giovedì 30 giugno 2016

Stregato sedotto


Un posto al mare

davvero tanti

 
Personalmente

ho vissuto

 
La mia baldanzosa

adolescenza

 
A pochi passi

dalla spiaggia

 
Tant’è all’ora

di pranzo


Bastava chiamarmi

dal terrazzo

di casa

 

 
Quel posto di mare
nulla da invidiare

 
A tantissimi altri

 
Forse con qualcosa

di più di esclusivo

e speciale

 
Ne ricordo

uno che

per me

 
Rimane unico

e magico

 
Era un camping

a contatto della

montagna

 
Da cui arrivavano

costantemente

 
Delle fresche

folate d’aria

 
Godeva in parte

l’ombra del bosco

       sovrastante

 
Dando a quell’angolo

di spiaggia

 
Una suggestione

gradevole intensa

 
Era davvero

un incanto

 
Al solo ripensarci

ne rimango come

allora

 
Stregato sedotto

 
            Carlo Sani


 

mercoledì 29 giugno 2016

Forte difficoltà emotiva


Sapere dove andare

 
Finalmente ci sono

tornato

 
Non è quello mi aspettavo

di ritrovare

 
Nulla è come prima

 
Eppure ho sempre

pensato

 
Niente sarebbe

mutato

 
Il posto ricorda

quello che era

 
Quelle

quattro case

 
A guardare meglio

qualcuna in più

 
La piazzetta

con al centro

 
La fontana che riempie

                   la vasca

 
Del fresco suo perenne

                 sgorgare

 

La minuscola chiesetta

di pietra d’edera

ricoperta

 
Proprio a ridosso

del sentiero

 
Che s’inoltra dentro

al bosco fitto

 
La sostanza però

non è più quella

 
Troppa fretta

superficialità

 
Poca

comunicativa

 
Sentirsi parte

di quei pochi

abitanti

 
Persone degne

di rispetto

 
Ospitali e disponibili

 
Ricordo era la situazione

                   più sicura

 
Per dimenticare

i problemi più

assillanti

 
Liberarsi

dallo stress

 
Dove recarmi

nei momenti

 
Di forte difficoltà

           emotiva

 
                  Carlo Sani

martedì 28 giugno 2016

Che più amo


Una favola
 
sognata

 
Sempre desiderata

mai avverata

 
Una favola

mi portasse

 
In un mondo

che neppure

 
Riesco a ipotizzare

ma vorrei

 
Fosse il contrario

il meglio di tutto

 
Quello che riesco

a immaginare

 
Stare nel silenzio

più rumoroso

mai udito

 
Sereno al massimo

di ogni quotidiana

possibilità

 
In pace e libero

di lasciarmi

 
Frastornare da tanta

impensata felicità

 
Questa favola

mai ho vissuto

 
Che sicuramente

farei vivere

 
Alla persona

che più amo

 
        Carlo Sani  

 

 

 

 

 

 

Prima ultima volta


Questo caffè col gusto

penoso della rinuncia

 
Un caffè in quel solito

                      bar

 
Che ci ha isolato

dal resto del mondo

 
Proteggendo

un’intesa

 
Mai avrebbe dovuto

avere

 
Noi come

protagonisti

 
Io e te impegnati

con la propria

 
Parte migliore

che non meritiamo

 
Quella che ci ha

giurato fedeltà

 
Mettendoci al dito

il sigillo indissolubile

 
Di reciproco rispetto

               e amore

 
Due tazzine che

non hanno più

 
Lo stesso libertino

immorale effetto

 
Per me ora sono

               
Quello che a breve

vorrò avere dimenticato

 
Solo un piattino

la tazzina

 
Con la prova

della nostra

colpa

 
Il rossetto

delle tue

labbra

 
Che

più non

bacerò

 
Mi sono alzato

sono andato

via

 
Lasciando per prima

ed ultima volta

da pagare

 
               Carlo Sani

lunedì 27 giugno 2016

Con la mortificazione


Ho avuto fortuna

in abbondanza

 
Privilegio che in molti

            casi estremi

 
Mi ha regalato

una buona

sorte

 
Di cui ancora

beneficio

 
Senza capire

a cosa è dovuta

 
Questa benedizione

 
Se non sentirmi

         debitore
 
 

Con la mortificazione

di non averla sempre

meritata
 
              Carlo Sani
 

 

 

 

Del tempo


Dicono ci sia

del tempo

 
Non ho motivo

per dubitare

sia vero

 
Più che reale

direi plausibile

 
La cosa

mi fa

riflettere

 
E’ di quale tempo

            si parla

 
Quello più importante

da decifrare

 
Da impostare

farsi carico

 
E intanto il tempo

non si cura

 
Di essere capito

accettato condiviso

 
Continua convinto

non si può fermare

                  mai

 
Forse a volte può

dare la sensazione

 
Di rallentare

ma non è così

 
Siamo noi con le nostre

                  titubanze

 
Spesso per stanchezza

paia vada a rilento

  
Mentre ne scrivo

continua inesorabile

 
A

scorrere

non permettendomi

 
Di essere

in sintonia

 
Col suo non concedersi

                      sosta

 
Da non riuscire prendere

in considerazione

 
Il tempo mi preme

meglio gestire

 
Per intuire risolvere

 
Ciò che ancora

non ho capito

 
A cui non ho

dato soluzione

 
Questione solo

      di tempo

 
Ma a volte non basta

neppure quello

 
           Carlo Sani