Mi ribello non so
perché ora mai
prima
Stanco di dire
sempre ho
capito
Preoccupato di capire
oltre ogni senso
logico
Quei valori che hanno
solcato indisturbati
la mia mente ora
stridono
Sono solo con la voglia
distogliermi da me
In un mondo che assorbe
trasformando miseramente
l’uomo
Vorrei ripagare
distrattamente
ogni giorno
in poi
Se mi perdo in questo mondo
che mai mi ha rappresentato
cosa farò di me
Carlo Sani
giovedì 29 settembre 2011
martedì 27 settembre 2011
Fare sul serio
Ho provato più che fatto
Quante volte la mattina
col sonno tra sbadigli
ho provato quello
che avrei dovuto
dire
Seguendo quel profumo
di caffè la mattina
riprovavo quello
che poco prima
ripetevo
Davanti allo specchio
a fissarmi senza dire
Mi sono convinto ho smesso
di provare cominciando
a fare sul serio
Carlo Sani
Quante volte la mattina
col sonno tra sbadigli
ho provato quello
che avrei dovuto
dire
Seguendo quel profumo
di caffè la mattina
riprovavo quello
che poco prima
ripetevo
Davanti allo specchio
a fissarmi senza dire
Mi sono convinto ho smesso
di provare cominciando
a fare sul serio
Carlo Sani
Tu
Che vuoi che sia
nulla è sempre
uguale
Tu che cambi umore
il
mattino si sfoca
in scialbi
colori
Tu confondi la voglia
di fare niente per
pigrizia
Tu senza comprendere
comunque sia nulla
è a caso
Tu il tuo dissapore per
il giorno che passa
ad ogni ora
Carlo Sani
nulla è sempre
uguale
Tu che cambi umore
il
mattino si sfoca
in scialbi
colori
Tu confondi la voglia
di fare niente per
pigrizia
Tu senza comprendere
comunque sia nulla
è a caso
Tu il tuo dissapore per
il giorno che passa
ad ogni ora
Carlo Sani
lunedì 26 settembre 2011
Quel barlume
Oltre tutto non basta mai
Un palpito di felicità
non mi consola
La tranquillità si perde
in un cuscino
Guardo pochi si accorgono
di me
Ascolto nessuno mi chiede
cos’hai detto
Un giorno come un altro
in mancanza di meglio
Il pomeriggio lo consumo
nell’indecisione
Arriva la sera con l’illusione
sia diversa dal solito
Quel barlume intriso di luna
a rischiarare il buio di
notti insonni
Carlo Sani
Un palpito di felicità
non mi consola
La tranquillità si perde
in un cuscino
Guardo pochi si accorgono
di me
Ascolto nessuno mi chiede
cos’hai detto
Un giorno come un altro
in mancanza di meglio
Il pomeriggio lo consumo
nell’indecisione
Arriva la sera con l’illusione
sia diversa dal solito
Quel barlume intriso di luna
a rischiarare il buio di
notti insonni
Carlo Sani
venerdì 23 settembre 2011
Che bella giornata
Che bella giornata tante come
questa all’orizzonte dei miei
pensieri
Basta mettere la canzone giusta trovare
la posizione migliore socchiudere gli
occhi e scorrono le immagini
Immagini di giorni come questo
con diverso solo la cornice
Sotto lo stesso piacevole sole
da un terrazzo appoggiato
alla
ringhiera coi chilometri nello
sguardo a cercare un volto
perso nel ricordo
Steso su un morbido panno
con le formiche che si
avventurano su per
i piedi
La foglia con la spina che
punge fastidiosamente di
un campo che si perde
a
fondo valle all’ombra
di alte cime
In riva al mare con la schiuma
di quegli spruzzi agitati nel
vento a pizzicare il viso
Su quel masso a strapiombo nell’aria
gelida di un canalone dall’eco che
si diffonde
Giorni con il piacere di quei
sapori di quella vista su un
mondo che non ha sempre
il gusto di
oggi
Carlo Sani
questa all’orizzonte dei miei
pensieri
Basta mettere la canzone giusta trovare
la posizione migliore socchiudere gli
occhi e scorrono le immagini
Immagini di giorni come questo
con diverso solo la cornice
Sotto lo stesso piacevole sole
da un terrazzo appoggiato
alla
ringhiera coi chilometri nello
sguardo a cercare un volto
perso nel ricordo
Steso su un morbido panno
con le formiche che si
avventurano su per
i piedi
La foglia con la spina che
punge fastidiosamente di
un campo che si perde
a
fondo valle all’ombra
di alte cime
In riva al mare con la schiuma
di quegli spruzzi agitati nel
vento a pizzicare il viso
Su quel masso a strapiombo nell’aria
gelida di un canalone dall’eco che
si diffonde
Giorni con il piacere di quei
sapori di quella vista su un
mondo che non ha sempre
il gusto di
oggi
Carlo Sani
giovedì 22 settembre 2011
Io sarò li
Mi sono avvicinato
a stento mi sono
fermato
Mi sono avvicinato
con l’intento di
prendere tutto
ciò che non
ho
Quante emozioni
solo sfiorate
Quante le cose da sempre
lasciate su quel banco
Mi sono avvicinato
col pensiero nella
mente che correva
I pensieri sempre
più frenetici ci
hanno allontanato
Da lontano
ho
masticato duro
Da lontano senza potere
accorciare
le incomprensioni
avvicinando
le idee
Da lontano con le migliori
intenzioni ti ho chiesto
avvicinati arriva dove
puoi io sarò li
Carlo Sani
a stento mi sono
fermato
Mi sono avvicinato
con l’intento di
prendere tutto
ciò che non
ho
Quante emozioni
solo sfiorate
Quante le cose da sempre
lasciate su quel banco
Mi sono avvicinato
col pensiero nella
mente che correva
I pensieri sempre
più frenetici ci
hanno allontanato
Da lontano
ho
masticato duro
Da lontano senza potere
accorciare
le incomprensioni
avvicinando
le idee
Da lontano con le migliori
intenzioni ti ho chiesto
avvicinati arriva dove
puoi io sarò li
Carlo Sani
Quella traccia
Il ricordo spesso mentre
cerco di prendere sonno
mi riporta indietro di
molti anni
Quel ricordo in punta
di
sonno che ho pensato
tale e quale a oggi
Il ricordo di ieri
con la memoria
di oggi
La memoria di oggi
col ricordo di
allora
Memoria e ricordo per non
lasciare al tempo l’oblio
di quella traccia
Carlo Sani
cerco di prendere sonno
mi riporta indietro di
molti anni
Quel ricordo in punta
di
sonno che ho pensato
tale e quale a oggi
Il ricordo di ieri
con la memoria
di oggi
La memoria di oggi
col ricordo di
allora
Memoria e ricordo per non
lasciare al tempo l’oblio
di quella traccia
Carlo Sani
mercoledì 21 settembre 2011
Quelle api
Quelle api che non hanno
paura di me io mi fido
di loro
Ci siamo incontrati dove da
anni
puntualmente ci ritroviamo
quella vasca all’ombra
di una tettoia
Con un buffetto sul muso
le allontano prima che
la tinozza si riempia
d’acqua
E’un nutrito sciame
che al mio saluto
si alza in volo
Ronzando intorno
annusando mi
riconoscono
C’è chi di loro ha avuto l’ardire
di poggiarsi sulle mie mani, chi
sul naso o sulla fronte spesso
sudata
Nel tempo ho capito quanto
gradiscano sentirmi parlare
rivolgendomi a loro
Io parlando continuo il mio
d’affare loro ascoltandomi
a starmi intorno
Capita a volte nell’aprire il rubinetto
ne trovi in mano più d’una, che senza
pungere aspettano che apra le dita
per volare via
Ci riconosiamo e ci rispettiamo
affettuosamente
senza la loro presenza quel
mastello umido e liso non
ascolterebbe parole
ne battere d’ali
Carlo Sani
paura di me io mi fido
di loro
Ci siamo incontrati dove da
anni
puntualmente ci ritroviamo
quella vasca all’ombra
di una tettoia
Con un buffetto sul muso
le allontano prima che
la tinozza si riempia
d’acqua
E’un nutrito sciame
che al mio saluto
si alza in volo
Ronzando intorno
annusando mi
riconoscono
C’è chi di loro ha avuto l’ardire
di poggiarsi sulle mie mani, chi
sul naso o sulla fronte spesso
sudata
Nel tempo ho capito quanto
gradiscano sentirmi parlare
rivolgendomi a loro
Io parlando continuo il mio
d’affare loro ascoltandomi
a starmi intorno
Capita a volte nell’aprire il rubinetto
ne trovi in mano più d’una, che senza
pungere aspettano che apra le dita
per volare via
Ci riconosiamo e ci rispettiamo
affettuosamente
senza la loro presenza quel
mastello umido e liso non
ascolterebbe parole
ne battere d’ali
Carlo Sani
lunedì 19 settembre 2011
Magico riflesso ambrato
Come occhio dorato il sole quando
si prepara al tramonto accende
l’immenso blu
Blu che onda dopo onda bagna
i mari attraversa gli oceani
frange le coste lambisce
le spiagge
Lieto lo spettacolo dei suoi ultimi
raggi che filtrano le nubi dando
a quel blu un magico riflesso
ambrato
Carlo Sani
si prepara al tramonto accende
l’immenso blu
Blu che onda dopo onda bagna
i mari attraversa gli oceani
frange le coste lambisce
le spiagge
Lieto lo spettacolo dei suoi ultimi
raggi che filtrano le nubi dando
a quel blu un magico riflesso
ambrato
Carlo Sani
venerdì 16 settembre 2011
Farfalla
Felpato il tuo
battere le ali
Sei così bella ravvivi
i colori dove smetti
di volare
Lieve su quel fiore
le tue
esili zampette gli
fanno solletico
I tuoi colori bene
si
adeguano all’incanto
di un campo fiorito
In volo su un fiore nell’erba
sei la carezza dai colori
accesi
Carlo Sani
battere le ali
Sei così bella ravvivi
i colori dove smetti
di volare
Lieve su quel fiore
le tue
esili zampette gli
fanno solletico
I tuoi colori bene
si
adeguano all’incanto
di un campo fiorito
In volo su un fiore nell’erba
sei la carezza dai colori
accesi
Carlo Sani
Giorni
Pochi i giorni con
la
speranza piena di
entusiasmo
Giorni che passano
con la stanchezza
addosso
Giorni smaniosi
nel
mio affannarmi
Giorni senza capire
le ore che sprecano
i minuti
nell’abitudine
Giorni al buio di
notti irrequiete
perse
nel disincanto
Giorni insopportabili
con
la noia infastidita
dalla mia presenza
Giorni tribolati
malcapitati di
un’esistenza
infame
Troppi giorni quanti
giorni
ancora sopportando
questa vita mia
Carlo Sani
la
speranza piena di
entusiasmo
Giorni che passano
con la stanchezza
addosso
Giorni smaniosi
nel
mio affannarmi
Giorni senza capire
le ore che sprecano
i minuti
nell’abitudine
Giorni al buio di
notti irrequiete
perse
nel disincanto
Giorni insopportabili
con
la noia infastidita
dalla mia presenza
Giorni tribolati
malcapitati di
un’esistenza
infame
Troppi giorni quanti
giorni
ancora sopportando
questa vita mia
Carlo Sani
mercoledì 14 settembre 2011
Matita
Matita nella tua punta
i segni più morbidi
Matita lunga corta
grossa tutte a punta
Il tuo legno compatto
protegge la tua
fragilità
Matita scrivi con vigore
il tempo inesorabile
sbiadisce le tue
pagine
Matita dai colori più
diversi ma un’unica
riga nera
Matita con la punta tra
le
dita pagina dopo pagina
scrivi la tua fine
Matita triste vederti
esaurita
in un moncone
in mezzo a
tanti
Carlo Sani
i segni più morbidi
Matita lunga corta
grossa tutte a punta
Il tuo legno compatto
protegge la tua
fragilità
Matita scrivi con vigore
il tempo inesorabile
sbiadisce le tue
pagine
Matita dai colori più
diversi ma un’unica
riga nera
Matita con la punta tra
le
dita pagina dopo pagina
scrivi la tua fine
Matita triste vederti
esaurita
in un moncone
in mezzo a
tanti
Carlo Sani
Spiaggia
Svegliarsi col sole che
acceca lo sguardo
Aria fresca di un mare pigro
che non muove onda
I gabbiani con quel fastidioso
verso insistono a sfiorarsi
ondeggianti nel vento
Una vela che copre quella
più piccola di barche
al largo
Le grida di bimbi con la
voglia di mare mamme
in ansia
Una radio che trasmette
le stesse canzoni di
quella accanto
Asciugami coi colori
le forme formato
spiaggia
Spiaggia quella di sempre
con l’estate che si ripete
Carlo Sani
acceca lo sguardo
Aria fresca di un mare pigro
che non muove onda
I gabbiani con quel fastidioso
verso insistono a sfiorarsi
ondeggianti nel vento
Una vela che copre quella
più piccola di barche
al largo
Le grida di bimbi con la
voglia di mare mamme
in ansia
Una radio che trasmette
le stesse canzoni di
quella accanto
Asciugami coi colori
le forme formato
spiaggia
Spiaggia quella di sempre
con l’estate che si ripete
Carlo Sani
martedì 13 settembre 2011
Mi sono voltato
Ti chiedo e non hai da darmi
Aspetto, tu non
torni sui tuoi
passi
Quei passi che hai
fatto con fretta
Ti ho chiesto di ascoltarmi
non hai saputo comprendere
Ti sei allontanata sull’onda
di una diversa emozione
Ti ho chiesto ripensaci
hai
continuato a camminare
per la tua strada
Passo dopo passo troppo
il
nulla di quel camminare
per conto tuo
Mi sono chiesto potrò
mai fermare quei
passi
Mi sono voltato i miei
passi
sulle tue impronte per
non incontrarti
più
Carlo Sani
Aspetto, tu non
torni sui tuoi
passi
Quei passi che hai
fatto con fretta
Ti ho chiesto di ascoltarmi
non hai saputo comprendere
Ti sei allontanata sull’onda
di una diversa emozione
Ti ho chiesto ripensaci
hai
continuato a camminare
per la tua strada
Passo dopo passo troppo
il
nulla di quel camminare
per conto tuo
Mi sono chiesto potrò
mai fermare quei
passi
Mi sono voltato i miei
passi
sulle tue impronte per
non incontrarti
più
Carlo Sani
venerdì 9 settembre 2011
Orologio
Orologio che passi
il tempo a contare
le ore
Minuti ore senza
perdere tempo
Ti adatti a un polso
che ti porta con
se
Hai le forme più svariate
ma le ore sono sempre
quelle
Nei periodi tristi conti
le ore che non passano
mai
Nella gioia di un momento
i tuoi minuti passano
in fretta
Sin da bambino ti ho agognato
dal mio polso non ti ho più
levato
Carlo Sani
il tempo a contare
le ore
Minuti ore senza
perdere tempo
Ti adatti a un polso
che ti porta con
se
Hai le forme più svariate
ma le ore sono sempre
quelle
Nei periodi tristi conti
le ore che non passano
mai
Nella gioia di un momento
i tuoi minuti passano
in fretta
Sin da bambino ti ho agognato
dal mio polso non ti ho più
levato
Carlo Sani
giovedì 8 settembre 2011
Richiamo d'amore
Ma quale se, un giorno,
un’ora,
finirà dimenticherò
In petto si bagnano
di
continuo le lacrime
dei miei tristi
giorni delle
mie penose
notti
Si ardo brucia
in me il fuoco
della passione
E’ vivo in me il desiderio
di sentirti dire ti amo
E’ forte in me la certezza
di dirti non posso amare
altra all’infuori di te
Tu che sai non reagisci
a quest’appello che da
tempo ormai soffochi
inascoltato
Ora più di prima si fa sentire
in tutto il suo richiamo
d’amore, il mio
Carlo Sani
un’ora,
finirà dimenticherò
In petto si bagnano
di
continuo le lacrime
dei miei tristi
giorni delle
mie penose
notti
Si ardo brucia
in me il fuoco
della passione
E’ vivo in me il desiderio
di sentirti dire ti amo
E’ forte in me la certezza
di dirti non posso amare
altra all’infuori di te
Tu che sai non reagisci
a quest’appello che da
tempo ormai soffochi
inascoltato
Ora più di prima si fa sentire
in tutto il suo richiamo
d’amore, il mio
Carlo Sani
martedì 6 settembre 2011
Dita
Dita che ubbidiscono
a una sola mano
Mano che ha sulla punta
della dita la carezza
più lieve
Dita che s’insinuano tra
i capelli cancellano una
lacrima
Dita che danno voce
alle spente parole
Dita che hanno stretto
tra le mani l’estro
più creativo
Dita che hanno stretto
nelle mani il destino
di molti
Mani con le dita che hanno
ubbidito agli ordini più
nefasti
Dita congiunte con la
voglia di pregare
Carlo Sani
a una sola mano
Mano che ha sulla punta
della dita la carezza
più lieve
Dita che s’insinuano tra
i capelli cancellano una
lacrima
Dita che danno voce
alle spente parole
Dita che hanno stretto
tra le mani l’estro
più creativo
Dita che hanno stretto
nelle mani il destino
di molti
Mani con le dita che hanno
ubbidito agli ordini più
nefasti
Dita congiunte con la
voglia di pregare
Carlo Sani
Chiave
Chiave dal freddo metallo
Chiave con la storia
nella toppa
Ogni giro di chiave
una storia a se
Chiave con la trama
nelle tue tacche
Chiave nei secoli
per il medesimo
introdursi
Chiave per i ricordi
più belli
Chiave per intrighi
fatti di mistero
Chiave tante in serrature
cui scatti hanno fatto
sobbalzare
Quella chiave che
hai usato per la
serratura che
non è la mia
Carlo Sani
Chiave con la storia
nella toppa
Ogni giro di chiave
una storia a se
Chiave con la trama
nelle tue tacche
Chiave nei secoli
per il medesimo
introdursi
Chiave per i ricordi
più belli
Chiave per intrighi
fatti di mistero
Chiave tante in serrature
cui scatti hanno fatto
sobbalzare
Quella chiave che
hai usato per la
serratura che
non è la mia
Carlo Sani
sabato 3 settembre 2011
Specchio
Quello specchio con la
vergogna di guardarmi
Ci guardiamo da ore
di
riflesso rispecchia
un viso assente
Ho la notte nel cuore con
poca voglia di chiudere
occhio
Ho ceduto alla debolezza
cercandoti
Tu con la notte nel
cuore vuota di
sentimenti
Solo con troppi
giorni da scartare
L’avanzo di notti
di trepida attesa
Un altro giorno davanti
a quello specchio con
la
difficoltà di riconoscere
in me quello di sempre
Carlo Sani
vergogna di guardarmi
Ci guardiamo da ore
di
riflesso rispecchia
un viso assente
Ho la notte nel cuore con
poca voglia di chiudere
occhio
Ho ceduto alla debolezza
cercandoti
Tu con la notte nel
cuore vuota di
sentimenti
Solo con troppi
giorni da scartare
L’avanzo di notti
di trepida attesa
Un altro giorno davanti
a quello specchio con
la
difficoltà di riconoscere
in me quello di sempre
Carlo Sani
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