Dormi il tuo corpo
sonnolento nel
caldo tuo
letto
I fluenti neri capelli
sui tuoi capezzoli
Le tue labbra morbide
docili al sonno
Le ciglia distese
riposano nella
quiete di una
profonda
notte
Carlo Sani
venerdì 30 dicembre 2011
Non è così
Non cercarmi non
riesco più a
illudermi
Non riesci ad arrivare
più al mio cuore
Prima del tuo corpo volevo
quello che ad altri mai
hai donato
Lasciami andare
non è così che
mi avrai
Carlo Sani
riesco più a
illudermi
Non riesci ad arrivare
più al mio cuore
Prima del tuo corpo volevo
quello che ad altri mai
hai donato
Lasciami andare
non è così che
mi avrai
Carlo Sani
martedì 27 dicembre 2011
martedì 13 dicembre 2011
Assenza
Leggero disteso
il mio amore
è di buon
umore
Ci siamo sentiti come niente
fosse l’affetto ci ha persuasi
Gran testa dura, puntigliosa
Il suo fascino dipendenza
Il suo troppo amore
la
disturba nell’evidenza
Per punirmi la sua assenza
aleggia come miraggio
Carlo Sani
il mio amore
è di buon
umore
Ci siamo sentiti come niente
fosse l’affetto ci ha persuasi
Gran testa dura, puntigliosa
Il suo fascino dipendenza
Il suo troppo amore
la
disturba nell’evidenza
Per punirmi la sua assenza
aleggia come miraggio
Carlo Sani
giovedì 1 dicembre 2011
Addio
Starai dormendo
dentro i tuoi
sogni
trascurandomi
Dubito i tuoi sogni
lascino intravvedere
me
Amarti non mi da pace
L’ innamoramento non si
ordina a etti tu hai solo
la tara
Qualsiasi frase ad effetto
mi sta bene, pur sia finita
Non posso dipendere
in attesa di te
Non cercare di capire
la mia pena, non è da
te
Elemosinare il tuo amore
mi riempie di freddo
il cuore
Addio per aiutarmi a reggere
il mio tormento senza altri
turbamenti
Carlo Sani
dentro i tuoi
sogni
trascurandomi
Dubito i tuoi sogni
lascino intravvedere
me
Amarti non mi da pace
L’ innamoramento non si
ordina a etti tu hai solo
la tara
Qualsiasi frase ad effetto
mi sta bene, pur sia finita
Non posso dipendere
in attesa di te
Non cercare di capire
la mia pena, non è da
te
Elemosinare il tuo amore
mi riempie di freddo
il cuore
Addio per aiutarmi a reggere
il mio tormento senza altri
turbamenti
Carlo Sani
Notte in bianco
Sono triste mi rendi infelice
Neppure ti poni il problema
quanto
Con te non ho difese
Con te preda del tuo umore
Tu imperversi cumulando
macerie di cuore
in frantumi
Spero la tua notte sia
in bianco piena dello
stesso vuoto che
lasci in me
Carlo Sani
Neppure ti poni il problema
quanto
Con te non ho difese
Con te preda del tuo umore
Tu imperversi cumulando
macerie di cuore
in frantumi
Spero la tua notte sia
in bianco piena dello
stesso vuoto che
lasci in me
Carlo Sani
martedì 29 novembre 2011
Il mio cane
Guardo e vedo quello sguardo
inconfondibile solo loro
hanno
Mi riconoscono con gli occhi
festosi dando di coda mi
vengono incontro
Tutti i giorni a tutte le ore
per tutto il quartiere mi
imbatto in loro
Molti di loro sono
gli amici anziani
del mio cane
Brando ora non è più sedici
anni di amore reciproco
Il suo amore mai condizionato
da sbalzi d’umore
Nei suoi occhi la riconoscenza
per ogni mio gesto d’affetto
Occhi sinceri di consapevole
sottomissione
Quel camminare fiero
e accorto ai voleri
del padrone
Mi fermo nel loro affettuoso farmi
festa quella carezza che tengo
sempre stretta nella mano
avrei dato al mio cane
Carlo Sani
inconfondibile solo loro
hanno
Mi riconoscono con gli occhi
festosi dando di coda mi
vengono incontro
Tutti i giorni a tutte le ore
per tutto il quartiere mi
imbatto in loro
Molti di loro sono
gli amici anziani
del mio cane
Brando ora non è più sedici
anni di amore reciproco
Il suo amore mai condizionato
da sbalzi d’umore
Nei suoi occhi la riconoscenza
per ogni mio gesto d’affetto
Occhi sinceri di consapevole
sottomissione
Quel camminare fiero
e accorto ai voleri
del padrone
Mi fermo nel loro affettuoso farmi
festa quella carezza che tengo
sempre stretta nella mano
avrei dato al mio cane
Carlo Sani
sabato 26 novembre 2011
Chimera
Come faccio a scuotermi
senza frantumare i miei
sogni
Come faccio senza quei
sogni a vivere questa
realtà
Come faccio se il ricordo
di te non si dimentica
di me
Tu lo sai senza
te il respiro
mi toglie
il fiato
Non riesco più a legarmi
ai miei giorni , senza
te non mi appartengo
più
Come faccio a dire
il timore mi toglie
le parole
Tu sei la chimera, che
senza speranza strazia
i miei giorni
Carlo Sani
senza frantumare i miei
sogni
Come faccio senza quei
sogni a vivere questa
realtà
Come faccio se il ricordo
di te non si dimentica
di me
Tu lo sai senza
te il respiro
mi toglie
il fiato
Non riesco più a legarmi
ai miei giorni , senza
te non mi appartengo
più
Come faccio a dire
il timore mi toglie
le parole
Tu sei la chimera, che
senza speranza strazia
i miei giorni
Carlo Sani
Gelosia
Gelosia sentimento
col fiato grosso
Gelosia avvolte
ridicola
Ossessiva non demordi
Sentimento d’amore
con sospetto
Gelosia sentimento
che è una pena
Sentimento
che non
si fida
Gelosia mi hai
riempito di
dubbi
Carlo Sani
col fiato grosso
Gelosia avvolte
ridicola
Ossessiva non demordi
Sentimento d’amore
con sospetto
Gelosia sentimento
che è una pena
Sentimento
che non
si fida
Gelosia mi hai
riempito di
dubbi
Carlo Sani
Dolce soffrire
Mite soffrire rafforzo
il meglio di me
Quel lieve soffrire non
distoglie dai buoni propositi
Quella sofferenza controllata
incline alla misura
Con le sensazioni di sempre
quel lamento dell’anima
un dolce soffrire
Carlo Sani
il meglio di me
Quel lieve soffrire non
distoglie dai buoni propositi
Quella sofferenza controllata
incline alla misura
Con le sensazioni di sempre
quel lamento dell’anima
un dolce soffrire
Carlo Sani
Avrei
Avrei voluto ho sperato
non è accaduto
Il ricordo di te ora che mi stai
lasciando è fastidiosamente
inutile
Mi ritrovo con la sigaretta
accesa è la prima dopo
che ho smesso
da tempo
Aspiro il fumo
caldo mi irrita
la gola
Eppure non è la prima
volta che siamo alle
strette mai preso
un pacchetto
prima
di
oggi
Non parli non mi
vedi pur di fronte
a te
Giunti al capolinea
scendo, solo per la
mia strada
Avrei voluto voltandomi
non vederti seduta sul
bus vuoto
Carlo Sani
non è accaduto
Il ricordo di te ora che mi stai
lasciando è fastidiosamente
inutile
Mi ritrovo con la sigaretta
accesa è la prima dopo
che ho smesso
da tempo
Aspiro il fumo
caldo mi irrita
la gola
Eppure non è la prima
volta che siamo alle
strette mai preso
un pacchetto
prima
di
oggi
Non parli non mi
vedi pur di fronte
a te
Giunti al capolinea
scendo, solo per la
mia strada
Avrei voluto voltandomi
non vederti seduta sul
bus vuoto
Carlo Sani
lunedì 21 novembre 2011
Gelo
Il gelo stringe in una
morsa di freddo una
giornata
colore inverno inoltrato
Le mani in tasca a scaldare
i polpastrelli
La punta del naso rossa
ibernata dal freddo
Le orecchie al caldo in cuffia
non sentono più freddo
I calzettoni di lana tirati
su al ginocchio
Coi scarponi calpesto
neve e pozzanghere
senza affogare
i piedi
Carlo Sani
morsa di freddo una
giornata
colore inverno inoltrato
Le mani in tasca a scaldare
i polpastrelli
La punta del naso rossa
ibernata dal freddo
Le orecchie al caldo in cuffia
non sentono più freddo
I calzettoni di lana tirati
su al ginocchio
Coi scarponi calpesto
neve e pozzanghere
senza affogare
i piedi
Carlo Sani
Minimo Rumore
Quella voglia di botte
acquattato in attesa
sul grande fiume
D’estate luna, stelle
a rischiare l’acque
illuminare
il viso
L’inverno la neve
intorno abbaglia
Silenzioso in attesa
si levi, la nebbia
inghiotte
l’ombre
Sul delta del fiume
tante botti di gente
come me ascolta
distinguendo
ogni minimo
rumore
Carlo Sani
acquattato in attesa
sul grande fiume
D’estate luna, stelle
a rischiare l’acque
illuminare
il viso
L’inverno la neve
intorno abbaglia
Silenzioso in attesa
si levi, la nebbia
inghiotte
l’ombre
Sul delta del fiume
tante botti di gente
come me ascolta
distinguendo
ogni minimo
rumore
Carlo Sani
giovedì 17 novembre 2011
Caldo cappotto
Le ruspe spianano
l’argine del fiume
Sotto il ponte dai piloni sgombri
l’acqua trasparente nel suo
gelido scorrere
La fauna dal troppo
freddo al caldo
nella tana
Una lacrima di fredda
goccia mi bagna
le ciglia
I baffi umidi di nebbia
perdono la piega
Tiro su il bavero affretto
il passo il freddo mi
avvolge in caldo
cappotto
Carlo Sani
l’argine del fiume
Sotto il ponte dai piloni sgombri
l’acqua trasparente nel suo
gelido scorrere
La fauna dal troppo
freddo al caldo
nella tana
Una lacrima di fredda
goccia mi bagna
le ciglia
I baffi umidi di nebbia
perdono la piega
Tiro su il bavero affretto
il passo il freddo mi
avvolge in caldo
cappotto
Carlo Sani
Cammino
Annebbiata sera dal
gelido morso
Avvolto di umidità
di gocce lucenti
di lampioni
accesi
Cammino a fianco
della mia ombra
sui muri
Carlo Sani
gelido morso
Avvolto di umidità
di gocce lucenti
di lampioni
accesi
Cammino a fianco
della mia ombra
sui muri
Carlo Sani
Fatti trovare
Sarà come dici
tu preferisco
il contrario
Avrei dovuto capire
l’ultima cosa mi
andava di fare
Tu dov’eri io
potessi convincermi
Mi hai lasciato coi
dubbi che ti hanno
allontanato
Troppe le cose taciute
creando della confusione
in più
A quel punto non mi
andava di illudermi
Ti saresti convinta solo
tu non portandoci da
nessuna parte
Sarà opportuno senza insistere
ci ragioniamo su questa volta
fatti trovare
Carlo Sani
tu preferisco
il contrario
Avrei dovuto capire
l’ultima cosa mi
andava di fare
Tu dov’eri io
potessi convincermi
Mi hai lasciato coi
dubbi che ti hanno
allontanato
Troppe le cose taciute
creando della confusione
in più
A quel punto non mi
andava di illudermi
Ti saresti convinta solo
tu non portandoci da
nessuna parte
Sarà opportuno senza insistere
ci ragioniamo su questa volta
fatti trovare
Carlo Sani
lunedì 14 novembre 2011
Quella poesia
Quella poesia
non arriva più
mi manca
Quella poesia che accarezzo
da tempo ronza fugace nella
mia mente
Quelle parole che ho immaginato
non riempiono la frase
Quei versi che mi appaiono
chiari perdono di lucidità
Quei versi si spengono
nei miei pensieri
Quei versi che conosco
a memoria non riesco
a descrivere
Quella poesia a cui manca
la rima quella che più
mi stanca
Carlo Sani
non arriva più
mi manca
Quella poesia che accarezzo
da tempo ronza fugace nella
mia mente
Quelle parole che ho immaginato
non riempiono la frase
Quei versi che mi appaiono
chiari perdono di lucidità
Quei versi si spengono
nei miei pensieri
Quei versi che conosco
a memoria non riesco
a descrivere
Quella poesia a cui manca
la rima quella che più
mi stanca
Carlo Sani
sabato 12 novembre 2011
Stanchezza
Stanchezza ti alzi a fatica
Stanchezza dell’età
sulle spalle
Stanchezza lucida
di mente
Quella stanchezza pigra
sui miei passi non porta
lontano
Carlo Sani
Stanchezza dell’età
sulle spalle
Stanchezza lucida
di mente
Quella stanchezza pigra
sui miei passi non porta
lontano
Carlo Sani
giovedì 10 novembre 2011
Garbo
Il garbo senza età sesso
Con garbo affermare
il contrario non
è offesa
Con garbo la risolutezza
nelle
proprie idee possono
essere condivise
La determinazione
con garbo nelle
proprie azioni
priva di
astio
Osare con garbo
mai un abuso
Con garbo un rifiuto
si scusa
Meno false le bugie
dette con garbo
Le parole i gesti meno
tollerati privi di garbo
Il garbo distingue chi
lo offre lusinga chi
lo riceve
Carlo Sani
Con garbo affermare
il contrario non
è offesa
Con garbo la risolutezza
nelle
proprie idee possono
essere condivise
La determinazione
con garbo nelle
proprie azioni
priva di
astio
Osare con garbo
mai un abuso
Con garbo un rifiuto
si scusa
Meno false le bugie
dette con garbo
Le parole i gesti meno
tollerati privi di garbo
Il garbo distingue chi
lo offre lusinga chi
lo riceve
Carlo Sani
Pelle
La pelle senza
mai
scrollarmela
di dosso
Cambia a fior di
pelle con l’età
Tra le pieghe
le
rughe solchi
di vita
A pelle l’avversione
spesso non giustificata
La pelle d’oca
forte d’emozione
La pelle a propria
immagine
Nel suo colore
il destino
di molti
Nella propria pelle
la vita di ognuno
Carlo Sani
mai
scrollarmela
di dosso
Cambia a fior di
pelle con l’età
Tra le pieghe
le
rughe solchi
di vita
A pelle l’avversione
spesso non giustificata
La pelle d’oca
forte d’emozione
La pelle a propria
immagine
Nel suo colore
il destino
di molti
Nella propria pelle
la vita di ognuno
Carlo Sani
mercoledì 9 novembre 2011
Bisbigli ammirati
Sera ricca d’entusiasmo
di folla
Cielo limpido acceso
di luna smagliante
Quei lampi variopinti
sparati nella notte
Riflessi sui visi i colori
di quei botti d’artificio
Botti dipingono
di colori accesi
l’acque delle
fontane
Il parco sempre
più gremito
senza più
angoli
bui
Serata fresca sotto
quei rami dalle
foglie
di rugiada
Le civette con gli
occhi sgranati
tacciono
Occhi rapiti,bisbigli
ammirati
Carlo Sani
di folla
Cielo limpido acceso
di luna smagliante
Quei lampi variopinti
sparati nella notte
Riflessi sui visi i colori
di quei botti d’artificio
Botti dipingono
di colori accesi
l’acque delle
fontane
Il parco sempre
più gremito
senza più
angoli
bui
Serata fresca sotto
quei rami dalle
foglie
di rugiada
Le civette con gli
occhi sgranati
tacciono
Occhi rapiti,bisbigli
ammirati
Carlo Sani
lunedì 7 novembre 2011
Crogiolo
Quel palazzo coi portici
a darne ampia prospettiva
Palazzo antico con le tegole
appesantite dagli anni
Fondamenta solide
profonde sotto
le sue mura
Le colonne rinforzate
a causa dell’età
Pareti spesse di dura
pietra
Androne ampio a volta
coi lampioni appesi
Il cortile interno con gli
ovini per pavimento
Il portone le fessure profonde
testimoniano il tempo
passato
La grata alla finestra
a dare sicurezza
Il cancello all’ingresso di ferro
battuto da braccia forgiate
dal crogiolo acceso
Carlo Sani
a darne ampia prospettiva
Palazzo antico con le tegole
appesantite dagli anni
Fondamenta solide
profonde sotto
le sue mura
Le colonne rinforzate
a causa dell’età
Pareti spesse di dura
pietra
Androne ampio a volta
coi lampioni appesi
Il cortile interno con gli
ovini per pavimento
Il portone le fessure profonde
testimoniano il tempo
passato
La grata alla finestra
a dare sicurezza
Il cancello all’ingresso di ferro
battuto da braccia forgiate
dal crogiolo acceso
Carlo Sani
Fungo
Il fungo umido
di pioggia
Il fungo odore
di muffa
A ridosso di un tronco
sotto il suo polposo
cappello
Corposo nel suo
delicato aspetto
Al riparo quasi
nascosto dall’erba
Singolo o sparpagliato
a poca distanza uno
dall’altro
Funghi tanti di qualità
diverse ognuna con
l’identico cappello
Al suo cospetto
le ginocchia
si piegano
La mano allunga
le
dita in morbida
presa
Umido dai baffi ai calzettoni
ne riempio la borsa della
spesa
Carlo Sani
di pioggia
Il fungo odore
di muffa
A ridosso di un tronco
sotto il suo polposo
cappello
Corposo nel suo
delicato aspetto
Al riparo quasi
nascosto dall’erba
Singolo o sparpagliato
a poca distanza uno
dall’altro
Funghi tanti di qualità
diverse ognuna con
l’identico cappello
Al suo cospetto
le ginocchia
si piegano
La mano allunga
le
dita in morbida
presa
Umido dai baffi ai calzettoni
ne riempio la borsa della
spesa
Carlo Sani
domenica 6 novembre 2011
Fatica negli sci
Stesso colore dei miei
capelli della neve
che ho tutto
intorno
Il sole rischiara
quel bianco che
acceca
Il sole smorza
il morso del
gelo sul
viso
Le cime un riverbero
dorato si confonde
con l’azzurro
terso del
cielo
Le piante spoglie
intirizzite dal
freddo
L’aria fredda schernisce
le gengive
Quieto il solo rumore
della mia presenza
Lo spettacolo merita
la fatica negli sci
Carlo Sani
capelli della neve
che ho tutto
intorno
Il sole rischiara
quel bianco che
acceca
Il sole smorza
il morso del
gelo sul
viso
Le cime un riverbero
dorato si confonde
con l’azzurro
terso del
cielo
Le piante spoglie
intirizzite dal
freddo
L’aria fredda schernisce
le gengive
Quieto il solo rumore
della mia presenza
Lo spettacolo merita
la fatica negli sci
Carlo Sani
Quei ponti
L’acqua sotto quei ponti
con la montagna riversa
La terra franata
ingombra l'alveo
La pioggia grama
testarda scroscia
Si alzano l'acque
in piena
L’acqua scorre veloce
seppellendo gli argini
L’acqua in quel punto
non ha più terra che
l’inghiotte
L’acqua stretta in quell’imbuto
di cemento aumenta l’impeto
tracimante
Devastante la furia
del suo defluire
verso uno
sbocco
Sovrastando con la sua
massa d’acqua piena
di fango quei ponti
Carlo Sani
con la montagna riversa
La terra franata
ingombra l'alveo
La pioggia grama
testarda scroscia
Si alzano l'acque
in piena
L’acqua scorre veloce
seppellendo gli argini
L’acqua in quel punto
non ha più terra che
l’inghiotte
L’acqua stretta in quell’imbuto
di cemento aumenta l’impeto
tracimante
Devastante la furia
del suo defluire
verso uno
sbocco
Sovrastando con la sua
massa d’acqua piena
di fango quei ponti
Carlo Sani
venerdì 4 novembre 2011
Filo d’erba
Mi rivedo in quella pineta
Sotto a quel pino che da
anni in quei momenti mi
tiene compagnia
Seduto su quel masso
gelandomi i pantaloni
Il prato in autunno
abbandonato
al freddo
L’aria umida odora
di muschio
Il stormire delle
fresche frasche
L’erba alta sfrusciare
nel vento
Un ramo che si spezza
una pigna che cade
un animale il suo
verso
Quei rumori fanno
eco al mio silenzio
Su quel masso gelato
in beata solitudine
a godermi sino
all’ultimo filo
d’erba
Sani Carlo
Sotto a quel pino che da
anni in quei momenti mi
tiene compagnia
Seduto su quel masso
gelandomi i pantaloni
Il prato in autunno
abbandonato
al freddo
L’aria umida odora
di muschio
Il stormire delle
fresche frasche
L’erba alta sfrusciare
nel vento
Un ramo che si spezza
una pigna che cade
un animale il suo
verso
Quei rumori fanno
eco al mio silenzio
Su quel masso gelato
in beata solitudine
a godermi sino
all’ultimo filo
d’erba
Sani Carlo
mercoledì 2 novembre 2011
Dubbio
Dubbio su cosa
chi perché
Ti insinui senza
tregua
Dubbio restio
dall’insistere
Dubbio rigetti
l’evidenza
L’evidenza col dubbio
che mette a disagio
Di dubbi
ne
ho
una vita piena
Vita col dubbio
fare che
Carlo Sani
chi perché
Ti insinui senza
tregua
Dubbio restio
dall’insistere
Dubbio rigetti
l’evidenza
L’evidenza col dubbio
che mette a disagio
Di dubbi
ne
ho
una vita piena
Vita col dubbio
fare che
Carlo Sani
martedì 1 novembre 2011
Cavallo
Quel cavallo con in
groppa la voglia di
correre
Lo sguardo col percorso
da seguire
Le narici il
respiro al
trotto
Negli zoccoli le zolle
del suo impetuoso
galoppare
Carlo Sani
groppa la voglia di
correre
Lo sguardo col percorso
da seguire
Le narici il
respiro al
trotto
Negli zoccoli le zolle
del suo impetuoso
galoppare
Carlo Sani
lunedì 31 ottobre 2011
Ricordo
Il ricordo quasi
sempre si lascia
cullare
Quelli belli hanno
arrancato in una
vita
di dispiaceri
Il ricordo di una mamma
stremata da quel vagito
rassicurata
I figli nel loro fragile
corpicino di neonato
Di quel mare che mi
porto dentro onda
dopo onda
Quella montagna
il
sole tinge di rosa
il suo ghiacciaio
Il ricordo dell’amico
offeso ha lasciato
la porta aperta
Quando ho capito di averla
trovata poi l’amore non
ci ha perso più di vista
Ricordo di chi non è
più con la certezza
di averli accanto
Carlo Sani
sempre si lascia
cullare
Quelli belli hanno
arrancato in una
vita
di dispiaceri
Il ricordo di una mamma
stremata da quel vagito
rassicurata
I figli nel loro fragile
corpicino di neonato
Di quel mare che mi
porto dentro onda
dopo onda
Quella montagna
il
sole tinge di rosa
il suo ghiacciaio
Il ricordo dell’amico
offeso ha lasciato
la porta aperta
Quando ho capito di averla
trovata poi l’amore non
ci ha perso più di vista
Ricordo di chi non è
più con la certezza
di averli accanto
Carlo Sani
domenica 30 ottobre 2011
Pettine
Pettine raddrizzi
il capello più
ribelle
Dai linea alle
onde più crespe
Dai forma alle
sopraciglia più
setose
Sfoltisci le
ciglia più
fitte
Dai la piega
ai baffi più
ispidi
Pettini i miei pensieri
mettendo in riga
le idee
Carlo Sani
il capello più
ribelle
Dai linea alle
onde più crespe
Dai forma alle
sopraciglia più
setose
Sfoltisci le
ciglia più
fitte
Dai la piega
ai baffi più
ispidi
Pettini i miei pensieri
mettendo in riga
le idee
Carlo Sani
mercoledì 26 ottobre 2011
Un padre
In quel lenzuolo bianco
l’abbraccio a mia madre
che non ho dato
Insopportabile la tua
sofferenza
Il male si è sbeffeggiato
di te
Mi hai lasciato un vuoto
carico della mia disperazione
Per tenermi su nelle
vene la mia dipendenza
Ho abbandonato la mia
vita agli effetti
collaterali
Con te niente più laccio
Con te la mia rivalsa
Nostro figlio la
mia rinascita
Un padre con un passato
da dimenticare
Carlo Sani
l’abbraccio a mia madre
che non ho dato
Insopportabile la tua
sofferenza
Il male si è sbeffeggiato
di te
Mi hai lasciato un vuoto
carico della mia disperazione
Per tenermi su nelle
vene la mia dipendenza
Ho abbandonato la mia
vita agli effetti
collaterali
Con te niente più laccio
Con te la mia rivalsa
Nostro figlio la
mia rinascita
Un padre con un passato
da dimenticare
Carlo Sani
Autunno
Riempi le nuvole
di brutto tempo
Il tuo lamento
rombo di tuono
La pioggia
si bagna
di
umidità
Al tuo volere
le foglie
si
lasciano
cadere
Smetti il caldo sudore
per il freddo tremore
Dentro la nebbia
ti perdi
Autunno la stagione
dal tiepido pallore
La solitudine di viali
deserti di panchine
vuote
Carlo Sani
di brutto tempo
Il tuo lamento
rombo di tuono
La pioggia
si bagna
di
umidità
Al tuo volere
le foglie
si
lasciano
cadere
Smetti il caldo sudore
per il freddo tremore
Dentro la nebbia
ti perdi
Autunno la stagione
dal tiepido pallore
La solitudine di viali
deserti di panchine
vuote
Carlo Sani
lunedì 24 ottobre 2011
La sorte
Su quell’asfalto
dove la curva
morde
il cordolo
Il ginocchio pialla
gli
spigoli il piede
smeriglia le
unghie
Nulla è valso nessuna
destrezza ha raddrizzato
la sorte
Carlo Sani
dove la curva
morde
il cordolo
Il ginocchio pialla
gli
spigoli il piede
smeriglia le
unghie
Nulla è valso nessuna
destrezza ha raddrizzato
la sorte
Carlo Sani
Sapore di te
Nel tuo profumo
mi smarrisco
Nella sua fragranza
colgo l’attimo
La sua essenza
mi prende la
voglia
Il tuo profumo
in
questa stanza
mi obbliga
a restare
Nudi su questo letto
il tuo profumo sapore
di te
Carlo Sani
mi smarrisco
Nella sua fragranza
colgo l’attimo
La sua essenza
mi prende la
voglia
Il tuo profumo
in
questa stanza
mi obbliga
a restare
Nudi su questo letto
il tuo profumo sapore
di te
Carlo Sani
domenica 23 ottobre 2011
Fuoco
Ti scotti bruciando
Al bagliore della tua
fiamma
il buio prende
colore
Bruci boschi foreste
senza intossicarti
di fumo
Il tuo calore riempie
di fumo il camino
La tua viva fiamma
quieta il freddo
Il tuo ardere ha il colore
del sole le fiamme il suo
tramontare sul mare
Quando il sole acceca
di
bagliore senza calore
la tua fiamma riempie
di tepore
Carlo Sani
Al bagliore della tua
fiamma
il buio prende
colore
Bruci boschi foreste
senza intossicarti
di fumo
Il tuo calore riempie
di fumo il camino
La tua viva fiamma
quieta il freddo
Il tuo ardere ha il colore
del sole le fiamme il suo
tramontare sul mare
Quando il sole acceca
di
bagliore senza calore
la tua fiamma riempie
di tepore
Carlo Sani
sabato 22 ottobre 2011
C’è un pozzo
piazza Duomo di ciottoli
acciottolata di pavé
pavimentata
Quei lastroni di marmo
di
storia levigati su cui
camminare per portare
i propri passi in
Cattedrale
Piazza con l’età
nella guglia
del
campanile
Ad ogni angolo di essa
i borghi coi palazzi
antichi quanto
il
batacchio dei propri
portoni
C'è un pozzo nella corte di uno di
quei palazzi vecchio di secoli cui
l’acqua col caldo d’estate è fresca
di fonte, l’inverno rispecchia
il mio volto
Carlo Sani
acciottolata di pavé
pavimentata
Quei lastroni di marmo
di
storia levigati su cui
camminare per portare
i propri passi in
Cattedrale
Piazza con l’età
nella guglia
del
campanile
Ad ogni angolo di essa
i borghi coi palazzi
antichi quanto
il
batacchio dei propri
portoni
C'è un pozzo nella corte di uno di
quei palazzi vecchio di secoli cui
l’acqua col caldo d’estate è fresca
di fonte, l’inverno rispecchia
il mio volto
Carlo Sani
Rimango
Sono rimasto
per
non andare oltre
Evitando di andare
oltre si evita di
esagerare
A volte restando
ho contribuito
Rimanendo a volte
ho cambiato idea
Restando ho visto
affannarsi chi ha
la fretta sotto
i tacchi
Fermo restando il mio
punto di vista con
rispetto reciproco
Ora rimango perché
mi conviene
Carlo Sani
per
non andare oltre
Evitando di andare
oltre si evita di
esagerare
A volte restando
ho contribuito
Rimanendo a volte
ho cambiato idea
Restando ho visto
affannarsi chi ha
la fretta sotto
i tacchi
Fermo restando il mio
punto di vista con
rispetto reciproco
Ora rimango perché
mi conviene
Carlo Sani
venerdì 21 ottobre 2011
Sconforto
Cammino mi porto dietro
lo sconforto contento
di darmi addosso
Motivo per cui
sentirmi così
non c’è
Penso non posso
farne a meno
Sono coscio di questa
condizione
è la migliore per cui
sforzarmi
Sentirmi a disagio
mi mette addosso
la voglia di me
Rifletto con più assiduità
su quello che mi sfugge
A volte lo scoramento non è
hai
livelli soliti insoffernte
mi trascino tutto
il giorno
La sofferenza mi mette nelle
condizioni di capire cui
la mente ha bisogno
La mente libera mi spinge
verso l’abitudine di un
quotidiano mai diverso
Carlo Sani
lo sconforto contento
di darmi addosso
Motivo per cui
sentirmi così
non c’è
Penso non posso
farne a meno
Sono coscio di questa
condizione
è la migliore per cui
sforzarmi
Sentirmi a disagio
mi mette addosso
la voglia di me
Rifletto con più assiduità
su quello che mi sfugge
A volte lo scoramento non è
hai
livelli soliti insoffernte
mi trascino tutto
il giorno
La sofferenza mi mette nelle
condizioni di capire cui
la mente ha bisogno
La mente libera mi spinge
verso l’abitudine di un
quotidiano mai diverso
Carlo Sani
Non esco
Non esco non scrollo
di dosso la poca
voglia di farlo
Il freddo di ieri
è rimasto nei
paraggi
Le foglie hanno
la pelle d’oca
In casa è meglio
accendere per
scaldarsi
Credo proprio il freddo
lo lascio irrigidire fuori
dai vetri
Dalla finestra vedo cappotti
giubbotti con lo stesso
freddo nel colletto
Guardando meglio
il cielo convinto
non esco
Carlo Sani
di dosso la poca
voglia di farlo
Il freddo di ieri
è rimasto nei
paraggi
Le foglie hanno
la pelle d’oca
In casa è meglio
accendere per
scaldarsi
Credo proprio il freddo
lo lascio irrigidire fuori
dai vetri
Dalla finestra vedo cappotti
giubbotti con lo stesso
freddo nel colletto
Guardando meglio
il cielo convinto
non esco
Carlo Sani
mercoledì 19 ottobre 2011
Ora di pranzo
La bicicletta che non conosce
ostacoli le gambe col fiato
nei polpacci
In questa mattina
dai
colori ambigui
spinge sotto
il sellino
Il fresco quello di
un’aria a pieni
polmoni
Con la pedalata sciolta
le ruote col giro giusto
nella catena
Da un viale di un parco
a quello di un giardino
Con lo stesso ritmo nelle
gambe è arrivata l’ora
di pranzo
Carlo Sani
ostacoli le gambe col fiato
nei polpacci
In questa mattina
dai
colori ambigui
spinge sotto
il sellino
Il fresco quello di
un’aria a pieni
polmoni
Con la pedalata sciolta
le ruote col giro giusto
nella catena
Da un viale di un parco
a quello di un giardino
Con lo stesso ritmo nelle
gambe è arrivata l’ora
di pranzo
Carlo Sani
martedì 18 ottobre 2011
Sui visi
Quante porte nella vita
di ognuno nelle case
di tutti
Un tetto nel tepore
di quattro mura
Chi si stende col freddo addosso
si sveglia col gelo nei capelli
tra mura di cartone
Quante luci a fare
risplendere
di chiarore le città
Luci che lasciano
al buio visi
senza fili
Quante scale coi gradini
che arrivano alla porta
di casa
Quanta salita che gonfia il fiato
Quanta discesa spinge sui
ginocchi per aprire quella
porta che non c’è
Polvere sui visi rischiarati
da un velo di luna con gli
zigomi nel volto
Carlo Sani
di ognuno nelle case
di tutti
Un tetto nel tepore
di quattro mura
Chi si stende col freddo addosso
si sveglia col gelo nei capelli
tra mura di cartone
Quante luci a fare
risplendere
di chiarore le città
Luci che lasciano
al buio visi
senza fili
Quante scale coi gradini
che arrivano alla porta
di casa
Quanta salita che gonfia il fiato
Quanta discesa spinge sui
ginocchi per aprire quella
porta che non c’è
Polvere sui visi rischiarati
da un velo di luna con gli
zigomi nel volto
Carlo Sani
domenica 16 ottobre 2011
Cuore a pezzi
Sbagliare si può alla
mia età lascia il segno
Tanti i capelli capricciosi
su
quelle spalle ornare un viso
disinvolto nella sua fiera
bellezza
Gli occhi chiedono
senza dire
La bocca le labbra
socchiuse il meglio
di se
A quel volto mi sono
arreso da subito
col fiato corto
Ero talmente preso che
a volte il respiro non
fiatava
Sfuggente nei suoi
scarni discorsi
poveri di
parole
Ho trascurato l’evidenza
abbagliato dal tuo aspetto
ti sei burlata di me
Ora col ridicolo che mi
deride ho il cuore
a pezzi
Carlo Sani
mia età lascia il segno
Tanti i capelli capricciosi
su
quelle spalle ornare un viso
disinvolto nella sua fiera
bellezza
Gli occhi chiedono
senza dire
La bocca le labbra
socchiuse il meglio
di se
A quel volto mi sono
arreso da subito
col fiato corto
Ero talmente preso che
a volte il respiro non
fiatava
Sfuggente nei suoi
scarni discorsi
poveri di
parole
Ho trascurato l’evidenza
abbagliato dal tuo aspetto
ti sei burlata di me
Ora col ridicolo che mi
deride ho il cuore
a pezzi
Carlo Sani
sabato 15 ottobre 2011
Scaprì
Rosa ricordo mi dicesti ti
piaceva farti chiamare
con questo nome
Poi a me è venuto
d'entusiasmo
chiamarti
Scaprì
Nessuno mai ti chiamerà
più così con la stessa
passione
che io mettevo nel
pronunciarlo
Scaprì il ricordo di te
non svanirà mai lo
porterò sempre
nelle mie
tasche
Carlo Sani
piaceva farti chiamare
con questo nome
Poi a me è venuto
d'entusiasmo
chiamarti
Scaprì
Nessuno mai ti chiamerà
più così con la stessa
passione
che io mettevo nel
pronunciarlo
Scaprì il ricordo di te
non svanirà mai lo
porterò sempre
nelle mie
tasche
Carlo Sani
L’infinite volte
L'infinite volte che non
ci sarai cosa ne sarà
di me
Il buio diventa tenebra
il vuoto si riempie di
oscuri presagi
Inutile guardare
cercando di te
sei dove sei
Tra le sue braccia hai
il sole in faccia di
un giorno dorato
Carlo Sani
ci sarai cosa ne sarà
di me
Il buio diventa tenebra
il vuoto si riempie di
oscuri presagi
Inutile guardare
cercando di te
sei dove sei
Tra le sue braccia hai
il sole in faccia di
un giorno dorato
Carlo Sani
mercoledì 12 ottobre 2011
Seduto
Seduto su quei sassi
duri come pietra
Il mare mi spruzza
in faccia i suoi
schizzi di sale
Le onde risucchiano
per rovesciarsi con
slancio impetuoso
sbattendo sulla
marina tiepida
di sole
Il vento solca i flutti
agitando quei ciuffi
bagnati onda dopo
onda
La barca scompare poi
riappare a portare
le vele in porto
I gabbiani spingono
le ali tese oltre
il vento contrario
Seduto le pietre spigolose
lo
sguardo insiste lo spettacolo
si perpetua il mare non
smorza onda
Carlo Sani
duri come pietra
Il mare mi spruzza
in faccia i suoi
schizzi di sale
Le onde risucchiano
per rovesciarsi con
slancio impetuoso
sbattendo sulla
marina tiepida
di sole
Il vento solca i flutti
agitando quei ciuffi
bagnati onda dopo
onda
La barca scompare poi
riappare a portare
le vele in porto
I gabbiani spingono
le ali tese oltre
il vento contrario
Seduto le pietre spigolose
lo
sguardo insiste lo spettacolo
si perpetua il mare non
smorza onda
Carlo Sani
Le mie verità
E’ stare bene in pace guardando
tutt’intorno quello che tace
Ad ogni stropicciare di ciglia
niente è uguale a prima
Mi piace camminare con
nessuno accanto
Non voglio sentire il fiato
i commenti di cui non ho
chiesto il parere
Mi piace fare del cammino
il percorso che preferisco
Mi volto per cercare di mettere
a fuoco quello che mi sfugge
all’istante
Evito di fermarmi in
inutili perditempo
Più mi isolo più
mi riempio di
certezza
Più la solitudine s’impadronisce
di me i giorni mi appaiono
stimolanti pieni di mistero
In quel mistero nascondo
le mie verità
Carlo Sani
tutt’intorno quello che tace
Ad ogni stropicciare di ciglia
niente è uguale a prima
Mi piace camminare con
nessuno accanto
Non voglio sentire il fiato
i commenti di cui non ho
chiesto il parere
Mi piace fare del cammino
il percorso che preferisco
Mi volto per cercare di mettere
a fuoco quello che mi sfugge
all’istante
Evito di fermarmi in
inutili perditempo
Più mi isolo più
mi riempio di
certezza
Più la solitudine s’impadronisce
di me i giorni mi appaiono
stimolanti pieni di mistero
In quel mistero nascondo
le mie verità
Carlo Sani
venerdì 7 ottobre 2011
Freddo
Il sole pallido cerca
tepore altrove
I colori si sgualciscono
di malinconia
Le foglie morte in un tetro
lasciarsi andare riempiono
i viali
Le finestre chiuse lasciano
fuori quel grigio pieno
di gelo
I visi prendono
freddo
Le orecchie fredde
cercano riparo
Il tabarro avvolto
il gelo hai piedi
Il freddo nel cappello
m’incammino
Carlo Sani
tepore altrove
I colori si sgualciscono
di malinconia
Le foglie morte in un tetro
lasciarsi andare riempiono
i viali
Le finestre chiuse lasciano
fuori quel grigio pieno
di gelo
I visi prendono
freddo
Le orecchie fredde
cercano riparo
Il tabarro avvolto
il gelo hai piedi
Il freddo nel cappello
m’incammino
Carlo Sani
giovedì 6 ottobre 2011
Fuori pensiero
Chissà perché quando
immagino
di lasciare la mia pelle
penso a strisce e stelle
Pelle niente di personale
Lascio i miei confini
rivolti al solito
pensare
Mi sincronizzo su un’altra
frequenza di pensiero
Frastornato da questo
mio entusiasmo
Entusiasmo che va oltre
le solite longitudini
Il mio mondo che ha
per confine la mia
timidezza
Cosa farei se il mio divagare
mi portasse davvero così
fuori pensiero
Mi sento piccolo
e incustodito
Com’è grande la terra
che
circola per le strade
del mondo
Carlo Sani
immagino
di lasciare la mia pelle
penso a strisce e stelle
Pelle niente di personale
Lascio i miei confini
rivolti al solito
pensare
Mi sincronizzo su un’altra
frequenza di pensiero
Frastornato da questo
mio entusiasmo
Entusiasmo che va oltre
le solite longitudini
Il mio mondo che ha
per confine la mia
timidezza
Cosa farei se il mio divagare
mi portasse davvero così
fuori pensiero
Mi sento piccolo
e incustodito
Com’è grande la terra
che
circola per le strade
del mondo
Carlo Sani
martedì 4 ottobre 2011
Musica
Musica con l’età
nelle note senza
tempo
Musica vibri l’impercettibile
nell’aria
Musica le note si legano
al sentimento di chi
ascolta
Musica nell'aria le note
in essa ballano in
fresca melodia
Carlo Sani
nelle note senza
tempo
Musica vibri l’impercettibile
nell’aria
Musica le note si legano
al sentimento di chi
ascolta
Musica nell'aria le note
in essa ballano in
fresca melodia
Carlo Sani
lunedì 3 ottobre 2011
Spalle in groppa
Una barba stropicciata
sotto uno sguardo
a se
Un volto irrisolto
un po’ disgiunto
Era di quel tale con
le spalle in groppa
Sempre chino
sui
suoi pensieri
Camminando non perdeva
mai di vista la punta delle
sue scarpe
Carlo Sani
sotto uno sguardo
a se
Un volto irrisolto
un po’ disgiunto
Era di quel tale con
le spalle in groppa
Sempre chino
sui
suoi pensieri
Camminando non perdeva
mai di vista la punta delle
sue scarpe
Carlo Sani
giovedì 29 settembre 2011
Se mi perdo
Mi ribello non so
perché ora mai
prima
Stanco di dire
sempre ho
capito
Preoccupato di capire
oltre ogni senso
logico
Quei valori che hanno
solcato indisturbati
la mia mente ora
stridono
Sono solo con la voglia
distogliermi da me
In un mondo che assorbe
trasformando miseramente
l’uomo
Vorrei ripagare
distrattamente
ogni giorno
in poi
Se mi perdo in questo mondo
che mai mi ha rappresentato
cosa farò di me
Carlo Sani
perché ora mai
prima
Stanco di dire
sempre ho
capito
Preoccupato di capire
oltre ogni senso
logico
Quei valori che hanno
solcato indisturbati
la mia mente ora
stridono
Sono solo con la voglia
distogliermi da me
In un mondo che assorbe
trasformando miseramente
l’uomo
Vorrei ripagare
distrattamente
ogni giorno
in poi
Se mi perdo in questo mondo
che mai mi ha rappresentato
cosa farò di me
Carlo Sani
martedì 27 settembre 2011
Fare sul serio
Ho provato più che fatto
Quante volte la mattina
col sonno tra sbadigli
ho provato quello
che avrei dovuto
dire
Seguendo quel profumo
di caffè la mattina
riprovavo quello
che poco prima
ripetevo
Davanti allo specchio
a fissarmi senza dire
Mi sono convinto ho smesso
di provare cominciando
a fare sul serio
Carlo Sani
Quante volte la mattina
col sonno tra sbadigli
ho provato quello
che avrei dovuto
dire
Seguendo quel profumo
di caffè la mattina
riprovavo quello
che poco prima
ripetevo
Davanti allo specchio
a fissarmi senza dire
Mi sono convinto ho smesso
di provare cominciando
a fare sul serio
Carlo Sani
Tu
Che vuoi che sia
nulla è sempre
uguale
Tu che cambi umore
il
mattino si sfoca
in scialbi
colori
Tu confondi la voglia
di fare niente per
pigrizia
Tu senza comprendere
comunque sia nulla
è a caso
Tu il tuo dissapore per
il giorno che passa
ad ogni ora
Carlo Sani
nulla è sempre
uguale
Tu che cambi umore
il
mattino si sfoca
in scialbi
colori
Tu confondi la voglia
di fare niente per
pigrizia
Tu senza comprendere
comunque sia nulla
è a caso
Tu il tuo dissapore per
il giorno che passa
ad ogni ora
Carlo Sani
lunedì 26 settembre 2011
Quel barlume
Oltre tutto non basta mai
Un palpito di felicità
non mi consola
La tranquillità si perde
in un cuscino
Guardo pochi si accorgono
di me
Ascolto nessuno mi chiede
cos’hai detto
Un giorno come un altro
in mancanza di meglio
Il pomeriggio lo consumo
nell’indecisione
Arriva la sera con l’illusione
sia diversa dal solito
Quel barlume intriso di luna
a rischiarare il buio di
notti insonni
Carlo Sani
Un palpito di felicità
non mi consola
La tranquillità si perde
in un cuscino
Guardo pochi si accorgono
di me
Ascolto nessuno mi chiede
cos’hai detto
Un giorno come un altro
in mancanza di meglio
Il pomeriggio lo consumo
nell’indecisione
Arriva la sera con l’illusione
sia diversa dal solito
Quel barlume intriso di luna
a rischiarare il buio di
notti insonni
Carlo Sani
venerdì 23 settembre 2011
Che bella giornata
Che bella giornata tante come
questa all’orizzonte dei miei
pensieri
Basta mettere la canzone giusta trovare
la posizione migliore socchiudere gli
occhi e scorrono le immagini
Immagini di giorni come questo
con diverso solo la cornice
Sotto lo stesso piacevole sole
da un terrazzo appoggiato
alla
ringhiera coi chilometri nello
sguardo a cercare un volto
perso nel ricordo
Steso su un morbido panno
con le formiche che si
avventurano su per
i piedi
La foglia con la spina che
punge fastidiosamente di
un campo che si perde
a
fondo valle all’ombra
di alte cime
In riva al mare con la schiuma
di quegli spruzzi agitati nel
vento a pizzicare il viso
Su quel masso a strapiombo nell’aria
gelida di un canalone dall’eco che
si diffonde
Giorni con il piacere di quei
sapori di quella vista su un
mondo che non ha sempre
il gusto di
oggi
Carlo Sani
questa all’orizzonte dei miei
pensieri
Basta mettere la canzone giusta trovare
la posizione migliore socchiudere gli
occhi e scorrono le immagini
Immagini di giorni come questo
con diverso solo la cornice
Sotto lo stesso piacevole sole
da un terrazzo appoggiato
alla
ringhiera coi chilometri nello
sguardo a cercare un volto
perso nel ricordo
Steso su un morbido panno
con le formiche che si
avventurano su per
i piedi
La foglia con la spina che
punge fastidiosamente di
un campo che si perde
a
fondo valle all’ombra
di alte cime
In riva al mare con la schiuma
di quegli spruzzi agitati nel
vento a pizzicare il viso
Su quel masso a strapiombo nell’aria
gelida di un canalone dall’eco che
si diffonde
Giorni con il piacere di quei
sapori di quella vista su un
mondo che non ha sempre
il gusto di
oggi
Carlo Sani
giovedì 22 settembre 2011
Io sarò li
Mi sono avvicinato
a stento mi sono
fermato
Mi sono avvicinato
con l’intento di
prendere tutto
ciò che non
ho
Quante emozioni
solo sfiorate
Quante le cose da sempre
lasciate su quel banco
Mi sono avvicinato
col pensiero nella
mente che correva
I pensieri sempre
più frenetici ci
hanno allontanato
Da lontano
ho
masticato duro
Da lontano senza potere
accorciare
le incomprensioni
avvicinando
le idee
Da lontano con le migliori
intenzioni ti ho chiesto
avvicinati arriva dove
puoi io sarò li
Carlo Sani
a stento mi sono
fermato
Mi sono avvicinato
con l’intento di
prendere tutto
ciò che non
ho
Quante emozioni
solo sfiorate
Quante le cose da sempre
lasciate su quel banco
Mi sono avvicinato
col pensiero nella
mente che correva
I pensieri sempre
più frenetici ci
hanno allontanato
Da lontano
ho
masticato duro
Da lontano senza potere
accorciare
le incomprensioni
avvicinando
le idee
Da lontano con le migliori
intenzioni ti ho chiesto
avvicinati arriva dove
puoi io sarò li
Carlo Sani
Quella traccia
Il ricordo spesso mentre
cerco di prendere sonno
mi riporta indietro di
molti anni
Quel ricordo in punta
di
sonno che ho pensato
tale e quale a oggi
Il ricordo di ieri
con la memoria
di oggi
La memoria di oggi
col ricordo di
allora
Memoria e ricordo per non
lasciare al tempo l’oblio
di quella traccia
Carlo Sani
cerco di prendere sonno
mi riporta indietro di
molti anni
Quel ricordo in punta
di
sonno che ho pensato
tale e quale a oggi
Il ricordo di ieri
con la memoria
di oggi
La memoria di oggi
col ricordo di
allora
Memoria e ricordo per non
lasciare al tempo l’oblio
di quella traccia
Carlo Sani
mercoledì 21 settembre 2011
Quelle api
Quelle api che non hanno
paura di me io mi fido
di loro
Ci siamo incontrati dove da
anni
puntualmente ci ritroviamo
quella vasca all’ombra
di una tettoia
Con un buffetto sul muso
le allontano prima che
la tinozza si riempia
d’acqua
E’un nutrito sciame
che al mio saluto
si alza in volo
Ronzando intorno
annusando mi
riconoscono
C’è chi di loro ha avuto l’ardire
di poggiarsi sulle mie mani, chi
sul naso o sulla fronte spesso
sudata
Nel tempo ho capito quanto
gradiscano sentirmi parlare
rivolgendomi a loro
Io parlando continuo il mio
d’affare loro ascoltandomi
a starmi intorno
Capita a volte nell’aprire il rubinetto
ne trovi in mano più d’una, che senza
pungere aspettano che apra le dita
per volare via
Ci riconosiamo e ci rispettiamo
affettuosamente
senza la loro presenza quel
mastello umido e liso non
ascolterebbe parole
ne battere d’ali
Carlo Sani
paura di me io mi fido
di loro
Ci siamo incontrati dove da
anni
puntualmente ci ritroviamo
quella vasca all’ombra
di una tettoia
Con un buffetto sul muso
le allontano prima che
la tinozza si riempia
d’acqua
E’un nutrito sciame
che al mio saluto
si alza in volo
Ronzando intorno
annusando mi
riconoscono
C’è chi di loro ha avuto l’ardire
di poggiarsi sulle mie mani, chi
sul naso o sulla fronte spesso
sudata
Nel tempo ho capito quanto
gradiscano sentirmi parlare
rivolgendomi a loro
Io parlando continuo il mio
d’affare loro ascoltandomi
a starmi intorno
Capita a volte nell’aprire il rubinetto
ne trovi in mano più d’una, che senza
pungere aspettano che apra le dita
per volare via
Ci riconosiamo e ci rispettiamo
affettuosamente
senza la loro presenza quel
mastello umido e liso non
ascolterebbe parole
ne battere d’ali
Carlo Sani
lunedì 19 settembre 2011
Magico riflesso ambrato
Come occhio dorato il sole quando
si prepara al tramonto accende
l’immenso blu
Blu che onda dopo onda bagna
i mari attraversa gli oceani
frange le coste lambisce
le spiagge
Lieto lo spettacolo dei suoi ultimi
raggi che filtrano le nubi dando
a quel blu un magico riflesso
ambrato
Carlo Sani
si prepara al tramonto accende
l’immenso blu
Blu che onda dopo onda bagna
i mari attraversa gli oceani
frange le coste lambisce
le spiagge
Lieto lo spettacolo dei suoi ultimi
raggi che filtrano le nubi dando
a quel blu un magico riflesso
ambrato
Carlo Sani
venerdì 16 settembre 2011
Farfalla
Felpato il tuo
battere le ali
Sei così bella ravvivi
i colori dove smetti
di volare
Lieve su quel fiore
le tue
esili zampette gli
fanno solletico
I tuoi colori bene
si
adeguano all’incanto
di un campo fiorito
In volo su un fiore nell’erba
sei la carezza dai colori
accesi
Carlo Sani
battere le ali
Sei così bella ravvivi
i colori dove smetti
di volare
Lieve su quel fiore
le tue
esili zampette gli
fanno solletico
I tuoi colori bene
si
adeguano all’incanto
di un campo fiorito
In volo su un fiore nell’erba
sei la carezza dai colori
accesi
Carlo Sani
Giorni
Pochi i giorni con
la
speranza piena di
entusiasmo
Giorni che passano
con la stanchezza
addosso
Giorni smaniosi
nel
mio affannarmi
Giorni senza capire
le ore che sprecano
i minuti
nell’abitudine
Giorni al buio di
notti irrequiete
perse
nel disincanto
Giorni insopportabili
con
la noia infastidita
dalla mia presenza
Giorni tribolati
malcapitati di
un’esistenza
infame
Troppi giorni quanti
giorni
ancora sopportando
questa vita mia
Carlo Sani
la
speranza piena di
entusiasmo
Giorni che passano
con la stanchezza
addosso
Giorni smaniosi
nel
mio affannarmi
Giorni senza capire
le ore che sprecano
i minuti
nell’abitudine
Giorni al buio di
notti irrequiete
perse
nel disincanto
Giorni insopportabili
con
la noia infastidita
dalla mia presenza
Giorni tribolati
malcapitati di
un’esistenza
infame
Troppi giorni quanti
giorni
ancora sopportando
questa vita mia
Carlo Sani
mercoledì 14 settembre 2011
Matita
Matita nella tua punta
i segni più morbidi
Matita lunga corta
grossa tutte a punta
Il tuo legno compatto
protegge la tua
fragilità
Matita scrivi con vigore
il tempo inesorabile
sbiadisce le tue
pagine
Matita dai colori più
diversi ma un’unica
riga nera
Matita con la punta tra
le
dita pagina dopo pagina
scrivi la tua fine
Matita triste vederti
esaurita
in un moncone
in mezzo a
tanti
Carlo Sani
i segni più morbidi
Matita lunga corta
grossa tutte a punta
Il tuo legno compatto
protegge la tua
fragilità
Matita scrivi con vigore
il tempo inesorabile
sbiadisce le tue
pagine
Matita dai colori più
diversi ma un’unica
riga nera
Matita con la punta tra
le
dita pagina dopo pagina
scrivi la tua fine
Matita triste vederti
esaurita
in un moncone
in mezzo a
tanti
Carlo Sani
Spiaggia
Svegliarsi col sole che
acceca lo sguardo
Aria fresca di un mare pigro
che non muove onda
I gabbiani con quel fastidioso
verso insistono a sfiorarsi
ondeggianti nel vento
Una vela che copre quella
più piccola di barche
al largo
Le grida di bimbi con la
voglia di mare mamme
in ansia
Una radio che trasmette
le stesse canzoni di
quella accanto
Asciugami coi colori
le forme formato
spiaggia
Spiaggia quella di sempre
con l’estate che si ripete
Carlo Sani
acceca lo sguardo
Aria fresca di un mare pigro
che non muove onda
I gabbiani con quel fastidioso
verso insistono a sfiorarsi
ondeggianti nel vento
Una vela che copre quella
più piccola di barche
al largo
Le grida di bimbi con la
voglia di mare mamme
in ansia
Una radio che trasmette
le stesse canzoni di
quella accanto
Asciugami coi colori
le forme formato
spiaggia
Spiaggia quella di sempre
con l’estate che si ripete
Carlo Sani
martedì 13 settembre 2011
Mi sono voltato
Ti chiedo e non hai da darmi
Aspetto, tu non
torni sui tuoi
passi
Quei passi che hai
fatto con fretta
Ti ho chiesto di ascoltarmi
non hai saputo comprendere
Ti sei allontanata sull’onda
di una diversa emozione
Ti ho chiesto ripensaci
hai
continuato a camminare
per la tua strada
Passo dopo passo troppo
il
nulla di quel camminare
per conto tuo
Mi sono chiesto potrò
mai fermare quei
passi
Mi sono voltato i miei
passi
sulle tue impronte per
non incontrarti
più
Carlo Sani
Aspetto, tu non
torni sui tuoi
passi
Quei passi che hai
fatto con fretta
Ti ho chiesto di ascoltarmi
non hai saputo comprendere
Ti sei allontanata sull’onda
di una diversa emozione
Ti ho chiesto ripensaci
hai
continuato a camminare
per la tua strada
Passo dopo passo troppo
il
nulla di quel camminare
per conto tuo
Mi sono chiesto potrò
mai fermare quei
passi
Mi sono voltato i miei
passi
sulle tue impronte per
non incontrarti
più
Carlo Sani
venerdì 9 settembre 2011
Orologio
Orologio che passi
il tempo a contare
le ore
Minuti ore senza
perdere tempo
Ti adatti a un polso
che ti porta con
se
Hai le forme più svariate
ma le ore sono sempre
quelle
Nei periodi tristi conti
le ore che non passano
mai
Nella gioia di un momento
i tuoi minuti passano
in fretta
Sin da bambino ti ho agognato
dal mio polso non ti ho più
levato
Carlo Sani
il tempo a contare
le ore
Minuti ore senza
perdere tempo
Ti adatti a un polso
che ti porta con
se
Hai le forme più svariate
ma le ore sono sempre
quelle
Nei periodi tristi conti
le ore che non passano
mai
Nella gioia di un momento
i tuoi minuti passano
in fretta
Sin da bambino ti ho agognato
dal mio polso non ti ho più
levato
Carlo Sani
giovedì 8 settembre 2011
Richiamo d'amore
Ma quale se, un giorno,
un’ora,
finirà dimenticherò
In petto si bagnano
di
continuo le lacrime
dei miei tristi
giorni delle
mie penose
notti
Si ardo brucia
in me il fuoco
della passione
E’ vivo in me il desiderio
di sentirti dire ti amo
E’ forte in me la certezza
di dirti non posso amare
altra all’infuori di te
Tu che sai non reagisci
a quest’appello che da
tempo ormai soffochi
inascoltato
Ora più di prima si fa sentire
in tutto il suo richiamo
d’amore, il mio
Carlo Sani
un’ora,
finirà dimenticherò
In petto si bagnano
di
continuo le lacrime
dei miei tristi
giorni delle
mie penose
notti
Si ardo brucia
in me il fuoco
della passione
E’ vivo in me il desiderio
di sentirti dire ti amo
E’ forte in me la certezza
di dirti non posso amare
altra all’infuori di te
Tu che sai non reagisci
a quest’appello che da
tempo ormai soffochi
inascoltato
Ora più di prima si fa sentire
in tutto il suo richiamo
d’amore, il mio
Carlo Sani
martedì 6 settembre 2011
Dita
Dita che ubbidiscono
a una sola mano
Mano che ha sulla punta
della dita la carezza
più lieve
Dita che s’insinuano tra
i capelli cancellano una
lacrima
Dita che danno voce
alle spente parole
Dita che hanno stretto
tra le mani l’estro
più creativo
Dita che hanno stretto
nelle mani il destino
di molti
Mani con le dita che hanno
ubbidito agli ordini più
nefasti
Dita congiunte con la
voglia di pregare
Carlo Sani
a una sola mano
Mano che ha sulla punta
della dita la carezza
più lieve
Dita che s’insinuano tra
i capelli cancellano una
lacrima
Dita che danno voce
alle spente parole
Dita che hanno stretto
tra le mani l’estro
più creativo
Dita che hanno stretto
nelle mani il destino
di molti
Mani con le dita che hanno
ubbidito agli ordini più
nefasti
Dita congiunte con la
voglia di pregare
Carlo Sani
Chiave
Chiave dal freddo metallo
Chiave con la storia
nella toppa
Ogni giro di chiave
una storia a se
Chiave con la trama
nelle tue tacche
Chiave nei secoli
per il medesimo
introdursi
Chiave per i ricordi
più belli
Chiave per intrighi
fatti di mistero
Chiave tante in serrature
cui scatti hanno fatto
sobbalzare
Quella chiave che
hai usato per la
serratura che
non è la mia
Carlo Sani
Chiave con la storia
nella toppa
Ogni giro di chiave
una storia a se
Chiave con la trama
nelle tue tacche
Chiave nei secoli
per il medesimo
introdursi
Chiave per i ricordi
più belli
Chiave per intrighi
fatti di mistero
Chiave tante in serrature
cui scatti hanno fatto
sobbalzare
Quella chiave che
hai usato per la
serratura che
non è la mia
Carlo Sani
sabato 3 settembre 2011
Specchio
Quello specchio con la
vergogna di guardarmi
Ci guardiamo da ore
di
riflesso rispecchia
un viso assente
Ho la notte nel cuore con
poca voglia di chiudere
occhio
Ho ceduto alla debolezza
cercandoti
Tu con la notte nel
cuore vuota di
sentimenti
Solo con troppi
giorni da scartare
L’avanzo di notti
di trepida attesa
Un altro giorno davanti
a quello specchio con
la
difficoltà di riconoscere
in me quello di sempre
Carlo Sani
vergogna di guardarmi
Ci guardiamo da ore
di
riflesso rispecchia
un viso assente
Ho la notte nel cuore con
poca voglia di chiudere
occhio
Ho ceduto alla debolezza
cercandoti
Tu con la notte nel
cuore vuota di
sentimenti
Solo con troppi
giorni da scartare
L’avanzo di notti
di trepida attesa
Un altro giorno davanti
a quello specchio con
la
difficoltà di riconoscere
in me quello di sempre
Carlo Sani
mercoledì 31 agosto 2011
La tua ombra
Sapevo non ti avrei incontrata
tu non sei come me sempre
in attesa di te
Debole per gestire questo
addio che non si volta
indietro
Fragile tra un pianto
una lacrima che
piange più
forte
Duro mettere la parola
fine a questa storia
senza trama
Domani cercherò di essere
più
risoluto nel non tradire
le mie emozioni
Non cercherò di te ne mi
farò sentire lasciandoti
libera di non volermi
Parlo con la tua ombra
che muta fa silenzio
Carlo Sani
tu non sei come me sempre
in attesa di te
Debole per gestire questo
addio che non si volta
indietro
Fragile tra un pianto
una lacrima che
piange più
forte
Duro mettere la parola
fine a questa storia
senza trama
Domani cercherò di essere
più
risoluto nel non tradire
le mie emozioni
Non cercherò di te ne mi
farò sentire lasciandoti
libera di non volermi
Parlo con la tua ombra
che muta fa silenzio
Carlo Sani
lunedì 29 agosto 2011
Il camposanto
Oggi mi sento di particolare
buonumore forse perché ho
fatto visita al cimitero
Non è la prima volta che accedo
con preoccupazioni in corso
relativo nervoso ed esco
che
sono gradevolmente
disteso
E’ un tappa ai più in odore di forzatura
Anche se ognuno con molta probabilità
a qualche congiunto alla cui memoria
in suo ricordo non dispiacerebbe
una
visita, un fiore, una preghiera
un momento di raccoglimento
Ho la sensazione entrando di lasciarmi alle spalle tutto
il quotidiano ,per tutta la durata in cui mi trattengo
non sento più quel peso, il tempo smette di correre
tenendomi compagnia con tranquilla disponibilità
senza più nessuna fretta
Percorro quei viali, alcuni sono all’ombra
di eleganti bruni cipressi, altri sotto un
sole sudaticcio in genere si percorrono
con passo leggermente più spedito
Sono viali alberati che tracciano
e dividono il campo in tanti
piccoli settori
Aree adibite a prato verde altri
spazi sono cementificati a chi
ha il tempietto il sepolcro
coi fregi più“sfarzosi”
Anche se malinconicamente
inutili
almeno per questo mesto
conclusivo percorso
La parte monumentale veramente
imponente a rimembrare
progettazioni del
passato
Si ergono con austera consapevolezza
a baluardo di possibili intrusi
a disturbo della pace eterna
quindi per cortesia più
rispetto e cosi sia
Carlo Sani
buonumore forse perché ho
fatto visita al cimitero
Non è la prima volta che accedo
con preoccupazioni in corso
relativo nervoso ed esco
che
sono gradevolmente
disteso
E’ un tappa ai più in odore di forzatura
Anche se ognuno con molta probabilità
a qualche congiunto alla cui memoria
in suo ricordo non dispiacerebbe
una
visita, un fiore, una preghiera
un momento di raccoglimento
Ho la sensazione entrando di lasciarmi alle spalle tutto
il quotidiano ,per tutta la durata in cui mi trattengo
non sento più quel peso, il tempo smette di correre
tenendomi compagnia con tranquilla disponibilità
senza più nessuna fretta
Percorro quei viali, alcuni sono all’ombra
di eleganti bruni cipressi, altri sotto un
sole sudaticcio in genere si percorrono
con passo leggermente più spedito
Sono viali alberati che tracciano
e dividono il campo in tanti
piccoli settori
Aree adibite a prato verde altri
spazi sono cementificati a chi
ha il tempietto il sepolcro
coi fregi più“sfarzosi”
Anche se malinconicamente
inutili
almeno per questo mesto
conclusivo percorso
La parte monumentale veramente
imponente a rimembrare
progettazioni del
passato
Si ergono con austera consapevolezza
a baluardo di possibili intrusi
a disturbo della pace eterna
quindi per cortesia più
rispetto e cosi sia
Carlo Sani
Solo uno che
Quel sentimento ormai
da
mesi si è impadronito
dei miei sensi
Parlo di quell’amore
che
Tu eviti continui
a ignorare
Tu non potresti essere
più
di così,per scuotere
il mio desiderio
Ogni gesto ogni parola
colme del mio amore
Ti ho voluta con tutta l’anima
dandoti la mia al di la di
ogni aspettativa, mi
andava bene tutto
Tranne il tuo disamore
quotidiano
nel non darmi speranza
non collocarmi
Sono alla solita postazione con lo
scoramento che si taglia a fette
le più amare sul comodino
I tasti scorrono tra i miei pensieri
nell’oblio di quel sogno oltre
le nuvole con le iniziali
di Te
Giorni notti a ricordare
a rileggere guardare
di noi cercando di
non precipitare
nel baratro
Ho vegliato le mie notti scrivendo
con te ad ogni tasto, belle parole
in versi,pieni di speranza
Ora i miei giorni sono
il nulla affacciato
sul niente
Non sono nessuno,solo uno
che scrive i suoi pensieri
amandoli
oltre ad amare Te
Carlo Sani
da
mesi si è impadronito
dei miei sensi
Parlo di quell’amore
che
Tu eviti continui
a ignorare
Tu non potresti essere
più
di così,per scuotere
il mio desiderio
Ogni gesto ogni parola
colme del mio amore
Ti ho voluta con tutta l’anima
dandoti la mia al di la di
ogni aspettativa, mi
andava bene tutto
Tranne il tuo disamore
quotidiano
nel non darmi speranza
non collocarmi
Sono alla solita postazione con lo
scoramento che si taglia a fette
le più amare sul comodino
I tasti scorrono tra i miei pensieri
nell’oblio di quel sogno oltre
le nuvole con le iniziali
di Te
Giorni notti a ricordare
a rileggere guardare
di noi cercando di
non precipitare
nel baratro
Ho vegliato le mie notti scrivendo
con te ad ogni tasto, belle parole
in versi,pieni di speranza
Ora i miei giorni sono
il nulla affacciato
sul niente
Non sono nessuno,solo uno
che scrive i suoi pensieri
amandoli
oltre ad amare Te
Carlo Sani
domenica 28 agosto 2011
Piango
Piango così forte
le lacrime fanno
rumore
Piango mi dispero
non ho scampo
Pianto coi sussulti
più intensi della
disperazione
Piango sono
al
buio cieco
di dolore
Dolore che lacrima dopo lacrima
scava un solco di sgomento
in questo cuore sommerso
dal ricordo
di Te
Piango quelle lacrime
con l’immagine di
Te riflesse nel
fazzoletto
Carlo Sani
le lacrime fanno
rumore
Piango mi dispero
non ho scampo
Pianto coi sussulti
più intensi della
disperazione
Piango sono
al
buio cieco
di dolore
Dolore che lacrima dopo lacrima
scava un solco di sgomento
in questo cuore sommerso
dal ricordo
di Te
Piango quelle lacrime
con l’immagine di
Te riflesse nel
fazzoletto
Carlo Sani
L’emozione
Autori geniali scrivono
le parole che il tempo
mai smarrirà
Voci che vanno al di la
di
ogni tempo portando
in se il vissuto di
un’epoca
Quel locale sotto al
terrazzo mai senza
un fiore
Artisti danno voce all’esecuzioni
più convincenti di spinta
emotiva
Emotività che ad ogni
nota la musica rende
inequivocabile
Si dissolve il dubbio
di
essermi seduto fra
tanti presenti
Ho lasciato i miei passi
stanchi
di una notte alla rinfusa
l’emozione a prevalso
Carlo Sani
le parole che il tempo
mai smarrirà
Voci che vanno al di la
di
ogni tempo portando
in se il vissuto di
un’epoca
Quel locale sotto al
terrazzo mai senza
un fiore
Artisti danno voce all’esecuzioni
più convincenti di spinta
emotiva
Emotività che ad ogni
nota la musica rende
inequivocabile
Si dissolve il dubbio
di
essermi seduto fra
tanti presenti
Ho lasciato i miei passi
stanchi
di una notte alla rinfusa
l’emozione a prevalso
Carlo Sani
sabato 27 agosto 2011
Donne
Finalmente libero
i sentimenti accantonati
Duro fare i conti con quei
sentimenti che si nutrono
di passione
Quante donne colpite
dal mio sguardo
pigro
Donne che pur sapendo
scoprono le carte
In un gioco di ruvide bugie
Donne distratte dall’apparenza
Donne con la voglia
del sogno da incorniciare
Donne per le quali mai
ho dato l’illusione
di altro
Donne gelose di ciò
che non l’è
dovuto
Donne quante tutte diverse
uguali nel pentimento
Donne mortificate
per un’ambizione
sfumata
Tante le donne nella mia
vita
inadeguate consumate
in un intreccio
di sguardi
Carlo Sani
i sentimenti accantonati
Duro fare i conti con quei
sentimenti che si nutrono
di passione
Quante donne colpite
dal mio sguardo
pigro
Donne che pur sapendo
scoprono le carte
In un gioco di ruvide bugie
Donne distratte dall’apparenza
Donne con la voglia
del sogno da incorniciare
Donne per le quali mai
ho dato l’illusione
di altro
Donne gelose di ciò
che non l’è
dovuto
Donne quante tutte diverse
uguali nel pentimento
Donne mortificate
per un’ambizione
sfumata
Tante le donne nella mia
vita
inadeguate consumate
in un intreccio
di sguardi
Carlo Sani
venerdì 26 agosto 2011
Falla finita
Falla finita Tu non puoi
continuare a trattarmi
con disinvoltura
Pensi con tutto quello che ti
stavo
scrivendo ti stavo dedicando
con l’amore la passione
di sempre mi potesse
bastare
“adoro Zero”
Non ti è neppure passato
di sbieco nel cervello
ti adoro volevo
sentirmelo
dire io
Il cuore non ti ha suggerito
di
mandarmi una mail per dare
voce al tuo angoscioso
silenzio
Prendere quel cazzo
di telefono farmi
sentire la tua
voce
No tu non ci pensi perché
la tua è solo una farsa
indegna del mio
amore
La disperazione mi porta
a questi punti il vuoto
dei tuoi sentimenti mi
spingono a questi
estremi
Spero tu abbia le budella
aggrovigliate la stessa
confusione nella
testa
Lo smarrimento il vuoto che
ho io in questo momento
che mi accompagnerà
inesorabile
Falla finita di dare le tue colpe
a me che ho solo il torto di
amarti da sempre mai una
oncia di meno
Rifletti su queste parole e dannati
l’anima, con la stessa intensità
del tormento che causi alla
mia vita
Carlo Sani
continuare a trattarmi
con disinvoltura
Pensi con tutto quello che ti
stavo
scrivendo ti stavo dedicando
con l’amore la passione
di sempre mi potesse
bastare
“adoro Zero”
Non ti è neppure passato
di sbieco nel cervello
ti adoro volevo
sentirmelo
dire io
Il cuore non ti ha suggerito
di
mandarmi una mail per dare
voce al tuo angoscioso
silenzio
Prendere quel cazzo
di telefono farmi
sentire la tua
voce
No tu non ci pensi perché
la tua è solo una farsa
indegna del mio
amore
La disperazione mi porta
a questi punti il vuoto
dei tuoi sentimenti mi
spingono a questi
estremi
Spero tu abbia le budella
aggrovigliate la stessa
confusione nella
testa
Lo smarrimento il vuoto che
ho io in questo momento
che mi accompagnerà
inesorabile
Falla finita di dare le tue colpe
a me che ho solo il torto di
amarti da sempre mai una
oncia di meno
Rifletti su queste parole e dannati
l’anima, con la stessa intensità
del tormento che causi alla
mia vita
Carlo Sani
Bicicletta
Vezzoso andare
in
bicicletta
senza canna
Bicicletta in
sella due
ruote
Ruote che andate
in bicicletta
con la forza
delle mie
gambe
Bicicletta in salita
in piano a forza
di pedalare
Bicicletta in discesa
con la gobba sul
manubrio
Bicicletta hai nei raggi
la tua stanchezza
Carlo Sani
in
bicicletta
senza canna
Bicicletta in
sella due
ruote
Ruote che andate
in bicicletta
con la forza
delle mie
gambe
Bicicletta in salita
in piano a forza
di pedalare
Bicicletta in discesa
con la gobba sul
manubrio
Bicicletta hai nei raggi
la tua stanchezza
Carlo Sani
Luna spiona
Musica di balera dai saldi
piloni in riva al mare
Grandi vetrate specchio
di
questo rumoroso mare
d’onde agitate
Quel tavolo d’angolo
schivo
quasi dimenticato
Vedo quello scoglio
a schiaffo di flutto
Quei pennuti stanchi
sbattuti dal vento
planano su di
esso
Ritti a pelo d’acqua
il vento gli arruffa
il piumaggio
Profumo d’estate misto
mare creme massaggi
col sole sulla pelle
Notti ballate la musica
rintocca le ore di notti
con la smania addosso
Colazioni tarde con
il sapore dell’ultima
sigaretta
Giorni col sole in faccia
notti nella penombra
di una luna spiona
Carlo Sani
piloni in riva al mare
Grandi vetrate specchio
di
questo rumoroso mare
d’onde agitate
Quel tavolo d’angolo
schivo
quasi dimenticato
Vedo quello scoglio
a schiaffo di flutto
Quei pennuti stanchi
sbattuti dal vento
planano su di
esso
Ritti a pelo d’acqua
il vento gli arruffa
il piumaggio
Profumo d’estate misto
mare creme massaggi
col sole sulla pelle
Notti ballate la musica
rintocca le ore di notti
con la smania addosso
Colazioni tarde con
il sapore dell’ultima
sigaretta
Giorni col sole in faccia
notti nella penombra
di una luna spiona
Carlo Sani
mercoledì 24 agosto 2011
Poveretto alla deriva
Con questa canzone quanto ti ho
amato
scrivendo per te le poesie più
belle piene di quel sentimento
ricco del mio amore
Non dormivo mai col tuo pensiero
fisso a togliermi il sonno
Con questa canzone è nato il desiderio
di mandarti i libri di abbandonarmi
a quel sentimento con l’assillo
del pensiero tuo
Tu non ci senti non vuoi ascoltare
il tuo cuore, così io adirato mi
scaglio contro di te
Devi capire una volta per tutte
è
solo sempre a causa della gelosia
la mancanza delle tue tenerezze
del tuo freddo distacco
Non volerti lasciare andare con tutto
il trasporto che merita uno che ti ama
con la mia stessa intensità
Meno male non ti
ho
davanti in quei
momenti
Forse se ci fosse la possibilità
di
essere uno di fronte all'altro
probabilmente si realizzerebbe
quello
che tutte e due desideriamo
tu non vuoi ammettere
Mi sto sciogliendo con questa
canzone mi piangono anche
le mani piene delle mie
lacrime
Ti amo ora e sempre
ovunque io non
ci sarò
Ascolta questa canzone me l'hai
dedicata
Tu quando il sentimento a prevalso
su quell’ inutile rigore assassino
di un tenero grande amore
L’amore che affranto
leggo tutte le sere
nelle pagine a te
dedicate
Pagine di quei libri che girando
lo sguardo su quel comodino
stanca con la voglia
di
dormire ti danno
l'immagine
di me
Non riesco a sopportare non
accetti quello che è nato
in Te
la voglia di noi
Ora sono un poveretto alla deriva
di se stesso, non ho smesso mai
un solo istante di voltarmi
alla ricerca di Te
Carlo Sani
amato
scrivendo per te le poesie più
belle piene di quel sentimento
ricco del mio amore
Non dormivo mai col tuo pensiero
fisso a togliermi il sonno
Con questa canzone è nato il desiderio
di mandarti i libri di abbandonarmi
a quel sentimento con l’assillo
del pensiero tuo
Tu non ci senti non vuoi ascoltare
il tuo cuore, così io adirato mi
scaglio contro di te
Devi capire una volta per tutte
è
solo sempre a causa della gelosia
la mancanza delle tue tenerezze
del tuo freddo distacco
Non volerti lasciare andare con tutto
il trasporto che merita uno che ti ama
con la mia stessa intensità
Meno male non ti
ho
davanti in quei
momenti
Forse se ci fosse la possibilità
di
essere uno di fronte all'altro
probabilmente si realizzerebbe
quello
che tutte e due desideriamo
tu non vuoi ammettere
Mi sto sciogliendo con questa
canzone mi piangono anche
le mani piene delle mie
lacrime
Ti amo ora e sempre
ovunque io non
ci sarò
Ascolta questa canzone me l'hai
dedicata
Tu quando il sentimento a prevalso
su quell’ inutile rigore assassino
di un tenero grande amore
L’amore che affranto
leggo tutte le sere
nelle pagine a te
dedicate
Pagine di quei libri che girando
lo sguardo su quel comodino
stanca con la voglia
di
dormire ti danno
l'immagine
di me
Non riesco a sopportare non
accetti quello che è nato
in Te
la voglia di noi
Ora sono un poveretto alla deriva
di se stesso, non ho smesso mai
un solo istante di voltarmi
alla ricerca di Te
Carlo Sani
Morte
Cancelli il passato,ti prendi
il presente, non hai futuro
Vita di esistenze insopportabili
invocano la morte
Esistenze di vita appagante
cui la morte non concede
un sospiro in più
Vita vissuta con l’angoscia della
morte, da averne la percezione
accanto
Il giorno del mio funerale vorrei
essere presente con la stessa
indifferenza di molti
Carlo Sani
il presente, non hai futuro
Vita di esistenze insopportabili
invocano la morte
Esistenze di vita appagante
cui la morte non concede
un sospiro in più
Vita vissuta con l’angoscia della
morte, da averne la percezione
accanto
Il giorno del mio funerale vorrei
essere presente con la stessa
indifferenza di molti
Carlo Sani
martedì 16 agosto 2011
Profumo di campo
Mi ritorna in mente quello
che il tempo si è portato
via
Sono tornato con
l’ipotesi di quei
ricordi
Forti ricordi impressi
all’ombra
di un ombrellone
un giornale con
la data del
giorno
prima
La chiesa mai senza
un fiore sull’uscio
Quel prato dove scivolando
tante volte ho macchiato
di verde i pantaloni
Il sentiero confonde
l’impronta nell’erba
alta
Il bosco non filtra raggio
che trafigge l’ombra
della sua coltre
Spicca in volo planato l’uccello
dalle ali sospese fendendo
quella folata di vento
Quello strame all’ombra
di noi sotto lo stesso
albero
Quei fiori che non colgo
Fiori coi stessi colori
il
profumo di campo dove
giaci dimenticato
Carlo Sani
che il tempo si è portato
via
Sono tornato con
l’ipotesi di quei
ricordi
Forti ricordi impressi
all’ombra
di un ombrellone
un giornale con
la data del
giorno
prima
La chiesa mai senza
un fiore sull’uscio
Quel prato dove scivolando
tante volte ho macchiato
di verde i pantaloni
Il sentiero confonde
l’impronta nell’erba
alta
Il bosco non filtra raggio
che trafigge l’ombra
della sua coltre
Spicca in volo planato l’uccello
dalle ali sospese fendendo
quella folata di vento
Quello strame all’ombra
di noi sotto lo stesso
albero
Quei fiori che non colgo
Fiori coi stessi colori
il
profumo di campo dove
giaci dimenticato
Carlo Sani
lunedì 15 agosto 2011
In alto mare
Da quella finestra
sopra la città
mi affaccio
al mondo
Ti osservo mare
nel
tuo scrutare
la città
Ti osservo cielo col pensiero
che vola oltre quell’ultima
vela
Dall’alto di quella finestra
il porto carico di scafi
all’ancora
Da quella finestra accendo
la speranza sull’onda
che porti quella
premessa
d’amore
Dall’alto di quella finestra
continuo a osservare, tutto
è in alto mare deve ancora
arrivare
Carlo Sani
sopra la città
mi affaccio
al mondo
Ti osservo mare
nel
tuo scrutare
la città
Ti osservo cielo col pensiero
che vola oltre quell’ultima
vela
Dall’alto di quella finestra
il porto carico di scafi
all’ancora
Da quella finestra accendo
la speranza sull’onda
che porti quella
premessa
d’amore
Dall’alto di quella finestra
continuo a osservare, tutto
è in alto mare deve ancora
arrivare
Carlo Sani
domenica 14 agosto 2011
Onda di mare
Riesci a sentire, forse le onde
del mare tacciono la mia
musica perché non
arrivi a Te
Schiumanti
onde
nel loro agitarsi
Stesa sui tuoi lunghi
capelli non ti curi
del loro frangersi
ai tuoi piedi
Carlo Sani
del mare tacciono la mia
musica perché non
arrivi a Te
Schiumanti
onde
nel loro agitarsi
Stesa sui tuoi lunghi
capelli non ti curi
del loro frangersi
ai tuoi piedi
Carlo Sani
venerdì 12 agosto 2011
Fastidio
Nutrire una speranza
che si alimenta dei
silenzi tuoi
Addio giorni
col richiamo
di te
Mi affaccio al balcone dai
fiori con la malinconia
di te
La colazione col gusto
del tormento che mi
porto dentro
L’acqua mi rinfresca
la
pelle le idee
rimangono
confuse
Mi guardo allo specchio
che sfugge al mio
sguardo
Esco di casa convinto
a
non lasciarmi andare
al fastidio che ho
di me
Carlo Sani
che si alimenta dei
silenzi tuoi
Addio giorni
col richiamo
di te
Mi affaccio al balcone dai
fiori con la malinconia
di te
La colazione col gusto
del tormento che mi
porto dentro
L’acqua mi rinfresca
la
pelle le idee
rimangono
confuse
Mi guardo allo specchio
che sfugge al mio
sguardo
Esco di casa convinto
a
non lasciarmi andare
al fastidio che ho
di me
Carlo Sani
giovedì 11 agosto 2011
Duro
Cambio contegno niente
più concessioni alla
tenerezza
Duro come da sempre
non ho smesso di
comportarmi
Scorre l’acqua tra le mie mani
vedo riflessa l’immagine
di te
La durezza si sgretola
in una carezza che
mi bagna il viso
Carlo Sani
Salotto di casa
Passa quella canzone
ti chiedo balli
Allunghi il braccio mi
prendi la mano
Ti stringo in vita il palmo
della mano aperto con
le dita che premono
sulla tua schiena
Tu aderente stretta a me
Hai le labbra
a un soffio
dalle mie
Il tuo profumo
mi riempie
il respiro
Ti sento spingere contro
il mio gonfiore la tua
intimità si strofina
appiccicata
a lui
In un amplesso
con la gonna
Hai preso le mie labbra
in un bacio caldo pieno
d’intensa passione
Siamo fermi in mezzo
alla stanza
Stiamo facendo l’amore
con i vestiti addosso
Hai il tremore di una foglia
è la prima volta che non
ti spogli per fare
l’amore
Hai le mutandine fracide
il piacere le ha bagnate
Ancora un sussulto mi placchi
con la tua gamba in mezzo
alle mie
In un amplesso a luci
soffuse nel salotto
di casa
Carlo Sani
ti chiedo balli
Allunghi il braccio mi
prendi la mano
Ti stringo in vita il palmo
della mano aperto con
le dita che premono
sulla tua schiena
Tu aderente stretta a me
Hai le labbra
a un soffio
dalle mie
Il tuo profumo
mi riempie
il respiro
Ti sento spingere contro
il mio gonfiore la tua
intimità si strofina
appiccicata
a lui
In un amplesso
con la gonna
Hai preso le mie labbra
in un bacio caldo pieno
d’intensa passione
Siamo fermi in mezzo
alla stanza
Stiamo facendo l’amore
con i vestiti addosso
Hai il tremore di una foglia
è la prima volta che non
ti spogli per fare
l’amore
Hai le mutandine fracide
il piacere le ha bagnate
Ancora un sussulto mi placchi
con la tua gamba in mezzo
alle mie
In un amplesso a luci
soffuse nel salotto
di casa
Carlo Sani
Mi porto dietro
Su questa macchina mi porto
dietro quella costante che
ho di te
L’ultimo sole mi
disturba lo
sguardo
La musica scandisce
il suono della tua
voce
L’asfalto mi fa strada
confondendo il mio
silenzio senza
parola
Questo anulare si stringe
in lungo percorso
d’ansia
Col sole che abbandona
la sera attardo il piede
sull’acceleratore
Sfreccio senza sosta
con
il pensiero di te che
angoscia il mio
cuore
Carlo Sani
dietro quella costante che
ho di te
L’ultimo sole mi
disturba lo
sguardo
La musica scandisce
il suono della tua
voce
L’asfalto mi fa strada
confondendo il mio
silenzio senza
parola
Questo anulare si stringe
in lungo percorso
d’ansia
Col sole che abbandona
la sera attardo il piede
sull’acceleratore
Sfreccio senza sosta
con
il pensiero di te che
angoscia il mio
cuore
Carlo Sani
Taci
Voglio sapere devo rivolgermi
a Dio
per potere parlare a te l’ho
fatto mi sente mi dice
tu che fai ti metti
sopra di Lui
e taci
Carlo Sani
mercoledì 10 agosto 2011
Inutile copertina
Sono giorni che ti scrivo che
ti dedico che ti supplico
Chissà tu dove sei cosa
fai se leggerai mai
il mio strazio
La tua è crudeltà che si abbatte
su un uomo che nella sconfitta
ha annientato la sua dignità
Come fa male qui nel petto
Tra un po’si fa sera un altro
giorno ha scaricato tutto
il suo dolore nel ricordo
che ho di te
Ti tuffi tra quelle onde
a testa in giù da fare
invidia
Dividi la solita compagnia
degli amici di sempre
Hai dimenticato col
pensiero ti è sempre
accanto
Hai comprato altri libri
togliendo
i miei per fare posto
sul comodino
Hai dimenticato in un cassetto
quelle
pagine che hanno riempito
i miei libri di te
Nell’oblio di quel cassetto senza
più alcun interesse mi riempio di
polvere mi bruciano gli occhi
una lacrima col suo pianto
ha bagnato una inutile
copertina
Carlo Sani
ti dedico che ti supplico
Chissà tu dove sei cosa
fai se leggerai mai
il mio strazio
La tua è crudeltà che si abbatte
su un uomo che nella sconfitta
ha annientato la sua dignità
Come fa male qui nel petto
Tra un po’si fa sera un altro
giorno ha scaricato tutto
il suo dolore nel ricordo
che ho di te
Ti tuffi tra quelle onde
a testa in giù da fare
invidia
Dividi la solita compagnia
degli amici di sempre
Hai dimenticato col
pensiero ti è sempre
accanto
Hai comprato altri libri
togliendo
i miei per fare posto
sul comodino
Hai dimenticato in un cassetto
quelle
pagine che hanno riempito
i miei libri di te
Nell’oblio di quel cassetto senza
più alcun interesse mi riempio di
polvere mi bruciano gli occhi
una lacrima col suo pianto
ha bagnato una inutile
copertina
Carlo Sani
Quel chicco
Ormai sono mesi
che ci danniamo
l'anima
E’successo di tutto proprio
quello che hai cercato
di non ascoltare
Quante gioie dolori
avere
carezzato quel
sentimento
Forse non ci incontreremo
mai
ma quello che ti toglie
tante ore di sonno lo
porterai ovunque
ti troverai
Prima ti ho preso l'anima
poi il cuore si è preso
parte di essa
I sentimenti vivono
in
noi quando sbocciano
è perché un seme
è germogliato
Quel chicco è in te
lascia che s’insinui
Questo sentire
si pronuncia
amore
Amore che vive di noi
Lo ascolti nel cuore
dagli speranza
Ho tronca tutto mettendo
con la parola addio
al ricordo di noi
Carlo Sani
che ci danniamo
l'anima
E’successo di tutto proprio
quello che hai cercato
di non ascoltare
Quante gioie dolori
avere
carezzato quel
sentimento
Forse non ci incontreremo
mai
ma quello che ti toglie
tante ore di sonno lo
porterai ovunque
ti troverai
Prima ti ho preso l'anima
poi il cuore si è preso
parte di essa
I sentimenti vivono
in
noi quando sbocciano
è perché un seme
è germogliato
Quel chicco è in te
lascia che s’insinui
Questo sentire
si pronuncia
amore
Amore che vive di noi
Lo ascolti nel cuore
dagli speranza
Ho tronca tutto mettendo
con la parola addio
al ricordo di noi
Carlo Sani
martedì 9 agosto 2011
Ne guarirò mai
Inutile guardare le foto
li
non troverai la soluzione
se pensi che ero solo un
bel guardare
Hai capito che provare
qualcosa per me non
parla al tuo cuore
La tenerezza che non hai
Vorrei ricevere da te per
sentirmi vivo al mattino
di ogni dì
Le parole dette al telefono
taglierebbero quel lungo
filo
che ci tiene lontani
Se tutto ciò non è quello
che ti accorgi al mattino
guardandoti allo
specchio
Non esitare a trascurare
quell’immagine di me
che non vedi più
Ignorami se nel
farlo ti consola
Cercherò nel ricordo
i momenti più belli
Li terrò nel cassetto
per ripassarli prima
di dormire
Grazie per avermi fatto provare
l’ebbrezza del tuo scioglierti
tra le mie braccia non ne
guarirò mai
Carlo Sani
li
non troverai la soluzione
se pensi che ero solo un
bel guardare
Hai capito che provare
qualcosa per me non
parla al tuo cuore
La tenerezza che non hai
Vorrei ricevere da te per
sentirmi vivo al mattino
di ogni dì
Le parole dette al telefono
taglierebbero quel lungo
filo
che ci tiene lontani
Se tutto ciò non è quello
che ti accorgi al mattino
guardandoti allo
specchio
Non esitare a trascurare
quell’immagine di me
che non vedi più
Ignorami se nel
farlo ti consola
Cercherò nel ricordo
i momenti più belli
Li terrò nel cassetto
per ripassarli prima
di dormire
Grazie per avermi fatto provare
l’ebbrezza del tuo scioglierti
tra le mie braccia non ne
guarirò mai
Carlo Sani
Candela
Smorto moccolo ti “squagli”
acceso da un cerino
Tremulo il tuo chiarore
di un flebile ardere
Al calore vivido ti sciogli
nel buio di una stanza
attizzandone i colori
Candela sciogliendoti
piangi le gocce del
tuo spegnerti
Ti smorzi con un soffio
spegnendo le ombre di
una stanza ormai buia
che odora del tuo
fumoso
“lucignolo” bruciato
Carlo Sani
acceso da un cerino
Tremulo il tuo chiarore
di un flebile ardere
Al calore vivido ti sciogli
nel buio di una stanza
attizzandone i colori
Candela sciogliendoti
piangi le gocce del
tuo spegnerti
Ti smorzi con un soffio
spegnendo le ombre di
una stanza ormai buia
che odora del tuo
fumoso
“lucignolo” bruciato
Carlo Sani
domenica 7 agosto 2011
a Te a Me
a TE che ti perdi
in quello che non
ci riguarda
Non fa parte di noi ,mi siedo
a quel tavolo, con poca
voglia di mangiare
senza un tuo
saluto
a Te che ti smarrisci
a Me l’inquieto
pensarti
coi
piedi sotto la tavola
un pezzo di pane
tra le dita
Carlo Sani
in quello che non
ci riguarda
Non fa parte di noi ,mi siedo
a quel tavolo, con poca
voglia di mangiare
senza un tuo
saluto
a Te che ti smarrisci
a Me l’inquieto
pensarti
coi
piedi sotto la tavola
un pezzo di pane
tra le dita
Carlo Sani
Morte
Morire con questa melodia
morte non mi curo di te
non esisti per me
Indugia soffermati voglio
ascoltare sino alla fine
Carlo Sani
morte non mi curo di te
non esisti per me
Indugia soffermati voglio
ascoltare sino alla fine
Carlo Sani
venerdì 5 agosto 2011
Occhi miei
Ho di te il volto appoggiato
sui tuoi capelli sorretto
dalla mia spalla
Da ore balliamo la
stessa canzone
Avrei voluto frequentare
lo stesso tuo liceo
In quell’aula in ogni
dove saresti stata
sempre davanti
agli occhi
miei
Carlo Sani
sui tuoi capelli sorretto
dalla mia spalla
Da ore balliamo la
stessa canzone
Avrei voluto frequentare
lo stesso tuo liceo
In quell’aula in ogni
dove saresti stata
sempre davanti
agli occhi
miei
Carlo Sani
Voglia di piangere
Buon appetito bella signora
ieri abbiamo fatto ancora
l’amore
Il momento più bello quando
ho messo una mano tra
i tuoi capelli
Guardandoti negli occhi con un filo
di voce ho bisbigliato<> scusa ho
voglia di piangere
Hai lasciato cadere una tua lacrima
sulla mia mano, ad una ad una le
mie hanno iniziato a piangere
Carlo Sani
ieri abbiamo fatto ancora
l’amore
Il momento più bello quando
ho messo una mano tra
i tuoi capelli
Guardandoti negli occhi con un filo
di voce ho bisbigliato<> scusa ho
voglia di piangere
Hai lasciato cadere una tua lacrima
sulla mia mano, ad una ad una le
mie hanno iniziato a piangere
Carlo Sani
Gelida impassibilità
Ormai è diventato
un dolore quasi
confidenziale
Apro gli occhi su quella
sofferenza che conosco
a memoria
Sofferenza che mi cammina
appresso con la caparbietà
di sempre
Intenso questo mio dolore
che si strazia nella tua
gelida impassibilità
Carlo Sani
un dolore quasi
confidenziale
Apro gli occhi su quella
sofferenza che conosco
a memoria
Sofferenza che mi cammina
appresso con la caparbietà
di sempre
Intenso questo mio dolore
che si strazia nella tua
gelida impassibilità
Carlo Sani
giovedì 4 agosto 2011
Mesto lamento
Sto talmente male l’unica
cosa che mi da conforto
è scrivere a te che
non ci sei
Ora sarai tra le tue cose o forse
ti hanno portata fuori per una
serata in scioltezza
Sono qui da un po’ascolto
la solita dolcissima
canzone che è nelle
mie corde ,
Accompagna il pensiero
che ho di te
Ti sei stancata perfino
di farmi male
Sai quante volte vado a vedere
quelle foto con l’immagine
di te trovando sollievo
all’assillo che si
strozza in gola
Adesso non ho più neppure
questa scappatoia al mio
dolore che mi parla
ininterrottamente
di te
Intensa in questa
tua
foto mi perdo nel
tuo fissarmi
Sfioro quella bocca
con
un mesto lamento
dai contorni
di te
Credevo non dovesse finire mai
E’ finito tutto troppo in fretta
portando con se la voglia di
continuare a piangere
Quante lacrime disfatte
dal dispiacere che non
sa arrestarsi
Pianto lacrime che rattristano
la poca voglia che ho di
dormire
Se puoi apri questa busta
toccherai con mano tutto
quello che mi manca
di te
Carlo Sani
cosa che mi da conforto
è scrivere a te che
non ci sei
Ora sarai tra le tue cose o forse
ti hanno portata fuori per una
serata in scioltezza
Sono qui da un po’ascolto
la solita dolcissima
canzone che è nelle
mie corde ,
Accompagna il pensiero
che ho di te
Ti sei stancata perfino
di farmi male
Sai quante volte vado a vedere
quelle foto con l’immagine
di te trovando sollievo
all’assillo che si
strozza in gola
Adesso non ho più neppure
questa scappatoia al mio
dolore che mi parla
ininterrottamente
di te
Intensa in questa
tua
foto mi perdo nel
tuo fissarmi
Sfioro quella bocca
con
un mesto lamento
dai contorni
di te
Credevo non dovesse finire mai
E’ finito tutto troppo in fretta
portando con se la voglia di
continuare a piangere
Quante lacrime disfatte
dal dispiacere che non
sa arrestarsi
Pianto lacrime che rattristano
la poca voglia che ho di
dormire
Se puoi apri questa busta
toccherai con mano tutto
quello che mi manca
di te
Carlo Sani
Dolore greve
Struggente come il mio
amore che non vuoi
Mi hai gettato in questo
sconforto imbarazzante
e tanto pesante
Ho dentro tutta la dolcezza
lo smarrimento di questo
brano perché non vuoi
farmi felice
Potrei sopravvivere tra
le
tue braccia al sognante
suono di questo brano
Col mio viso sulle tue spalle
seduti al tramontare del sole
Garbo delicatezza per riprendere
contatto col mio cuore smarrito
La porta del cuore mai chiusa
L’amore è nato dal primo
incontro
Amore senza più riuscire
a contenerlo
Amore che ha cercato
di te
Tu c’eri ti sei voltata
scocciata
Non sei innamorata come
sarebbe bello se lo fossi
di me
Mi dedichi solo sofferenza
che da del tu al dolore
più greve
Il tuo è un calice colmo
d’indifferenza
Ti abbraccerei cos’ intensamente
che ti smarriresti nel suo ricordo
Ma non so più dove trovarti
Carlo Sani
amore che non vuoi
Mi hai gettato in questo
sconforto imbarazzante
e tanto pesante
Ho dentro tutta la dolcezza
lo smarrimento di questo
brano perché non vuoi
farmi felice
Potrei sopravvivere tra
le
tue braccia al sognante
suono di questo brano
Col mio viso sulle tue spalle
seduti al tramontare del sole
Garbo delicatezza per riprendere
contatto col mio cuore smarrito
La porta del cuore mai chiusa
L’amore è nato dal primo
incontro
Amore senza più riuscire
a contenerlo
Amore che ha cercato
di te
Tu c’eri ti sei voltata
scocciata
Non sei innamorata come
sarebbe bello se lo fossi
di me
Mi dedichi solo sofferenza
che da del tu al dolore
più greve
Il tuo è un calice colmo
d’indifferenza
Ti abbraccerei cos’ intensamente
che ti smarriresti nel suo ricordo
Ma non so più dove trovarti
Carlo Sani
mercoledì 3 agosto 2011
Prolungato assolo
Le corde della chitarra
allo
spasimo di un accordo
mozzafiato
Sospeso a quel vibrato
Prodigioso prolungato
assolo
scuote le pieghe
sulla fronte
Il piano picchia sui tasti
accompagnando l’ebbrezza
di quel seducente
virtuosismo
Il mento stringe
un
cenno d’estasi
Carlo Sani
allo
spasimo di un accordo
mozzafiato
Sospeso a quel vibrato
Prodigioso prolungato
assolo
scuote le pieghe
sulla fronte
Il piano picchia sui tasti
accompagnando l’ebbrezza
di quel seducente
virtuosismo
Il mento stringe
un
cenno d’estasi
Carlo Sani
martedì 2 agosto 2011
Quel canto
Canzoni poesia
in musica
Testi che si esprimono
con ampiezza di pensiero
Brani che danno spazio
al chiuso
Le corde di una chitarra
tra le dita di una mano
Amorevole carezza di un
polpastrello sui tasti
di un piano
Chissà se nel comporre quei
testi c’era il chiarore
di questa giornata
La stessa felicità
che
riempie gli occhi
di belvedere
La magia di quelle
note
si trasformano
in batticuore
Quel canto sussurro che
consola l'idea di un
nuovo giorno
Carlo Sani
in musica
Testi che si esprimono
con ampiezza di pensiero
Brani che danno spazio
al chiuso
Le corde di una chitarra
tra le dita di una mano
Amorevole carezza di un
polpastrello sui tasti
di un piano
Chissà se nel comporre quei
testi c’era il chiarore
di questa giornata
La stessa felicità
che
riempie gli occhi
di belvedere
La magia di quelle
note
si trasformano
in batticuore
Quel canto sussurro che
consola l'idea di un
nuovo giorno
Carlo Sani
domenica 31 luglio 2011
Il fetore di una latrina
Ho una grande pena l’unico
rumore è quello del mio
dolore
Non riesco a dormire quei
mattacchioni dei miei
occhi
non si abbandonano
al sonno
Chissà se sei in casa
probabilmente no ti
immagino non sola
Per compagnia
ho
la mia ombra
con la sua
pena
Mi ha molto emozionato
vedere le cose che ci
legano a portata di
un gesto
La musica si scioglie nelle
vene al vibrare di ogni
nota
Come te ho vissuto
di musica tuttora
mi abbevero al
pentagramma
Notavo quante cose ci accumunano
la voglia di sognare di spaziare
con le ali hai piedi
Volando sempre più
liberi
senza voltarsi
mai
Amiamo raccoglierci
nel
muto silenzio di una
emozione
Ti prego se puoi non
accantonare queste
mie parole
Questa sera rimani fuori
a cena chissà in quale
bel posto avranno
il
piacere di ammirarti
Se volevi dilaniarmi ci sei
riuscita servirà a te per
allontanarti da me
La mancanza di te è talmente
grande
che si rincorre giorno
dopo giorno senza
mai recuperare
terreno
Scusami per tutte le volte che ti ho
detto ti voglio bene ma è la frase
che ho sempre nel taschino
da quando ti conosco
Dove mi hai mandato ci puzza
Scusami anche io ho un cuore
anche se ha il fetore di una
latrina
Carlo Sani
rumore è quello del mio
dolore
Non riesco a dormire quei
mattacchioni dei miei
occhi
non si abbandonano
al sonno
Chissà se sei in casa
probabilmente no ti
immagino non sola
Per compagnia
ho
la mia ombra
con la sua
pena
Mi ha molto emozionato
vedere le cose che ci
legano a portata di
un gesto
La musica si scioglie nelle
vene al vibrare di ogni
nota
Come te ho vissuto
di musica tuttora
mi abbevero al
pentagramma
Notavo quante cose ci accumunano
la voglia di sognare di spaziare
con le ali hai piedi
Volando sempre più
liberi
senza voltarsi
mai
Amiamo raccoglierci
nel
muto silenzio di una
emozione
Ti prego se puoi non
accantonare queste
mie parole
Questa sera rimani fuori
a cena chissà in quale
bel posto avranno
il
piacere di ammirarti
Se volevi dilaniarmi ci sei
riuscita servirà a te per
allontanarti da me
La mancanza di te è talmente
grande
che si rincorre giorno
dopo giorno senza
mai recuperare
terreno
Scusami per tutte le volte che ti ho
detto ti voglio bene ma è la frase
che ho sempre nel taschino
da quando ti conosco
Dove mi hai mandato ci puzza
Scusami anche io ho un cuore
anche se ha il fetore di una
latrina
Carlo Sani
sabato 30 luglio 2011
Sera
Quella serena dolcezza
dopo tanta agitazione
Tensione che squassa
ogni singolo aspetto
dell’umore
Quanto è bella la mia città
all’ora dell’aperitivo
ascoltare le cose
di tutti
Il sole velato
come
palla infuocata
eccita i volti
La piazza nella penombra
della
sera quieta accoglie
gli astanti
La gente si fa fretta
I colombi distolti
dal loro metodico
cibarsi
Il campanone di rintocchi
a memoria avverte
Chi saluta e va chi
resta e sposta una
sedia
La sera affievolisce il giorno
mitiga i colori si accendono
i lampioni tutti si tolgono
di torno
Carlo Sani
dopo tanta agitazione
Tensione che squassa
ogni singolo aspetto
dell’umore
Quanto è bella la mia città
all’ora dell’aperitivo
ascoltare le cose
di tutti
Il sole velato
come
palla infuocata
eccita i volti
La piazza nella penombra
della
sera quieta accoglie
gli astanti
La gente si fa fretta
I colombi distolti
dal loro metodico
cibarsi
Il campanone di rintocchi
a memoria avverte
Chi saluta e va chi
resta e sposta una
sedia
La sera affievolisce il giorno
mitiga i colori si accendono
i lampioni tutti si tolgono
di torno
Carlo Sani
Anonima solitudine
Ho creduto l’amore
avesse fissa dimora
nel tuo cuore
Nella tua anima
ci fosse posto
per noi
Ho creduto quando mi hai
scritto che non ho rivali
io te siamo uguali
Ho cominciato
a
pensarti a ritmo
costante
A volare alto sino
a toccare il cielo
Scansando le nubi
in cerca di te
Poi la solita nostalgia
mi brucia i pantaloni
Muto nel silenzio
del mio smarrimento
Cercando di prendere
sonno con la mia
anonima
solitudine per compagnia
Carlo Sani
avesse fissa dimora
nel tuo cuore
Nella tua anima
ci fosse posto
per noi
Ho creduto quando mi hai
scritto che non ho rivali
io te siamo uguali
Ho cominciato
a
pensarti a ritmo
costante
A volare alto sino
a toccare il cielo
Scansando le nubi
in cerca di te
Poi la solita nostalgia
mi brucia i pantaloni
Muto nel silenzio
del mio smarrimento
Cercando di prendere
sonno con la mia
anonima
solitudine per compagnia
Carlo Sani
Rifiuto
In giro senza ogni dove
Faccio i conti con una
disfatta dall’esito
intollerabile
Cocente lo smacco
il bruciore sulla
pelle del tuo
rifiuto
Il magone con la voglia
di piangere le gocce
del mio dolore
Aspettando che mettano
a mollo le mie guance
Tuttavia non devo farmi
mortificare con la tua
arroganza
Al bar gli amici di sempre
insopportabili come mai
La musica di tutti i giorni
con le note stonate
La casa coi muri
a darmi ansia
La stanza del mio pensare
con l’inclemente ricordo
del mio fallimento
E’ sera tarda anche il frinire
delle cicale m’infastidisce
Solo senza scopo non so dove
mi porterà questa amarezza
che non smette di darmi
disgusto
Carlo Sani
Faccio i conti con una
disfatta dall’esito
intollerabile
Cocente lo smacco
il bruciore sulla
pelle del tuo
rifiuto
Il magone con la voglia
di piangere le gocce
del mio dolore
Aspettando che mettano
a mollo le mie guance
Tuttavia non devo farmi
mortificare con la tua
arroganza
Al bar gli amici di sempre
insopportabili come mai
La musica di tutti i giorni
con le note stonate
La casa coi muri
a darmi ansia
La stanza del mio pensare
con l’inclemente ricordo
del mio fallimento
E’ sera tarda anche il frinire
delle cicale m’infastidisce
Solo senza scopo non so dove
mi porterà questa amarezza
che non smette di darmi
disgusto
Carlo Sani
giovedì 28 luglio 2011
L’indifferenza
L’indifferenza con la noia
che la contraddistingue
La noia prescinde
indifferente
L’indifferenza torpore
della mente
L’indifferenza apatica
caparbietà di tutti
i giorni
Per quanto indifferenti
il distacco di prenderne
atto
L’indifferente contraddice
a prescindere
L’indifferenza
tenacia dei
sopracciò
L’indifferenza in amore
refrigera l’entusiasmo
la tua mi trafigge
Carlo Sani
che la contraddistingue
La noia prescinde
indifferente
L’indifferenza torpore
della mente
L’indifferenza apatica
caparbietà di tutti
i giorni
Per quanto indifferenti
il distacco di prenderne
atto
L’indifferente contraddice
a prescindere
L’indifferenza
tenacia dei
sopracciò
L’indifferenza in amore
refrigera l’entusiasmo
la tua mi trafigge
Carlo Sani
mercoledì 27 luglio 2011
I colori
Le ore delle mie giornate
coi colori a rischiarare
le ombre dei miei
pensieri
Il blu malinconia
L’azzurro mi
porta via
Il verde parla
di me
Il giallo le giornate
migliori
Il rosso il dolore
di tanti
Il bianco le migliori
intenzioni
Il nero tutto tace
Il marrone mi
porta a casa
Il viola classe
intrigo
Il rosa rispetto
devozione
L’arancione
vola alto
Il grigio bonario
rilassamento
Ognuno di questi colori mi
ha dato queste sensazioni
ornando le emozioni
di questa vita mia
Carlo Sani
coi colori a rischiarare
le ombre dei miei
pensieri
Il blu malinconia
L’azzurro mi
porta via
Il verde parla
di me
Il giallo le giornate
migliori
Il rosso il dolore
di tanti
Il bianco le migliori
intenzioni
Il nero tutto tace
Il marrone mi
porta a casa
Il viola classe
intrigo
Il rosa rispetto
devozione
L’arancione
vola alto
Il grigio bonario
rilassamento
Ognuno di questi colori mi
ha dato queste sensazioni
ornando le emozioni
di questa vita mia
Carlo Sani
martedì 26 luglio 2011
Il mondo
La storia è nel mondo
la mia la porto con
me nella nuda
terra
Il ricordo di me
è la mia presenza
Il ricordo che non
ti fa dimenticare
ogni minimo
particolare
Ricordo tutto quello
che ho condiviso
con la mia
esistenza
Ogni singolo ricordo
un frammento di vita
La mia storia ci sono
quindi partecipo
come tutti
Con le storie all’infuori
di me con la memoria
di esse il mondo ha
scritto i destini
di ognuno
Carlo Sani
la mia la porto con
me nella nuda
terra
Il ricordo di me
è la mia presenza
Il ricordo che non
ti fa dimenticare
ogni minimo
particolare
Ricordo tutto quello
che ho condiviso
con la mia
esistenza
Ogni singolo ricordo
un frammento di vita
La mia storia ci sono
quindi partecipo
come tutti
Con le storie all’infuori
di me con la memoria
di esse il mondo ha
scritto i destini
di ognuno
Carlo Sani
domenica 24 luglio 2011
Dolore
Ricordo che ogni giorno
che passa m’inchioda
a questo dolore
Vado via con l’angoscia
che sia per sempre
Non farmi sopraffare dalla
disperazione per questa
decisione
Quanta strada cielo mare
con questo dolore che
insiste nel suo
tormento
Distacco che lascia
la speranza di un
ritorno
Dolore che non mi
da tregua mi tiene
lontano
Carlo Sani
che passa m’inchioda
a questo dolore
Vado via con l’angoscia
che sia per sempre
Non farmi sopraffare dalla
disperazione per questa
decisione
Quanta strada cielo mare
con questo dolore che
insiste nel suo
tormento
Distacco che lascia
la speranza di un
ritorno
Dolore che non mi
da tregua mi tiene
lontano
Carlo Sani
sabato 23 luglio 2011
Quel grande camino
Finisce l’asfalto proprio
lì, a due passi da quel
sentiero che s’inoltra
nel bosco fitto
Da li le correnti nell’aria
mitigano il caldo afoso
di pianura
La valle è la in fondo
si perde nei suoi
campi
La casa in pietra
dura fa ombra
all’orto
Muri spessi impietriti
col muschio segno
del tempo
Quella casa fredda
d’inverno fresca
la sera d’estate
Quel grande camino
brucia il fuoco
che scalda la
malinconia
della
sera
Carlo Sani
lì, a due passi da quel
sentiero che s’inoltra
nel bosco fitto
Da li le correnti nell’aria
mitigano il caldo afoso
di pianura
La valle è la in fondo
si perde nei suoi
campi
La casa in pietra
dura fa ombra
all’orto
Muri spessi impietriti
col muschio segno
del tempo
Quella casa fredda
d’inverno fresca
la sera d’estate
Quel grande camino
brucia il fuoco
che scalda la
malinconia
della
sera
Carlo Sani
venerdì 22 luglio 2011
Niente più
Non resta niente che
valga la pena
ricordare
Non resta neppure
l’inquietudine
del giorno
prima
Niente per cui tutto
passa affliggendo
i nostri sguardi
Mai visto niente
di cosi poco
chiaro
La vita nel suo chiaro
scuro non ha niente
a che vedere con
la felicità
Felicità che non mi
ha dato
niente all’infuori
di te
Noi e niente
più oltre
io te
Carlo Sani
valga la pena
ricordare
Non resta neppure
l’inquietudine
del giorno
prima
Niente per cui tutto
passa affliggendo
i nostri sguardi
Mai visto niente
di cosi poco
chiaro
La vita nel suo chiaro
scuro non ha niente
a che vedere con
la felicità
Felicità che non mi
ha dato
niente all’infuori
di te
Noi e niente
più oltre
io te
Carlo Sani
giovedì 21 luglio 2011
Quelle pagine
Quelle pagine mai lette
dimenticate in un
cassetto
Quel cassetto così
scomodo che non
apro mai
Quel libro con le pagine
che hanno il profumo
delle tua mani
Mani che hanno stretto
tra le dita il libro dalla
copertina a tinte forti
Tutto regolare
da una bella
immagine
di se
Pagine scritte senza pensarci
più di tanto troppo quello
che non potevo tacere
Quelle pagine che piegandosi
su se stesse pagina dopo
pagina danno le carezze
più colte alle tue
mani
Quelle pagine che si
nutrono del mio
pensiero
Tra le tue mani quelle
pagine hanno il titolo
di quel libro che io
non ho mai letto
Carlo Sani
dimenticate in un
cassetto
Quel cassetto così
scomodo che non
apro mai
Quel libro con le pagine
che hanno il profumo
delle tua mani
Mani che hanno stretto
tra le dita il libro dalla
copertina a tinte forti
Tutto regolare
da una bella
immagine
di se
Pagine scritte senza pensarci
più di tanto troppo quello
che non potevo tacere
Quelle pagine che piegandosi
su se stesse pagina dopo
pagina danno le carezze
più colte alle tue
mani
Quelle pagine che si
nutrono del mio
pensiero
Tra le tue mani quelle
pagine hanno il titolo
di quel libro che io
non ho mai letto
Carlo Sani
mercoledì 20 luglio 2011
Quel filo rosso
Tante volte nella mia vita avrei voluto
essere quello che non sono, essere
migliore per la mia coscienza che
mi parla in continuazione di Lui
Troppo tardi,ormai il tempo ha tracciato
il mio orientamento, non riuscire
a scrollarmi da dosso questa
zavorra umana
Ho mantenuto però sempre
un filo che mi ha legato
a nostro Signore
A volte rosso fuoco altre solo rosso
a volte rosso pallido, altre molto
sbiadito mai spezzato aiutandomi
a non superare certi limiti
Nei periodi in cui era rosso fuoco
e
mi sentivo così vicino a Lui più
mi vergognavo della mia miseria
umana e di quanto fossi indegno
di meritarmi il Suo amore
Ho sempre avuto timore di dirGli
ti amo anche adesso non riesco
perché penso che se Lo amassi
come merita non vestirei
questi panni
Col pensiero che Lui mi ama, ho vissuto
seppure brevi momenti di grazia,era un
benessere assoluto avrei potuto anche
morire beatamente,
Per riprendere poi lo squallido
essere terreno
Non posso prometterGli niente
che non riesco a mantenere
confido nella Sua
misericordia
Carlo Sani
essere quello che non sono, essere
migliore per la mia coscienza che
mi parla in continuazione di Lui
Troppo tardi,ormai il tempo ha tracciato
il mio orientamento, non riuscire
a scrollarmi da dosso questa
zavorra umana
Ho mantenuto però sempre
un filo che mi ha legato
a nostro Signore
A volte rosso fuoco altre solo rosso
a volte rosso pallido, altre molto
sbiadito mai spezzato aiutandomi
a non superare certi limiti
Nei periodi in cui era rosso fuoco
e
mi sentivo così vicino a Lui più
mi vergognavo della mia miseria
umana e di quanto fossi indegno
di meritarmi il Suo amore
Ho sempre avuto timore di dirGli
ti amo anche adesso non riesco
perché penso che se Lo amassi
come merita non vestirei
questi panni
Col pensiero che Lui mi ama, ho vissuto
seppure brevi momenti di grazia,era un
benessere assoluto avrei potuto anche
morire beatamente,
Per riprendere poi lo squallido
essere terreno
Non posso prometterGli niente
che non riesco a mantenere
confido nella Sua
misericordia
Carlo Sani
mercoledì 13 luglio 2011
Questa mia lettera
Se la pioggia cadendo fosse
inchiostro non basterebbe
per scrivere tutto quello
che
ho da dirti oltre quello
che già sai
Spero questa mia lettera
ti giunga in una bella
giornata di sole coi
colori della tua
terra
A rischiarare il tuo bel viso
illuminare i tuoi occhi fare
risplendere il tuo sorriso
Spero con questa mia lettera
tra le tue mani senta tutti
i fremiti che mi fai
provare
Spero con questa mia lettera
tra le mani il tuo cuore
abbia un piccolo palpito
anche per me
Infine spero quando butterai
via
questa mia lettera tu ti renda
conto che stai gettando il mio
cuore
Carlo Sani
inchiostro non basterebbe
per scrivere tutto quello
che
ho da dirti oltre quello
che già sai
Spero questa mia lettera
ti giunga in una bella
giornata di sole coi
colori della tua
terra
A rischiarare il tuo bel viso
illuminare i tuoi occhi fare
risplendere il tuo sorriso
Spero con questa mia lettera
tra le tue mani senta tutti
i fremiti che mi fai
provare
Spero con questa mia lettera
tra le mani il tuo cuore
abbia un piccolo palpito
anche per me
Infine spero quando butterai
via
questa mia lettera tu ti renda
conto che stai gettando il mio
cuore
Carlo Sani
Cose nell’aria
Cose di nessuna importanza
prive di senso che escono
di traverso
Dire cose tanto perché nel
pensarle sono già volate
nel vento
Mi vedo al centro di una piazza
con i riflettori che illuminano
i
portoni le colonne le pozzanghere
piene di pioggia con la nebbia
sopra i capelli sempre più
fitta
Su un ponte di pietra e marmo
coi
scalini morbidi la ringhiera
dall’affaccio sul canale
dalle acque chete
dall’onda
stanca
In un prato pettinato a spazzola
col verde dell’erba dalle tinte
più differenti
Camminare coi passi su quelli
del giorno prima nel solito
viale incontrando chi non
hai voglia di vedere
Penso si apre un quaderno
su cui scrivere delle cose
non pensate non volute
Cose che sono nell’aria
che respiro ogni giorno
svegliandomi
Carlo Sani
prive di senso che escono
di traverso
Dire cose tanto perché nel
pensarle sono già volate
nel vento
Mi vedo al centro di una piazza
con i riflettori che illuminano
i
portoni le colonne le pozzanghere
piene di pioggia con la nebbia
sopra i capelli sempre più
fitta
Su un ponte di pietra e marmo
coi
scalini morbidi la ringhiera
dall’affaccio sul canale
dalle acque chete
dall’onda
stanca
In un prato pettinato a spazzola
col verde dell’erba dalle tinte
più differenti
Camminare coi passi su quelli
del giorno prima nel solito
viale incontrando chi non
hai voglia di vedere
Penso si apre un quaderno
su cui scrivere delle cose
non pensate non volute
Cose che sono nell’aria
che respiro ogni giorno
svegliandomi
Carlo Sani
martedì 12 luglio 2011
Coscienza
Giorno dopo giorno con questa
vita sulle spalle così pesante
da sopportare
Giorno dopo giorno mi risveglio
in compagnia della mia
solitudine
Giorno dopo giorno
con le frustrazioni
di sempre
Giorno dopo giorno
solo al centro del
mio universo
Giorno dopo giorno
mi rivolgo a te
dammi un
perché
Il giorno di tutto il mondo
sveglia le anime poche
coscienze
Giorno dopo giorno
con la coscienza
che non si da
pace
Passeranno i giorni dei giorni
la coscienza si accorgerà del
peso di una vita spesa in
un’esistenza sbagliata
la mia
Carlo Sani
vita sulle spalle così pesante
da sopportare
Giorno dopo giorno mi risveglio
in compagnia della mia
solitudine
Giorno dopo giorno
con le frustrazioni
di sempre
Giorno dopo giorno
solo al centro del
mio universo
Giorno dopo giorno
mi rivolgo a te
dammi un
perché
Il giorno di tutto il mondo
sveglia le anime poche
coscienze
Giorno dopo giorno
con la coscienza
che non si da
pace
Passeranno i giorni dei giorni
la coscienza si accorgerà del
peso di una vita spesa in
un’esistenza sbagliata
la mia
Carlo Sani
giovedì 7 luglio 2011
Notte
Notte senza un perché
notte di disagio
senza te
Notte hai la
stessa mia
insonnia
Notte dal pensiero
ricorrente
Aperte le finestre
su una notte in
controluce
Il rumore non è
più frastuono
Minuti lenti
ore senza
fine
Buio fuori
e dentro
di me
Cuscini stanchi
di pensieri
assillanti
Notte nelle tue ore
buie
accompagni un nero
presentire
La notte è passata
si è fatto chiaro
non dentro di me
Carlo Sani
notte di disagio
senza te
Notte hai la
stessa mia
insonnia
Notte dal pensiero
ricorrente
Aperte le finestre
su una notte in
controluce
Il rumore non è
più frastuono
Minuti lenti
ore senza
fine
Buio fuori
e dentro
di me
Cuscini stanchi
di pensieri
assillanti
Notte nelle tue ore
buie
accompagni un nero
presentire
La notte è passata
si è fatto chiaro
non dentro di me
Carlo Sani
mercoledì 6 luglio 2011
Amore senza nome
E’ finito un amore
che ho rincorso
Un amore mai nato che
mi ha fatto stare col
fiato sospeso
Un amore a cui ho dato
un significato privo
di senso
Amore perso nell’illusione
di se
Amore svanito nell’indifferenza
Amore al mattino con la
voglia di te
La notte amore che nulla
hai concesso
Amore ti sei smarrito
nel grido soffocato
di dolore
Questo amore morto nelle
pagine di una storia
mai scritta
Amore senza nome
Carlo Sani
che ho rincorso
Un amore mai nato che
mi ha fatto stare col
fiato sospeso
Un amore a cui ho dato
un significato privo
di senso
Amore perso nell’illusione
di se
Amore svanito nell’indifferenza
Amore al mattino con la
voglia di te
La notte amore che nulla
hai concesso
Amore ti sei smarrito
nel grido soffocato
di dolore
Questo amore morto nelle
pagine di una storia
mai scritta
Amore senza nome
Carlo Sani
Mal di testa
Non so se ho più male
di testa o confusione
Ho la testa che ciondola
non sa da che parte
stare
Il solito pensare non
mi suggerisce nulla
da scrivere
Lo sguardo è vago
senza estro
I soliti rumori rintoccano
fastidiosamente nelle
orecchie
Sono svogliato
nel fare nulla
Nulla s’impadronisce
di me
Questa fitta alla tempia
mi ha preso alla
sprovvista
Ha preso a tremare
la palpebra
Ho capito chiaro e forte
che non è confusione
E’ la testa che duole
in ogni posizione
Sani Carlo
di testa o confusione
Ho la testa che ciondola
non sa da che parte
stare
Il solito pensare non
mi suggerisce nulla
da scrivere
Lo sguardo è vago
senza estro
I soliti rumori rintoccano
fastidiosamente nelle
orecchie
Sono svogliato
nel fare nulla
Nulla s’impadronisce
di me
Questa fitta alla tempia
mi ha preso alla
sprovvista
Ha preso a tremare
la palpebra
Ho capito chiaro e forte
che non è confusione
E’ la testa che duole
in ogni posizione
Sani Carlo
lunedì 4 luglio 2011
Passerà l’estate
Fresca quest’aria ormai
la
notte è fonda i silenzi
tacciono i rumori
Tu starai dormendo dormi
riposa sei tanto stanca
Anche se non ci parleremo
più nulla per me cambierà
Ho bisogno di quello che
nel tuo cuore non è nato
il tuo amore
Era diventato per me insopportabile
il tuo non provare il mio stesso
turbamento d’amore
Cosa penserai domani nel prendere
le chiavi di casa nel guardarti
allo specchio
E poi passerà l’estate
le giornate porteranno
presto il buio
Se ti capiterà di guardare da quella
finestra socchiusa io ci sarò perché
non avrò mai smesso di guardare
dalla tua parte
Non mi hai dato possibilità alcuna
il tuo cuore non ha voluto cedere
Se tra quelle braccia
sarai felice io lo
sarò con te
Trova la felicità non importa
quando dove con chi ma sii
felice
Carlo Sani
la
notte è fonda i silenzi
tacciono i rumori
Tu starai dormendo dormi
riposa sei tanto stanca
Anche se non ci parleremo
più nulla per me cambierà
Ho bisogno di quello che
nel tuo cuore non è nato
il tuo amore
Era diventato per me insopportabile
il tuo non provare il mio stesso
turbamento d’amore
Cosa penserai domani nel prendere
le chiavi di casa nel guardarti
allo specchio
E poi passerà l’estate
le giornate porteranno
presto il buio
Se ti capiterà di guardare da quella
finestra socchiusa io ci sarò perché
non avrò mai smesso di guardare
dalla tua parte
Non mi hai dato possibilità alcuna
il tuo cuore non ha voluto cedere
Se tra quelle braccia
sarai felice io lo
sarò con te
Trova la felicità non importa
quando dove con chi ma sii
felice
Carlo Sani
Gemito di dolore
La stanchezza ha cancellato
le ultime residue forze
Stringendo in grembo un malcapitato
cuscino ho cercato comprensione
conforto nell’intimità della
mia stanza
Niente da fare come immaginavo
un supplizio tra quelle comode
lenzuola
Ho le ossa peste il fiato corto
quel nodo in gola che non
vuol diluire la sua pena
Il tempo che mi toglie
la vita giorno per
giorno smorzi con
essa questo mio
lamento
Soffoco le lacrime
in un tormento
che
non conosce
pietà
La pioggia ha portato il fresco
le
zanzare hanno messo l’ombrello
smettendo di pizzicare
Arduo pensare al domani
con un ieri così
tribolato
C’è silenzio si sente
solo il rumore dei
miei pensieri
Muto il gridare che non
riesce a urlare quel
gemito di dolore
Carlo Sani
le ultime residue forze
Stringendo in grembo un malcapitato
cuscino ho cercato comprensione
conforto nell’intimità della
mia stanza
Niente da fare come immaginavo
un supplizio tra quelle comode
lenzuola
Ho le ossa peste il fiato corto
quel nodo in gola che non
vuol diluire la sua pena
Il tempo che mi toglie
la vita giorno per
giorno smorzi con
essa questo mio
lamento
Soffoco le lacrime
in un tormento
che
non conosce
pietà
La pioggia ha portato il fresco
le
zanzare hanno messo l’ombrello
smettendo di pizzicare
Arduo pensare al domani
con un ieri così
tribolato
C’è silenzio si sente
solo il rumore dei
miei pensieri
Muto il gridare che non
riesce a urlare quel
gemito di dolore
Carlo Sani
domenica 3 luglio 2011
Illumina
Dormi ancora dai è ora di
tirarti su da quel letto
sfatto
Io niente non riesco
a prendere sonno
Sono in ansia adesso che
sei mia sto peggio
di prima
Vorrei troppe cose che per me sono
semplici ma tu ancora sei tesa hai
mille inutili se
Non rendere questo nostro
amore un calice amaro
Illumina i nostri giorni amandoci
Prendi questa mia mano stringila
forte tra le tue cammineremo
insieme da adesso in poi
Non assumere atteggiamenti senza
senso che hanno solo il risultato
di infierire sui nostri cuori
Il mio ormai ha solo bisogno di lasciarsi
andare alla pazza gioia e tu questo
per noi lo puoi fare
Fa quello che stai provando possa
prosperare germogliando in te
quello che io attendo
da troppo ormai
Lasciandoti guidare da quello di cui
la tua anima ha bisogno e il tuo
cuore conosce a memoria
amore
Carlo Sani
tirarti su da quel letto
sfatto
Io niente non riesco
a prendere sonno
Sono in ansia adesso che
sei mia sto peggio
di prima
Vorrei troppe cose che per me sono
semplici ma tu ancora sei tesa hai
mille inutili se
Non rendere questo nostro
amore un calice amaro
Illumina i nostri giorni amandoci
Prendi questa mia mano stringila
forte tra le tue cammineremo
insieme da adesso in poi
Non assumere atteggiamenti senza
senso che hanno solo il risultato
di infierire sui nostri cuori
Il mio ormai ha solo bisogno di lasciarsi
andare alla pazza gioia e tu questo
per noi lo puoi fare
Fa quello che stai provando possa
prosperare germogliando in te
quello che io attendo
da troppo ormai
Lasciandoti guidare da quello di cui
la tua anima ha bisogno e il tuo
cuore conosce a memoria
amore
Carlo Sani
Inganno
Non ho ancora
dormito non
riesco
E’ come se dormendo
perdessi te
Mentre tu dormi chissà
i pensieri dove stanno
volando per quali
stratagemmi
Non posso farci niente ho trovato
musiche con testi che hanno
ripreso quello di me mi
ero dimenticato
Tutto il mio essere
condensato d’amore
Il mio rinfrancarmi
in quel sentimento
da tempo sopito
Troppo forte l’impatto di
ritrovarmi a battere nel
petto quel sentimento
L’avevo messo in fuga di lui
avevo perso le tracce mi ero
persuaso di potere farne
a meno
Ora che ho conosciuto te senza indugio
a prevalso sulle mie deboli difese
finalmente ho smesso così
d’ingannarmi
Carlo Sani
dormito non
riesco
E’ come se dormendo
perdessi te
Mentre tu dormi chissà
i pensieri dove stanno
volando per quali
stratagemmi
Non posso farci niente ho trovato
musiche con testi che hanno
ripreso quello di me mi
ero dimenticato
Tutto il mio essere
condensato d’amore
Il mio rinfrancarmi
in quel sentimento
da tempo sopito
Troppo forte l’impatto di
ritrovarmi a battere nel
petto quel sentimento
L’avevo messo in fuga di lui
avevo perso le tracce mi ero
persuaso di potere farne
a meno
Ora che ho conosciuto te senza indugio
a prevalso sulle mie deboli difese
finalmente ho smesso così
d’ingannarmi
Carlo Sani
sabato 2 luglio 2011
Prega per noi
Cosa mi hai fatto
che non sono più
qui
Sei lontana
ma così
dentro
di me
Non è fatica queste
notti in bianco
a te dedicate
Col sogno di te accanto
tra
quelle lenzuola quei
cuscini con impresse
le tue sembianze
Starai dormendo avrai smesso
di
stropicciare cuscini pieni
di sonno di scansare
accaldate lenzuola
La notte nel suo
dormire mi priva
di te
Non sai quanto vorrei
nel
scostare un braccio
sentire il tuo
Notte inutile e lunga
quando si aspetta
il mattino con
trepidazione
Ti scrivo il cuore batte
il tempo delle canzoni
che ascolto
Tu dici che non trovi
le parole a me non
bastano mai
Non c’è buongiorno
non abbia il tuo
nome
Le mie giornate
si accompagnano
col pensiero di
te
ormai è Domenica nell’andare
a Messa prega per noi
Carlo Sani
che non sono più
qui
Sei lontana
ma così
dentro
di me
Non è fatica queste
notti in bianco
a te dedicate
Col sogno di te accanto
tra
quelle lenzuola quei
cuscini con impresse
le tue sembianze
Starai dormendo avrai smesso
di
stropicciare cuscini pieni
di sonno di scansare
accaldate lenzuola
La notte nel suo
dormire mi priva
di te
Non sai quanto vorrei
nel
scostare un braccio
sentire il tuo
Notte inutile e lunga
quando si aspetta
il mattino con
trepidazione
Ti scrivo il cuore batte
il tempo delle canzoni
che ascolto
Tu dici che non trovi
le parole a me non
bastano mai
Non c’è buongiorno
non abbia il tuo
nome
Le mie giornate
si accompagnano
col pensiero di
te
ormai è Domenica nell’andare
a Messa prega per noi
Carlo Sani
giovedì 30 giugno 2011
Male più di così
Parole amare ma come
faccio senza di te
Tu sei tu e dopo vieni tu
Come faccio a non perdermi
come posso smettere
di pensarti
Il tempo non torna indietro
continua a scorrere non
risparmiandomi questo
freddo che mi gela
l’anima
Questo cuore che si è messo
a battere per conto suo
Ora che la realtà supera
l’immaginazione sono
disperato
soffro talmente tanto
le lacrime sudano
dolore
Sono desolato
e affranto sino
nelle ossa
Mi hai dato l’ennesima mazzata
questa volta è davvero pesante
fidati più di così impossibile
I dubbi mi tormentano
giù sino in fondo
ai pensieri miei
Sono attorcigliato su quel che
resta di me avvolto dal dolore
più umiliante
Tu sei sale sulle mie ferite
d’amore mi bruci mi dai
solo lamento
E poi tutto il meglio
del mio amore nelle
tue mani
Ti perdono perché
non sai farmi male
più di così
Carlo Sani
faccio senza di te
Tu sei tu e dopo vieni tu
Come faccio a non perdermi
come posso smettere
di pensarti
Il tempo non torna indietro
continua a scorrere non
risparmiandomi questo
freddo che mi gela
l’anima
Questo cuore che si è messo
a battere per conto suo
Ora che la realtà supera
l’immaginazione sono
disperato
soffro talmente tanto
le lacrime sudano
dolore
Sono desolato
e affranto sino
nelle ossa
Mi hai dato l’ennesima mazzata
questa volta è davvero pesante
fidati più di così impossibile
I dubbi mi tormentano
giù sino in fondo
ai pensieri miei
Sono attorcigliato su quel che
resta di me avvolto dal dolore
più umiliante
Tu sei sale sulle mie ferite
d’amore mi bruci mi dai
solo lamento
E poi tutto il meglio
del mio amore nelle
tue mani
Ti perdono perché
non sai farmi male
più di così
Carlo Sani
La mia vita
Tu hai preso la mia vita
non
la spendere inutilmente
sono nelle tue mani
come mai è stato
Sarò con te all’alba dei
giorni migliori
Sarò con te al calare della
sera di giornate esaltanti
Questa mia vita consuma
le giornate tra
le tue mani
Stringimi ogni giorno
che passa tra le tue
braccia solo così
questa mia vita
si accorgerà
di me
Carlo Sani
non
la spendere inutilmente
sono nelle tue mani
come mai è stato
Sarò con te all’alba dei
giorni migliori
Sarò con te al calare della
sera di giornate esaltanti
Questa mia vita consuma
le giornate tra
le tue mani
Stringimi ogni giorno
che passa tra le tue
braccia solo così
questa mia vita
si accorgerà
di me
Carlo Sani
martedì 28 giugno 2011
E’ bene è dolore
Sono così contento di averti sentito
potuto parlare che non riesco
a chiudere occhio
Quando hai fatto la foto sapevi
che mi avresti conosciuto
non mi togli gli occhi
da dosso
Sono felice questa notte anche
se sarà in bianco avrà il
sapore del tuo sorriso
Ho cambiato colonna sonora molto
dolce intensa vibrante come
il mio cuore quando
ascolta te
Grazie per avermi voluto ancora nei
tuoi pensieri non sai che bene mi
fa il tuo amore
In questi giorni di tuo
insistente silenzio
mi sentivo perso
Un susseguirsi di fitte dolorose
che schiantavano ogni giorno
di più il mio morale
Sei tu che puoi decidere
le mie giornate nel
bene nel male
E’ bene quando ci sei mi vuoi
è la
sveglia che tutti i giorni
ascolto più volentieri
E’ dolore quando ti allontani
segnando di malumore molte
mie giornate
Promettimi di non lasciarmi
più solo tanto tempo
mi smarrirei senza
di te
Non stancarti del mio amore
è l’unica cosa pulita che
posso offrirti
Mentre questa vita scorre
sui nostri giorni senza
più affaticarmi da
quando tu ci sei
Carlo Sani
potuto parlare che non riesco
a chiudere occhio
Quando hai fatto la foto sapevi
che mi avresti conosciuto
non mi togli gli occhi
da dosso
Sono felice questa notte anche
se sarà in bianco avrà il
sapore del tuo sorriso
Ho cambiato colonna sonora molto
dolce intensa vibrante come
il mio cuore quando
ascolta te
Grazie per avermi voluto ancora nei
tuoi pensieri non sai che bene mi
fa il tuo amore
In questi giorni di tuo
insistente silenzio
mi sentivo perso
Un susseguirsi di fitte dolorose
che schiantavano ogni giorno
di più il mio morale
Sei tu che puoi decidere
le mie giornate nel
bene nel male
E’ bene quando ci sei mi vuoi
è la
sveglia che tutti i giorni
ascolto più volentieri
E’ dolore quando ti allontani
segnando di malumore molte
mie giornate
Promettimi di non lasciarmi
più solo tanto tempo
mi smarrirei senza
di te
Non stancarti del mio amore
è l’unica cosa pulita che
posso offrirti
Mentre questa vita scorre
sui nostri giorni senza
più affaticarmi da
quando tu ci sei
Carlo Sani
Il tuo nome
Guardo la tua fotografia
i tuoi capelli sul mio
viso il tuo sguardo
su di me
Quello sguardo è rimasto
imprigionato nel mio
Qualsiasi cosa
che abbia il
tuo volto
Il più bel risveglio
a cui dare il
buongiorno
O solo te nella mente
tu sola mi scorri mi
batti nelle tempie
Sono contento su di giri
quando questo flusso mi
riempie di te
Ho timore di questo sentimento
così inteso ho male alle ossa
la pelle d’oca in assetto
costante
Penso a te i brividi increspano
le onde dei miei capelli
Nelle notti insonni sussurro
tra me e me il tuo nome
il tremito svanisce
Carlo Sani
i tuoi capelli sul mio
viso il tuo sguardo
su di me
Quello sguardo è rimasto
imprigionato nel mio
Qualsiasi cosa
che abbia il
tuo volto
Il più bel risveglio
a cui dare il
buongiorno
O solo te nella mente
tu sola mi scorri mi
batti nelle tempie
Sono contento su di giri
quando questo flusso mi
riempie di te
Ho timore di questo sentimento
così inteso ho male alle ossa
la pelle d’oca in assetto
costante
Penso a te i brividi increspano
le onde dei miei capelli
Nelle notti insonni sussurro
tra me e me il tuo nome
il tremito svanisce
Carlo Sani
domenica 26 giugno 2011
L’ultime spoglie
La morte nel tetro suo passare
si è presa un’altra vita
Non chiede non interessa sapere
Ti smorza l’ultimo respiro
si prende l’ultimo palpito
Morte dal presagio di se
Morte impietosa coglie
di sorpresa
Giaci spoglio solo
su quel lenzuolo
immobile
Giaci freddo
dal smunto
colore
In quella stanza
dal tuo stesso
pallore
Un lume fende il buio
intorno al tuo rigido
corpo
Il silenzio compatto
avvolge l’insieme
del funereo vano
Solo con i tuoi poveri
resti pronti per
il catafalco
Nessuna morte
mai
si è portata
via l’ultime
spoglie
Carlo Sani
si è presa un’altra vita
Non chiede non interessa sapere
Ti smorza l’ultimo respiro
si prende l’ultimo palpito
Morte dal presagio di se
Morte impietosa coglie
di sorpresa
Giaci spoglio solo
su quel lenzuolo
immobile
Giaci freddo
dal smunto
colore
In quella stanza
dal tuo stesso
pallore
Un lume fende il buio
intorno al tuo rigido
corpo
Il silenzio compatto
avvolge l’insieme
del funereo vano
Solo con i tuoi poveri
resti pronti per
il catafalco
Nessuna morte
mai
si è portata
via l’ultime
spoglie
Carlo Sani
sabato 25 giugno 2011
Abitudine
Abitudini diverse sempre ripetitive
Quante volte l’abitudine mi sveglia
strappandomi da una voglia
esagerata di dormire
Quante volte per abitudine ho
sorvolato sulle intenzioni
migliori
L’abitudine mi ha tolto
l’ebbrezza della
giovinezza
Abitudini pervase da scialbe
consuetudini
Le cose migliori le ho tracciate
quando l’abitudine ha lasciato
il posto alla convinzione
Abitudine per vocazione hai la noia
del mattino la monotonia della sera
L’abitudine peggiore è fare finta
che sia sempre la prima volta
Carlo Sani
Quante volte l’abitudine mi sveglia
strappandomi da una voglia
esagerata di dormire
Quante volte per abitudine ho
sorvolato sulle intenzioni
migliori
L’abitudine mi ha tolto
l’ebbrezza della
giovinezza
Abitudini pervase da scialbe
consuetudini
Le cose migliori le ho tracciate
quando l’abitudine ha lasciato
il posto alla convinzione
Abitudine per vocazione hai la noia
del mattino la monotonia della sera
L’abitudine peggiore è fare finta
che sia sempre la prima volta
Carlo Sani
La differenza
Ti voglio bene non
m’importa sapere
il perché
La differenza tra me e te è che
smarrisci l’entusiasmo in
inutili tiritere
Se io fossi come te col timore
del tuo lato migliore mi
vergognerei
Sarei preoccupato di non
lasciarmi trascinare
Mi peserebbe avere perso
l’occasione di un domani
affacciato su un giorno
migliore
Carlo Sani
m’importa sapere
il perché
La differenza tra me e te è che
smarrisci l’entusiasmo in
inutili tiritere
Se io fossi come te col timore
del tuo lato migliore mi
vergognerei
Sarei preoccupato di non
lasciarmi trascinare
Mi peserebbe avere perso
l’occasione di un domani
affacciato su un giorno
migliore
Carlo Sani
venerdì 24 giugno 2011
Abbracciami
Quanti abbracci tesi
a stringere chi non
c’è
Abbracci persi nell’angoscia
di un’assenza
Ci sono abbracci mai dati che
pesano nella mente come
macigni
Abbracci avvolti in lacrime
di dolore
Abbracci nati dall’amore
sino al concepimento
Abbracci che avrei
voluto che non ho
saputo stringere
Abbracci che volevo
dare si sono persi
nell’attesa
Abbracciami allontana
da noi la paura
di farlo
Adesso che puoi abbracciami
fa che in questo abbraccio
diventiamo una persona
sola
Carlo Sani
a stringere chi non
c’è
Abbracci persi nell’angoscia
di un’assenza
Ci sono abbracci mai dati che
pesano nella mente come
macigni
Abbracci avvolti in lacrime
di dolore
Abbracci nati dall’amore
sino al concepimento
Abbracci che avrei
voluto che non ho
saputo stringere
Abbracci che volevo
dare si sono persi
nell’attesa
Abbracciami allontana
da noi la paura
di farlo
Adesso che puoi abbracciami
fa che in questo abbraccio
diventiamo una persona
sola
Carlo Sani
giovedì 23 giugno 2011
Rugiada
Amico mio sono le quattro di questo
pomeriggio vigilia di una abbuffata
Si festeggia la rugiada
Quella rugiada che gronda
le notti umide delle mie
parti
Quelle notti che rincorrono
un sonno distratto
Sonno che non ne vuole sapere
di dormire
Intanto l’afa si scioglie in gocce
acide umide di sudore sui visi
assonnati di corpi rilassati
sulle proprie membra
Distesi sui materassi in attesa
di chiudere occhi stanchi di
girare lo sguardo perso
nell'ombra sfumata
della stanza
Carlo Sani
pomeriggio vigilia di una abbuffata
Si festeggia la rugiada
Quella rugiada che gronda
le notti umide delle mie
parti
Quelle notti che rincorrono
un sonno distratto
Sonno che non ne vuole sapere
di dormire
Intanto l’afa si scioglie in gocce
acide umide di sudore sui visi
assonnati di corpi rilassati
sulle proprie membra
Distesi sui materassi in attesa
di chiudere occhi stanchi di
girare lo sguardo perso
nell'ombra sfumata
della stanza
Carlo Sani
martedì 21 giugno 2011
Cuore tenero
Devo dire che in questo
mi trovi pienamente
d’accordo
Nella tenerezza mi
ci trovo bene da
sempre
E’il sentimento che ho
condiviso di più che
più mi appartiene
A volte insisto nel non farmi
trovare mentre una parte
di me mi rimprovera
Quando però il vento gira foriero
dello stesso trattamento ha sempre
lo stesso nome scoramento
L’identica desolazione che ho
procurato s’impadronisce dei
miei battiti
Quei stessi palpiti che mi legano
a te da quando hai bussato
al mio cuore
Per uno come me dal cuore
tenero carezzevole quelle
colme d’amore le tiene
in serbo solo per te
Carlo Sani
mi trovi pienamente
d’accordo
Nella tenerezza mi
ci trovo bene da
sempre
E’il sentimento che ho
condiviso di più che
più mi appartiene
A volte insisto nel non farmi
trovare mentre una parte
di me mi rimprovera
Quando però il vento gira foriero
dello stesso trattamento ha sempre
lo stesso nome scoramento
L’identica desolazione che ho
procurato s’impadronisce dei
miei battiti
Quei stessi palpiti che mi legano
a te da quando hai bussato
al mio cuore
Per uno come me dal cuore
tenero carezzevole quelle
colme d’amore le tiene
in serbo solo per te
Carlo Sani
domenica 19 giugno 2011
Ciò che non ho
Mi guardi stretta al cuscino
i capelli scomposti sulle
spalle sguardo che ha
ancora il sonno tra
le ciglia
Lo specchio riflette
l’immagine che ho
di te
Dammi la speranza di
credere in questo
amore che mi
trafigge
Questo amore che tramuta
il respiro in singhiozzi
di pianto
Sei tutto ciò che non ho
Stringerei le tue mani per
bruciarle tra le mie col
calore della passione
I giorni si rincorrono
con scioltezza uno
appresso all’altro
alla ricerca
di te
I pensieri grondano
di tutto il bene che
ti voglio
Carlo Sani
i capelli scomposti sulle
spalle sguardo che ha
ancora il sonno tra
le ciglia
Lo specchio riflette
l’immagine che ho
di te
Dammi la speranza di
credere in questo
amore che mi
trafigge
Questo amore che tramuta
il respiro in singhiozzi
di pianto
Sei tutto ciò che non ho
Stringerei le tue mani per
bruciarle tra le mie col
calore della passione
I giorni si rincorrono
con scioltezza uno
appresso all’altro
alla ricerca
di te
I pensieri grondano
di tutto il bene che
ti voglio
Carlo Sani
venerdì 17 giugno 2011
Sussurro d’amore
Non riesco a definire in quale stato
d’intenso innamoramento questa
canzone mi fa precipitare
Le parole sono un sussurro
di passione
Canta rivolgendosi con lo stesso
modo d’intendere delle donne
Se fossi donna al posto
tuo mi ameresti
di più
Sentire questa canzone
e fare l’amore danno
la stessa intensità
E’ talmente bella e significativa
quando finisce non sai se per
un attimo hai sognato
Carlo Sani
d’intenso innamoramento questa
canzone mi fa precipitare
Le parole sono un sussurro
di passione
Canta rivolgendosi con lo stesso
modo d’intendere delle donne
Se fossi donna al posto
tuo mi ameresti
di più
Sentire questa canzone
e fare l’amore danno
la stessa intensità
E’ talmente bella e significativa
quando finisce non sai se per
un attimo hai sognato
Carlo Sani
giovedì 16 giugno 2011
Assente ingiustificata
E’ sera ormai la speranza
di sentirti mera illusione
L’aria si è fatta fresca
scompiglia i capelli
lunghi
Camminando con il mio cane
in compagnia della stessa
tristezza
A lei manca la sua padrona
a me manchi tu
Troppo spesso si ferma sconsolata
cercando di lei nei suoi occhi fissi
leggo tutto il mio smarrimento
Non convinta china sul suo capo riprende
un penoso camminare con la stessa
pesantezza nel pensiero
l’accompagno
Passano i giorni continui
a essere assente
ingiustificata
Io senza di te canta qualcuno
si sta davvero male
Carlo Sani
di sentirti mera illusione
L’aria si è fatta fresca
scompiglia i capelli
lunghi
Camminando con il mio cane
in compagnia della stessa
tristezza
A lei manca la sua padrona
a me manchi tu
Troppo spesso si ferma sconsolata
cercando di lei nei suoi occhi fissi
leggo tutto il mio smarrimento
Non convinta china sul suo capo riprende
un penoso camminare con la stessa
pesantezza nel pensiero
l’accompagno
Passano i giorni continui
a essere assente
ingiustificata
Io senza di te canta qualcuno
si sta davvero male
Carlo Sani
Ho smesso di ascoltare
Questa musica mi fa dimenticare
il vuoto che si è nuovamente
impadronito dei miei
giorni a perdere
Mi arriva in fondo all’anima
potrei svanire beatamente
nei sogni miei
Spero dove sei sia migliore
di doveri sino a ieri
Ho sentito dire che certe assenze
sono quelle che fanno più rumore
devo essere sordo forse ho solo
smesso di ascoltare
Carlo Sani
il vuoto che si è nuovamente
impadronito dei miei
giorni a perdere
Mi arriva in fondo all’anima
potrei svanire beatamente
nei sogni miei
Spero dove sei sia migliore
di doveri sino a ieri
Ho sentito dire che certe assenze
sono quelle che fanno più rumore
devo essere sordo forse ho solo
smesso di ascoltare
Carlo Sani
mercoledì 15 giugno 2011
Più sola di così
Non fare caso se ti scrivo
non so neppure io perché
Ho messo la tua ultima foto
a tutto schermo non abbassi
lo sguardo mi mandi
in confusione
Che pesantezza oggi
il tuo silenzio
Ho letto il tuo triste
abbandono te ne vai
Dove hai deciso
di andare a
fare cosa
Starai via per chissà
quanto suppongo
Organizzati attenta
non dimenticare
nulla
Sicura che non
ti pentirai
Ti domanderai ma ti
mancheranno le
risposte che
sai
Vorrai ascoltare ma non
ci sarà nessuno che si
farà sentire
Ti guarderai allo specchio
vedrai una goccia bagnare
una lacrima
Ricorderai senza avere
nulla da stringere tra
le mani
Chiuderai la finestra spegnerai
la luce difficile sentirsi
più sola di così
Carlo Sani
non so neppure io perché
Ho messo la tua ultima foto
a tutto schermo non abbassi
lo sguardo mi mandi
in confusione
Che pesantezza oggi
il tuo silenzio
Ho letto il tuo triste
abbandono te ne vai
Dove hai deciso
di andare a
fare cosa
Starai via per chissà
quanto suppongo
Organizzati attenta
non dimenticare
nulla
Sicura che non
ti pentirai
Ti domanderai ma ti
mancheranno le
risposte che
sai
Vorrai ascoltare ma non
ci sarà nessuno che si
farà sentire
Ti guarderai allo specchio
vedrai una goccia bagnare
una lacrima
Ricorderai senza avere
nulla da stringere tra
le mani
Chiuderai la finestra spegnerai
la luce difficile sentirsi
più sola di così
Carlo Sani
Distratto abbandono
Sto d’incanto davanti
alla tua foto
La tua camera da letto
sei davanti dalla parte
dei piedi
Quei capelli tormentano
le mie notti
Lo specchio riflette quello
che io non conosco
Un candido cuscino incolpevole
testimone dei tuoi turbamenti
Lenzuola affrante dal dolore
di un amore troppo distante
Lo scuro dei tuoi capelli
illumina il tuo sguardo
Assorta tra le spalle
in un distratto
abbandono
Carlo Sani
alla tua foto
La tua camera da letto
sei davanti dalla parte
dei piedi
Quei capelli tormentano
le mie notti
Lo specchio riflette quello
che io non conosco
Un candido cuscino incolpevole
testimone dei tuoi turbamenti
Lenzuola affrante dal dolore
di un amore troppo distante
Lo scuro dei tuoi capelli
illumina il tuo sguardo
Assorta tra le spalle
in un distratto
abbandono
Carlo Sani
martedì 14 giugno 2011
I colori del mattino
Tu sei tutto quello che
dalle altre donne non
voglio più
Il tuo nome è la
certezza che ci
sei
Pronuncio il tuo nome
e tu sei mia ogni
volta un po’
di più
I miei pensieri
nascono con
l’idea di
te
Senza il pensiero
di te spente sono
le giornate
Più di te non
so immaginare
Mai più senza
di te non
esisto
Sei tutto l’amore
di cui non posso
privarmi
Ballerei con te
solo noi
Le guance si toccano
le labbra sfiorano
le nostre bocche
Le tue tenerezze mi addolciscono
mi sento sbriciolare nelle tue
carezze
Non chiedermi perdono se hai
deciso di amarmi sono io a
chiederti scusa per non
averti cercata prima
Nel mio fuoco ti bruceresti
nella passione ti perderesti
Nuda nella penombra della stanza
che lascia immaginare quello
che non si vede
Ti porterei via anche l’ultimo
respiro stretti in un impeto
fragoroso
Il tuo profumo è nell’aria di tutti
i giorni si esaurisce la notte con
l’odore dei nostri corpi nudi
Mai provato passione di questa
intensità la causa sei tu
Anche se ti lasci andare
non è mai abbastanza
La luna si specchia nel mare
illuminando i nostri corpi
nel buio della stanza
Rimaniamo stretti lasciamo
le finestre socchiuse
Voglio vedere l’alba tingere
i tuoi capelli coi colori
del mattino
Carlo Sani
dalle altre donne non
voglio più
Il tuo nome è la
certezza che ci
sei
Pronuncio il tuo nome
e tu sei mia ogni
volta un po’
di più
I miei pensieri
nascono con
l’idea di
te
Senza il pensiero
di te spente sono
le giornate
Più di te non
so immaginare
Mai più senza
di te non
esisto
Sei tutto l’amore
di cui non posso
privarmi
Ballerei con te
solo noi
Le guance si toccano
le labbra sfiorano
le nostre bocche
Le tue tenerezze mi addolciscono
mi sento sbriciolare nelle tue
carezze
Non chiedermi perdono se hai
deciso di amarmi sono io a
chiederti scusa per non
averti cercata prima
Nel mio fuoco ti bruceresti
nella passione ti perderesti
Nuda nella penombra della stanza
che lascia immaginare quello
che non si vede
Ti porterei via anche l’ultimo
respiro stretti in un impeto
fragoroso
Il tuo profumo è nell’aria di tutti
i giorni si esaurisce la notte con
l’odore dei nostri corpi nudi
Mai provato passione di questa
intensità la causa sei tu
Anche se ti lasci andare
non è mai abbastanza
La luna si specchia nel mare
illuminando i nostri corpi
nel buio della stanza
Rimaniamo stretti lasciamo
le finestre socchiuse
Voglio vedere l’alba tingere
i tuoi capelli coi colori
del mattino
Carlo Sani
Mai lo farò
Lungo la spiaggia percorrendo
un molo tra un barcone una
rete evitando le cassette
che puzzano di pesce
Mano nella mano a piedi scalzi
la sabbia s'impadronisce delle
nostre orme
Distesi sui maglioni con la
sabbia tra i tuoi capelli al
riparo dell'ultima barca
abbiamo fatto l'amore
Mentre le onde del mare
cadenzavano il ritmo del
nostro amplesso
Il momento più bello quando
il tuo respiro ha sussurrato
ti amo
Ho risposto pure io
per sempre hai
dimenticato io
mai lo farò
Carlo Sani
un molo tra un barcone una
rete evitando le cassette
che puzzano di pesce
Mano nella mano a piedi scalzi
la sabbia s'impadronisce delle
nostre orme
Distesi sui maglioni con la
sabbia tra i tuoi capelli al
riparo dell'ultima barca
abbiamo fatto l'amore
Mentre le onde del mare
cadenzavano il ritmo del
nostro amplesso
Il momento più bello quando
il tuo respiro ha sussurrato
ti amo
Ho risposto pure io
per sempre hai
dimenticato io
mai lo farò
Carlo Sani
lunedì 13 giugno 2011
Aspetto invano
La lucidità si è persa
in un controllo
precario
Ho le ossa pesanti
i muscoli stanchi
è la mancanza che
ho di te
So quello che non
vorrei sentirmi
dire
Non so più se esisto
non mi accorgo
di me
Perdo le notti
nel ricordo
di te
Nell’illusione che ho
di te non mi basti più
sei troppo importante
Vorrei i tuoi capelli
sulle mie ciglia
smetterei di
pensarti
Aspetto invano un tuo
piccolo cenno me lo
farei bastare
Carlo Sani
in un controllo
precario
Ho le ossa pesanti
i muscoli stanchi
è la mancanza che
ho di te
So quello che non
vorrei sentirmi
dire
Non so più se esisto
non mi accorgo
di me
Perdo le notti
nel ricordo
di te
Nell’illusione che ho
di te non mi basti più
sei troppo importante
Vorrei i tuoi capelli
sulle mie ciglia
smetterei di
pensarti
Aspetto invano un tuo
piccolo cenno me lo
farei bastare
Carlo Sani
domenica 12 giugno 2011
E poi
Cos'à questa foto che
mi prende così tanto
Forse cerchi qualcosa
che non hai
Sei così attaccabile che ti
farei scudo con tutto me
stesso
Bacerei i tuoi occhi bagnerei
le tue lacrime con le mie
Quella fossetta nel mento
che ricorda tanto la mia
mi lega a te
Strugge in me il ricordo dell'altra
sera, per la prima volta mi hai
detto e poi
E’ stato l'incontro delle nostre
anime il nostro plasmarci
in quello che da tanto
mi procurava notti
di lucida follia
la voglia
di te
Hai smesso l’indifferenza
ti sei concessa ciò ci ha
reso unici indivisibili
Ancora una volta sono
sempre io che cerco
di te
In ricordo di quel “e poi”
che tormenta l'anima
m'intristisce
i pensieri
Carlo Sani
mi prende così tanto
Forse cerchi qualcosa
che non hai
Sei così attaccabile che ti
farei scudo con tutto me
stesso
Bacerei i tuoi occhi bagnerei
le tue lacrime con le mie
Quella fossetta nel mento
che ricorda tanto la mia
mi lega a te
Strugge in me il ricordo dell'altra
sera, per la prima volta mi hai
detto e poi
E’ stato l'incontro delle nostre
anime il nostro plasmarci
in quello che da tanto
mi procurava notti
di lucida follia
la voglia
di te
Hai smesso l’indifferenza
ti sei concessa ciò ci ha
reso unici indivisibili
Ancora una volta sono
sempre io che cerco
di te
In ricordo di quel “e poi”
che tormenta l'anima
m'intristisce
i pensieri
Carlo Sani
Banderuola
che Domenica è senza
di te anche se tu sei
diversa da lei
I tuoi occhi non guardano
con quello sguardo che
mi ha messo spalle al
muro
Celentano da
il meglio di
se
Vibrano le corde migliori
di un umore sottotono
Mi sento subito diverso
la voglia di scrivere
s'impadronisce di
me e penso a te
Dolce non sarò tenero
neppure ma ho tanto
bisogno di te
Cessa di trastullarti nel vento delle
illusioni smetti di volteggiare come
una banderuola
Anche se tu sei così distante
da me e il vento ti allontana
sempre più
Acquieta la tua fantasia
e posati solo su di me
Carlo Sani
di te anche se tu sei
diversa da lei
I tuoi occhi non guardano
con quello sguardo che
mi ha messo spalle al
muro
Celentano da
il meglio di
se
Vibrano le corde migliori
di un umore sottotono
Mi sento subito diverso
la voglia di scrivere
s'impadronisce di
me e penso a te
Dolce non sarò tenero
neppure ma ho tanto
bisogno di te
Cessa di trastullarti nel vento delle
illusioni smetti di volteggiare come
una banderuola
Anche se tu sei così distante
da me e il vento ti allontana
sempre più
Acquieta la tua fantasia
e posati solo su di me
Carlo Sani
martedì 7 giugno 2011
Non struggermi
Questa non la conoscevo
forse cantata in spagnolo
Ti prego non struggermi
con queste melodie queste
immagini mi togli
la serenità
Preferisco non sentire
immaginare di te
di noi
Io tu queste canzoni questa musica
i nostri corpi in un carezzevole
abbraccio senza fine
L’amore di una notte intera
aspettando l’alba pieni
uno dell’altro
Pensi mai a questo
Io per sentirti meno lontana
e solo faccio questo sogno
a occhi aperti con la
pelle d’oca per
coperta
Carlo Sani
forse cantata in spagnolo
Ti prego non struggermi
con queste melodie queste
immagini mi togli
la serenità
Preferisco non sentire
immaginare di te
di noi
Io tu queste canzoni questa musica
i nostri corpi in un carezzevole
abbraccio senza fine
L’amore di una notte intera
aspettando l’alba pieni
uno dell’altro
Pensi mai a questo
Io per sentirti meno lontana
e solo faccio questo sogno
a occhi aperti con la
pelle d’oca per
coperta
Carlo Sani
venerdì 3 giugno 2011
Nulla è valso
Figurare solo il proprio percepire
quello che esserci ogni giorno
che passa suggerisce preludio
di disincanto
Interpretare l'emozione un sentimento
descrivendone riga dopo riga meglio
una tavolozza un pennello il resto
a nulla è valso
Carlo Sani
quello che esserci ogni giorno
che passa suggerisce preludio
di disincanto
Interpretare l'emozione un sentimento
descrivendone riga dopo riga meglio
una tavolozza un pennello il resto
a nulla è valso
Carlo Sani
Vorrei
Questa mia realtà non mi accontenta
non mi facilita, non sono quello
che vorrei
Vorrei impadronirmi dell'aria che respiro
del cielo che ammiro dell'universo
nell'infinito
Sciolto a liberare quella trepidazione
l’essenza di cui mi sento colmo
Tuttavia quando non mi precludo
quel senso di libertà riesco
a capirmi a esprimermi
con soddisfazione
Carlo Sani
non mi facilita, non sono quello
che vorrei
Vorrei impadronirmi dell'aria che respiro
del cielo che ammiro dell'universo
nell'infinito
Sciolto a liberare quella trepidazione
l’essenza di cui mi sento colmo
Tuttavia quando non mi precludo
quel senso di libertà riesco
a capirmi a esprimermi
con soddisfazione
Carlo Sani
giovedì 2 giugno 2011
Scrivere
Scrivere mi riempie la mente
mi fa battere forte il cuore
La mente elabora il pensiero
la scrittura mi assorbe
Emozioni che dalla testa
arrivano alla mano
Insisto nel fare scorrere
l'inchiostro le pagine
diventano infinite
Scrivere per non smettere
di leggere quanto
ho scritto
Carlo Sani
mi fa battere forte il cuore
La mente elabora il pensiero
la scrittura mi assorbe
Emozioni che dalla testa
arrivano alla mano
Insisto nel fare scorrere
l'inchiostro le pagine
diventano infinite
Scrivere per non smettere
di leggere quanto
ho scritto
Carlo Sani
mercoledì 1 giugno 2011
Quei posti
Aspettare da tempo
quello che mi porto
nel cuore
Progettare per poi lasciare
svanire nell’amarezza
Sfumato l’auspicio di rivedere
quei posti a me tanto cari
Ricordi di una gioventù
in odore di mare
Ora vivo dove la nebbia inghiotte
portoni sfuma la luce dei
lampioni
Di galleria in galleria
la frenesia di arrivare
spinge sull’acceleratore
Lasciare tra le ruote
l’affannosa calura
della pianura
Davanti ai miei occhi finalmente
un ondulato e schiumoso
mare
Sono sul ponte che attraversa quel
fiume che nessuna magra mai ha
assetato sono arrivato
Carlo sani
quello che mi porto
nel cuore
Progettare per poi lasciare
svanire nell’amarezza
Sfumato l’auspicio di rivedere
quei posti a me tanto cari
Ricordi di una gioventù
in odore di mare
Ora vivo dove la nebbia inghiotte
portoni sfuma la luce dei
lampioni
Di galleria in galleria
la frenesia di arrivare
spinge sull’acceleratore
Lasciare tra le ruote
l’affannosa calura
della pianura
Davanti ai miei occhi finalmente
un ondulato e schiumoso
mare
Sono sul ponte che attraversa quel
fiume che nessuna magra mai ha
assetato sono arrivato
Carlo sani
Le viole
Ci sono le viole
io e questo
campo
L’erba secca mi irrita le
gambe ho i calzoni
corti
Cespugli qua e la
il campo è grande
Alberi dalle foglie
elettrizzate dal
vento
Un sentiero segna
la via da seguire
Un spuntone di roccia
adombra l’erba
sottostante
Il campo non finisce lungo
la sua coltre al pascolo
Per quanto continuo il cammino
sono sempre al centro con
attorno le viole
Carlo Sani
io e questo
campo
L’erba secca mi irrita le
gambe ho i calzoni
corti
Cespugli qua e la
il campo è grande
Alberi dalle foglie
elettrizzate dal
vento
Un sentiero segna
la via da seguire
Un spuntone di roccia
adombra l’erba
sottostante
Il campo non finisce lungo
la sua coltre al pascolo
Per quanto continuo il cammino
sono sempre al centro con
attorno le viole
Carlo Sani
lunedì 30 maggio 2011
Noi ragazzi
Noi ragazzi di allora ieri
come adesso amici
sempre
Giovani a cavallo di un’onda
lunga di fantastici presupposti
Diventati ragazzi lasciando nei
pantaloni corti il bambino
di un’epoca al tramonto
Innovazione cambiamento
nei vestiti nei capelli
di noi ragazzi
La voglia di crescere cambiando
consuetudini logore declassate
dal vento rinnovatore
Ragazzi uniti in un ritrovarsi
da tutti accettato e condiviso
via Regina che ci accompagnava
giorno dopo giorno passo dopo
passo
Punto su cui convergere e ritrovarsi
il bar Galeone distintivo
di appartenenza
comune
Anni per noi ragazzi di quel tempo
di grandi cambiamenti nell’aprirsi
a nuove idee mentalità a liberarsi
dallo stantio e superato perdurare
In tutto questo autentico mutamento nel suo
trascorrere il tempo ha cambiato in noi
l’aspetto ma non l’abitudine ancora
oggi come allora di andare fieri
di quell’appartenenza
Carlo Sani
come adesso amici
sempre
Giovani a cavallo di un’onda
lunga di fantastici presupposti
Diventati ragazzi lasciando nei
pantaloni corti il bambino
di un’epoca al tramonto
Innovazione cambiamento
nei vestiti nei capelli
di noi ragazzi
La voglia di crescere cambiando
consuetudini logore declassate
dal vento rinnovatore
Ragazzi uniti in un ritrovarsi
da tutti accettato e condiviso
via Regina che ci accompagnava
giorno dopo giorno passo dopo
passo
Punto su cui convergere e ritrovarsi
il bar Galeone distintivo
di appartenenza
comune
Anni per noi ragazzi di quel tempo
di grandi cambiamenti nell’aprirsi
a nuove idee mentalità a liberarsi
dallo stantio e superato perdurare
In tutto questo autentico mutamento nel suo
trascorrere il tempo ha cambiato in noi
l’aspetto ma non l’abitudine ancora
oggi come allora di andare fieri
di quell’appartenenza
Carlo Sani
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