mercoledì 15 settembre 2010

Giornate storte

Cosa scrivo e perché scrivere se non mi va ho una
notevole
dose di nervosismo addosso e ce l’ho con tutto e tutti

Mi sono deteriorato a vedere le facce sentire i discorsi
di tutti
i giorni anche se penso che avendo molto ma molto di
più
di quel molto che mi manca sarebbe la stessa cosa sono
giornate fatte così

Veramente adesso mi stanno alle calcagna con più assiduità
gettandomi
in un nero sconforto forse per questo che me ne sono accorto

Contemplerei volentieri e ascolterei con interesse la natura
nella quale
il mio quartiere è immerso ma il progresso con tutta la sua
premura e il frastuono mi toglie anche questo ritrovarmi

Non dico che la città non sia bella, da tenere d’occhio
non si
risparmi nell’offrirsi nelle più svariate opportunità

C’è però qualcosa in giornate come questa che
mi convince
che non è questo il posto in cui vorrei essere
in questi momenti

Ho provato in più occasioni di cercare di scrollarmi
dalle
spalle questo gravame dando “fiato” alle gomme
della
mia moto smanettando sul cambio osando qualche
piega più del lecito per darmi una smossa

Ho fatto chilometri il più delle volte in direzione
delle
nostre sontuose montagne lussureggianti di verde
con incontaminati boschi tutti da scoprire in lunghe
scarpinate

Stare lontano dal rintronante quotidiano cittadino
quasi
mai migliora la sorte di giornate come queste

Credo che il vero problema anche togliendomi i panni
di tutti i giorni è che non saprei a chi darli perché
sono sicuro che i panni degli l’altri nessuno
li vuole

Allora mi metto le mani in tasca e continuo
a camminare smettendo di divagare

Carlo Sani

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