Era meglio prima quando scrivevo dove capitava
in ordine
sparso
Pensieri confusi avvolte dai significati astrusi
ma liberi di esprimersi ricchi di sentimento
E’ un bel po’ che il mio cane ansimandomi sul viso
mi
riempie
il naso col puzzo del suo fiato
Fuori piove c’è un grande temporale con un forte
vento
che tra una folata e l’altra si sbatte senza sosta
I lampi si specchiano nei vetri delle case in facciata
alla mia
I tuoni uno appresso all’altro a fare un gran chiasso
poi
il fulmine accecante che precede il tuono
più assordante
Tra uno scroscio d’acqua e una botta di vento mi stavo
chiedendo
perché mai mi sono convinto ad equipaggiarmi
di computer
E’da mesi che con un docile e compiacente
clic il mio computer mi spalanca le pagine
su cui
incessantemente scrivo i miei pensieri
Continuo a scrivere pagine su pagine a tal punto
che
lo schermo riflette ormai due occhi stanchi
stralunati
e arrossati più della vergogna
Prima era tutto più semplice e mi stancavo
molto
meno adesso mi faccio prendere la mano
e governare da questo
“coso” che non è mai stanco al contrario
di me
Io però che sono un duro mollo tutto e vi saluto
Carlo Sani
Credo che il pensiero di smettere ti nasce dal temporale che imperversa.
RispondiEliminaAppena esce il sole tutto ritorna normale.