mercoledì 30 marzo 2011

La sedia

Si poggia comodamente
al suo posto da li
non si scosta

Da sempre sopporta
la fatica altrui

Da sola o con altre
in composta solitudine

Con la tua muta presenza
hai
ascoltato il silenzio
di una stanza vuota

Non sei mai di ingombro
alcuno

Per quanto tu sia grande
occupi lo spazio di poche
mattonelle

Non c’è braccio che appoggiando
la mano non si sia sorretto
a te

Discreta accostata a un muro
comoda sotto un tavolo, hai
custodito le parole dei
discorsi più segreti

Tu la sera nell’intimità
della
mia stanza condividi
la stanchezza dei
miei abiti

Su di te si “spengono”
in
un incombente sonno
i miei occhiali

Carlo sani

mercoledì 23 marzo 2011

L’aquila

Fiera l’aquila dal corpo minuto
stretto tra vistose ali

Grandi ali a imprigionare nel vento
la folata più intensa per seguirne
la spinta

Dal dirupo impervio della cima più
inaccessibile scruta, salda ai suoi
artigli a stringere forte la presa

Di slancio a colpi delle
poderose sue ali taglia
l’aria

Sibila la raffica a lambire
le nubi a bilanciare il suo
balzo nel vuoto

Nel suo regale volteggiare
minaccioso battere d’ali

L’aquila regina tra le nuvole
col
vento in costante scarmigliare
un’incolpevole piumaggio

Carlo sani

domenica 20 marzo 2011

Quante volte

Quante volte ho pensato
e adesso

Pensieri sempre in affanno
alla ricerca dell’idea più
convinta

Anche quando mi sento disteso
con
le dita stanche non riesco
a tacitare l’assillo che
ho nella mente

Cerco di divagare di prendere
tempo con l’unica alternativa
di rimettermi a scrivere

Riprendo così a leggermi
riga dopo riga

Di pensiero in pensiero ho dato
la buonasera a notti in bianco

Notti mai spente ma definite dal
persistere dell’ispirazione

In questo mio fare giorno quanto
è stato più sogno, sensazione
o emozione poco importa
tanta la soddisfazione

Carlo Sani

giovedì 17 marzo 2011

Amando

Ho amato quel capezzolo capriccioso
che scivolava dalla mia bocca
affamata

Ho amato un tempo che nella fretta
dei suoi giorni mi ha fatto
crescere

Amo il ricordo che ho di me

Amo il rimpianto che non
si scorda del passato

Amo perché l’amore di me
si è innamorato

Amo la virtù più del vizio
che consuma i giorni
migliori

Giorni belli momenti brutti
vissuti amando con la
stessa intensità
la vita

Ho amato l’amaro della vita
perché ha sciolto i dubbi
di un’esistenza

Ho vissuto amando l’alba
di
un nuovo giorno accorgendomi
con gioia di un tramonto

Con amore ho vissuto questa vita
amerò l’ultimo suo ricordo

Carlo Sani

domenica 13 marzo 2011

Un mattino di primavera

Viole farfalle pensieri che sfuggono
liberi perdendosi in uno sguardo
distratto

In questo giorno di fine primavera con
il sole che sveglia un sonnolento
mattino

Per molti è ancora presto non per me
che mi addormento con la fretta per
il giorno dopo

Un cane che "mugugna" un gatto
che si tormenta il pelo

Pochi i rumori c’è però chi alza la voce
poco importa se c’è chi ancora dorme

Un’incursione in cielo di attardati uccelli
con la coda a orientare la giusta direzione

L’erba con il bagnaticcio della notte
a spruzzare le suole di una pigra
camminata

Una lama di sole a rinvigorire fosche
foglie dal torpore della notte

Primo mattino di primavera immerso
nella mia inquietudine seguendo
quel
solco che traccia il sentiero
continuando a seguitare sui
miei passi

Carlo Sani

venerdì 11 marzo 2011

L’ultimo saluto

E’ arrivato quel momento che
finisce aprendo il sipario
dei ricordi

Mi ha lasciato pure Lui l’amico
migliore dal disinteressato
amore

Ancora una volta ho ricevuto
di più di quello che ho dato

Il tempo ci ha uniti in fretta
senza lasciarci un minuto
in più

Con identica intensità del
tuo amore il dolore che mi
strugge in queste ore

Ti ho accolto che mi stavi nelle
mani tra le mie braccia ti ho
dato
l’ultimo saluto smarrendomi
nel tuo sguardo riconoscente

Al mio amato Brando

giovedì 10 marzo 2011

Lassù

Da lassù quell’ultima estate sapendo
la prossima non l’avemmo respirata
insieme

Lassù quanto era bello tutt’attorno
un’intensa pace un tranquillo
meditare

Aria fresca nel vento
leggero a sfrondare
l’erba

Sapevamo, il silenzio
ci univa in un unico
sostenerci

Tu sempre qualche passo
avanti
col pensiero angosciato
io dietro a percepirne
il dolore

Da lassù bastava allungare le braccia
aprire le mani per stringere ancora
una volta un’impagabile scenario

Da lassù nonostante il silenzio abbiamo
ascoltato ci siamo accorti di tutto
quello che non riuscivamo più
a percepire

Seduti su quel costone io appoggiato
ai gomiti tu in ginocchio stretta
nelle tue esili spalle

Il cielo da lassù si posava
sulle nostre lacrime

Da lassù per me con la
stessa rassegnazione
di oggi

Carlo Sani

mercoledì 9 marzo 2011

Candela

Smorto moccolo ti “squagli”
acceso da un cerino

Sciogli le lacrime più calde
dal polposo tozzo colare

Al calore vivido ti sciogli
nel buio di una stanza
attizzandone i colori

Tremulo il tuo chiarore
di un flebile ardere

Ti smorzi con un soffio spegnendo
le ombre di una stanza ormai buia
che odora del tuo fumoso
“lucignolo” bruciato

Carlo Sani

domenica 6 marzo 2011

Quando

Quando il sereno dopo scialbi giorni inzuppati
di pioggia sgombera un plumbeo cielo
i colori tornano a ornare la mia
città, mi rivedo minuscolo
a guardare ammirato
un “compiaciuto”
mare

Il mare mi rasserena con allegria

Quando lo guardo mi “abbaglia”
lo sguardo

Quando quieto il mare segue placida
cadenza, vorrei lasciare le mie
orme a pelo d’acqua

Quando il mare spinto dalle onde più
burrascose “ingoia” la spiaggia
sbianca di salino l’aria vorrei
accarezzarlo per placarne
il furore

Il mare “batte il ritmo” della
mia quotidianità

Carlo Sani

mercoledì 2 marzo 2011

Gabbiani

Tortuose acque con impeto
scorrete la fiumana dallo
sbalzo repentino

Bagnate le sponde
che odorano di
marina

Impervio il vostro districarsi
nello stretto pendio che
approda in mare

Con foga increspate le battenti
onde di un prospettato mare

Alti spruzzi sbuffano scossi
dal vento

I gabbiani schizzati rifulgono
tersi

E’ bello guardare i gabbiani
nel loro spiegare le ali

Gabbiani immobili nel prendere
quota sospesi dal vorticoso
vento

Carlo Sani