lunedì 30 settembre 2013

Le mie sensazioni


La stagione è cambiata
con essa l’umore
si è quietato


L’estate è finita
chiudendo
l’astuccio
dei suoi
colori


Ha lasciato posto
ai primi maglioni


Molti gli occhiali
da sole finiti
in qualche
cassetto


Ora la sfumatura
che mi avvolge


E’ di un grigio
intristito


A me da un
senso
di piacevole
torpore


Mi sento più raccolto
in questa atmosfera
dai ritmi lenti


E’ decisamente
più freddo ma
il senso
di benessere
che provo
in questo
mutamento


Rende gradevoli
rassicuranti
le mie 
sensazioni 

          Carlo Sani




sabato 28 settembre 2013

Sbrocco inevitabile


 Ho preso una
cantonata
causa
sospetto


Ho dubitato
di Lei di cui
nulla può


Ma la colpa
non è sola
mia


Troppo tempo
sulla corda
per Sua
insensata
vanità


Sentirmi sempre in 
precario predicato
costante


Attento ad ogni
minimo accenno


Ha fatto si i nervi
sempre molto
tesi


Mettendomi
nelle
condizioni
di agitazione
continua con
“sbrocco”
inevitabile   
              
            Carlo Sani



venerdì 27 settembre 2013

Nulla di fatto


Un gesto può dare
speranza


Altre delusioni
cocenti


Eppure quanti gesti
sono di ordinaria
quotidianità


Ogni giorno
se
dovessimo
farne conto
perderemmo
il numero


Credo i gesti di cui
si tiene più conto
sono in amore


Io di gesti seguiti
da cortesia
belle
maniere


Ho riempito
le mie storie
anche le meno
importanti


Un gesto galante
al contrario
di un gesto
di facciata
per
tornaconto
fa comunque
piacere


Per riempire di gesti
di buone intenzioni
quelle da batticuore


I peggiori quelli intrisi
di ingannevole
malizia


Illudono inducendo
ad aprirsi spesso
dolorosamente
ad un nulla
di fatto        

    Carlo Sani



La pena ricordare


non Ti cercherò
più ogni volta
m’illudo


Ogni volta la fiducia
in questo mio gesto
una doccia gelata


Scopro sempre
la Tua malafede


Mille volti per ognuno
hai una maschera


Credo che ad indossare
tutte queste maschere
Tu non sia recuperabile


Non riesci farne senza
recitando sempre
copioni diversi


Dando di Te
l’immagine
di un viso
fasullo


Esprimendoti con parole
bugiarde di un personaggio
irrilevante


Ora che Ti ho scoperta
di tutte le maschere
usate non una valga
la pena ricordare

Carlo Sani


domenica 22 settembre 2013

Tenuto conto


Ma noi davvero
siamo diventati
incompatibili



Certo che i caratteri
di entrambi poco
hanno a che
spartire


Stucchevole
il Tuo
imporre


Tenendo in ansia
chi bendisposto
vorrebbe
interagire


Creare i presupposti
per una pacata
conoscenza


Anche se in realtà
il tutto può
nascere


Da un interesse
non proprio
monacale


Da cui il senno
evitare di dare
lo spunto


A che quelle
intenzioni
si trasformino
in un vero
e sentito
corteggiamento


Nel caso nostro
l’unica cosa
di cui non
abbiamo
tenuto
conto

Carlo Sani

Ho scritto "noi" chiaro?!


sabato 21 settembre 2013

Il conto dei partecipanti


Tradire sarà
poi vero


Secondo me è partecipare
consenzienti a un comune
"gaudio"


Senza assolvere
colpevolizzare
ha sempre
bisogno
di comprimari


Se davvero esiste
l’infedeltà la vita
è la più grande
recita


Da quando mondo
è mondo si è perso
il conto
dei
partecipanti

Carlo Sani  


Guai


Quanti guai
a torto altre
con ragione


La differenza
è fondamentale


Quelli a torto mai
spingersi oltre


Subentrano
immancabilmente
“cazzi amari”


Con ragione accentuare
ogni minima sfumatura


Scatta immediatamente
la considerazione
in se stessi       

                Carlo Sani


Dilaniato dal dispiacere


Sono nervoso
in particolare
ce l'ho su 
con
“una”


Mi sono lasciato
intortare mai
un po’
di "crema"


Infatti è una torta
la cui parte più
dolce evitarla


Cerco di ridimensionare
in tono burlesco 


Per rendere ilare
una meschina
farsa 
all’italiana


Di cui sono stato
vittima regista
interprete


Alla cui super visione
Lei col lato suo
peggiore
a piene
mani   


Lasciando a me scrivere
il finale dilaniato
dal dispiacere

                 Carlo Sani

Per finire un pò di tenerezza 
con questa dolcissima 
melodia,carlo


http://www.youtube.com/watch?v=rRbyZ3eD-9M&hd=1

venerdì 20 settembre 2013

Un’ossessione condizionante


Quanto tempo
ancora mi
rimane
per fare
cosa


A volte a dirla cristallina
sempre più spesso
la domanda
sorge
spontanea


Cosa non ho fatto
organizzandomi
alla bisogna


Verificando in me 
se ho ancora 
interesse
in un 
che


E mentre mi illudo di
trovare una risposta
soddisfacente 
a questo
scomodo 
interrogativo


Capisco l’unica cosa
persuadersi


In questo mondo
ci sono per
vivere una
sola vita


Cercando ciò non diventi 
un’ossessione condizionante
sul tempo disposizione

             Carlo Sani

giovedì 19 settembre 2013

Dignitoso defilarsi


Incontri per curiosità
che non tolgono
non aggiungono
alcunché


Capita sembra
davvero molto
giusta


Per uno scambio
ravvicinato
di punti
di vista


Preludio per qualcosa
che vada oltre
il capriccio


Diventi voglia
di altro


Forse quel tempo però
ha passato la mano


Ti rendi conto
l’emozione
non è più
quella
di 
allora


L’entusiasmo ha lasciato
il posto all’autocontrollo


Che mette le ali ai piedi
per un dignitoso defilarsi
che non lasci traccia

                      Carlo Sani


   

mercoledì 18 settembre 2013

Vuoto a perdere


Io ci sono stato
anche quando
era meglio
non farsi
trovare


E’ questione di principi
di valori al netto della
tara


La determinazione
nel sostenere
sia uno che
l’altro


Spesso mi ha portato
ad isolarmi


Per non sembrare
prevaricante


Per chi sono solo
un si dice


Come vorrei che oggi
gli stessi facessero
per i più


La differenza del vuoto
a perdere che produce
questa nostra
società

Carlo Sani

Anima mia


Dentro me non so’
più cosa cercare


Cosa potrei trovare
la paura mi angoscia
ancor prima
di averci
provato


A volte penso a che
può servire scavarsi
dentro sino
all’anima


Essa non può mentire
perché non si fa'
condizionare
dal cuore


Anima mia se tu invece
riuscissi a capire che ho
bisogno di una tua
bugia


Per fare tornare
la stima che
sempre ho
avuto
di
me


Che da troppo
si vergogna 
di
condividere
le mie 
giornate

           Carlo Sani

martedì 17 settembre 2013

Il rumore del calpestio


Nella nebbia che bagna
i baffi che sanno
di muschio


Le sopracciglia inzuppate
grondano sulle palpebre
intirizzendo le ciglia


Le ossa che sanno
di muffa


Seduto sulla fradicia panca
in una mano le redini
nell’altra la frusta
sto’ alla guida


D’un carretto sgangherato
sbilenco sulle due ruote
instabili


Trainato da un cavallo
riparato da una cappa
sgualcita rigida
dal freddo


Un selciato sdrucciolevole
di una strada fuori
mano


Coi muri di cinta
delle case che
sembrano
lenzuola
congelate


Mi allontano in quel
bianco di nebbia
impenetrabile


Che rende tutto
di un chiaro
indefinito


Solo il rumore del calpestio
degli zoccoli sul lastricato
avverte della presenza
di un qualcosa
che non
si vede

   Carlo Sani