stesso diritto
di potere amare prescindendo

Carlo Sani

domenica 31 ottobre 2010

Lo specchio

Non spreco energie a dar di peso al chiacchiericcio
pettegolo, sono troppo impegnato a sopportarmi e
attento allo specchio all'immagine che da di me

Carlo Sani

La farmacia

Farmacie tante e mai vuote

Persone con ricette in mano una dietro
l'altra in fila sempre in attesa come
tutti di fare spesa, le ricette speciali
particolari solo per medicinali

Piccole grandi Farmacie, brutte belle, però
tutte con i muri a scandire tali e quali tutti
i nostri mali.

Dedicata alla farmacia Campioni

Carlo Sani

Adoro

Le feste baricadere e schiumeggianti le notti
in bianco di una vita al chiaro di luna.

La fierezza di appartenenza, l’identità
democratica

Il rispetto più della sopportazione il rigore
perché è meglio dell'assenza.

Mi astengo dallo stupidario quotidiano e cerco
di evitare di essere lasciato anche se possono
sembrare dei magnifici abbandoni.

Carlo Sani

Pregare

Mentre al mattino recito come sempre le mie preghiere
mi sono accorto che ultimamente il giorno che respiro
si è fatto più “amabile” carico di “ fertili”
positive percezioni che mi schiudono il cuore al
desiderio di seguitare con più consapevolezza nel
confidare nell’oggi, nel futuro e quello che più
conta a non avere “ paura della fine”

Carlo Sani

venerdì 29 ottobre 2010

il Carruggio

Ancora molto presente il ricordo
di due vite di ignari bambini tutti
e due con le braghe corte

Si contano sulle dita di una mano
i portoni di casa che ci separavano

Portoni che si aprono nel carruggio
dal gustoso sapore di pane

Carruggio che ha contribuito
al sorgere di un grande impulso

Carruggio che ha protetto il fortificarsi
di una grande amicizia colma d’affetto

Carruggio di quei due sei stato lo
scenario del loro prolifico baloccare

Carruggio dal lungo percorso, a me e
Gimmi però bastava quell’ultimo breve
tratto

Con la pioggia io e lui in pantofole in qualche
stanza di casa mia a divertici, oppure annoiarsi
in qualche portone, o sognando di fare chilometri
senza allontanarci d’un metro sul furgoncino fermo
in piazzetta

Niente e nessuno poteva separarci
e del carruggio ci sentivamo i dominatori

Quel carruggio ci ha fatto intendere, in
amicizia non ci siamo mai dimenticati

Carlo Sani

Luna

Luna dopo una notte in bianco
non ti decidi a lasciare un
cielo scolorito

Un cielo che si trascina
in un giorno tardo a venire

Un giorno dallo sperduto
e sfocato sole

Sole col pallido e infreddolito suo
barlume dopo una tribolata notte
di artico freddo

Sani Carlo

giovedì 28 ottobre 2010

Se fosse

Quanti se fosse nella vita
di molti di noi

Non si può sostenere che se fosse
non sia preferibile e meno sgradito
di peccato che

Se fosse, lascia alla speranza
uno spiraglio

Peccato che, ha la consapevolezza
che tanto cosi non può andare

Se fosse, non preclude tende
al meglio a evitare suo malgrado

Peccato che, ha in se il pentimento
ancora prima dell’accaduto

Se fosse, mi ha sempre fatto
pensare a un affaccio migliore
nel domani

Peccato che, mi ha tolto la certezza
la convinzione di potercela fare

Se fosse possibile concederei a tutti
una
opportunità, a meno che questo mio
desiderio non sia per qualcuno un
peccato di presunzione…. Carlo sani

Sarcasmo

Lei o nessuna! nessuna non esiste
lei non ha nome, quindi chiunque
cioè tutte

Chi dice questo è dunque
incontentabile e molto
indeciso

Carlo Sani

martedì 26 ottobre 2010

Uno che

Ho la fortuna di scrivere con
immutata dedizione da molto
tempo

Dell’ascoltare il mio profondo
assecondandolo a esprimersi
scrivendone

Mi rendo conto la cultura è una
grande dote ma è pur sempre
appresa

Poesia tu vivi nell’ascoltare
il proprio sentire

Per chi ne è capace la poesia è innata
non conosce dottrine o insegnamenti
quella è libera di esprimersi

Sono solo uno che da sempre
insegue il suo darsi retta

E fino a quando avrò orecchio
per
percepire chi vorrà continuerà
a leggerne

Carlo Sani

lunedì 25 ottobre 2010

Non c’è

Non c’è e tutti cercano
di capire chi e cosa

Non c’è giorno che vorrei riprendermi
un po’ del tempo che ho sciupato

Non c’è stato mai una sola volta che
il pentimento mi abbia impedito di
ricadere negli errori di sempre

Non c’è donna che pur sapendo
il mio contrastate i sentimenti
non si sia dedicata a me con
tanto entusiasmo

Non c’è situazione che mi imbarazzi
anche
se preferisco evitare la confusione
schivando ostacoli insormontabili

Non c’è mai stato nessun episodio,nessun
modo di pensare che mi abbia convinto
dell’esatto contrario

Non c’è nell’uomo la convinzione
che
la soprafazione di ideali contrapposti
non danno il diritto di decidere
calpestandoli le sorti di altre
miserabili esistenze

Mi sono reso conto con sofferenza che per molti
versi sono un uomo nato coi sentimenti sbagliati
in un epoca in cui le coscienze sono dettate dagli
umori più bizzarri

Non c’è bocca che abbia taciuto
nel momento in cui il silenzio
era d’obbligo

Non ci sarà mai luogo in cui la natura
pienamente conservata e rispettata
nella sua più totale armonia
che io non vorrei vedere

Carlo Sani

giovedì 21 ottobre 2010

Stradina

Albero ai margini di una curva di uno
sterrato con pietruzze in sparpagliato
disordine

Stradina che non conosci il caotico
viandare, che ti isoli di svolta
in curva

Carraia che non a caso percorri quei
terreni di una campagna grigia, dai
contorni sfocati e indefiniti in
una bruma che tutto avvolge
che tutto adombra

Sentiero che vigili nel tuo
percorrere i campi che in
te si delimitano

Stradina nel tuo districato proseguire
molti i cespugli che si accostano con
i loro ramoscelli punto d’appoggio
per uccelli stanchi nel vento

Nel tuo tragitto solo alcuni sparsi
casolari nel dispiegarsi della grande
campagna

Tante le stradine che valicano i fondi
di
campagne ben tenute, curate al meglio
mentre del loro polveroso transitare
nessuno se ne cura

Carlo Sani

sabato 16 ottobre 2010

Freddo

Da lontano quella nuvola
non fa percepire niente
di bello

Il sole si è dato per disperso

Al suo posto grosse nubi
scaricano il loro freddo
gocciolare

Alba che ti accechi con la
luce dei lampioni fin qui
accesi

Mattino che ti svegli nel dormire
di un giorno dal prolungato sonno

Freddo che si è impadronito
delle mie giornate

Giornate che hanno smesso le
maniche corte per indossare
le calze di lana

Giornate che porteranno con
se i brividi di un gelido inverno

Carlo Sani

In barca

Primo pomeriggio il sole si è lievemente stinto
rimane alto dov’è a fare da “ meridiano” con
i suoi
raggi, in una tavola di piatto mare che fatica
a spingersi a riva

Voglia di remare sospingendo verso la marina
una
barca con la prua rivolta al largo a evitare
l’approdo, come non sia un gradire attraccare

Carlo Sani

mercoledì 13 ottobre 2010

Pelago

Il sole che tinge d’oro con i suoi
raggi più lucenti un flemmatico mare

Ramato contrasto nel blu di un mare
che si trastulla in un quieto ondulare

Placido mare che non scuote
onda non increspa flutto

Grande pletora che in te si acceca
nel suo risplendere il sole di tutti
i giorni

In te grande pelago le nuvole di tutti i cieli
scrosciano la pioggia di tutti i temporali

Mare con te ho passato i giorni
migliori delle vacanze più incantevoli

Mare con te ho divagato nei ricordi
di un tempo recondito e ineguagliabile

Grandi le distese d’acqua
di un unico mare nostro

Carlo Sani

martedì 12 ottobre 2010

Oggi

Un pallido sole mi ha accolto
col suo caldo tepore sulla pelle

Fresca piacevole la carezza sul viso
di un’aria gradevolmente respirabile

Un parco ancora tutto bagnato dal sudore
della notte che bagna di refrigerio tutto
il suo erboso manto

Accogliente e tranquillo ritrovarsi nell’incantevole
verde di alberi dalle fronde vigorose e leggiadre
all’apparire

Erba che sa dei sapori freschi della terra

Terra che germogli i cespugli coi fiori
dallo sbocciare profumato e incantato

Sereno e coinvolgente passeggiare nei discreti
viali in rispettoso silenzio assorbito in un
proficuo pensare

Viali che attraversano il parco tutti
i giorni sempre nella stessa direzione

Piacevolmente disteso assaporo questo
risvegliarmi in un nuovo gioioso
giorno della mia vita, grato
continuo a percorrere
i miei passi

Carlo Sani

domenica 10 ottobre 2010

Pensandoci bene

Mi sono reso conto che molti miei scritti sono
tendenzialmente malinconici, cupi e privi di
inutili fronzoli

Mi è stato detto che fanno meditare pensare e non
invocano niente di allegro, come potrebbe essere
diversamente se allo schifo quotidiano non c’è
freno alcuno

Non è che nascendo sapendo di dover morire
sia il proscenio più entusiasmante da augurarsi

Quanti giorni si vorrebbero cancellare e subito
dopo vorresti dimenticarti del giorno prima

Quanto tempo della nostra vita dedichiamo
a evitare guai maggiori

Tante le esistenze piene di giorni felici, di giorni
di grandi soddisfazioni e di spensierato divertirsi
anche se tutto questo stare bene non appaga
mai la
vita completamente, perché non fa dimenticare
della morte e non ne allontana il suo avverarsi

Non credo si possa essere pienamente contenti
perché in noi esiste il piacere della cattiveria
che giorno dopo giorno coltiviamo nella
perfidia più “sfrontata” e penalizzante

Tempo addietro ho scritto che il meglio
di tutto
è
dentro di noi, perciò conoscendoci di più
migliorandoci non solo vivremmo meglio io
e voi, ma anche io nel rispetto di me stesso
e di tutto quello che giornalmente condivido
con la natura la vita quotidiana

Carlo Sani

Pensierando

Quando l’uomo si adatta si configura in quello
che la natura ha predisposto è piacevole farne
parte prenderne possesso disporre di questa
armoniosa sostenibilità tutto quello che è
tollerabile tutto ciò che è ammissibile
non
deteriora non prevarica non altera gli
equilibri le proporzioni delle cose

Semplici criteri che l’uomo
non ha ancora interiorizzato

Spesso "eccedendo" dissennatamente
con ingiustificata
costante caparbietà l'uomo rovina questo
irripetibile e incontrovertibile connubio
tra natura e individuo

Il creato che non sia più mortificato

Carlo Sani

martedì 5 ottobre 2010

I ricordi

Forte il sentimento provocato nel ritrovare
quelli che erano solamente ricordi smarriti
negli anni trascorsi di una vita fatta d’altro

Quei sentimenti nascosti e taciuti
nei pensieri a memoria di un passato

Impronte che nella memoria
diventano rimpianti

Spicchi invecchiati negli anni, mai smarriti
rinvigoriti nell’attesa dell’opportunità che
non avvisa di quando di come

Ricordi che squarciano di dolore
il cuore al solo ripensarci

Ricordi che esaltano la predisposizione
a ricondurli a gradita memoria

Coi ricordi di una vita di ognuno si
riempirebbe l’esistenza di chi sta per nascere

I ricordi hanno riempito di contenuto le giornate
più inutili dandole un senso, evitando di svuotarle
della vita

Carlo Sani

domenica 3 ottobre 2010

O voi

Che dormite uno accanto all’altro complici
in un dormiente sonno che assenti cullati
dal sognare non vi curate d’altro

Perché stropicciare incolpevoli lenzuola
di una alcova ricettacolo dei vostri “orgasmi”

Perché impalpabili guanciali e amabili
federe obbligate ad ascoltare il vostro affanno

Perché di tutto ciò mi è rimasto un avvilente
e
doloroso ricordare, forse perché ho confuso
e ho amato sempre le donne sbagliate!!

Carlo Sani

Onda di mare

Quel ciuffo di mare che non vuole
rimanere acconciato e composto
perché come onda segue
il suo navigare

Carlo Sani

Mare

Perché arricciato mare quella
schiuma
è di rabbia perché spiaggiandoti
vedresti finalmente il tuo
burrascoso infrangerti!?

Carlo Sani

sabato 2 ottobre 2010

l'Età

Andando appresso all’età si rinuncia
a rimanere giovani e non si può
evitare d’invecchiare con essa

Carlo Sani

Eremo

Cosa fai nel tuo silenzio tutto solo nel verde nascosto

Nascondiglio dai rumorosi pretesti quotidiani

Mansueta pace nell’eremo all’ombra di vigorosi
alberi, tra le foglie di floridi cespugli , nei colori
dei fiori nel verde dell’erba, foraggio di caprette
al pascolo

Un unico colore dalle sfumature mutevoli
a confezionare
questo incantevole frammento di natura

Brama di silenzioso ascoltare
i commenti dell’anima

La natura nell’eremo non conosce molestie
ma vive nel gusto piacevole della gaiezza

L’eremo non nasconde verità vuole
chiarezza evitando la menzogna

L’eremo col suo trasparente
percorrere le ore di tutti i giorni

Nell’eremo tutto è più a portata di mano
le allunghi accarezzi il cielo, le porgi
una fonte le lava, le stendi un manto
delicato d’erba le accarezza

Forte inteso lo scrosciare della
pioggia che affoga la terra

Forte intenso il boato del tuono che
col suo fragore sventra le nubi

Forte intenso il sole a picco che
arroventa le rocce intiepidisce l’erba

Forte intenso il lamento del vento
che zittisce le intimidite foglie

Eremo non ti allontanare da dove sei
quando
avrò bisogno di te saprò dove trovarti

Carlo Sani

venerdì 1 ottobre 2010

Alba

Alba che duri lo spazio di un risveglio

Alba dagli intensi indefiniti barlumi

Notte che finisci all'ultimo sbadiglio

Alba che socchiudi gli occhi ai primi
bagliori del giorno

Alba che ha fumato i mozziconi delle
sigarette di interminabili notti

Alba che allo sfocare della notte
esalti i tuoi contorni

Alba che sfuggi alla notte
e ti sottrai al giorno

Ci sono notti che finiscono
all’alba al chiaror di luna

Tante le albe attese cercando
di archiviare notti insonni

All’alba ho iniziato tutti i giorni
della mia vita e all’alba dell’ultimo
mio giorno non sarò assente

Carlo sani

Tutto ciò

Cielo
guardando il cielo vorrei spiccare il volo

Terra
la terra non ne conosciamo un altra uguale

Mare
mutevole infrangersi in perenne movimento

Acqua
l’odore dell’acqua la memoria del mondo

Sole
da sempre brucia senza mai scottarsi

Luna
l’unica sentinella a cui non viene
mai concesso di riposare

Universo
cosmologicamente ineluttabile

Stelle
lampadine mai spente sempre rinnovabili

Popoli
tante le masse popolari un solo e unico
individuo l’essere umano

Religione
nasce con noi, però troppo spesso
c’è ne dimentichiamo

Benessere
rende i desideri credibili realtà

Progresso
essenziale se moderatamente controllato

Povertà, fame, tribolazione
l’una si porta drasticamente
e costantemente appresso le altre

Malattia, carestie, morte
lotta continua a tutto campo
molte le battaglie vinte

Guerra, atrocità, lutti
solo morte distruzione sofferenza mai
insegnato nulla di diverso che sperare
in una onorevole resa

Ecco questo è il mondo la realtà
in cui giorno dopo giorno l’uomo
ne è interprete e nello stesso
tempo spettatore

Carlo Sani

mercoledì 29 settembre 2010

Acqua

Acqua da goccia piovuta ti sei trasformata
in acqua che scorre

Acqua hai bagnato i giorni di tutti i secoli

Acqua che lambisci
le rive di qualsiasi sponda di questa terra

Acqua dall’apparenza sempre differente
ma uguale
a quella dei visi che in te si rispecchiano

Acqua che più si lava e più si sporca

Acqua siamo fatti di te, di te viviamo senza
potere farne dammeno

Acqua che ci accogli in grembo
che
riveli di noi con le lacrime del primo pianto

Lacrime di soddisfazione di disperazione
che
hanno solcato le guance in tutti i tempi

Acqua che ha
risolto grandi dilemmi in tutte le epoche

L’acqua che ha “grondato” l’umanità
annegando
la vita della popolazione di intere città

Acqua che nel suo scorrere si rinnova
e da nuova vita

Acqua che puntualmente, ciclicamente
ci ha
dato il benvenuto e immancabilmente
ci accompagnerà sino all’ultimo

Carlo Sani

lunedì 27 settembre 2010

Giorno

Ogni giorno il giorno ci accorcia la vita

Il giorno si sveglia all’alba di ogni dì

Il giorno si affaccia su risvegli pieni di sonno

Non c’è alba senza un nuovo giorno

La notte che spruzza
di rugiada le cose posandosi su di esse

Il giorno riscalda la notte asciugandola
dei suoi umori

La notte a cui non basta la luna per liberare
il mondo dalle tenebre

Il giorno che vede anche senza i pali della luce

Il giorno mai uguale anche se conta sempre
le stesse ore

Il tempo trascorre le sue ore in giornate
sempre diverse

Di giorno uno come tanti in mezzo agli altri

Di notte finalmente mi ritrovo solo con me stesso

Giorno dopo giorno non interessa come importante
che io ci sia

Carlo Sani

venerdì 24 settembre 2010

Il dolore

Una parola così corta dai coinvolgimenti
infiniti
di un’inesauribile sofferenza

Non c’è sofferenza che non parli
con lo stesso grido di dolore

Non c’è dolore
che non si ascolti con grande sofferenza

Il dolore non ha buona educazione non
domanda permesso ti aggredisce con
la determinazione di farti male

Quando sei afflitto la tribolazione non molla
si da solo il cambio dal dolore più “vivo”
alla sofferenza più penetrante

C’è anche chi
nel dolore assapora il godimento più piacevole

Lacerante e angoscioso è il ricordo che lasciano
di se il dolore la sofferenza

Io non gli ho mai dato confidenza non è bastato
perché
di dolore e di sofferenza è piena la mia esistenza

Carlo Sani

domenica 19 settembre 2010

Dimentica

Dimenticami anche io ho cercato di farlo
ma troppi i ricordi che mi riportano
e
mi legano al presente

Dimenticati del nostro primo bacio ho bruciato
con la stessa intensità le labbra della bocca
di
tutte le donne che me l’hanno offerta

Dimentica se avvolte ti ho detto ti amo, tanta
la
foga di quegli attimi che mi offuscava la ragione

Ricordi l’anello che ti ho regalato l’orefice che
me
lo ha venduto da quel giorno si è dimenticato
della mia faccia, non mi sono fatto più vedere

Dimenticati se ti ho giurato amore eterno
mai
pensato di scampare così a lungo
mai con una come te

Indimenticabile l’ultima vacanza passata
insieme
proprio per quello non si è più ripetuta

Cosa mi ha spinto a dimenticarmi di noi
quello
che non c’è stato mai...l’amore

Carlo Sani

sabato 18 settembre 2010

La speranza

In un domani in cui
il
menefreghismo diventi cognizione

Che il disinteresse diventi
prodigarsi
la povertà diventi la fame
per chi fame non ha

Carlo Sani

venerdì 17 settembre 2010

L’aereo il treno

Un treno che parte un aereo che vola
in cielo giocando a rimpiattino tra le nuvole

Treno che non ha mai pagato il biglietto
per fare da spettatore ai tanti mutevoli
paesaggi che uno dopo l’altro li lascia
a guardia di fredde rotaie

Il cielo tracciato in lungo e in largo
non perde mai la rotta

Cielo che nel tuo profondo infinito
hai i misteri del mondo

Strano in treno per quanto ti avvicini
all’ultimo
vagone continui ad andare in avanti

Tante le gallerie che si lasciano dietro
grossi fiocchi di neve e finiscono col
sole alto a rischiarare lo scomparto

L’aereo che ti offre per cuscino
la più confortevole delle nuvole

Il treno con la foga di
“procedere” di stantuffo in stantuffo

L’aereo il treno con un’identica
meta quella di portarci destinazione

Carlo Sani

giovedì 16 settembre 2010

Fretta

Porto sempre con me la fretta
in tutte le cose che faccio

Anche ora dalla fretta
non so se imprimere di idee
un foglio di carta o impressionare
il display di un pc in stanco relax

Ho deciso di dare forma e contenuti
ai quadretti di un anonimo quadernetto

La fretta in fretta e furia
si esaurisce troppo velocemente

Sembra ieri che ho smesso le braghe
corte
mi rivedo nei pantaloncini
corti di mio nipote

Le idee più belle sono
state
fulminate in un lampo

Mai smesso di scrivere frasi incomplete
perché
dalla fretta ho messo costantemente
in confusione la mia mente

Mi sono sempre innamorato in fretta
ho
macinato gli affetti migliori delle
donne più care

La decisione di cui ho più rammarico
è essermi infilato la fede al dito
con troppa approssimativa fretta

La flemma intorbidisce le idee
la fretta “ infiamma” il cervello

La calma si nutre di tempi lenti

La fretta si nutre di ritmi agitati
e di trascurabili abitudini

Non c’è fretta che giustifichi
non avere fretta di smettere
di andare sempre di corsa

Carlo Sani

Mare nostro

Il mare nella foto mi ha fatto l'effetto di una vecchia
conoscenza che allungandosi in grosso e benevolo maroso
stesse
per richiamarmi a se e avendomi riconosciuto ammantandomi
tutto nelle sue schiumose onde

Onde che sanno di salinità che da ragazzotto velava
in ordine sparso, di bianco pallido l'abbronzatura
perenne del mio viso regalandomi un'intrigante
sembianza da “giovane lupo di mare”

Il mare in tutto il suo manifestarsi che sia calmo, mosso
o sul “tumultuoso” in ogni caso non si può evitare di
fermarsi a considerare con ossequiosa “ammirazione”

Questo è quello che per molte stagioni della mia vita
ho apprezzato e vissuto mentre ora è solo un incalzante
e struggente ricordo che ho di Lui

A presto amico in perenne movimento….non fermarti mai

Carlo Sani

mercoledì 15 settembre 2010

Giornate storte

Cosa scrivo e perché scrivere se non mi va ho una
notevole
dose di nervosismo addosso e ce l’ho con tutto e tutti

Mi sono deteriorato a vedere le facce sentire i discorsi
di tutti
i giorni anche se penso che avendo molto ma molto di
più
di quel molto che mi manca sarebbe la stessa cosa sono
giornate fatte così

Veramente adesso mi stanno alle calcagna con più assiduità
gettandomi
in un nero sconforto forse per questo che me ne sono accorto

Contemplerei volentieri e ascolterei con interesse la natura
nella quale
il mio quartiere è immerso ma il progresso con tutta la sua
premura e il frastuono mi toglie anche questo ritrovarmi

Non dico che la città non sia bella, da tenere d’occhio
non si
risparmi nell’offrirsi nelle più svariate opportunità

C’è però qualcosa in giornate come questa che
mi convince
che non è questo il posto in cui vorrei essere
in questi momenti

Ho provato in più occasioni di cercare di scrollarmi
dalle
spalle questo gravame dando “fiato” alle gomme
della
mia moto smanettando sul cambio osando qualche
piega più del lecito per darmi una smossa

Ho fatto chilometri il più delle volte in direzione
delle
nostre sontuose montagne lussureggianti di verde
con incontaminati boschi tutti da scoprire in lunghe
scarpinate

Stare lontano dal rintronante quotidiano cittadino
quasi
mai migliora la sorte di giornate come queste

Credo che il vero problema anche togliendomi i panni
di tutti i giorni è che non saprei a chi darli perché
sono sicuro che i panni degli l’altri nessuno
li vuole

Allora mi metto le mani in tasca e continuo
a camminare smettendo di divagare

Carlo Sani

martedì 14 settembre 2010

A volte

A volte basta ascoltare una canzone per aprire
voragini di tristezza.

A volte a saperle raccontare si possono dire
delle meravigliose bugie.

A volte basta un'occhiata per innamorarsi e una
per tradire.

A volte bisogna saper esternare le emozioni
che si temono.

A volte ci sono assenze che fanno rumore

Mi è parso avvolte di vedere nella notte Bagliori
di
magica luce......erano i tuoi occhi

Carlo Sani

lunedì 13 settembre 2010

Stati d’animo

Felice nell’anima contento nel cuore

Cuore che soddisfatto batte il tempo
di rintocchi colmi d’amore

Non più lo sguardo
fisso in distaccate occhiate

Grande il compiacimento quando
la felicità riesce
a impadronirsi
di me
trafiggendomi lo sguardo riempiendomi
di nuovo fervore

Tutta nuova l’immaginazione che nello
scorrere del giorno mi compenetra
la vista

Luce nuova negli occhi a cancellare
l’astratto dei giorni precedenti

Tanta la fretta di chiudersi
la
porta di casa alle spalle con
l’ansia di discendere l’ultimo scalino

Svoltare gli angoli e cambiare
gli
stessi marciapiedi di tutti
i giorni senza la voglia
di fermarsi e di tornare
a casa

Stati d’animo che fanno scandire forte
il petto e sbuffare il respiro

Esaltante l’entusiasmo nel cogliere
l’attimo migliore di quei momenti

Non si sperperano più le ore
in
continui e inutili distinguo

Giorni con la speranza ad avere
nel
cuore la stessa disposizione
d’animo
per non ricadere nel malcontento
nella inquietudine di sempre

Carlo Sani

sabato 11 settembre 2010

Musica

Che ruba le ore di molti sonni

Musica che riempie con le note
le melodie delle canzoni più
belle

La musica che riempie di fantasia
il ripetersi quotidiano

Musica e parole si fondono
in
un unico sentimento

Musica che ha consumato il
diamante delle puntine di
numerosi mangiadischi

Musica che riempie di piacevole
ascoltare ogni angolo
di casa

Le note catturano e si colmano
di emozioni

Emozioni scandite dal ritmo
della musica

Emozioni che nota dopo nota
si
arricchiscono di fantasia

Il giorno la notte hanno come
spartito la natura

Io ho condiviso molti giorni
della vita mia
con
le parole e la musica di tutte
le melodie possibili senza
mai un attimo di noia

La musica mischiandosi
al
frastuono quotidiano
lo rende
più “urbano” e sostenibile

La musica ha reso “immortali”
gli
autori,celebri gli interpreti

La musica ha scandito il tempo
dei giorni migliori

Arrivato alla fine vorrei che
a tenermi compagnia e farmi
coraggio fosse la musica
e le parole della mia
canzone preferita

Carlo Sani

venerdì 10 settembre 2010

Non agitarti

Evita di agitarti hai tutta una vita
per incazzarti

Non agitarti aumentando i battiti bussano
con vigore alle tempie

Non agitarti quando ti alzi e non camminare
a piedi scalzi

Non agitarti se è una giornata piovosa
gli
ombrelli servono pure a qualcosa

Bevi poco caffè
potrebbe agitarti con frequenza

Non agitarti se il bus è transitato
un
po’ di strada a piedi fa solo che bene

Non agitarti se a causa di ciò devi
scusarti
col capo ufficio

Non agitarti se i problemi
si accumulano c’è ne saranno sempre

Non agitarti se il bus tarda a arrivare
potresti salire su quello sbagliato

Non agitarci se tornando a casa trovi
la moglie col nervoso preoccupati
che ti abbia fatto da mangiare

Carlo Sani

Io

Ti penso<> io neanche un po’

Ti amo<> io neanche per idea

Ti vorrei sempre accanto<> io preferisco
mantenere le distanze

La tua indifferenza mi agita<> mai stato
più calmo di così

Chissà io cosa farei per te<> a me già
quel poco che ti do mi pesa

Cosi mi distruggi<> sei tu che provi quello
che io non sento

Perché continui a trattarmi in questo modo
<>non sei la prima e non intendo….
….cambiare

Non hai cuore<> io un cuore c’è l’ho ma….
….rifiuta i sentimenti

Allora non ho speranza<> convinciti e dedicati
a un altro con la stessa costanza

Carlo Sani

Settembre

Settembre toglie di dosso il fiato ardente dell’estate

I colori a settembre smorzano l’abbaglio
e si guardano
meglio

Settembre triste “retaggio” di malinconici
arrivederci
e
di struggenti addii

In settembre la frenesia lascia il posto a un più
lento
gradevole
trascorrere le ore, a un più riposante dormire

Settembre nel suo nome la “ voglia” di goderselo
in beata pace

I piedi in “ammollo” nelle acque di laghi
fiumi al mare
a settembre non danno più quel brivido gelido

Settembre toglie la voglia di rinunciare
e ci lascia
tuffare
in acqua con ancora il calore dell’estate

Settembre svuota le valigie piene
di malinconia
di chi ha appena fatto rientro

Settembre riempie di voglia
di divertirsi
le valigie di chi sta per partire

A settembre le città si riempiono
di un quotidiano caos

Settembre dopo un’estate chiassosa
passata
in allegria
si acquieta in un distensivo consumarsi

Gli amori a settembre non hanno
più l’impazienza
addosso

Settembre ridimensiona i desideri le passioni
perché
ci rimanda tutti a casa in attesa di una nuova estate

Carlo Sani

giovedì 9 settembre 2010

Storie

Le storie belle o brutte che siano si lasciano raccontare

Tante le storie raccontate in confronto ai pochi che le
hanno apprezzate e capite

La mia storia era già scritta dentro di me ancora prima
che io nascessi, poi dopo è stata tutta un’altra storia

Le solite storie non hanno riempito mai gli anni migliori

Che storia è questa se per capirla ti devo narrare
una storia che già sai

Storie vissute combattendo e dolorosamente perse

Storie che hanno commosso riempiendo di lacrime
i fazzoletti di tutte le epoche

Nel cuore e nella mente le storie da non dimenticare

Chi fa tante storie è perché non ne ha una propria
da raccontare

Pregevoli e augurabili le storie a lieto fine

Storie terribili e dal destino drasticamente inevitabile

La storia dalle tante lacrime amare che s’infrangono sul
cuore in pezzi è quando finisce l’amore che ha inciso
su di esso le iniziali più profonde

Non c’è storia che non abbia una fine e non c’è fine
senza storia

Ci sono storie che sono solo falsità, ci sono verità che
sembrano storie inverosimili

A proposito di storie sono le 4,30 del mattino e ancora
non vi ho raccontato l’ultima

Carlo Sani

Fare finta

Non fare finta di non sapere quello che già sai

Fare finta di niente non sempre giustifica il fatto
che non si è capito veramente

Fare finta e avere tutto bene in mente è la più grossa
bugia che si racconta a se stessi e così facendo
si tradisce il prossimo

Continuando sempre a fare finta non si capisce
poi quale è la finta per davvero

Ci sono realtà che sono solo delle belle finzioni

Avvolte si fa finta di niente per nascondere
scomode realtà

Non ha rilevanza avvolte stabilire chi faceva
finta e perché, importante e scoprire la verità

Quando la “ cocaina” continua a riempirti le
narici e fare finta che sia l’ultima sniffata
è l’unica menzogna che lascia il segno…
…. ti sporca di bianco il naso

Carlo Sani

Compagno di classe

Compagno abbiamo fin qui solo cazzeggiato credo che tu non mi abbia
mai detto se ti piacciono i racconti e le poesie in genere

Cosa hai fatto di bello oggi sei stato sulla terra ferma o hai divagato
in quel mare azzurro dei miei ricordi

Io ti ho detto che il mio ricordo di te è quello di un “ musetto” di bambino
troppo “ furbino” anche se a quel tempo per noi alti i ” Tappi” come te ci
giravano un po’ alla larga, anche se a legarci era la consapevolezza che
stavamo diventando “ometti” e ciò sarebbe stata la prima e l’ultima
volta col grembiulino tutti insieme

Quell’odore di banco ricavato chissà da quale e incolpevole alberello
ha
riempito il mio respirare di quei tempi e con molta discrezione si è
creato un angolino nel cassetto della mia memoria e li è rimasto
sempre pronto a mettersi a disposizione alla prima occasione

Quel sole che non ci lasciava mai senza i suoi raggi migliori
sempre quelli più carezzevoli e caldi

Nelle giornate dove il sole nulla poteva e c’era magari anche la pioggia
l’ardere profumato di legna secca ci riscaldava e ci faceva sognare
alcuni avvolte col capo chino su quel provvidenziale “scanno”
non solo a fare a occhi aperti castelli in aria ma sovente
chiusi in un placido dormire

La ricreazione era il momento del putiferio generale in cui
tutto era concesso solo a discrezione del nostro caro
e mai scordato Maestro

Il suono della campanella mai fastidioso e molto atteso
ci rimandava tutti a casa

Quando non ha suonato più ci ha mandati tutti in un
altro tempo ma quella è tutta un’ altra storia e noi
non eravamo più compagni di classe

Caro compagno di quel Tempo sappi che ti ricordo
con immutato affetto a presto

Carlo Sani

mercoledì 8 settembre 2010

Avvolte

Avvolte pensando al cielo alla terra a tutta
la natura
che circonda tutti noi, con ogni singola cosa
al posto giusto nel suo giusto spazio
mai alla rinfusa, mi pongo la seguente
domanda<> cosa se ne fanno di un
piccolo punto come me

Avvolte, in questo periodo più di prima mi
capita di avere le idee più strampalate
e i pensieri più indecifrabili

Avvolte tutto ciò mi fa pensare che mi stia
andando
a male la poca materia grigia che per sbaglio
è rimasta stranamente impigliata
nella mia testa

Ci sono le cose di sempre le solite abitudini
che avvolte sono di intralcio alla mia
creatività
e non mi lasciano navigare
nei miei pensieri

Sensazioni, emozioni e desideri che avvolte
si rincorrono così velocemente nella mia
mente che non sempre riesco a dargli
un senso

Avvolte non sopporto lo sconosciuto
che è in me e che continua a non
darmi confidenza

Guardando avvolte il mio pigiama
mi chiedo
con chi dei due sono andato a letto

Non avvolte, ma sempre l’unica cosa
che mette
d’accordo quei due che non smettono
mai
un solo momento di farmi compagnia
è di dare ragione a entrambi

Avvolte provo a immaginare come impiegherei
i miei giorni se avessi una mente con meno
tortuosità e un’unica certezza con
cui continuare a frequentarmi

Avvolte guardando qualcuno mi domando se anche
lui come capita a me ha il problema a chi dare
la precedenza

Avvolte guardandomi allo specchio vorrei vedere
un sorriso la stessa luce negli occhi
e
il medesimo pensiero in entrambi

Avvolte quando sono il solo a essere contento
e mi accorgo dell’invidia dell’altro allora
ci rattristiamo entrambi

Avvolte riesco a trovare la serenità e la tranquillità
solo
quando spegnendo la luce siamo tutti d’accordo
e beatamente ci mettiamo a dormire

Carlo Sani

l’Albero

Fusto tutto d’un pezzo con le radici sparse e ben salde
conficcate a terra, fin su ancora di più a sfogliarsi
in cielo

L’albero da il primo saluto al cielo

Verde speranza è il suo buongiorno al mondo

Foglie dall’infinito rinnovarsi mutando di stagione
in stagione

Le foglie che ci migliorano la vita nutrendosi
con avidità dei veleni più nocivi

Albero che solo una natura offesa e turbata nel
suo furioso e brutale procedere per placare
l’onta subita ti può sbattere e levare
da terra

Albero con le tue radici in uno sparpagliato
aggrovigliarsi squarciano la terra e da
essa traggono il proprio nutrimento
per darti vita e farti crescere

Albero che non ti allontani e non ti separi mai
dalle tue radici, lasci che zigzagando le tue
fronde libere nella’aria si allontanino da
te e dai loro ceppi, planando a terra
dove il vento le poggerà

Carlo Sani

Ho deciso smetto

Era meglio prima quando scrivevo dove capitava
in ordine
sparso

Pensieri confusi avvolte dai significati astrusi
ma liberi di esprimersi ricchi di sentimento

E’ un bel po’ che il mio cane ansimandomi sul viso
mi
riempie
il naso col puzzo del suo fiato

Fuori piove c’è un grande temporale con un forte
vento
che tra una folata e l’altra si sbatte senza sosta

I lampi si specchiano nei vetri delle case in facciata
alla mia

I tuoni uno appresso all’altro a fare un gran chiasso
poi
il fulmine accecante che precede il tuono
più assordante

Tra uno scroscio d’acqua e una botta di vento mi stavo
chiedendo
perché mai mi sono convinto ad equipaggiarmi
di computer

E’da mesi che con un docile e compiacente
clic il mio computer mi spalanca le pagine
su cui
incessantemente scrivo i miei pensieri

Continuo a scrivere pagine su pagine a tal punto
che
lo schermo riflette ormai due occhi stanchi
stralunati
e arrossati più della vergogna

Prima era tutto più semplice e mi stancavo
molto
meno adesso mi faccio prendere la mano
e governare da questo
“coso” che non è mai stanco al contrario
di me

Io però che sono un duro mollo tutto e vi saluto

Carlo Sani

martedì 7 settembre 2010

Amore

Bello sentire la sua voce dritta in fondo
al cuore
che aumentandone le frequenze
mi riempie le tempie

Danno calore le sue parole così
colme d’amore

Non capivo poi mi è stato chiaro
come
l’amore
che esplode nei suoi sentimenti

Non cercandolo mi sono trovato
tra
le braccia di un grande amore

Mi ha stretto forte poi prendendomi
per mano
mi ha condotto incontro alla nostra
storia
d’amore che ci ha aperto il suo cuore

E’ passato molto tempo dal nostro
incontro
l’amore ancora non si è stancato
di noi colmandoci d’affetto

Amore giorno dopo giorno sempre
anche
quando lo porta con se fino all’ultimo
scalino
di un aeroplano che la porterà lontano

Amore ti prometto che con immutato
bene
saprò aspettare il tuo ritorno
…a presto

Carlo Sani

Non dirmi

Sei nata prematura non dirmi che non
potevi aspettare il tuo turno

Non dirmi che non hai tempo ti sei
presa
anche quello della mia ricreazione

L’ho lasciata non dirmi hai fatto bene
di banalità mi ha riempito le palle

Ieri ti ho vista non dirmi che non eri
tu
anche “bobi”
ha iniziato a scodinzolare la coda

Non dirmi che eri in incognito perché
non è il tuo mestiere

Non ditemi che sono disordinato la mia
vita è tutto un casino

Non ditemi che ho perso il lavoro e sono in
molti nella stessa situazione, non mi basta
per pagare l’affitto

Non dirmi che non vuoi più dormire con me
accanto dal momento
che io ho
continuato sempre a coricarmi nel mio letto

Non ditemi cose brutte per quelle mi devo
ancora attrezzare

Non dirmi che è scappata col mio migliore
amico<> per forza è sempre stata timida

Ti ho aumentato l’affitto<> non dirmi!!
<>non solo, visto che ci siamo
mi paghi pure gli arretrati

Ho passato una giornata coi fiocchi
non dirmi!!<> ho sempre pensato
fossero solo natalizi

Non dirmi e fammi il piacere di non
dirlo anche agli altri


Non dirmi è schiattato chissà come
sarà contenta sua moglie

Non dirmi che non ricordi il tempo che sei
andato dal dottore<> io ci vado anche
a tenere il posto per gli altri

Non dirmi che hai dimenticato il mio nome
io ho tuo cognome inciso sul mio cuore

Adesso non dico più niente perché non ho
più nulla da dire<> non dirmi che era
questo che volevi sentire dire…..
….mi offenderei

Carlo Sani

Fermarsi

Sono stato concepito a causa di uno stop mancato

L’universo è ancora in movimento e in perenne
metamorfosi e continuo vagare nello spazio
senza sosta

Senza sosta da sempre l’uomo volgendosi al
cielo
e mai si fermerà lo studia cercando di capire
dove finisce questo pieno infinito

L’umanità con la sua storia ha continuato
a moltiplicarsi
e mai si è fermata neppure a causa delle
carestie più devastanti

L’uomo è costantemente in guerra vincendo
molte battaglie sul fronte della malattia

L’umanità non si è mai risparmiata una pace
preferendo
molto di più entrare in nefasti conflitti

L’uomo non si è fermato neppure dopo
lo scoppio
della prima bomba atomica le cui cause
ad oggi
senza fermarsi provocano ancora morti

L’uomo anche in materia religiosa
non ha trovato un punto fermo
e convergente

L’umanità ha causa e in ragione di queste
differenti
vedute ha commesso le atrocità più barbare
e turpi

Nefandezze che ancora continuano in questa
umanità
sempre più divisiva e in disaccordo

Umanità che sembra non voglia o non sappia
fermarsi
neppure adesso che è così vicina al baratro
definitivo

L a vita di ognuno di noi sin dal primo giorno
e come
quelle di altre ammesso che nell’universo ve
ne siano non si sono più fermate

L’essere vivente dal suo concepimento
porta dentro
di se la sua fine che si manifesta nella morte

Non ci fermiamo neppure quando di fronte a qualcuno
o qualcosa ci blocchiamo in ammirazione, perché la
prossima volta ci fermeremo davanti a una cosa
qualsiasi ancora più stupefacente e così via
senza fermarsi mai

Carlo Sani

Cercare

Ci sono cose che si cercano una vita intera senza mai
riuscire a stringerle tra le mani

Si può cercare per tutta una vita qualcuno senza mai riuscire
a fargli una carezza o dirgli finalmente ti ho trovato

Ci sono delle cose che si cercano di evitare, ma inevitabilmente
non ci perdono mai di vista

Si cerca troppe volte nel posto e nel modo sbagliato
con il risultato più desolante

Frustrante cercare per tutta la vita e arrivare sempre con
un attimo di ritardo

Si è sempre alla ricerca di qualcosa, da bambino di diventare
grande in fretta, da adulto di non invecchiare presto e male

Se si potesse si cercherebbe di evitare la morte sarebbe
comunque Lei a ricordarsi e a trovare noi

La felicità e li che aspetta di essere presa , avvolte per quanto
si faccia per afferrarla rimane solo una speranza

Anche il prete unendoci in matrimonio ci augura di andare
d’amore e d’accordo
tanti quelli che cercando l’oblio in troppe avventure
irregolari venendo meno a quella sacra promessa

Quante volte si cerca invano di negare l’evidenza
ma troppo grande l’arcano e così i problemi
rimangono tutti

Sono ancora tanti quelli che cercano qualcosa
o qualcuno senza capire che la ricerca
che più conta è dentro “ noialtri”
individuando quello che resta
di noi

Io ho continuato a cercarti e Tu eri già nei miei pensieri
non lo avevo capito, scusami adesso ho afferrato
e non mi scappi più

Carlo Sani

domenica 5 settembre 2010

Capiscimi

Anche se cerchi di mentirmi da questa tua occhiata
imprecisa e così distaccata ho capito benissimo
che ami il rischio e disdegni questo mondo
senza senso<> io ti capisco…
…<> perché non fai la stessa...
...cosa con me

Carlo Sani

l’Impressione

L’impressione che non sia a caso

Avvolte l’impressione è discutibile ma rimane
sempre tale e quale

L’impressione pur vaga che sia conferma l’evento
rendendolo avvolte plausibile

L’impressione quasi mai impressiona qualcuno

Quando l’impressione da certezza al lato oscuro
di un qualsivoglia

Divagando avvolte si ha l’impressione di liberarsi
dalla noia di quel momento

Ho l’impressione avvolte nel rivederti
di non provare più l’identico piacere
di sempre e questo non va perché
mi da una cattiva impressione

Carlo Sani

Io muoio

Io muoio quante sono le cose abbozzate chi mi porto dietro

Io muoio perché non posso fare diversamente la vita
è fatta così fino un attimo prima ti fa compagnia
e in un baleno ti abbandona

Io muoio per “fortuna” non sarò l’unico ad andarmene
quel giorno, mi sentirò un pò meno solo

Non solo non morirò dalla “gioia” ma tanti i tormenti
che causerò

Ci sono esistenze così ostinatamente e straordinariamente
tribolate che morire sarebbe una sofferenza in meno

Io pure ho rischiato più volte la morte, ma non mi ha voluto
perché è sempre Lei la sola a decidere come e quando
e in questo non conosce “deferenza” alcuna

Io muoio e Tu ci sei, io muoio e ti ritrovo aspettami
sto arrivando

Carlo Sani

Il tempo la vita

Il tempo e la vita che si incrociano senza scambiarsi
grossi favori

La vita ci accoglie dandoci il primo “ buongiorno”
il tempo ci da l’ultimo riposo

Il tempo si rinnova con il trascorrere
delle stagioni

La vita si esaurisce col passare dell'età

Il tempo che passa in un lampo e impiega
i suoi giorni in una vita troppo breve

Il tempo che non conosce “accapo”, quello
che è rimane non un giorno in più

Il tempo batte il “ritmo” delle ore, la vita
si consuma nel tempo sino alla fine

Carlo Sani

sabato 4 settembre 2010

Indovinato

Il vento ti lambisce i capelli

Il sole ti incendia le guance

Il seno a riempire con abbondanza
la camicetta

Cosce smussate in bella vista

Culo con le natiche orgogliosamente
esposte

Fianchi a dare d’anca al sedere

Piedi scultorei ma vivi e pieni
di fascino

Tacchi alzo tutto

Camminata agilissima a caccia
di preda

Indovinato…è la mia donna

Carlo Sani

Nascere

Condividendo quell’atto d’amore mi hai fatto
nascere anche se non dovevo

L’appetito non manca e quello di prima
non basta più

I lineamenti cambiano, le forme non sono più quelle

Duro e faticoso salire le scale, pulire casa e ogni
altra cosa

E’ giunto il momento la decisione è stata presa
in quel letto d’amore devo nascere

La mia prima luce mi fa strillare ci sono

Mi hai benedetto con le tue lacrime

Mi sono tolto la fame succhiando il tuo seno

Il tuo abbraccio costante mi ha fatto sentire
importante

Ti ho causato un busto di gesso pesante da portare
e che non ti faceva respirare

Non ti ho mai chiesto scusa perché mai avrei
dovuto hai voluto farmi nascere Tu

Carlo Sani

venerdì 3 settembre 2010

Tristezza

Ho capito che oggi non avrei avuto alternative alla tristezza

Quando il fumo della sigaretta mi ha provocato una lacrima

Quando nel sfogliare il giornale ho provato un brivido

Quando nel fare colazione i visi di sempre mi hanno
dato turbamento

Quando i raggi del sole in picchiata sulla mia pelle
hanno smesso di riscaldarmi

Ero triste nel camminare sui miei passi di sempre

Ero triste nell’evitare le solite strette di mano

Ero triste nel sentire che il rumore della macchina
mi confondeva i pensieri

Ero triste quando il fiore che avevo in mano
ha smessso di avere lo stesso profumo
del giorno prima

Ero triste quando se avessi fatto le scale a piedi
sarei arrivato prima che con l’ascensore

Nel non trovare le chiavi di casa ero triste

Ho rivisto Lei con il suo sguardo, il suo sorriso
e la tristezza come sempre è passata

Carlo Sani

Infinito

L’infinito presente desideravo viverlo con Lei per sempre
andandosene ha portato con se anche il mio futuro…
….a Lei sola perdutamente

Sugar

La favella

Inutile mettersi li a scrivere quando non se ne a la voglia
di farlo
sarebbero pensieri e racconti privi di verità

Come per me in questo preciso momento, un minuto prima
stavo facendo questa riflessione <> ma chi me lo fa fare
di scrivere
è da Dicembre che ho iniziato a scarabocchiare e da allora
ho dimenticato di smettere
e sono qui ancora che mi affanno a pensare e ripensare

Sono stati mesi proficui e fin troppo intensi, ma anche carichi
di tormenti e “conflittualità”
difficile focalizzare l’argomento più corrispondente tra quel
gomitolo di idee, per la verità non sempre illuminate
avvolte tra sfumate percezioni. avvolte ancora tra
contrapposte suggestioni

La costante che ha fatto da aggregante tra tutti questi
coinvolgenti
mesi è stata non tanto la voglia di scrivere ma una
vera e propria “inebriante” necessità a farlo

Adesso che ne scrivo mi viene il sospetto che il tormento
che mi ha più afflitto
in questo lungo scorrere il tempo è stato di non riuscire
a fare a meno di scrivere

Tanti i pensieri e i racconti che ora dopo ora prendendo
forme sempre diverse
si sono configurati nel mio "rutilante" fantasticare

Cosa altro mi rimaneva da fare se non di rimboccarmi
le maniche continuando a immaginare scrivendone

Un racconto oggi, una storia subito dopo e dopo ancora
un’altra novella
e mi ritrovo che mi va a fuoco la...favella

Carlo Sani

giovedì 2 settembre 2010

La realtà

Oltre lo sguardo vedo con piacere il mio immaginario
e sopporto la realtà

Realtà di chi e per che cosa

Avvolte è una triste realtà sperare di migliorare

Avvolte una falsa realtà nasconde avvilenti verità

La realtà rifugio di peccaminosi sotterfugi

Gli inganni più reali sono le falsità degli altri

Non è reale dire ti amo e voltato l’angolo dimenticare
di averlo detto

Non è reale ostentare quello che non si ha

E’ dolorosa una realtà piena di falsità

Chi mente a se stesso non vive la realtà dei fatti

Vorrei che mentendomi smettesse di credere in una
realtà che non esiste

Quando finirà la realtà di essere un insopportabile
fardello per troppi

Carlo Sani

Blogger

Sono nervoso e di pessimo umore non riesco a tacitare il mio cervello
e questo mi stanca

Mi stendo sul letto col la voglia e convinto di un corroborante riposo
<>qualche minuto e poi riprende un tormentato smaniare

E’ da parecchio tempo che mi sono dedicato profusamente alla lettura
del contenuto di alcuni blog

Tante le menti con i pensieri più diversi a divulgare cultura, istruzione
e conoscenza

Gli autori di questi grandi dettati presumo li preparino stando
confortevolmente accomodati nella più inviolabile delle
collocazioni

La postazione da cui prende corpo la stesura della
loro elaborazione mentale credo sia più personale
di guardarsi allo specchio

Suppongo siano delle sistemazioni che ad ogni mobile
oggetto e suppellettile corrisponda una maniacale
esigenza di autocelebrare i propri umori gli
stati d’animo le piccole manie e i tic
più evitati

Grande ed eccitante la soddisfazione quando all’intenzione
corrisponde la più colma sostanza

Immagino che i minuti e le ore scorrano via confondendosi
tra il giorno e la notte

Tra tutto questo ispirato pensare e voluminoso creare dove
il tempo tra una virgola e un punto è già troppo corto
c’è però sempre tempo e la voglia di una profumata
e buona tazza di caffè e di una piena boccata
di fumo

Continuate blogger andate pure avanti nessuno ve lo impedirà

Carlo Sani

La premessa

Aldo sei veramente stratosferico nel tuo immaginario e nel tuo
descrivere narrando è sbalorditivo tutto ciò che scrivi
come lo scrivi e quanto ne hai scritto

Ed è per questo motivo al di la di infinite mille altre ragioni
devi produrre il tuo primo libro

C’è cosi tanta memoria tanto vissuto tanta testimonianza
in quello che scrivi che se non ti decidi a farlo
sei passibile di persecuzione armata

Sono stupefatto e ammirato con quanta semplice continuità
riesci a immaginare a trasporre è una cosa fantastica
mentre te ne sto scrivendo mi viene la pelle d’oca

Il tuo non è solo un mondo che sarebbe già proporzionato al bisogno
ma il tuo è l’universo in righe dove ti è d’obbligo fare entrare e farlo
conoscere non solo ai grandi ma deve diventare propedeutico
per i ragazzi

Il tuo è il tesoro più ricco e prezioso che con infinita fortuna mi è capitato
di conoscere di leggere di vedere, ma tutto questo rimarrà una chimera
computerizzata, mentre invece potrebbe essere una colossale realtà
con l’odore della carta…tuo devoto….
..…carle’

Il cielo

Il cielo di giorno nel suo vedere ci osserva

Il cielo ogni giorno appare a testimoniare
il nostro mutare

La notte il cielo come una candela rischiara
il nostro dormire

Il cielo nel suo mistero nasconde il destino
di ognuno

Il cielo ci abbraccia d’universo e non c’è
verso di vederne la fine

Carlo Sani

mercoledì 1 settembre 2010

Dormire magari

Non riuscendo a dormire perché la “ragione” ha ancora
da raccontarsi ho scritto “Se” gradirei un tuo parere
sono le 2,30 vorrei essere lasciato in pace ma
ho paura invece che mi terrà ancora sotto
pressione non c’è soluzione se la ragione...
...non vuol ragionare

Carlo Sani

Se

Se lui cercasse di me lo eviterei

Se mi riempisse di regali non saprei cosa farmene

Se lui costruisse “ponti d’oro” per me io ci passerei sotto

Se cercasse di essere fedele io dubiterei

Se mi offrisse le chiavi del suo palazzo le butterei nel pozzo

Se cercasse spiegazioni eviterei di ripeterle

Se lui mi dicesse ti amo gli direi pure io da molto di più

Carlo Sani

Il faro

In risposta alla considerazione che il faro è bello come la solitudine e il vento
aggiungo un distinguo che la solitudine molti la evitano, mentre il vento
a tanti da solo un grande fastidio almeno "Lui" ha di bello
che a qualcuno piace

Carlo Sani

Fragranze

Era un ristorante dove inevitabilmente accomodandoti nella saletta
piccola ancora prima di ordinare avevi già mangiato assaporando
respirandone il profumo che tra una comanda e l’altra usciva
dalla cucina

Era una fragranza che impregnava del medesimo buono odore
il corridoio e attaccapanni compresi con i paltò appesi oltre
che il già citato salotto

Carlo Sani

Completa tu

Che parole scriveresti prima di questa frase
...la fine di un inizio
o...la voglia di riprovare

Carlo Sani

Solo

Mi sono talmente chiuso in me stesso
che ormai occupo solo lo spazio
che c’è tra me
e
il mio computer

Carlo Sani

Se fossi

Se io fossi al mare smetterei di divagare lasciandomi abbronzare
tra uno sguardo maliardo e una pagina ancora da leggere

Se fossi solo non mi peserebbe stare in compagnia di me stesso

Se fossi in compagnia mi basterebbe averti accanto

Se fossi tra tanta gente che si diverte e non avessi il tuo
sorriso tra i miei occhi mi sentirei un cieco

Se fossi tu a sentire la mia mancanza smetterei di preoccuparmi

Se fossi tu la prima a volertene andare io non ti obbligherei
a restare

Se tu fossi veramente innamorata di me e io fossi in attesa di te
smetterei di cercarti

Se io fossi quello che tu vuoi non sarei quello di sempre

Carlo Sani

martedì 31 agosto 2010

Perché

Quante volte svegliandomi la mattina dopo sonni agitati mi sono chiesto
perché, anche senza un apparente motivo, forse perché tra quel dormi
veglia avrò pensato ai tanti perché della mia vita

Perché da bambino in quello squallido e deprimente ufficio postale di un
paese sperduto tra i monti, quasi in “trance” i pensieri diventavano tristi
e nostalgiche memorie

Perché aspettare invano per troppo tempo chi mai non arrivava

Finalmente arriva il giorno che pure io piccolo bambino ho i genitori
……perché penando mi avete fatto aspettare così a lungo

Perché quel carruggio buio che il sole non riesce a rischiarare dove
il lezzo di fertili escrementi di animali alla mangiatoia è svanito
in un triste ricordare

Crescevo con la gioia di bambino tra bambini e di ragazzino felice
in compagnia di altri della stessa età…perché anche sul più bello
le regole erano ferree e indiscutibili

Quanto è stato bello essere ragazzotto coi “fondamentali” giusti….
…..perché dall’oggi al domani ho dovuto diventare grande
…anzi tempo

Perché la malattia non ha smesso mai di attaccarmi

Perché non ho più moglie a cui avevo giurato fedeltà e famiglia
e nella quale avevo investito i migliori sentimenti

Perché mi è stata concessa la felicità nell’età più giusta e così
prematuramente e dolorosamente mi è stata tolta

Perché i figli si accorgono dando peso e importanza solo alla parte
peggiore del genitore non sforzandosi di capire e convinti
non perdonano

Perché mi ritrovo a questa età dove il più è stato fatto e poco
ancora ne rimane domandandomi….perché

Carlo Sani

Aldo

Anche tu porti il nome del mio babbo Aldo

Aldo con la barba canuta e crespa a imprimere
una vena colta sul tuo viso e una sensazione
interessata del curioso

La barba si sposa a pennello con i pochi capelli
rimasti sulla tua testa di uomo non più tanto
giovane

Gli anni sono tanti anche se in maniera più che
evidente il peso di questa ragguardevole età
ricade solo su di essi

Anni che hanno prodotto brama di farsi capire
scrivendo

Aldo romano verace derisorio, con la battuta
istintiva e arguta regolata da voce vigorosa
e temprata dal tempo

Aldo si legge e si ascolta tutto d’un fiato
e con interesse

Aldo ritroso e indeciso

Aldo col sapere dell’età pertinente e persuasivo

Questa età che non gli osta ma gli aggrada

Tanto il materiale prodotto da Aldo andate
a leggerlo e vi accorgerete di non avere
perso tempo in insolute tiritere

Ricordate che uno dei modi migliori di far passare
il tempo e di sfogliarlo di pagina in pagina

Aldo e i suoi tanti narrati aspetta tutti noi non fatevi….
…..trovare impreparati, io per primo

Carle’

lunedì 30 agosto 2010

La donna

La donna è femmina e quanti uomini da sempre ne vanno matti e le vorrebbero
tutte solo per se, ma io con il crescere d’età mi sono sempre più placidamente
convinto che la sua femminilità, la bellezza del suo aspetto lo dimostri
lontano da occhi curiosamente indiscreti.

Il mattino di un giorno come tanti decidendo di cambiare pettinatura
di alleggerire il trucco mettendo in risalto magari con un filo in più
di rimmel le ciglia, un vestitino leggermente meno abbondante
e con un paio di bottoni lasciati andare fuori occhiello così
da intravvedere immaginando

Trovo che sia veramente insuperabile per esempio con i capelli a “chignon”
avvolte con aggiunta di cascante coda di cavallo, con due orecchie
ai lati di tale acconciatura, che paiono i manifesti in bella mostra
di corpi femminili sinuosi e aggraziati

L’ammirazione più incontenibilmente soddisfacente e percepibile nella
donna la provo al momento in cui tutta così agghindata con fare
esclusivamente e beatamente di femmina noncurante decide
di accavallare le gambe, mettendo in evidenza
le ginocchia

Ginocchi scolpiti a colpi di scalpello tanti sono gli spigoli perfettamente
smussati sui quali si appoggia la coscia affusolata, morbida magari
anche un po’ in carne, meglio se nella parte interna della gamba
che regge l’altra sovrapposta “spicca una piccolissima smagliatura”

Trovo questa posizione irresistibile da non passare certo inosservata
e che in tanti non si finisce più di guardare….
……..io non ho ancora smesso!

Carlo Sani

Aria

Aria chiara e trasparente

Aria che al tuo soffiare mi accarezzi il viso
e mi scompigli i capelli

Aria che ti adombri al levare del sole

Aria che per quanto cerchi di afferrarti mi lasci
sempre a mani vuote

Aria di sempre

Aria di tutti i giorni che mi sei compagna fino
all’ultimo respiro la morte

Carlo Sani

domenica 29 agosto 2010

Cenere

Non guardarmi con quello sguardo negli occhi potrei accendermi come
una sigaretta e ardere tra le tue labbra sino a diventare un mozzicone
di inutile pulviscolo di cenere a sporcare spegnendosi il candido
colore di un lenzuolo affranto

Carlo Sani

Colori, aria di mare

Chissà perché i colori che si vedono al mare paiono più nitidi risplendenti
stimolano abbagliandoti lo sguardo, l’aria più respirabile ti alleggerisce
nella pesantezza togliendoti la fatica di camminare sudando colmando
i polmoni di buon respiro

Carlo Sani

Felice

Adesso mi metto a scrivere ho inforcato gli auricolari e la musica mi trascina in un
fermento creativo, ma più che creare do spazio a quello che mi "smania",che sale
dal mio più profondo “esclusivo” e sono felice, euforico "drogato" di percezioni
che il mio senso dinamico tramuta in sublimi e suggestive vibrazioni spero
mi abbiate capito e possiate comprendere questo mio "sovrastare" tra una
nota e l’altra

Magico sto veramente bene e mi sento implodere sarebbe un grande….
…….botto di felicità

Carlo Sani

sabato 28 agosto 2010

Memorie

Quante cose la vita nel suo strano e mai uguale
districarsi propizia ci mette a disposizione
compiacendoci di riparlarne con
la memoria di adesso

Carlo Sani

Parco Ducale

Il nostro grande giardino, alberato incrociarsi di tante anime
di mondi diversi con la convinzione di raccontarsi anche
se le storie meno controverse, meno contestate
le raccontano i pesci del laghetto perché
muti da sempre

Carlo Sani

venerdì 27 agosto 2010

al Maio

In giacca e maglioncino giallo con l’espressione garbata nel viso
fai ancora la tua bella figura di sobrio distinto signore ma non
è questa l'impressione più forte che ho provato nel rivedere
quelle foto piuttosto una gaia soddisfazione e la voglia
di stringerti in un pieno abbraccio di tutto ciò che in
questo lungo inevitabile tempo la lontananza
ci ha negato

Grazie di esserci adesso "vedi" di non andartene più... Carlo

giovedì 26 agosto 2010

Il tempo

Il tempo che lascia tracce profonde e permanenti
con il suo trascorrere ci ha serbato tutti questi
lunghi anni di silenzio, di lontananza anche
se col suo lento scandire giorno dopo
giorno si propone ci da tempo
e se ne va

Carlo Sani

Occhi pervinca

Abbiamo passato tanti pomeriggi a giocare, a fare i compiti dimentichi
del tempo che trascorreva, ed era già ora di una golosissima
e abbondante merenda, la tua rimaneva a lungo nel tuo
porta vivande a tentare lo scippo da parte mia perché
Tu avevi una tranquilla lentezza nel fare le cose
e non portavi mai a termine lo spuntino
di metà pomeriggio

La ribalta di questi belli e indimenticabili vissuti, era il retro
del tuo negozio praticamente una veranda a tutto verde
dai tanti fiori, concessaci con amorevole indulgenza
dai tuoi genitori

Se non ricordo male avevi un cocherino col ciuffo tutto mesciato
color miele e dal dispetto continuo

Ti ricordo molto somigliante sia al tuo papà che alla
tua mamma che io ricordo dolcissima, elegante
e molto bella

Ricordo con amabile sentimento che Lei era tenerissima
ti faceva stare bene, le piacevano molto i miei
“occhi color pervinca”
dallo sguardo coccolone di bambino, almeno questo
è il mio vivissimo dolce ricordo

Avevi i quaderni, i colori , le matite e le penne più belle
a me non rimaneva che la voglia e poi tanto tempo
è passato ma adesso
sono felice....finalmente ti ho ritrovato

Carlo Sani

La voce

Il sentimento si allarga dando fiato
alla voce e il cuore si mette
a cantare, io folgorato non
mi stanco di ascoltare

Carlo Sani

mercoledì 25 agosto 2010

Azzurro

così si apre il cielo finito
il nubifragio
cosi si mostra il mare passata
la burrasca e tutto
si acquieta

Carlo Sani

lunedì 23 agosto 2010

Tormento

Ho appena finito di fare la doccia non ho ancora chiuso occhio e mi sto
con vivace tormento adoperandomi per dare il giusto buongiorno
a una buona tazza di nero caffè

Sono tormentato, al pensiero che si debba scrivere solo cose concrete
sensate, variegate, corpose di contenuti e di idee, prestando
la massima attenzione a non commettere “mai e poi mai”
il ben che minimo errore, per disattenzione
o per ignoranza che sia

Guai a commettere queste inaccettabili carenze brutta, la traccia che lascia
e di queste orme squinternate un racconto che si rispetti non deve avere neppure l’ombra di deplorevoli germogli, di inquinanti imperfezioni

Questo tormento lo sto covando già da molte ore sentendo in me
il desiderio di mettermi ascrivere

Mi sono a dire la verità un po’ scocciato di tutte queste regole
di questi doverosi parametri, senza i quali si incorre in pretestuosi
e trancianti giudizi

Avevo voglia di scrivere e da quando ho iniziato sono volati i minuti
con mia grande soddisfazione, solo per il fatto che sto dando
concretezza alla necessità di esprimermi scrivendo

Ho iniziato questo mio ragguaglio non avendo nella mente qualcosa
di predefinito solo il gusto di darmi da fare a far scorrere senza
sosta i tasti del mio computer

A dire la verità e per essere coerente col mio ciondolare tra una confusione
di pensieri, uno c’era fin da subito più rilevante degli altri che mi ha
dato tormento per questo vorrei tanto essere più esaustivo e chiaro
possibile nell' esplicitarlo

Io voglio e continuerò a scrivere a raccontare solo quello che mi “piace”
nel “modo” che mi pare e che mi da “gioia” nel farlo

Tra poco è giorno e io sono ancora qui che scrivo

Carlo Sani

venerdì 20 agosto 2010

Il ring

Sul ring saltello di qua un saltello di la centrato in pieno
da un cazzotto in bocca ha spiccato il salto più doloroso
andando lungo disteso sul tappeto dal quale non
si è rialzato in tempo utile per evitare
oltre alle gran botte il sapore amaro
della sconfitta anche se in punta
di “guantoni nobilmente"
stampati...sui denti

Carlo Sani

martedì 17 agosto 2010

Il camposanto

Oggi mi sento di particolare buonumore forse perché ho fatto visita al cimitero si avete letto bene, non è la prima volta
che accedo con preoccupazioni in corso e relativo
nervoso disagio ed esco che sono
gradevolmente disteso

E’ un tappa ai più in odore di forzatura anche se ognuno
con molta probabilità a qualche congiunto alla cui
memoria e in suo ricordo non dispiacerebbe
una visita, un fiore, una preghiera
un momento di raccoglimento

Ho la sensazione entrando di lasciarmi alle spalle tutto
il quotidiano e per tutta la durata in cui mi trattengo
non sento più quel peso sul groppone il tempo
smette di correre e mi tiene compagnia con
tranquilla disponibilità e senza più
nessuna fretta

Percorro quei viali, alcuni sono all’ombra di eleganti
e bruni cipressi, altri sotto un sole sudaticcio
e accaldato che in genere si percorrono
con passo leggermente più spedito

Sono viali alberati che tracciano e dividono il sepolcreto
in tanti piccoli settori, aree adibite a prato verde altri
spazi sono cementificati a chi ha il tempietto
o il sepolcro coi fregi più“sfarzosi” anche
se malinconicamente inutili almeno
per questo mesto e conclusivo
percorso

La parte monumentale è veramente imponente a rimembrare progettazioni del passato che col trascorrere degli anni
si ergono con austera consapevolezza a baluardo
di possibili intrusi a disturbo della pace eterna
quindi per cortesia più rispetto e…….
….cosi sia

Carlo Sani

lunedì 16 agosto 2010

"Crucci" mal riposti

Come mai quella faccia, capisco ti stai chiedendo sarò stato sufficientemente chiaro avrò
scritto abbastanza e in modo esaustivo, accidenti possibile per quanto mi sforzi non
riesca a sviluppare che solo poche e imprecise righe, eppure l'argomento
lo conosco ed è da tanto tempo che ne volevo trattare.

Anche questa volta aimè mi sono smarrito in una sequenza di ovvietà, forse non conoscevo
poi cosi bene il contenuto teste narrato

A questo punto forse farei meglio a lasciare correre e con una perentoria e definitiva pressione
di falange sulla “incolpevole” tastiera del mio computer spazzare drasticamente tutto
l’elaborato appena concluso

Scarso il fraseggio, poco calore, povero l’approfondimento nozionistico e poi così disarticolato

Cosa mi è saltato in mente chissà i più che penseranno di tutto questo mio scrivere

A questo punto come si suole dire tanto per mettere i punti al posto giusto sai cosa
ti dico mi faccia il piacere e aggiungo, che dopo averti letto, di sentirmi come
quello che a furia di guardare a giocare alle carte ha imparato le tabelline
con la differenza che in questo caso specifico Io ho imparo
la Geografia e anche in questa
ipotesi a “macca”

Carlo

domenica 15 agosto 2010

Il mare nostro

Come sempre maestro non sgarra di un rigo di un aggettivo di un avverbio Lei mi "consenta"
è un prestigiatore del presentare nel miglior modo “leggibile”anche il più noioso dei
paragrafi mi complimento e mi "abbevero" al suo ragguardevole sapere oltretutto
non mi costa un "biadino" sono fortunato ad annoverarla come insegnante
e amico

Il mare nella foto di cui sopra mi ha fatto l'effetto di una vecchia conoscenza che allungandosi
in grosso e benevolo maroso stesse per richiamarmi a se e avendomi riconosciuto
ammantandomi tutto nelle sue schiumose onde

Onde che sanno di salinità che da ragazzotto velava in ordine sparso di bianco pallido l'abbronzatura perenne del mio viso regalandomi un'intrigante sembianza
da “giovin lupo di mare”

Il mare in tutto il suo manifestarsi che sia piatto, calmo, agitato, mosso o sul “permaloso”
in ogni caso non si può evitare di fermarsi e con molto ossequio “contemplarlo”
questo è quello che per molte stagioni della mia vita ho apprezzato e vissuto
mentre ora è solo un incalzante e struggente ricordo che ho di Lui

A presto amico in perenne movimento….non fermarti mai

Carlo Sani

sabato 14 agosto 2010

Autunno 2

Ciao ho letto le tue recensioni sui miei post ti ringrazio io ho curiosato il tuo
qua e la ma ci vuole più tempo e tanta concentrazione, ho messo una tua foto
di Ventimiglia come sfondo,sono le calandre, La Mortola i balzi rossi
e in lontananza il “douce” Principaute de Monaco passami
la scopiazzata

Oggi qui da me è Autunno bagnato è da ieri sera che piove ma in maniera adeguata
per fare bene alla terra e rimpinguare le falde assetate d’acqua

Ho deciso di scrivere a Peppino poche righe che pubblicherò perché nella forma e
nella sostanza tale svolgimento mi soddisfa, il tutto sempre con molta “presuntuosa”
umiltà

Spero che tua moglie non sia, conclusa la nostra interminabile telefonata passata
alle vie di fatto e i tuoi occhi da azzurri non senza dolore siano diventati blu

Scusami ancora con Lei, immagino però possa accadere altre volte, si attrezzi
di molta pazienza sia “compassionevole” e smetta di picchiarti

Vedi volevo scriverti solo poche righe e niente di particolare rilevanza e invece
c’è scappato questo nuovo post, sarà dovuto come spesso mi succede
al mutare del tempo, sempre in assetto di corsa e senza molta
“logica circostanziale”

Mi prometto e ti assicuro che non mancherò sempre che Tu me lo consenta
di pubblicare anche questa nostra breve, anche se poco importante
corrispondenza adesso….continua tu

Carlo

Suppergiù

Mi spiace leggere che ti senti svuotato, ti auguro che sia un smarrimento
momentaneo e che presto tu ti colmi nuovamente di contenuti di bei
propositi e di speranza, sei un distinto signore di appena 66 anni pensa
alla pazienza che dovrai avere dal momento che io ho intenzione
ogni tanto, di continuare a scriverti ancora spensieratamente
“suppergiù” per almeno una trentina di anni
Mi raccomando riprenditi presto e sempre in alto i cuori
Carlo

Sergio il vetraio

Che emozione finalmente ti rivedo, quanto tempo è passato sembra ieri, il problema
è che bisognerebbe fare punto e accapo per ricominciare evitando gli sbagli fatti e
facendo tesoro dell'esperienza acquisita ma non è possibile e allora ci sono foto
come questa cariche di forte significato, di ricordi di affetto e pertanto tutto
torna reale e ti accorgi che se anche sono tanti gli anni che ci hanno
consumato regolatamente non hanno scalfito come ben vedo
dalla foto il fisico e sentendoti al telefono neppure
nello spirito

Sei un bel signore che si è realizzato nella vita, con tanto lavoro e sudore
"frammisto" sangue dovuto alle tante ferite, causate dai tagli dei vetri rotti
che era un brutto e doloroso inconveniente inerente il tuo lavoro
di vetraio

“Sergio il vetraio” che ora sotto un splendido e caldo sole in una località da sballo
comodamente seduto in "plancia" tra spruzzi di lievi onde e voli plananti
di morbidi gabbiani, da colore a tutte le corporee testimonianze
che con l'abbronzatura non parranno più banali lesioni
ma risplenderanno come….” ornamentali Ricami”

Carlo Sani

Jacarande

I fiori, le piante,un arbusto una foglia omaggi ineguagliabili della natura ma Jacarande
con questo suo nome è di più, mi prende e mi trasporta in una sofisticata
suggestione coinvolgendomi in un piacevole senso di fantasiosa
leggerezza e di grande libertà

Pago di avermela fatta conoscere ti saluto e ti ringrazio Adriano
il tuo amico ritrovato…. Carlo

martedì 10 agosto 2010

Il marciapiede

Il marciapiede che quotidianamente percorro avanti e indietro
è diventato punto d’incontro sempre con le stesse persone
giorno dopo giorno un anno dopo altro

Sono ormai diventati conoscenti coi quali spesso mi fermo
a scambiare qualche parola, a divergere su punti di vista
opposti e così passo un po’ di tempo, evito di fare tutto
ciò con le persone più curiose e ciarlatane tiro innanzi
senza fermarmi

E’ un “ conta passi” sempre pulito e ben tenuto, a doppio senso
di marcia, uno per i pedoni e l’altro per le biciclette, anche se
troppo spesso questa disposizione non viene rispettata

Come sempre da “ buoni italiani” siamo poco avvezzi a rispettare
le regole

E’ un “ salvagente” all’ombra di alti castagni che sono gli
unici ad avere il permesso incondizionato di imbrattare
riempiendo così il selciato di foglie

Non sono solo le foglie a cadere ma, con rischio per le teste
di incauti passanti, grosse castagne scendendo procurano
dolorosi bernoccoli e ammaccature alle macchine
in sosta,o che si trovano a percorre il viale
ed è l’unico aspetto negativo a cui però
non c’è rimedio

Ci porto spesso il mio cane a fare i bisogni ed essendo un marciapiede molto ampio ha tanto spazio a disposizione anche per fare delle
piccole sgambatine, dedicarsi con grande impegno ad annusare
“sprofondando” il naso tra le foglie alla spasmodica ricerca
dell’odore più gradito

Al calare della sera il percorso viene illuminato dalla luce
dei lampioni che ogni due alberi si interpongono
solidamente piantati per terra

Ho notato con soddisfazione che a differenza dei “lumi”
di altri marciapiedi di zone adiacenti il mio è in
sintonia col verde urbano di cui per fortuna
è “ ricolmo” il quartiere in cui vivo

Il marciapiede coi suoi lampioni è diventato in tutto questo
tempo il mio più affezionato e insostituibile compagno
di “ ripercorse camminate”
Carlo Sani

domenica 8 agosto 2010

Ricordando

Comodamente seduto e rilassato ascolto i miei pezzi preferiti e mi lascio trasportare dai ricordi tra
questi il più ricorrente è ripensare ai tanti giorni passati nel Principato di Monaco

E’ un piccolissimo lembo di terra “ misto mare” dove oltre alla evidente bellezza dei luoghi
la città offre le più svariate opportunità

La natura in questo angolo di terra non si è risparmiata creando un litorale con il mare dal colore
“ verde giardino in primavera” spiagge “semiurbane” fatte di sassi, scogli e roccia e insenature
di un magnetismo da “ mozzafiato”

La piccola città fa da cuscinetto tra la battigia e le colline, con la tipica vegetazione della Costa
Azzurra caratteristico è il verde “ giovinezza” che funge da “ tonico” per tranquilli
momenti di assoluto relax, o da stimolante per piacevoli
e salutistiche passeggiate

La terra argillosa, è del tipo leggermente granulosa in frattura dal colore “scialbo” rame
esclusivo di questa costiera

La parte vecchia della ville con la Rocca dimora dei Principi monegaschi è assolutamente da
non perdere, come dimenticare il sensazionale panorama che da li si può
“ apprezzare a tutta vista”

Non mancano avveniristici grattacieli, i negozi le boutique più belle, con alberghi a sette stelle
e ristoranti dal menù esclusivo, per finire il fiore all’occhiello il Casino, irresistibile lusinga
per incalliti giocatori e per speranzosi neofiti di “ improbabili profitti”

Ma quello che più mi ritorna alla mente è il profumo che si può odorare in ogni dove ti trovi
a passare in questo centro

E’ una “ fragranza” che è un misto di chimica, ed è quello che esce dalle tante profumerie
e che si sente addosso alle persone che si incontrano camminando per le vie

Ma quello che più “satura l’olfatto” e che non si dimentica è il profumo naturale che si aspira
nell’aria, il tipico aroma di limoni e aranci selvatici che ad ogni boccata oltre che
a un piacevole senso di freschezza da “ sollievo e profuma l’anima”
ecco la cosa che mi manca e che ricordo con più nostalgia
di questa incantevole e sfarzosa località

Carlo Sani