Si poggia comodamente
al suo posto da li
non si scosta
Da sempre sopporta
la fatica altrui
Da sola o con altre
in composta solitudine
Con la tua muta presenza
hai
ascoltato il silenzio
di una stanza vuota
Non sei mai di ingombro
alcuno
Per quanto tu sia grande
occupi lo spazio di poche
mattonelle
Non c’è braccio che appoggiando
la mano non si sia sorretto
a te
Discreta accostata a un muro
comoda sotto un tavolo, hai
custodito le parole dei
discorsi più segreti
Tu la sera nell’intimità
della
mia stanza condividi
la stanchezza dei
miei abiti
Su di te si “spengono”
in
un incombente sonno
i miei occhiali
Carlo sani
mercoledì 30 marzo 2011
mercoledì 23 marzo 2011
L’aquila
Fiera l’aquila dal corpo minuto
stretto tra vistose ali
Grandi ali a imprigionare nel vento
la folata più intensa per seguirne
la spinta
Dal dirupo impervio della cima più
inaccessibile scruta, salda ai suoi
artigli a stringere forte la presa
Di slancio a colpi delle
poderose sue ali taglia
l’aria
Sibila la raffica a lambire
le nubi a bilanciare il suo
balzo nel vuoto
Nel suo regale volteggiare
minaccioso battere d’ali
L’aquila regina tra le nuvole
col
vento in costante scarmigliare
un’incolpevole piumaggio
Carlo sani
stretto tra vistose ali
Grandi ali a imprigionare nel vento
la folata più intensa per seguirne
la spinta
Dal dirupo impervio della cima più
inaccessibile scruta, salda ai suoi
artigli a stringere forte la presa
Di slancio a colpi delle
poderose sue ali taglia
l’aria
Sibila la raffica a lambire
le nubi a bilanciare il suo
balzo nel vuoto
Nel suo regale volteggiare
minaccioso battere d’ali
L’aquila regina tra le nuvole
col
vento in costante scarmigliare
un’incolpevole piumaggio
Carlo sani
domenica 20 marzo 2011
Quante volte
Quante volte ho pensato
e adesso
Pensieri sempre in affanno
alla ricerca dell’idea più
convinta
Anche quando mi sento disteso
con
le dita stanche non riesco
a tacitare l’assillo che
ho nella mente
Cerco di divagare di prendere
tempo con l’unica alternativa
di rimettermi a scrivere
Riprendo così a leggermi
riga dopo riga
Di pensiero in pensiero ho dato
la buonasera a notti in bianco
Notti mai spente ma definite dal
persistere dell’ispirazione
In questo mio fare giorno quanto
è stato più sogno, sensazione
o emozione poco importa
tanta la soddisfazione
Carlo Sani
e adesso
Pensieri sempre in affanno
alla ricerca dell’idea più
convinta
Anche quando mi sento disteso
con
le dita stanche non riesco
a tacitare l’assillo che
ho nella mente
Cerco di divagare di prendere
tempo con l’unica alternativa
di rimettermi a scrivere
Riprendo così a leggermi
riga dopo riga
Di pensiero in pensiero ho dato
la buonasera a notti in bianco
Notti mai spente ma definite dal
persistere dell’ispirazione
In questo mio fare giorno quanto
è stato più sogno, sensazione
o emozione poco importa
tanta la soddisfazione
Carlo Sani
giovedì 17 marzo 2011
Amando
Ho amato quel capezzolo capriccioso
che scivolava dalla mia bocca
affamata
Ho amato un tempo che nella fretta
dei suoi giorni mi ha fatto
crescere
Amo il ricordo che ho di me
Amo il rimpianto che non
si scorda del passato
Amo perché l’amore di me
si è innamorato
Amo la virtù più del vizio
che consuma i giorni
migliori
Giorni belli momenti brutti
vissuti amando con la
stessa intensità
la vita
Ho amato l’amaro della vita
perché ha sciolto i dubbi
di un’esistenza
Ho vissuto amando l’alba
di
un nuovo giorno accorgendomi
con gioia di un tramonto
Con amore ho vissuto questa vita
amerò l’ultimo suo ricordo
Carlo Sani
che scivolava dalla mia bocca
affamata
Ho amato un tempo che nella fretta
dei suoi giorni mi ha fatto
crescere
Amo il ricordo che ho di me
Amo il rimpianto che non
si scorda del passato
Amo perché l’amore di me
si è innamorato
Amo la virtù più del vizio
che consuma i giorni
migliori
Giorni belli momenti brutti
vissuti amando con la
stessa intensità
la vita
Ho amato l’amaro della vita
perché ha sciolto i dubbi
di un’esistenza
Ho vissuto amando l’alba
di
un nuovo giorno accorgendomi
con gioia di un tramonto
Con amore ho vissuto questa vita
amerò l’ultimo suo ricordo
Carlo Sani
domenica 13 marzo 2011
Un mattino di primavera
Viole farfalle pensieri che sfuggono
liberi perdendosi in uno sguardo
distratto
In questo giorno di fine primavera con
il sole che sveglia un sonnolento
mattino
Per molti è ancora presto non per me
che mi addormento con la fretta per
il giorno dopo
Un cane che "mugugna" un gatto
che si tormenta il pelo
Pochi i rumori c’è però chi alza la voce
poco importa se c’è chi ancora dorme
Un’incursione in cielo di attardati uccelli
con la coda a orientare la giusta direzione
L’erba con il bagnaticcio della notte
a spruzzare le suole di una pigra
camminata
Una lama di sole a rinvigorire fosche
foglie dal torpore della notte
Primo mattino di primavera immerso
nella mia inquietudine seguendo
quel
solco che traccia il sentiero
continuando a seguitare sui
miei passi
Carlo Sani
liberi perdendosi in uno sguardo
distratto
In questo giorno di fine primavera con
il sole che sveglia un sonnolento
mattino
Per molti è ancora presto non per me
che mi addormento con la fretta per
il giorno dopo
Un cane che "mugugna" un gatto
che si tormenta il pelo
Pochi i rumori c’è però chi alza la voce
poco importa se c’è chi ancora dorme
Un’incursione in cielo di attardati uccelli
con la coda a orientare la giusta direzione
L’erba con il bagnaticcio della notte
a spruzzare le suole di una pigra
camminata
Una lama di sole a rinvigorire fosche
foglie dal torpore della notte
Primo mattino di primavera immerso
nella mia inquietudine seguendo
quel
solco che traccia il sentiero
continuando a seguitare sui
miei passi
Carlo Sani
venerdì 11 marzo 2011
L’ultimo saluto
E’ arrivato quel momento che
finisce aprendo il sipario
dei ricordi
Mi ha lasciato pure Lui l’amico
migliore dal disinteressato
amore
Ancora una volta ho ricevuto
di più di quello che ho dato
Il tempo ci ha uniti in fretta
senza lasciarci un minuto
in più
Con identica intensità del
tuo amore il dolore che mi
strugge in queste ore
Ti ho accolto che mi stavi nelle
mani tra le mie braccia ti ho
dato
l’ultimo saluto smarrendomi
nel tuo sguardo riconoscente
Al mio amato Brando
finisce aprendo il sipario
dei ricordi
Mi ha lasciato pure Lui l’amico
migliore dal disinteressato
amore
Ancora una volta ho ricevuto
di più di quello che ho dato
Il tempo ci ha uniti in fretta
senza lasciarci un minuto
in più
Con identica intensità del
tuo amore il dolore che mi
strugge in queste ore
Ti ho accolto che mi stavi nelle
mani tra le mie braccia ti ho
dato
l’ultimo saluto smarrendomi
nel tuo sguardo riconoscente
Al mio amato Brando
giovedì 10 marzo 2011
Lassù
Da lassù quell’ultima estate sapendo
la prossima non l’avemmo respirata
insieme
Lassù quanto era bello tutt’attorno
un’intensa pace un tranquillo
meditare
Aria fresca nel vento
leggero a sfrondare
l’erba
Sapevamo, il silenzio
ci univa in un unico
sostenerci
Tu sempre qualche passo
avanti
col pensiero angosciato
io dietro a percepirne
il dolore
Da lassù bastava allungare le braccia
aprire le mani per stringere ancora
una volta un’impagabile scenario
Da lassù nonostante il silenzio abbiamo
ascoltato ci siamo accorti di tutto
quello che non riuscivamo più
a percepire
Seduti su quel costone io appoggiato
ai gomiti tu in ginocchio stretta
nelle tue esili spalle
Il cielo da lassù si posava
sulle nostre lacrime
Da lassù per me con la
stessa rassegnazione
di oggi
Carlo Sani
la prossima non l’avemmo respirata
insieme
Lassù quanto era bello tutt’attorno
un’intensa pace un tranquillo
meditare
Aria fresca nel vento
leggero a sfrondare
l’erba
Sapevamo, il silenzio
ci univa in un unico
sostenerci
Tu sempre qualche passo
avanti
col pensiero angosciato
io dietro a percepirne
il dolore
Da lassù bastava allungare le braccia
aprire le mani per stringere ancora
una volta un’impagabile scenario
Da lassù nonostante il silenzio abbiamo
ascoltato ci siamo accorti di tutto
quello che non riuscivamo più
a percepire
Seduti su quel costone io appoggiato
ai gomiti tu in ginocchio stretta
nelle tue esili spalle
Il cielo da lassù si posava
sulle nostre lacrime
Da lassù per me con la
stessa rassegnazione
di oggi
Carlo Sani
mercoledì 9 marzo 2011
Candela
Smorto moccolo ti “squagli”
acceso da un cerino
Sciogli le lacrime più calde
dal polposo tozzo colare
Al calore vivido ti sciogli
nel buio di una stanza
attizzandone i colori
Tremulo il tuo chiarore
di un flebile ardere
Ti smorzi con un soffio spegnendo
le ombre di una stanza ormai buia
che odora del tuo fumoso
“lucignolo” bruciato
Carlo Sani
acceso da un cerino
Sciogli le lacrime più calde
dal polposo tozzo colare
Al calore vivido ti sciogli
nel buio di una stanza
attizzandone i colori
Tremulo il tuo chiarore
di un flebile ardere
Ti smorzi con un soffio spegnendo
le ombre di una stanza ormai buia
che odora del tuo fumoso
“lucignolo” bruciato
Carlo Sani
domenica 6 marzo 2011
Quando
Quando il sereno dopo scialbi giorni inzuppati
di pioggia sgombera un plumbeo cielo
i colori tornano a ornare la mia
città, mi rivedo minuscolo
a guardare ammirato
un “compiaciuto”
mare
Il mare mi rasserena con allegria
Quando lo guardo mi “abbaglia”
lo sguardo
Quando quieto il mare segue placida
cadenza, vorrei lasciare le mie
orme a pelo d’acqua
Quando il mare spinto dalle onde più
burrascose “ingoia” la spiaggia
sbianca di salino l’aria vorrei
accarezzarlo per placarne
il furore
Il mare “batte il ritmo” della
mia quotidianità
Carlo Sani
di pioggia sgombera un plumbeo cielo
i colori tornano a ornare la mia
città, mi rivedo minuscolo
a guardare ammirato
un “compiaciuto”
mare
Il mare mi rasserena con allegria
Quando lo guardo mi “abbaglia”
lo sguardo
Quando quieto il mare segue placida
cadenza, vorrei lasciare le mie
orme a pelo d’acqua
Quando il mare spinto dalle onde più
burrascose “ingoia” la spiaggia
sbianca di salino l’aria vorrei
accarezzarlo per placarne
il furore
Il mare “batte il ritmo” della
mia quotidianità
Carlo Sani
mercoledì 2 marzo 2011
Gabbiani
Tortuose acque con impeto
scorrete la fiumana dallo
sbalzo repentino
Bagnate le sponde
che odorano di
marina
Impervio il vostro districarsi
nello stretto pendio che
approda in mare
Con foga increspate le battenti
onde di un prospettato mare
Alti spruzzi sbuffano scossi
dal vento
I gabbiani schizzati rifulgono
tersi
E’ bello guardare i gabbiani
nel loro spiegare le ali
Gabbiani immobili nel prendere
quota sospesi dal vorticoso
vento
Carlo Sani
scorrete la fiumana dallo
sbalzo repentino
Bagnate le sponde
che odorano di
marina
Impervio il vostro districarsi
nello stretto pendio che
approda in mare
Con foga increspate le battenti
onde di un prospettato mare
Alti spruzzi sbuffano scossi
dal vento
I gabbiani schizzati rifulgono
tersi
E’ bello guardare i gabbiani
nel loro spiegare le ali
Gabbiani immobili nel prendere
quota sospesi dal vorticoso
vento
Carlo Sani
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