mercoledì 31 agosto 2011

La tua ombra

Sapevo non ti avrei incontrata
tu non sei come me sempre
in attesa di te

Debole per gestire questo
addio che non si volta
indietro

Fragile tra un pianto
una lacrima che
piange più
forte

Duro mettere la parola
fine a questa storia
senza trama

Domani cercherò di essere
più
risoluto nel non tradire
le mie emozioni

Non cercherò di te ne mi
farò sentire lasciandoti
libera di non volermi

Parlo con la tua ombra
che muta fa silenzio

Carlo Sani

lunedì 29 agosto 2011

Il camposanto

Oggi mi sento di particolare
buonumore forse perché ho
fatto visita al cimitero

Non è la prima volta che accedo
con preoccupazioni in corso
relativo nervoso ed esco
che
sono gradevolmente
disteso

E’ un tappa ai più in odore di forzatura

Anche se ognuno con molta probabilità
a qualche congiunto alla cui memoria
in suo ricordo non dispiacerebbe
una
visita, un fiore, una preghiera
un momento di raccoglimento

Ho la sensazione entrando di lasciarmi alle spalle tutto
il quotidiano ,per tutta la durata in cui mi trattengo
non sento più quel peso, il tempo smette di correre
tenendomi compagnia con tranquilla disponibilità
senza più nessuna fretta

Percorro quei viali, alcuni sono all’ombra
di eleganti bruni cipressi, altri sotto un
sole sudaticcio in genere si percorrono
con passo leggermente più spedito

Sono viali alberati che tracciano
e dividono il campo in tanti
piccoli settori

Aree adibite a prato verde altri
spazi sono cementificati a chi
ha il tempietto il sepolcro
coi fregi più“sfarzosi”

Anche se malinconicamente
inutili
almeno per questo mesto
conclusivo percorso

La parte monumentale veramente
imponente a rimembrare
progettazioni del
passato

Si ergono con austera consapevolezza
a baluardo di possibili intrusi
a disturbo della pace eterna
quindi per cortesia più
rispetto e cosi sia

Carlo Sani


Solo uno che

Quel sentimento ormai
da
mesi si è impadronito
dei miei sensi

Parlo di quell’amore
che
Tu eviti continui
a ignorare

Tu non potresti essere
più
di così,per scuotere
il mio desiderio

Ogni gesto ogni parola
colme del mio amore

Ti ho voluta con tutta l’anima
dandoti la mia al di la di
ogni aspettativa, mi
andava bene tutto

Tranne il tuo disamore
quotidiano
nel non darmi speranza
non collocarmi

Sono alla solita postazione con lo
scoramento che si taglia a fette
le più amare sul comodino

I tasti scorrono tra i miei pensieri
nell’oblio di quel sogno oltre
le nuvole con le iniziali
di Te

Giorni notti a ricordare
a rileggere guardare
di noi cercando di
non precipitare
nel baratro

Ho vegliato le mie notti scrivendo
con te ad ogni tasto, belle parole
in versi,pieni di speranza

Ora i miei giorni sono
il nulla affacciato
sul niente

Non sono nessuno,solo uno
che scrive i suoi pensieri
amandoli
oltre ad amare Te

Carlo Sani

domenica 28 agosto 2011

Piango

Piango così forte
le lacrime fanno
rumore

Piango mi dispero
non ho scampo

Pianto coi sussulti
più intensi della
disperazione

Piango sono
al
buio cieco
di dolore

Dolore che lacrima dopo lacrima
scava un solco di sgomento
in questo cuore sommerso
dal ricordo
di Te

Piango quelle lacrime
con l’immagine di
Te riflesse nel
fazzoletto

Carlo Sani

L’emozione

Autori geniali scrivono
le parole che il tempo
mai smarrirà

Voci che vanno al di la
di
ogni tempo portando
in se il vissuto di
un’epoca

Quel locale sotto al
terrazzo mai senza
un fiore

Artisti danno voce all’esecuzioni
più convincenti di spinta
emotiva

Emotività che ad ogni
nota la musica rende
inequivocabile

Si dissolve il dubbio
di
essermi seduto fra
tanti presenti

Ho lasciato i miei passi
stanchi
di una notte alla rinfusa
l’emozione a prevalso

Carlo Sani


sabato 27 agosto 2011

Donne

Finalmente libero
i sentimenti accantonati

Duro fare i conti con quei
sentimenti che si nutrono
di passione

Quante donne colpite
dal mio sguardo
pigro

Donne che pur sapendo
scoprono le carte

In un gioco di ruvide bugie

Donne distratte dall’apparenza

Donne con la voglia
del sogno da incorniciare

Donne per le quali mai
ho dato l’illusione
di altro

Donne gelose di ciò
che non l’è
dovuto

Donne quante tutte diverse
uguali nel pentimento

Donne mortificate
per un’ambizione
sfumata

Tante le donne nella mia
vita
inadeguate consumate
in un intreccio
di sguardi

Carlo Sani

venerdì 26 agosto 2011

Falla finita

Falla finita Tu non puoi
continuare a trattarmi
con disinvoltura

Pensi con tutto quello che ti
stavo
scrivendo ti stavo dedicando
con l’amore la passione
di sempre mi potesse
bastare
“adoro Zero”

Non ti è neppure passato
di sbieco nel cervello
ti adoro volevo
sentirmelo
dire io

Il cuore non ti ha suggerito
di
mandarmi una mail per dare
voce al tuo angoscioso
silenzio

Prendere quel cazzo
di telefono farmi
sentire la tua
voce

No tu non ci pensi perché
la tua è solo una farsa
indegna del mio
amore

La disperazione mi porta
a questi punti il vuoto
dei tuoi sentimenti mi
spingono a questi
estremi

Spero tu abbia le budella
aggrovigliate la stessa
confusione nella
testa

Lo smarrimento il vuoto che
ho io in questo momento
che mi accompagnerà
inesorabile

Falla finita di dare le tue colpe
a me che ho solo il torto di
amarti da sempre mai una
oncia di meno

Rifletti su queste parole e dannati
l’anima, con la stessa intensità
del tormento che causi alla
mia vita

Carlo Sani

Bicicletta

Vezzoso andare
in
bicicletta
senza canna

Bicicletta in
sella due
ruote

Ruote che andate
in bicicletta
con la forza
delle mie
gambe

Bicicletta in salita
in piano a forza
di pedalare

Bicicletta in discesa
con la gobba sul
manubrio

Bicicletta hai nei raggi
la tua stanchezza

Carlo Sani


Luna spiona

Musica di balera dai saldi
piloni in riva al mare

Grandi vetrate specchio
di
questo rumoroso mare
d’onde agitate

Quel tavolo d’angolo
schivo
quasi dimenticato

Vedo quello scoglio
a schiaffo di flutto

Quei pennuti stanchi
sbattuti dal vento
planano su di
esso

Ritti a pelo d’acqua
il vento gli arruffa
il piumaggio

Profumo d’estate misto
mare creme massaggi
col sole sulla pelle

Notti ballate la musica
rintocca le ore di notti
con la smania addosso

Colazioni tarde con
il sapore dell’ultima
sigaretta

Giorni col sole in faccia
notti nella penombra
di una luna spiona

Carlo Sani



mercoledì 24 agosto 2011

Poveretto alla deriva

Con questa canzone quanto ti ho
amato
scrivendo per te le poesie più
belle piene di quel sentimento
ricco del mio amore

Non dormivo mai col tuo pensiero
fisso a togliermi il sonno

Con questa canzone è nato il desiderio
di mandarti i libri di abbandonarmi
a quel sentimento con l’assillo
del pensiero tuo

Tu non ci senti non vuoi ascoltare
il tuo cuore, così io adirato mi
scaglio contro di te

Devi capire una volta per tutte
è
solo sempre a causa della gelosia
la mancanza delle tue tenerezze
del tuo freddo distacco

Non volerti lasciare andare con tutto
il trasporto che merita uno che ti ama
con la mia stessa intensità

Meno male non ti
ho
davanti in quei
momenti

Forse se ci fosse la possibilità
di
essere uno di fronte all'altro
probabilmente si realizzerebbe
quello
che tutte e due desideriamo
tu non vuoi ammettere

Mi sto sciogliendo con questa
canzone mi piangono anche
le mani piene delle mie
lacrime

Ti amo ora e sempre
ovunque io non
ci sarò

Ascolta questa canzone me l'hai
dedicata
Tu quando il sentimento a prevalso
su quell’ inutile rigore assassino
di un tenero grande amore

L’amore che affranto
leggo tutte le sere
nelle pagine a te
dedicate

Pagine di quei libri che girando
lo sguardo su quel comodino
stanca con la voglia
di
dormire ti danno
l'immagine
di me

Non riesco a sopportare non
accetti quello che è nato
in Te
la voglia di noi

Ora sono un poveretto alla deriva
di se stesso, non ho smesso mai
un solo istante di voltarmi
alla ricerca di Te

Carlo Sani



Morte

Cancelli il passato,ti prendi
il presente, non hai futuro

Vita di esistenze insopportabili
invocano la morte

Esistenze di vita appagante
cui la morte non concede
un sospiro in più

Vita vissuta con l’angoscia della
morte, da averne la percezione
accanto

Il giorno del mio funerale vorrei
essere presente con la stessa
indifferenza di molti

Carlo Sani


martedì 16 agosto 2011

Profumo di campo

Mi ritorna in mente quello
che il tempo si è portato
via

Sono tornato con
l’ipotesi di quei
ricordi

Forti ricordi impressi
all’ombra
di un ombrellone
un giornale con
la data del
giorno
prima

La chiesa mai senza
un fiore sull’uscio

Quel prato dove scivolando
tante volte ho macchiato
di verde i pantaloni

Il sentiero confonde
l’impronta nell’erba
alta

Il bosco non filtra raggio
che trafigge l’ombra
della sua coltre

Spicca in volo planato l’uccello
dalle ali sospese fendendo
quella folata di vento

Quello strame all’ombra
di noi sotto lo stesso
albero

Quei fiori che non colgo

Fiori coi stessi colori
il
profumo di campo dove
giaci dimenticato

Carlo Sani

lunedì 15 agosto 2011

In alto mare

Da quella finestra
sopra la città
mi affaccio
al mondo

Ti osservo mare
nel
tuo scrutare
la città

Ti osservo cielo col pensiero
che vola oltre quell’ultima
vela

Dall’alto di quella finestra
il porto carico di scafi
all’ancora

Da quella finestra accendo
la speranza sull’onda
che porti quella
premessa
d’amore

Dall’alto di quella finestra
continuo a osservare, tutto
è in alto mare deve ancora
arrivare

Carlo Sani


domenica 14 agosto 2011

Onda di mare

Riesci a sentire, forse le onde
del mare tacciono la mia
musica perché non
arrivi a Te

Schiumanti
onde
nel loro agitarsi

Stesa sui tuoi lunghi
capelli non ti curi
del loro frangersi
ai tuoi piedi

Carlo Sani


venerdì 12 agosto 2011

Fastidio

Nutrire una speranza
che si alimenta dei
silenzi tuoi

Addio giorni
col richiamo
di te

Mi affaccio al balcone dai
fiori con la malinconia
di te

La colazione col gusto
del tormento che mi
porto dentro

L’acqua mi rinfresca
la
pelle le idee
rimangono
confuse

Mi guardo allo specchio
che sfugge al mio
sguardo

Esco di casa convinto
a
non lasciarmi andare
al fastidio che ho
di me

Carlo Sani

giovedì 11 agosto 2011

Duro


Cambio contegno niente
più concessioni alla
tenerezza

Duro come da sempre
non ho smesso di
comportarmi

Scorre l’acqua tra le mie mani
vedo riflessa l’immagine
di te


La durezza si sgretola
in una carezza che
mi bagna il viso

Carlo Sani

Salotto di casa

Passa quella canzone
ti chiedo balli

Allunghi il braccio mi
prendi la mano

Ti stringo in vita il palmo
della mano aperto con
le dita che premono
sulla tua schiena

Tu aderente stretta a me

Hai le labbra
a un soffio
dalle mie

Il tuo profumo
mi riempie
il respiro

Ti sento spingere contro
il mio gonfiore la tua
intimità si strofina
appiccicata
a lui

In un amplesso
con la gonna

Hai preso le mie labbra
in un bacio caldo pieno
d’intensa passione

Siamo fermi in mezzo
alla stanza

Stiamo facendo l’amore
con i vestiti addosso

Hai il tremore di una foglia
è la prima volta che non
ti spogli per fare
l’amore

Hai le mutandine fracide
il piacere le ha bagnate

Ancora un sussulto mi placchi
con la tua gamba in mezzo
alle mie

In un amplesso a luci
soffuse nel salotto
di casa

Carlo Sani





Mi porto dietro

Su questa macchina mi porto
dietro quella costante che
ho di te

L’ultimo sole mi
disturba lo
sguardo

La musica scandisce
il suono della tua
voce

L’asfalto mi fa strada
confondendo il mio
silenzio senza
parola

Questo anulare si stringe
in lungo percorso
d’ansia

Col sole che abbandona
la sera attardo il piede
sull’acceleratore

Sfreccio senza sosta
con
il pensiero di te che
angoscia il mio
cuore

Carlo Sani




Taci


Voglio sapere devo rivolgermi
a Dio
per potere parlare a te l’ho
fatto mi sente mi dice
tu che fai ti metti
sopra di Lui
e taci

Carlo Sani

mercoledì 10 agosto 2011

Inutile copertina

Sono giorni che ti scrivo che
ti dedico che ti supplico

Chissà tu dove sei cosa
fai se leggerai mai
il mio strazio

La tua è crudeltà che si abbatte
su un uomo che nella sconfitta
ha annientato la sua dignità

Come fa male qui nel petto

Tra un po’si fa sera un altro
giorno ha scaricato tutto
il suo dolore nel ricordo
che ho di te

Ti tuffi tra quelle onde
a testa in giù da fare
invidia

Dividi la solita compagnia
degli amici di sempre

Hai dimenticato col
pensiero ti è sempre
accanto

Hai comprato altri libri
togliendo
i miei per fare posto
sul comodino

Hai dimenticato in un cassetto
quelle
pagine che hanno riempito
i miei libri di te

Nell’oblio di quel cassetto senza
più alcun interesse mi riempio di
polvere mi bruciano gli occhi
una lacrima col suo pianto
ha bagnato una inutile
copertina

Carlo Sani


















Quel chicco

Ormai sono mesi
che ci danniamo
l'anima

E’successo di tutto proprio
quello che hai cercato
di non ascoltare

Quante gioie dolori
avere
carezzato quel
sentimento

Forse non ci incontreremo
mai
ma quello che ti toglie
tante ore di sonno lo
porterai ovunque
ti troverai

Prima ti ho preso l'anima
poi il cuore si è preso
parte di essa

I sentimenti vivono
in
noi quando sbocciano
è perché un seme
è germogliato

Quel chicco è in te
lascia che s’insinui

Questo sentire
si pronuncia
amore

Amore che vive di noi

Lo ascolti nel cuore
dagli speranza

Ho tronca tutto mettendo
con la parola addio
al ricordo di noi

Carlo Sani







martedì 9 agosto 2011

Ne guarirò mai

Inutile guardare le foto
li
non troverai la soluzione
se pensi che ero solo un
bel guardare

Hai capito che provare
qualcosa per me non
parla al tuo cuore

La tenerezza che non hai

Vorrei ricevere da te per
sentirmi vivo al mattino
di ogni dì

Le parole dette al telefono
taglierebbero quel lungo
filo
che ci tiene lontani

Se tutto ciò non è quello
che ti accorgi al mattino
guardandoti allo
specchio

Non esitare a trascurare
quell’immagine di me
che non vedi più

Ignorami se nel
farlo ti consola

Cercherò nel ricordo
i momenti più belli

Li terrò nel cassetto
per ripassarli prima
di dormire

Grazie per avermi fatto provare
l’ebbrezza del tuo scioglierti
tra le mie braccia non ne
guarirò mai

Carlo Sani






Candela

Smorto moccolo ti “squagli”
acceso da un cerino

Tremulo il tuo chiarore
di un flebile ardere

Al calore vivido ti sciogli
nel buio di una stanza
attizzandone i colori

Candela sciogliendoti
piangi le gocce del
tuo spegnerti

Ti smorzi con un soffio
spegnendo le ombre di
una stanza ormai buia
che odora del tuo
fumoso
“lucignolo” bruciato

Carlo Sani

domenica 7 agosto 2011

a Te a Me

a TE che ti perdi
in quello che non
ci riguarda

Non fa parte di noi ,mi siedo
a quel tavolo, con poca
voglia di mangiare
senza un tuo
saluto

a Te che ti smarrisci
a Me l’inquieto
pensarti
coi
piedi sotto la tavola
un pezzo di pane
tra le dita

Carlo Sani

Morte

Morire con questa melodia
morte non mi curo di te
non esisti per me

Indugia soffermati voglio
ascoltare sino alla fine

Carlo Sani

venerdì 5 agosto 2011

Occhi miei

Ho di te il volto appoggiato
sui tuoi capelli sorretto
dalla mia spalla

Da ore balliamo la
stessa canzone

Avrei voluto frequentare
lo stesso tuo liceo

In quell’aula in ogni
dove saresti stata
sempre davanti
agli occhi
miei

Carlo Sani

Voglia di piangere

Buon appetito bella signora
ieri abbiamo fatto ancora
l’amore

Il momento più bello quando
ho messo una mano tra
i tuoi capelli

Guardandoti negli occhi con un filo
di voce ho bisbigliato<> scusa ho
voglia di piangere

Hai lasciato cadere una tua lacrima
sulla mia mano, ad una ad una le
mie hanno iniziato a piangere

Carlo Sani

Gelida impassibilità

Ormai è diventato
un dolore quasi
confidenziale

Apro gli occhi su quella
sofferenza che conosco
a memoria

Sofferenza che mi cammina
appresso con la caparbietà
di sempre

Intenso questo mio dolore
che si strazia nella tua
gelida impassibilità

Carlo Sani

giovedì 4 agosto 2011

Mesto lamento

Sto talmente male l’unica
cosa che mi da conforto
è scrivere a te che
non ci sei

Ora sarai tra le tue cose o forse
ti hanno portata fuori per una
serata in scioltezza

Sono qui da un po’ascolto
la solita dolcissima
canzone che è nelle
mie corde ,

Accompagna il pensiero
che ho di te

Ti sei stancata perfino
di farmi male

Sai quante volte vado a vedere
quelle foto con l’immagine
di te trovando sollievo
all’assillo che si
strozza in gola

Adesso non ho più neppure
questa scappatoia al mio
dolore che mi parla
ininterrottamente
di te

Intensa in questa
tua
foto mi perdo nel
tuo fissarmi

Sfioro quella bocca
con
un mesto lamento
dai contorni
di te

Credevo non dovesse finire mai

E’ finito tutto troppo in fretta
portando con se la voglia di
continuare a piangere

Quante lacrime disfatte
dal dispiacere che non
sa arrestarsi

Pianto lacrime che rattristano
la poca voglia che ho di
dormire

Se puoi apri questa busta
toccherai con mano tutto
quello che mi manca
di te

Carlo Sani

Dolore greve

Struggente come il mio
amore che non vuoi

Mi hai gettato in questo
sconforto imbarazzante
e tanto pesante

Ho dentro tutta la dolcezza
lo smarrimento di questo
brano perché non vuoi
farmi felice

Potrei sopravvivere tra
le
tue braccia al sognante
suono di questo brano

Col mio viso sulle tue spalle
seduti al tramontare del sole

Garbo delicatezza per riprendere
contatto col mio cuore smarrito

La porta del cuore mai chiusa

L’amore è nato dal primo
incontro

Amore senza più riuscire
a contenerlo

Amore che ha cercato
di te

Tu c’eri ti sei voltata
scocciata

Non sei innamorata come
sarebbe bello se lo fossi
di me

Mi dedichi solo sofferenza
che da del tu al dolore
più greve

Il tuo è un calice colmo
d’indifferenza

Ti abbraccerei cos’ intensamente
che ti smarriresti nel suo ricordo

Ma non so più dove trovarti

Carlo Sani

mercoledì 3 agosto 2011

Prolungato assolo

Le corde della chitarra
allo
spasimo di un accordo
mozzafiato

Sospeso a quel vibrato

Prodigioso prolungato
assolo
scuote le pieghe
sulla fronte

Il piano picchia sui tasti
accompagnando l’ebbrezza
di quel seducente
virtuosismo

Il mento stringe
un
cenno d’estasi

Carlo Sani

martedì 2 agosto 2011

Quel canto

Canzoni poesia
in musica

Testi che si esprimono
con ampiezza di pensiero

Brani che danno spazio
al chiuso

Le corde di una chitarra
tra le dita di una mano

Amorevole carezza di un
polpastrello sui tasti
di un piano

Chissà se nel comporre quei
testi c’era il chiarore
di questa giornata

La stessa felicità
che
riempie gli occhi
di belvedere

La magia di quelle
note
si trasformano
in batticuore

Quel canto sussurro che
consola l'idea di un
nuovo giorno

Carlo Sani