Scappo
lontano
E’
solo un pensiero
Che
in certi momenti
prende
il sopravvento
Lo
ripete spesso
quello
strano
individuo
Si
è messo
a
frequentare
Sempre
più
assiduamente
il
bar
Dove
mi fermo
A
scambiare
qualche
chiacchiera
A
dire
il vero
Più
per abitudine
che
per necessità
Non
è certo
il
locale
Dalle
opportunità
cambiano
la vita
E
per questo
mi
ritrovo
Nel
desiderio
di
filarsela
Dell’osteria
ne
ha fatta
una
prerogativa
Ogni
singolo
giorno
dell’anno
Carlo Sani
Quando
chissà
poi
perché
quando
Quando
cosa
dove
Pretesto
dalle
infinite
implicazioni
Laddove
si cerca
prendere
tempo
Di
porre
aspettative
Non
si
è
sicuri
Si
cerca
di
capire
Ha
perfezionato
il
modo di decidere
Quando
ed è stato
indimenticabile
Non
ho
saputo
resisterti
Ti
sei presa
il
rischio
di
cedermi
Carlo Sani
Chi
c’è
accanto
d'intorno
A
un barbone
disteso
Sopra
un
cartone
Avvolto
dalla
fatica
di campare
Di
un pezzente
Seduto
sulla propria
tribolazione
L’indifferenza
il
timore
La
diffidenza
di
come me
tira
dritto
Non
avendo
da
offrire
Che
il più gretto
menefreghismo
Carlo Sani
Tu
che mi ascolti
e
non mi trovi
Sono
davvero
introvabile
Non
riesco
pure
io
Con
la testa
non
sono
Completamente
in
sintonia
Con
molto
di
quello
Che
faccio
sento
Sono
perso
in
tanti
stimoli
diversi
Ognuno
dei
quali
Mi
distoglie
dalle
cose
e
da tutti
Mi
parlano
mi
toccano
Cercano
di
coinvolgermi
Ma
dopo poco
sono
altrove
Penso
ad altro
a
più cose
Tutte
diverse
in
una volta
sola
Ho
una frenesia
che
si beffa
Della
normalità
di
una giornata
tipo
Ed
io a quel
fervore
Corrispondo
senza
reprimende
di sorta
Libero
in una
dimensione
Priva
di
precauzioni
Carlo Sani
Ieri
sera per
la
prima
volta
Mi
sono
reso
conto
Con
tutta
franchezza
Di
avere perso
ogni
dignità
E
con essa
La
stima
di
me
stesso
Al
mattino
appena
sveglio
Ho
cercato me
senza
trovarmi
Ho
continuato
a
cercarmi
Di
primo pomeriggio
senza
incontrarmi
La
sera
quando
i
rumori
si
stemperano
Ho
cercato me
ma
nessuno mi
ha
visto
Sono
andato
a
dormire
Senza
più cercarmi
difficile
trovare
nessuno
Carlo Sani
Quel
mattino
in
stazione
Impaziente
nell’attesa
a
Torino
aspettavi
solo
me
Persi
tra tutta
quella
folla
Senza
accorgersi
di
noi
Poi
ti
ho
riconosciuta
Non
potevo
sbagliarmi
Tra
quella
moltitudine
Nessuna
come
Te
Un
abbraccio
ci
ha stretti
forte
La
tua mano
ha
intrecciato
la
mia
Soli
tra
tutta
quella
gente
Non
ci
importava
Che
dei
nostri
sguardi
innamorati
Da
allora
non
ci
siamo
più
lasciati
Carlo Sani