sabato 31 dicembre 2016

Lasciati catturare


Apriti

non rimanere

 tra le pieghe

 
Di una storia

da definire       

 
Smetti

di esitare  

 
Sciogliendo

quei timori

 
Lasciati

catturare

 
Qualunque

sia la trama

 

        Carlo Sani

 

 

 

 

 

E’ verità


Che vuoi

che sia


Non prenderla

in questo modo

 
Che sarà mai

 
Credimi l’hai presa

davvero storta

 
Non voleva essere

quello

 
Ti ostini

a sostenere

 
Ma tutt’altro

 
Prova mollare

la fissa

 
Cerca di guardare

ascoltare

 
In maniera distesa

meno sospettosa

 
E’ la sincerità detta

senza mediazioni

 
Cruda

nella sua

sostanza

 
E per questo

dirompente

 
Nella sua efficacia

 
Apprezzala

non tradisce

          mai

 
E’ verità

 
           Carlo Sani

 

 

 

 

 

venerdì 30 dicembre 2016

Nessun segno evidente


Quel pennello intriso

d’anima

 
Tingere la tela

della tua assenza

 
Con la chitarra

suonare le note

 
Di versi

si perdono

 
In strofe

inutili

 
E’ stato molto

tempo fa

 
Ora nessun

segno evidente

 
Per riprovarci

 
          Carlo Sani

L’osservo incupirsi


Cade una affievolita

                  foglia

 
Sulla fine dei suoi

giorni

 
La raccolgo

è più leggera

 
Di ogni mio

pensiero

 
Le soffio

il mio dispiacere

 
L’osservo incupirsi

 
Nella malinconia

della mia mano

                
            Carlo Sani

 

 

martedì 29 novembre 2016

Anche il mio


A

volte

non mi

trovavi

 
Io non ero

distante

 
Nè d'altra

       parte


Sono sempre

stato al mio

        posto

 
Mai ho voluto neppure

per distrazione

 
Non esserti

accanto

 
Mi andava

bene sentire

 
Quel colpo

di tosse

 
Ormai diventato

costante

 
Le pieghe pensierose

della fronte

 
Nei tuoi momenti

di riflessione

 
Lo sguardo

con la stessa

 
Mitezza

del tuo sorriso

 
I tuoi capelli

animati     

 
Della stessa

voglia

 
Di viverti

quel piccolo

    universo

 
Ti eri creata

 
Non potendo

più farne

a meno


Scordavi

a volte

di dovermi cercare

      per trovarmi


Bastava chiamarmi

ti avrei risposto

 
Perché

il tuo

posto

    
E’ sempre

stato anche

       il mio

 
           Carlo Sani

     


 

 

Neppure quanto basta


Perdermi


Non ricordo

o addirittura

 
L’ho solo

immaginato

 
Perdersi per qualcosa

               qualcuna

 
Potrebbe essere

quel salto

 
Al di là delle

solite convenzioni

 
Per avere una

prospettiva

diversa

 
Tutta nuova

del poi

 
Il rammarico

per quello


A cui si è

rinunciato

 
Accorgersi

di non potere

tornare indietro

 
Possano diventare

troppo insistenti 

 
Mi ha fatto preferire

senza indugio

 
Tenere sempre

le coordinate

giuste

 
Onde evitare

sprecarmi

in ciò

 
Di cui non so neppure

quanto basta

 
Per un minimo

di dimestichezza

 
              Carlo Sani

giovedì 24 novembre 2016

Proprio le mie


Ho nelle mani

la stessa energia

 
Credo l’unica

parte di me

 
Senza il peso

dell’età

 
Mani piene

d’esperienze

 
Come me vissute

nel bene nel male

 
Mi sono sempre

state accanto

 
Anche quando

nella carezza

 
Non hanno provato

il mio stesso piacere

 
Mani nel prodigarsi

 
Senza il mio stesso

affanno

 
  Mani ben disposte

spesso al contrario

               di me

 
Nello stringerne

altre

 
Nell’asciugare

le lacrime

 
Non sempre

con lo stesso

 
Dolore

del mio

pianto

 
Né la stessa

gioia

 
Di certi miei

momenti

 
Mani con la mia

stessa soddisfazione

 
Nel fare

cose buone

 
Mani con lo stesso

sudore di fatica

 
Hanno stretto

nelle tasche

dei pantaloni

 
La mia stessa

     delusione

  impazienza

 
La medesima

voglia di fare

niente

 
Mani porto

con me da

una vita

 
Contento

siano proprio

        le mie

 
         Carlo Sani 

 

mercoledì 23 novembre 2016

Un viaggio conoscitivo


Non

mi

è

parso

 
Né mai

lo sono

stato

 
Figlio

del mondo

 
Aggiungo volutamente

troppo impreparato

 
Con nessuna voglia

di organizzarmi

 
A possibili

opportunità

 
Forse

sono

limitato

nel modo

 
Di valutarlo

osservandolo

 
Me ne sfugge

sempre

 
Una discreta

quota

 
E non mi interessa

 
Della porzione

sento più congeniale

 
Conosco in parte

l’essenziale

 
Da quella trovo

più interessante

 
Mi lascio

maggiormente

    coinvolgere

 
Arricchendomi

sempre più

 
Un poco

alla volta

 
Purtuttavia

senza mai

convincermi

 
A intraprendere

un viaggio conoscitivo

 
            Carlo Sani

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Inseguirsi d’onda


E’ così bello

il gabbiano

 
Nella suo

bianco candore 


Vederlo

scomparire


Volando

a spruzzo

      d’ali

 
Di schizzo

in schizzo

 
D’identico

suo colore

 
Di un burrascoso

              mare

 
Nel suo permanente

inseguirsi d’onda

 
                Carlo Sani


 

martedì 22 novembre 2016

Potesse riagguantarmi


C’era tanto chiasso

quasi disorientarmi

 
Tanta l’alterazione

da preoccuparmi

 
Poi fulminea

la violenza

 
Sfocia in rissa senza

esclusione di colpi

 
Violenza nel suo

aspetto più truculento

 
Io c’ero ho visto

quella spietatezza

 
Nel volere provocare

il più rovinoso

dolore

 
Una violenza

allo stremo

 
Allo sfinimento

dell’avversario

 
Ero lì attonito

sperando

 
Quell’onda d’urto

di inaudita

 
Brutale follia

non mi lambisse

 
Ho però continuato

a guardare

 
Per cercare

di starne

fuori

 
Ho visto

aprirsi

ferite

 
Denti

persi

 
Spezzarsi

ossa

 
Sangue tanto

una situazione

da incubo

 
Atterrito

non mi sono

mosso da dov’’ero

 
Non udivo

quasi più

le urla

 
I lamenti

le imprecazioni

 
La violenza

sovrastava

su tutto

 
Con furiosa

prepotenza

 
Quando

non so come

 
Da quell’orda
inarrestabile

 
Mi sono trovato

catapultato

fuori

 
Ho preso a correre

con la paura

 
Quell’incubo

di violenza

 
Potesse

riagguantarmi

 
              Carlo Sani