Sapevo non ti avrei incontrata
tu non sei come me sempre
in attesa di te
Debole per gestire questo
addio che non si volta
indietro
Fragile tra un pianto
una lacrima che
piange più
forte
Duro mettere la parola
fine a questa storia
senza trama
Domani cercherò di essere
più
risoluto nel non tradire
le mie emozioni
Non cercherò di te ne mi
farò sentire lasciandoti
libera di non volermi
Parlo con la tua ombra
che muta fa silenzio
Carlo Sani
mercoledì 31 agosto 2011
lunedì 29 agosto 2011
Il camposanto
Oggi mi sento di particolare
buonumore forse perché ho
fatto visita al cimitero
Non è la prima volta che accedo
con preoccupazioni in corso
relativo nervoso ed esco
che
sono gradevolmente
disteso
E’ un tappa ai più in odore di forzatura
Anche se ognuno con molta probabilità
a qualche congiunto alla cui memoria
in suo ricordo non dispiacerebbe
una
visita, un fiore, una preghiera
un momento di raccoglimento
Ho la sensazione entrando di lasciarmi alle spalle tutto
il quotidiano ,per tutta la durata in cui mi trattengo
non sento più quel peso, il tempo smette di correre
tenendomi compagnia con tranquilla disponibilità
senza più nessuna fretta
Percorro quei viali, alcuni sono all’ombra
di eleganti bruni cipressi, altri sotto un
sole sudaticcio in genere si percorrono
con passo leggermente più spedito
Sono viali alberati che tracciano
e dividono il campo in tanti
piccoli settori
Aree adibite a prato verde altri
spazi sono cementificati a chi
ha il tempietto il sepolcro
coi fregi più“sfarzosi”
Anche se malinconicamente
inutili
almeno per questo mesto
conclusivo percorso
La parte monumentale veramente
imponente a rimembrare
progettazioni del
passato
Si ergono con austera consapevolezza
a baluardo di possibili intrusi
a disturbo della pace eterna
quindi per cortesia più
rispetto e cosi sia
Carlo Sani
buonumore forse perché ho
fatto visita al cimitero
Non è la prima volta che accedo
con preoccupazioni in corso
relativo nervoso ed esco
che
sono gradevolmente
disteso
E’ un tappa ai più in odore di forzatura
Anche se ognuno con molta probabilità
a qualche congiunto alla cui memoria
in suo ricordo non dispiacerebbe
una
visita, un fiore, una preghiera
un momento di raccoglimento
Ho la sensazione entrando di lasciarmi alle spalle tutto
il quotidiano ,per tutta la durata in cui mi trattengo
non sento più quel peso, il tempo smette di correre
tenendomi compagnia con tranquilla disponibilità
senza più nessuna fretta
Percorro quei viali, alcuni sono all’ombra
di eleganti bruni cipressi, altri sotto un
sole sudaticcio in genere si percorrono
con passo leggermente più spedito
Sono viali alberati che tracciano
e dividono il campo in tanti
piccoli settori
Aree adibite a prato verde altri
spazi sono cementificati a chi
ha il tempietto il sepolcro
coi fregi più“sfarzosi”
Anche se malinconicamente
inutili
almeno per questo mesto
conclusivo percorso
La parte monumentale veramente
imponente a rimembrare
progettazioni del
passato
Si ergono con austera consapevolezza
a baluardo di possibili intrusi
a disturbo della pace eterna
quindi per cortesia più
rispetto e cosi sia
Carlo Sani
Solo uno che
Quel sentimento ormai
da
mesi si è impadronito
dei miei sensi
Parlo di quell’amore
che
Tu eviti continui
a ignorare
Tu non potresti essere
più
di così,per scuotere
il mio desiderio
Ogni gesto ogni parola
colme del mio amore
Ti ho voluta con tutta l’anima
dandoti la mia al di la di
ogni aspettativa, mi
andava bene tutto
Tranne il tuo disamore
quotidiano
nel non darmi speranza
non collocarmi
Sono alla solita postazione con lo
scoramento che si taglia a fette
le più amare sul comodino
I tasti scorrono tra i miei pensieri
nell’oblio di quel sogno oltre
le nuvole con le iniziali
di Te
Giorni notti a ricordare
a rileggere guardare
di noi cercando di
non precipitare
nel baratro
Ho vegliato le mie notti scrivendo
con te ad ogni tasto, belle parole
in versi,pieni di speranza
Ora i miei giorni sono
il nulla affacciato
sul niente
Non sono nessuno,solo uno
che scrive i suoi pensieri
amandoli
oltre ad amare Te
Carlo Sani
da
mesi si è impadronito
dei miei sensi
Parlo di quell’amore
che
Tu eviti continui
a ignorare
Tu non potresti essere
più
di così,per scuotere
il mio desiderio
Ogni gesto ogni parola
colme del mio amore
Ti ho voluta con tutta l’anima
dandoti la mia al di la di
ogni aspettativa, mi
andava bene tutto
Tranne il tuo disamore
quotidiano
nel non darmi speranza
non collocarmi
Sono alla solita postazione con lo
scoramento che si taglia a fette
le più amare sul comodino
I tasti scorrono tra i miei pensieri
nell’oblio di quel sogno oltre
le nuvole con le iniziali
di Te
Giorni notti a ricordare
a rileggere guardare
di noi cercando di
non precipitare
nel baratro
Ho vegliato le mie notti scrivendo
con te ad ogni tasto, belle parole
in versi,pieni di speranza
Ora i miei giorni sono
il nulla affacciato
sul niente
Non sono nessuno,solo uno
che scrive i suoi pensieri
amandoli
oltre ad amare Te
Carlo Sani
domenica 28 agosto 2011
Piango
Piango così forte
le lacrime fanno
rumore
Piango mi dispero
non ho scampo
Pianto coi sussulti
più intensi della
disperazione
Piango sono
al
buio cieco
di dolore
Dolore che lacrima dopo lacrima
scava un solco di sgomento
in questo cuore sommerso
dal ricordo
di Te
Piango quelle lacrime
con l’immagine di
Te riflesse nel
fazzoletto
Carlo Sani
le lacrime fanno
rumore
Piango mi dispero
non ho scampo
Pianto coi sussulti
più intensi della
disperazione
Piango sono
al
buio cieco
di dolore
Dolore che lacrima dopo lacrima
scava un solco di sgomento
in questo cuore sommerso
dal ricordo
di Te
Piango quelle lacrime
con l’immagine di
Te riflesse nel
fazzoletto
Carlo Sani
L’emozione
Autori geniali scrivono
le parole che il tempo
mai smarrirà
Voci che vanno al di la
di
ogni tempo portando
in se il vissuto di
un’epoca
Quel locale sotto al
terrazzo mai senza
un fiore
Artisti danno voce all’esecuzioni
più convincenti di spinta
emotiva
Emotività che ad ogni
nota la musica rende
inequivocabile
Si dissolve il dubbio
di
essermi seduto fra
tanti presenti
Ho lasciato i miei passi
stanchi
di una notte alla rinfusa
l’emozione a prevalso
Carlo Sani
le parole che il tempo
mai smarrirà
Voci che vanno al di la
di
ogni tempo portando
in se il vissuto di
un’epoca
Quel locale sotto al
terrazzo mai senza
un fiore
Artisti danno voce all’esecuzioni
più convincenti di spinta
emotiva
Emotività che ad ogni
nota la musica rende
inequivocabile
Si dissolve il dubbio
di
essermi seduto fra
tanti presenti
Ho lasciato i miei passi
stanchi
di una notte alla rinfusa
l’emozione a prevalso
Carlo Sani
sabato 27 agosto 2011
Donne
Finalmente libero
i sentimenti accantonati
Duro fare i conti con quei
sentimenti che si nutrono
di passione
Quante donne colpite
dal mio sguardo
pigro
Donne che pur sapendo
scoprono le carte
In un gioco di ruvide bugie
Donne distratte dall’apparenza
Donne con la voglia
del sogno da incorniciare
Donne per le quali mai
ho dato l’illusione
di altro
Donne gelose di ciò
che non l’è
dovuto
Donne quante tutte diverse
uguali nel pentimento
Donne mortificate
per un’ambizione
sfumata
Tante le donne nella mia
vita
inadeguate consumate
in un intreccio
di sguardi
Carlo Sani
i sentimenti accantonati
Duro fare i conti con quei
sentimenti che si nutrono
di passione
Quante donne colpite
dal mio sguardo
pigro
Donne che pur sapendo
scoprono le carte
In un gioco di ruvide bugie
Donne distratte dall’apparenza
Donne con la voglia
del sogno da incorniciare
Donne per le quali mai
ho dato l’illusione
di altro
Donne gelose di ciò
che non l’è
dovuto
Donne quante tutte diverse
uguali nel pentimento
Donne mortificate
per un’ambizione
sfumata
Tante le donne nella mia
vita
inadeguate consumate
in un intreccio
di sguardi
Carlo Sani
venerdì 26 agosto 2011
Falla finita
Falla finita Tu non puoi
continuare a trattarmi
con disinvoltura
Pensi con tutto quello che ti
stavo
scrivendo ti stavo dedicando
con l’amore la passione
di sempre mi potesse
bastare
“adoro Zero”
Non ti è neppure passato
di sbieco nel cervello
ti adoro volevo
sentirmelo
dire io
Il cuore non ti ha suggerito
di
mandarmi una mail per dare
voce al tuo angoscioso
silenzio
Prendere quel cazzo
di telefono farmi
sentire la tua
voce
No tu non ci pensi perché
la tua è solo una farsa
indegna del mio
amore
La disperazione mi porta
a questi punti il vuoto
dei tuoi sentimenti mi
spingono a questi
estremi
Spero tu abbia le budella
aggrovigliate la stessa
confusione nella
testa
Lo smarrimento il vuoto che
ho io in questo momento
che mi accompagnerà
inesorabile
Falla finita di dare le tue colpe
a me che ho solo il torto di
amarti da sempre mai una
oncia di meno
Rifletti su queste parole e dannati
l’anima, con la stessa intensità
del tormento che causi alla
mia vita
Carlo Sani
continuare a trattarmi
con disinvoltura
Pensi con tutto quello che ti
stavo
scrivendo ti stavo dedicando
con l’amore la passione
di sempre mi potesse
bastare
“adoro Zero”
Non ti è neppure passato
di sbieco nel cervello
ti adoro volevo
sentirmelo
dire io
Il cuore non ti ha suggerito
di
mandarmi una mail per dare
voce al tuo angoscioso
silenzio
Prendere quel cazzo
di telefono farmi
sentire la tua
voce
No tu non ci pensi perché
la tua è solo una farsa
indegna del mio
amore
La disperazione mi porta
a questi punti il vuoto
dei tuoi sentimenti mi
spingono a questi
estremi
Spero tu abbia le budella
aggrovigliate la stessa
confusione nella
testa
Lo smarrimento il vuoto che
ho io in questo momento
che mi accompagnerà
inesorabile
Falla finita di dare le tue colpe
a me che ho solo il torto di
amarti da sempre mai una
oncia di meno
Rifletti su queste parole e dannati
l’anima, con la stessa intensità
del tormento che causi alla
mia vita
Carlo Sani
Bicicletta
Vezzoso andare
in
bicicletta
senza canna
Bicicletta in
sella due
ruote
Ruote che andate
in bicicletta
con la forza
delle mie
gambe
Bicicletta in salita
in piano a forza
di pedalare
Bicicletta in discesa
con la gobba sul
manubrio
Bicicletta hai nei raggi
la tua stanchezza
Carlo Sani
in
bicicletta
senza canna
Bicicletta in
sella due
ruote
Ruote che andate
in bicicletta
con la forza
delle mie
gambe
Bicicletta in salita
in piano a forza
di pedalare
Bicicletta in discesa
con la gobba sul
manubrio
Bicicletta hai nei raggi
la tua stanchezza
Carlo Sani
Luna spiona
Musica di balera dai saldi
piloni in riva al mare
Grandi vetrate specchio
di
questo rumoroso mare
d’onde agitate
Quel tavolo d’angolo
schivo
quasi dimenticato
Vedo quello scoglio
a schiaffo di flutto
Quei pennuti stanchi
sbattuti dal vento
planano su di
esso
Ritti a pelo d’acqua
il vento gli arruffa
il piumaggio
Profumo d’estate misto
mare creme massaggi
col sole sulla pelle
Notti ballate la musica
rintocca le ore di notti
con la smania addosso
Colazioni tarde con
il sapore dell’ultima
sigaretta
Giorni col sole in faccia
notti nella penombra
di una luna spiona
Carlo Sani
piloni in riva al mare
Grandi vetrate specchio
di
questo rumoroso mare
d’onde agitate
Quel tavolo d’angolo
schivo
quasi dimenticato
Vedo quello scoglio
a schiaffo di flutto
Quei pennuti stanchi
sbattuti dal vento
planano su di
esso
Ritti a pelo d’acqua
il vento gli arruffa
il piumaggio
Profumo d’estate misto
mare creme massaggi
col sole sulla pelle
Notti ballate la musica
rintocca le ore di notti
con la smania addosso
Colazioni tarde con
il sapore dell’ultima
sigaretta
Giorni col sole in faccia
notti nella penombra
di una luna spiona
Carlo Sani
mercoledì 24 agosto 2011
Poveretto alla deriva
Con questa canzone quanto ti ho
amato
scrivendo per te le poesie più
belle piene di quel sentimento
ricco del mio amore
Non dormivo mai col tuo pensiero
fisso a togliermi il sonno
Con questa canzone è nato il desiderio
di mandarti i libri di abbandonarmi
a quel sentimento con l’assillo
del pensiero tuo
Tu non ci senti non vuoi ascoltare
il tuo cuore, così io adirato mi
scaglio contro di te
Devi capire una volta per tutte
è
solo sempre a causa della gelosia
la mancanza delle tue tenerezze
del tuo freddo distacco
Non volerti lasciare andare con tutto
il trasporto che merita uno che ti ama
con la mia stessa intensità
Meno male non ti
ho
davanti in quei
momenti
Forse se ci fosse la possibilità
di
essere uno di fronte all'altro
probabilmente si realizzerebbe
quello
che tutte e due desideriamo
tu non vuoi ammettere
Mi sto sciogliendo con questa
canzone mi piangono anche
le mani piene delle mie
lacrime
Ti amo ora e sempre
ovunque io non
ci sarò
Ascolta questa canzone me l'hai
dedicata
Tu quando il sentimento a prevalso
su quell’ inutile rigore assassino
di un tenero grande amore
L’amore che affranto
leggo tutte le sere
nelle pagine a te
dedicate
Pagine di quei libri che girando
lo sguardo su quel comodino
stanca con la voglia
di
dormire ti danno
l'immagine
di me
Non riesco a sopportare non
accetti quello che è nato
in Te
la voglia di noi
Ora sono un poveretto alla deriva
di se stesso, non ho smesso mai
un solo istante di voltarmi
alla ricerca di Te
Carlo Sani
amato
scrivendo per te le poesie più
belle piene di quel sentimento
ricco del mio amore
Non dormivo mai col tuo pensiero
fisso a togliermi il sonno
Con questa canzone è nato il desiderio
di mandarti i libri di abbandonarmi
a quel sentimento con l’assillo
del pensiero tuo
Tu non ci senti non vuoi ascoltare
il tuo cuore, così io adirato mi
scaglio contro di te
Devi capire una volta per tutte
è
solo sempre a causa della gelosia
la mancanza delle tue tenerezze
del tuo freddo distacco
Non volerti lasciare andare con tutto
il trasporto che merita uno che ti ama
con la mia stessa intensità
Meno male non ti
ho
davanti in quei
momenti
Forse se ci fosse la possibilità
di
essere uno di fronte all'altro
probabilmente si realizzerebbe
quello
che tutte e due desideriamo
tu non vuoi ammettere
Mi sto sciogliendo con questa
canzone mi piangono anche
le mani piene delle mie
lacrime
Ti amo ora e sempre
ovunque io non
ci sarò
Ascolta questa canzone me l'hai
dedicata
Tu quando il sentimento a prevalso
su quell’ inutile rigore assassino
di un tenero grande amore
L’amore che affranto
leggo tutte le sere
nelle pagine a te
dedicate
Pagine di quei libri che girando
lo sguardo su quel comodino
stanca con la voglia
di
dormire ti danno
l'immagine
di me
Non riesco a sopportare non
accetti quello che è nato
in Te
la voglia di noi
Ora sono un poveretto alla deriva
di se stesso, non ho smesso mai
un solo istante di voltarmi
alla ricerca di Te
Carlo Sani
Morte
Cancelli il passato,ti prendi
il presente, non hai futuro
Vita di esistenze insopportabili
invocano la morte
Esistenze di vita appagante
cui la morte non concede
un sospiro in più
Vita vissuta con l’angoscia della
morte, da averne la percezione
accanto
Il giorno del mio funerale vorrei
essere presente con la stessa
indifferenza di molti
Carlo Sani
il presente, non hai futuro
Vita di esistenze insopportabili
invocano la morte
Esistenze di vita appagante
cui la morte non concede
un sospiro in più
Vita vissuta con l’angoscia della
morte, da averne la percezione
accanto
Il giorno del mio funerale vorrei
essere presente con la stessa
indifferenza di molti
Carlo Sani
martedì 16 agosto 2011
Profumo di campo
Mi ritorna in mente quello
che il tempo si è portato
via
Sono tornato con
l’ipotesi di quei
ricordi
Forti ricordi impressi
all’ombra
di un ombrellone
un giornale con
la data del
giorno
prima
La chiesa mai senza
un fiore sull’uscio
Quel prato dove scivolando
tante volte ho macchiato
di verde i pantaloni
Il sentiero confonde
l’impronta nell’erba
alta
Il bosco non filtra raggio
che trafigge l’ombra
della sua coltre
Spicca in volo planato l’uccello
dalle ali sospese fendendo
quella folata di vento
Quello strame all’ombra
di noi sotto lo stesso
albero
Quei fiori che non colgo
Fiori coi stessi colori
il
profumo di campo dove
giaci dimenticato
Carlo Sani
che il tempo si è portato
via
Sono tornato con
l’ipotesi di quei
ricordi
Forti ricordi impressi
all’ombra
di un ombrellone
un giornale con
la data del
giorno
prima
La chiesa mai senza
un fiore sull’uscio
Quel prato dove scivolando
tante volte ho macchiato
di verde i pantaloni
Il sentiero confonde
l’impronta nell’erba
alta
Il bosco non filtra raggio
che trafigge l’ombra
della sua coltre
Spicca in volo planato l’uccello
dalle ali sospese fendendo
quella folata di vento
Quello strame all’ombra
di noi sotto lo stesso
albero
Quei fiori che non colgo
Fiori coi stessi colori
il
profumo di campo dove
giaci dimenticato
Carlo Sani
lunedì 15 agosto 2011
In alto mare
Da quella finestra
sopra la città
mi affaccio
al mondo
Ti osservo mare
nel
tuo scrutare
la città
Ti osservo cielo col pensiero
che vola oltre quell’ultima
vela
Dall’alto di quella finestra
il porto carico di scafi
all’ancora
Da quella finestra accendo
la speranza sull’onda
che porti quella
premessa
d’amore
Dall’alto di quella finestra
continuo a osservare, tutto
è in alto mare deve ancora
arrivare
Carlo Sani
sopra la città
mi affaccio
al mondo
Ti osservo mare
nel
tuo scrutare
la città
Ti osservo cielo col pensiero
che vola oltre quell’ultima
vela
Dall’alto di quella finestra
il porto carico di scafi
all’ancora
Da quella finestra accendo
la speranza sull’onda
che porti quella
premessa
d’amore
Dall’alto di quella finestra
continuo a osservare, tutto
è in alto mare deve ancora
arrivare
Carlo Sani
domenica 14 agosto 2011
Onda di mare
Riesci a sentire, forse le onde
del mare tacciono la mia
musica perché non
arrivi a Te
Schiumanti
onde
nel loro agitarsi
Stesa sui tuoi lunghi
capelli non ti curi
del loro frangersi
ai tuoi piedi
Carlo Sani
del mare tacciono la mia
musica perché non
arrivi a Te
Schiumanti
onde
nel loro agitarsi
Stesa sui tuoi lunghi
capelli non ti curi
del loro frangersi
ai tuoi piedi
Carlo Sani
venerdì 12 agosto 2011
Fastidio
Nutrire una speranza
che si alimenta dei
silenzi tuoi
Addio giorni
col richiamo
di te
Mi affaccio al balcone dai
fiori con la malinconia
di te
La colazione col gusto
del tormento che mi
porto dentro
L’acqua mi rinfresca
la
pelle le idee
rimangono
confuse
Mi guardo allo specchio
che sfugge al mio
sguardo
Esco di casa convinto
a
non lasciarmi andare
al fastidio che ho
di me
Carlo Sani
che si alimenta dei
silenzi tuoi
Addio giorni
col richiamo
di te
Mi affaccio al balcone dai
fiori con la malinconia
di te
La colazione col gusto
del tormento che mi
porto dentro
L’acqua mi rinfresca
la
pelle le idee
rimangono
confuse
Mi guardo allo specchio
che sfugge al mio
sguardo
Esco di casa convinto
a
non lasciarmi andare
al fastidio che ho
di me
Carlo Sani
giovedì 11 agosto 2011
Duro
Cambio contegno niente
più concessioni alla
tenerezza
Duro come da sempre
non ho smesso di
comportarmi
Scorre l’acqua tra le mie mani
vedo riflessa l’immagine
di te
La durezza si sgretola
in una carezza che
mi bagna il viso
Carlo Sani
Salotto di casa
Passa quella canzone
ti chiedo balli
Allunghi il braccio mi
prendi la mano
Ti stringo in vita il palmo
della mano aperto con
le dita che premono
sulla tua schiena
Tu aderente stretta a me
Hai le labbra
a un soffio
dalle mie
Il tuo profumo
mi riempie
il respiro
Ti sento spingere contro
il mio gonfiore la tua
intimità si strofina
appiccicata
a lui
In un amplesso
con la gonna
Hai preso le mie labbra
in un bacio caldo pieno
d’intensa passione
Siamo fermi in mezzo
alla stanza
Stiamo facendo l’amore
con i vestiti addosso
Hai il tremore di una foglia
è la prima volta che non
ti spogli per fare
l’amore
Hai le mutandine fracide
il piacere le ha bagnate
Ancora un sussulto mi placchi
con la tua gamba in mezzo
alle mie
In un amplesso a luci
soffuse nel salotto
di casa
Carlo Sani
ti chiedo balli
Allunghi il braccio mi
prendi la mano
Ti stringo in vita il palmo
della mano aperto con
le dita che premono
sulla tua schiena
Tu aderente stretta a me
Hai le labbra
a un soffio
dalle mie
Il tuo profumo
mi riempie
il respiro
Ti sento spingere contro
il mio gonfiore la tua
intimità si strofina
appiccicata
a lui
In un amplesso
con la gonna
Hai preso le mie labbra
in un bacio caldo pieno
d’intensa passione
Siamo fermi in mezzo
alla stanza
Stiamo facendo l’amore
con i vestiti addosso
Hai il tremore di una foglia
è la prima volta che non
ti spogli per fare
l’amore
Hai le mutandine fracide
il piacere le ha bagnate
Ancora un sussulto mi placchi
con la tua gamba in mezzo
alle mie
In un amplesso a luci
soffuse nel salotto
di casa
Carlo Sani
Mi porto dietro
Su questa macchina mi porto
dietro quella costante che
ho di te
L’ultimo sole mi
disturba lo
sguardo
La musica scandisce
il suono della tua
voce
L’asfalto mi fa strada
confondendo il mio
silenzio senza
parola
Questo anulare si stringe
in lungo percorso
d’ansia
Col sole che abbandona
la sera attardo il piede
sull’acceleratore
Sfreccio senza sosta
con
il pensiero di te che
angoscia il mio
cuore
Carlo Sani
dietro quella costante che
ho di te
L’ultimo sole mi
disturba lo
sguardo
La musica scandisce
il suono della tua
voce
L’asfalto mi fa strada
confondendo il mio
silenzio senza
parola
Questo anulare si stringe
in lungo percorso
d’ansia
Col sole che abbandona
la sera attardo il piede
sull’acceleratore
Sfreccio senza sosta
con
il pensiero di te che
angoscia il mio
cuore
Carlo Sani
Taci
Voglio sapere devo rivolgermi
a Dio
per potere parlare a te l’ho
fatto mi sente mi dice
tu che fai ti metti
sopra di Lui
e taci
Carlo Sani
mercoledì 10 agosto 2011
Inutile copertina
Sono giorni che ti scrivo che
ti dedico che ti supplico
Chissà tu dove sei cosa
fai se leggerai mai
il mio strazio
La tua è crudeltà che si abbatte
su un uomo che nella sconfitta
ha annientato la sua dignità
Come fa male qui nel petto
Tra un po’si fa sera un altro
giorno ha scaricato tutto
il suo dolore nel ricordo
che ho di te
Ti tuffi tra quelle onde
a testa in giù da fare
invidia
Dividi la solita compagnia
degli amici di sempre
Hai dimenticato col
pensiero ti è sempre
accanto
Hai comprato altri libri
togliendo
i miei per fare posto
sul comodino
Hai dimenticato in un cassetto
quelle
pagine che hanno riempito
i miei libri di te
Nell’oblio di quel cassetto senza
più alcun interesse mi riempio di
polvere mi bruciano gli occhi
una lacrima col suo pianto
ha bagnato una inutile
copertina
Carlo Sani
ti dedico che ti supplico
Chissà tu dove sei cosa
fai se leggerai mai
il mio strazio
La tua è crudeltà che si abbatte
su un uomo che nella sconfitta
ha annientato la sua dignità
Come fa male qui nel petto
Tra un po’si fa sera un altro
giorno ha scaricato tutto
il suo dolore nel ricordo
che ho di te
Ti tuffi tra quelle onde
a testa in giù da fare
invidia
Dividi la solita compagnia
degli amici di sempre
Hai dimenticato col
pensiero ti è sempre
accanto
Hai comprato altri libri
togliendo
i miei per fare posto
sul comodino
Hai dimenticato in un cassetto
quelle
pagine che hanno riempito
i miei libri di te
Nell’oblio di quel cassetto senza
più alcun interesse mi riempio di
polvere mi bruciano gli occhi
una lacrima col suo pianto
ha bagnato una inutile
copertina
Carlo Sani
Quel chicco
Ormai sono mesi
che ci danniamo
l'anima
E’successo di tutto proprio
quello che hai cercato
di non ascoltare
Quante gioie dolori
avere
carezzato quel
sentimento
Forse non ci incontreremo
mai
ma quello che ti toglie
tante ore di sonno lo
porterai ovunque
ti troverai
Prima ti ho preso l'anima
poi il cuore si è preso
parte di essa
I sentimenti vivono
in
noi quando sbocciano
è perché un seme
è germogliato
Quel chicco è in te
lascia che s’insinui
Questo sentire
si pronuncia
amore
Amore che vive di noi
Lo ascolti nel cuore
dagli speranza
Ho tronca tutto mettendo
con la parola addio
al ricordo di noi
Carlo Sani
che ci danniamo
l'anima
E’successo di tutto proprio
quello che hai cercato
di non ascoltare
Quante gioie dolori
avere
carezzato quel
sentimento
Forse non ci incontreremo
mai
ma quello che ti toglie
tante ore di sonno lo
porterai ovunque
ti troverai
Prima ti ho preso l'anima
poi il cuore si è preso
parte di essa
I sentimenti vivono
in
noi quando sbocciano
è perché un seme
è germogliato
Quel chicco è in te
lascia che s’insinui
Questo sentire
si pronuncia
amore
Amore che vive di noi
Lo ascolti nel cuore
dagli speranza
Ho tronca tutto mettendo
con la parola addio
al ricordo di noi
Carlo Sani
martedì 9 agosto 2011
Ne guarirò mai
Inutile guardare le foto
li
non troverai la soluzione
se pensi che ero solo un
bel guardare
Hai capito che provare
qualcosa per me non
parla al tuo cuore
La tenerezza che non hai
Vorrei ricevere da te per
sentirmi vivo al mattino
di ogni dì
Le parole dette al telefono
taglierebbero quel lungo
filo
che ci tiene lontani
Se tutto ciò non è quello
che ti accorgi al mattino
guardandoti allo
specchio
Non esitare a trascurare
quell’immagine di me
che non vedi più
Ignorami se nel
farlo ti consola
Cercherò nel ricordo
i momenti più belli
Li terrò nel cassetto
per ripassarli prima
di dormire
Grazie per avermi fatto provare
l’ebbrezza del tuo scioglierti
tra le mie braccia non ne
guarirò mai
Carlo Sani
li
non troverai la soluzione
se pensi che ero solo un
bel guardare
Hai capito che provare
qualcosa per me non
parla al tuo cuore
La tenerezza che non hai
Vorrei ricevere da te per
sentirmi vivo al mattino
di ogni dì
Le parole dette al telefono
taglierebbero quel lungo
filo
che ci tiene lontani
Se tutto ciò non è quello
che ti accorgi al mattino
guardandoti allo
specchio
Non esitare a trascurare
quell’immagine di me
che non vedi più
Ignorami se nel
farlo ti consola
Cercherò nel ricordo
i momenti più belli
Li terrò nel cassetto
per ripassarli prima
di dormire
Grazie per avermi fatto provare
l’ebbrezza del tuo scioglierti
tra le mie braccia non ne
guarirò mai
Carlo Sani
Candela
Smorto moccolo ti “squagli”
acceso da un cerino
Tremulo il tuo chiarore
di un flebile ardere
Al calore vivido ti sciogli
nel buio di una stanza
attizzandone i colori
Candela sciogliendoti
piangi le gocce del
tuo spegnerti
Ti smorzi con un soffio
spegnendo le ombre di
una stanza ormai buia
che odora del tuo
fumoso
“lucignolo” bruciato
Carlo Sani
acceso da un cerino
Tremulo il tuo chiarore
di un flebile ardere
Al calore vivido ti sciogli
nel buio di una stanza
attizzandone i colori
Candela sciogliendoti
piangi le gocce del
tuo spegnerti
Ti smorzi con un soffio
spegnendo le ombre di
una stanza ormai buia
che odora del tuo
fumoso
“lucignolo” bruciato
Carlo Sani
domenica 7 agosto 2011
a Te a Me
a TE che ti perdi
in quello che non
ci riguarda
Non fa parte di noi ,mi siedo
a quel tavolo, con poca
voglia di mangiare
senza un tuo
saluto
a Te che ti smarrisci
a Me l’inquieto
pensarti
coi
piedi sotto la tavola
un pezzo di pane
tra le dita
Carlo Sani
in quello che non
ci riguarda
Non fa parte di noi ,mi siedo
a quel tavolo, con poca
voglia di mangiare
senza un tuo
saluto
a Te che ti smarrisci
a Me l’inquieto
pensarti
coi
piedi sotto la tavola
un pezzo di pane
tra le dita
Carlo Sani
Morte
Morire con questa melodia
morte non mi curo di te
non esisti per me
Indugia soffermati voglio
ascoltare sino alla fine
Carlo Sani
morte non mi curo di te
non esisti per me
Indugia soffermati voglio
ascoltare sino alla fine
Carlo Sani
venerdì 5 agosto 2011
Occhi miei
Ho di te il volto appoggiato
sui tuoi capelli sorretto
dalla mia spalla
Da ore balliamo la
stessa canzone
Avrei voluto frequentare
lo stesso tuo liceo
In quell’aula in ogni
dove saresti stata
sempre davanti
agli occhi
miei
Carlo Sani
sui tuoi capelli sorretto
dalla mia spalla
Da ore balliamo la
stessa canzone
Avrei voluto frequentare
lo stesso tuo liceo
In quell’aula in ogni
dove saresti stata
sempre davanti
agli occhi
miei
Carlo Sani
Voglia di piangere
Buon appetito bella signora
ieri abbiamo fatto ancora
l’amore
Il momento più bello quando
ho messo una mano tra
i tuoi capelli
Guardandoti negli occhi con un filo
di voce ho bisbigliato<> scusa ho
voglia di piangere
Hai lasciato cadere una tua lacrima
sulla mia mano, ad una ad una le
mie hanno iniziato a piangere
Carlo Sani
ieri abbiamo fatto ancora
l’amore
Il momento più bello quando
ho messo una mano tra
i tuoi capelli
Guardandoti negli occhi con un filo
di voce ho bisbigliato<> scusa ho
voglia di piangere
Hai lasciato cadere una tua lacrima
sulla mia mano, ad una ad una le
mie hanno iniziato a piangere
Carlo Sani
Gelida impassibilità
Ormai è diventato
un dolore quasi
confidenziale
Apro gli occhi su quella
sofferenza che conosco
a memoria
Sofferenza che mi cammina
appresso con la caparbietà
di sempre
Intenso questo mio dolore
che si strazia nella tua
gelida impassibilità
Carlo Sani
un dolore quasi
confidenziale
Apro gli occhi su quella
sofferenza che conosco
a memoria
Sofferenza che mi cammina
appresso con la caparbietà
di sempre
Intenso questo mio dolore
che si strazia nella tua
gelida impassibilità
Carlo Sani
giovedì 4 agosto 2011
Mesto lamento
Sto talmente male l’unica
cosa che mi da conforto
è scrivere a te che
non ci sei
Ora sarai tra le tue cose o forse
ti hanno portata fuori per una
serata in scioltezza
Sono qui da un po’ascolto
la solita dolcissima
canzone che è nelle
mie corde ,
Accompagna il pensiero
che ho di te
Ti sei stancata perfino
di farmi male
Sai quante volte vado a vedere
quelle foto con l’immagine
di te trovando sollievo
all’assillo che si
strozza in gola
Adesso non ho più neppure
questa scappatoia al mio
dolore che mi parla
ininterrottamente
di te
Intensa in questa
tua
foto mi perdo nel
tuo fissarmi
Sfioro quella bocca
con
un mesto lamento
dai contorni
di te
Credevo non dovesse finire mai
E’ finito tutto troppo in fretta
portando con se la voglia di
continuare a piangere
Quante lacrime disfatte
dal dispiacere che non
sa arrestarsi
Pianto lacrime che rattristano
la poca voglia che ho di
dormire
Se puoi apri questa busta
toccherai con mano tutto
quello che mi manca
di te
Carlo Sani
cosa che mi da conforto
è scrivere a te che
non ci sei
Ora sarai tra le tue cose o forse
ti hanno portata fuori per una
serata in scioltezza
Sono qui da un po’ascolto
la solita dolcissima
canzone che è nelle
mie corde ,
Accompagna il pensiero
che ho di te
Ti sei stancata perfino
di farmi male
Sai quante volte vado a vedere
quelle foto con l’immagine
di te trovando sollievo
all’assillo che si
strozza in gola
Adesso non ho più neppure
questa scappatoia al mio
dolore che mi parla
ininterrottamente
di te
Intensa in questa
tua
foto mi perdo nel
tuo fissarmi
Sfioro quella bocca
con
un mesto lamento
dai contorni
di te
Credevo non dovesse finire mai
E’ finito tutto troppo in fretta
portando con se la voglia di
continuare a piangere
Quante lacrime disfatte
dal dispiacere che non
sa arrestarsi
Pianto lacrime che rattristano
la poca voglia che ho di
dormire
Se puoi apri questa busta
toccherai con mano tutto
quello che mi manca
di te
Carlo Sani
Dolore greve
Struggente come il mio
amore che non vuoi
Mi hai gettato in questo
sconforto imbarazzante
e tanto pesante
Ho dentro tutta la dolcezza
lo smarrimento di questo
brano perché non vuoi
farmi felice
Potrei sopravvivere tra
le
tue braccia al sognante
suono di questo brano
Col mio viso sulle tue spalle
seduti al tramontare del sole
Garbo delicatezza per riprendere
contatto col mio cuore smarrito
La porta del cuore mai chiusa
L’amore è nato dal primo
incontro
Amore senza più riuscire
a contenerlo
Amore che ha cercato
di te
Tu c’eri ti sei voltata
scocciata
Non sei innamorata come
sarebbe bello se lo fossi
di me
Mi dedichi solo sofferenza
che da del tu al dolore
più greve
Il tuo è un calice colmo
d’indifferenza
Ti abbraccerei cos’ intensamente
che ti smarriresti nel suo ricordo
Ma non so più dove trovarti
Carlo Sani
amore che non vuoi
Mi hai gettato in questo
sconforto imbarazzante
e tanto pesante
Ho dentro tutta la dolcezza
lo smarrimento di questo
brano perché non vuoi
farmi felice
Potrei sopravvivere tra
le
tue braccia al sognante
suono di questo brano
Col mio viso sulle tue spalle
seduti al tramontare del sole
Garbo delicatezza per riprendere
contatto col mio cuore smarrito
La porta del cuore mai chiusa
L’amore è nato dal primo
incontro
Amore senza più riuscire
a contenerlo
Amore che ha cercato
di te
Tu c’eri ti sei voltata
scocciata
Non sei innamorata come
sarebbe bello se lo fossi
di me
Mi dedichi solo sofferenza
che da del tu al dolore
più greve
Il tuo è un calice colmo
d’indifferenza
Ti abbraccerei cos’ intensamente
che ti smarriresti nel suo ricordo
Ma non so più dove trovarti
Carlo Sani
mercoledì 3 agosto 2011
Prolungato assolo
Le corde della chitarra
allo
spasimo di un accordo
mozzafiato
Sospeso a quel vibrato
Prodigioso prolungato
assolo
scuote le pieghe
sulla fronte
Il piano picchia sui tasti
accompagnando l’ebbrezza
di quel seducente
virtuosismo
Il mento stringe
un
cenno d’estasi
Carlo Sani
allo
spasimo di un accordo
mozzafiato
Sospeso a quel vibrato
Prodigioso prolungato
assolo
scuote le pieghe
sulla fronte
Il piano picchia sui tasti
accompagnando l’ebbrezza
di quel seducente
virtuosismo
Il mento stringe
un
cenno d’estasi
Carlo Sani
martedì 2 agosto 2011
Quel canto
Canzoni poesia
in musica
Testi che si esprimono
con ampiezza di pensiero
Brani che danno spazio
al chiuso
Le corde di una chitarra
tra le dita di una mano
Amorevole carezza di un
polpastrello sui tasti
di un piano
Chissà se nel comporre quei
testi c’era il chiarore
di questa giornata
La stessa felicità
che
riempie gli occhi
di belvedere
La magia di quelle
note
si trasformano
in batticuore
Quel canto sussurro che
consola l'idea di un
nuovo giorno
Carlo Sani
in musica
Testi che si esprimono
con ampiezza di pensiero
Brani che danno spazio
al chiuso
Le corde di una chitarra
tra le dita di una mano
Amorevole carezza di un
polpastrello sui tasti
di un piano
Chissà se nel comporre quei
testi c’era il chiarore
di questa giornata
La stessa felicità
che
riempie gli occhi
di belvedere
La magia di quelle
note
si trasformano
in batticuore
Quel canto sussurro che
consola l'idea di un
nuovo giorno
Carlo Sani
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