Ti ricordo ancora
ma non voglio
più
Devo dimenticare
anche se da parte
mia
Se avessi avuto
un maschio
Avrei voluto
somigliasse
a te
La nostra
stessa empatia
Ho
solo femmine
due modi di entrare
in sintonia distanti
Penso nell’essenza stessa
della diversità di sesso
Mi voglio però
soffermare
Al volere scordarmi
di lui
Gli ho creduto
dandogli fiducia
Stavo bene in sua
compagnia
Importante perché
ricca di quel sentimento
Che può avere un padre
verso il suo ragazzo
In questo caso è avere
riposto
avventatamente
In un estraneo
la spontaneità
di un'emozione
A uno di spontaneo
ha solo
La meschinità
della menzogna
intenzionale
Non una faccia
ma maschere
tante
Sempre diverse
ognuna priva
di scrupoli
Che hanno costretto
porre fine
Al sogno di averti
quasi figlio
Carlo Sani
Ho smesso
il fumo
Di bere anche
quel poco
Mangio
quel che basta
Non mi affanno
in ore notturne
Ho scoperto
il piacere
Del letto di casa
sempre a quell’ora
Col sesso
ho smesso
Da tempo
la frequentazione
Ho anche
realizzato
di gestire
In maniera impensabile
la mia quotidianità
Non volendo più essere
ostile a me stesso
Cominciando a vedere
mentre prima solo
osservavo
Sentire ascoltando
Sorridere
non più
abbozzare
Camminare
con passi
risoluti
Stringere
con decisione
ogni mano
Ho smesso
di accorgermi
solo dell’ovvietà
Infine ho ammesso
a me stesso
Meritare
di meglio
Carlo Sani
Segreti credo
nemmeno
uno
Ho fatto per quanto
mi è stato possibile
Una vita lineare
semplice
Quando
mi è parso
impossibile
Ho preso
tempo
Io per semplicità
ho sempre inteso
Schiettezza fermezza
decisione
E facendo
leva
Su questi
tre aggettivi
Ho trovato
la maniera
giusta
Per sbrogliare
spesso
Frangenti
anche
complicati
Le volte ho dovuto
temporeggiare
Non era certo
per circostanze
facili
Ma per contrattempi
di un certo rilievo
Per i quali
è stato
giusto
rallentare
Trovando
cosi
Quella distensione
utile che spesso
Ha portato
a soluzioni
inaspettate
Segreti, credo
sia più appropriato
Cercare
di non avere
Nessun motivo
inconfessato
da tacere
Causa frantumazione
di me stesso
Carlo Sani
A volte
non so
dove stare
Mi sento
a disagio
Rimanere
dove mi trovo
Non sapendo
dove altro
andare
Cerco un punto
mi sappia
Far sentire
al posto
giusto
E li rimango
solo se riesco
Guardare
a tutto
tondo
Preferibilmente
dove l’aria
Mi soffi il meglio
di sé
Cerco la seduta
più adatta
Dove rimanere
a mio piacimento
Do inizio al mio
bisogno di divagare
Sulle cose delle vita
reali o verosimili
Lasciandomi
coinvolgere
nelle mie
Personalissime
osservazioni
E relative
valutazioni
Spesso trovando
quella vena creativa
Che a volte riesco
tramutare
in poesia
Che permette
di isolarmi
Dentro
quel mondo
Non finisce
di meravigliarmi
Dandomi
sempre
Forti indefinibili
emozioni
Carlo
Sani