lunedì 31 dicembre 2012

Un capodanno


Ho fatto la doccia
un continuo
gocciolare
mi da
sui nervi

Mi sto facendo la barba
a memoria ho la testa
altrove   

Una goccia di sangue
mi riporta al
presente

Non riesco a capire se lo
specchio sta riflettendo
me ho la brutta copia

Sono così stranito
la distrazione
si prende
beffe di me

Mi sono accorto
una ciabatta fa 
l’occhiolino 
da sotto 
il letto

Cammino per casa
a ciabatte dispari

L’armadio con
un anta
aperta

Dovrei decidere
cosa scegliere
d’abito

Sono così desolato richiudo
l’armadio mi rimetto
sotto le coperte

L’unico calore di
un capodanno
col gelo
nel cuore

Carlo Sani 









domenica 30 dicembre 2012

Frangersi d’onde


Chissà se le luci
su quel mare
sono le stesse

Che hanno ill’uminato
il rompersi d’onde
di tanti fine anno

Forse le luci non
sono più le stesse

Le onde hanno gli
spruzzi col sapore 
di allora

Io pure la stessa
camminata di
sempre


Mentre ora i capelli
hanno il candore
della schiuma di
quel frangersi
d’onde

Carlo Sani








La mia essenza


Un silenzio che tace
il minimo rumore

I giorni scarni
nel vuoto
susseguirsi

Faccio cerco di tutto
possa scuotermi

Non è facile a tal
punto vorrei
smettere
di esistere

Cosa campo a fare se
tutto dentro me
è sordo

Tu continui a tacere
nulla più sprona
in me esserci

A che serve la mia
presenza se la Tua
assenza si è portata
via la mia essenza

Carlo Sani











Sei andata via


Solo prima ora
già troppo
tardi

Avevo supposto con
Te il tempo lascia
senza scampo

Avevo tutto chiaro
le virgole prima
dei punti

Con Te non è sufficiente
un momento è già
in ritardo

Un istante con
Te brucia
l’attimo

Sono rimasto con le mie
buone intenzioni in
avaria Sei andata
via

Carlo Sani





sabato 29 dicembre 2012

Ognuno si convinca


La vergogna riempia di se
tutti gli individui che non
credendo in qualcosa
ne calpestano i valori
la storia

La mortificazione soffochi
le mire, chi convinto di
sapere dileggia le idee
la buonafede di chi
senza timore
se ne fa carico

Ognuno si convinca
la stroncatura
il rifiuto uccide
la speranza
in tutti noi

Carlo Sani





Non avrei dovuto


Scontrosa quasi 
perfida

Scostante ad ogni 
tuo battere 
di ciglia

Irriverente nel ridicolizzare
non importa chi

Infastidita nel ricambiare
il saluto

Scusa forse non
avrei dovuto

Carlo Sani




Ogni dubbio


Ormai solo la musica
scrivere si fanno carico
della mia instabilità
d’animo

Canzoni imparate quasi
a memoria diventate
il pennino del mio
scrivere

Più scrivo mi rendo conto
di tralasciare molto forse
spesso le cose migliori

Ma anche se le righe
peccano a volte di
frasi clamorose
non mancano
di sincerità

Verità immaginate
prima ancora
di pensarle

Che si sono impadronite
di me giorno dopo
giorno togliendomi
ogni dubbio

Carlo Sani












  

venerdì 28 dicembre 2012

Questa lontananza


Ad ogni foto che rivedo
le frasi che rileggo

Il fastidio fa spazio
all’appagamento
di quelle immagini
di quelle parole

Non c’è riga scatto non
mi abbia riempito di
sapore riaverle
tra le mani

Questa lontananza
così gravosa
mi fa
tenerezza

Carlo Sani

Disoccupazione



Quella tuta che era
tutto il futuro

Sporca della fatica
di ore di lavoro

Ora è piena di
malumore

Quella stessa tuta non
assicura neppure
il quotidiano

Quanto fiero sudore
puzzava acre quella
tuta

Ora profuma
d’inutilità
ripiegata
su se stessa

Riposta in quel
cassetto che
sa
di disoccupazione

Carlo Sani





Scrivere


In compagnia solitaria
di questo tardo
pomeriggio

Ho la solitudine che
mi prende le mani

Quando la tristezza
arriva alle dita
difficile
sopportare

Il capo reclino il pensiero
si fa pesante

Le dita cercano i tasti
a liberarsi in essi
di questo disagio

Scrivere mi ripaga
di queste giornate
stordite dall’apatia

Carlo Sani











Scuse


Tu non mi cerchi
se lo fai in modo
sbagliato

Il tuo provarci presume
delle scuse

Mentre per me è la
prima cosa di cui
mi accerto

Svegliandomi, alla ricerca
del cellulare

Bevendo la prima tazzina
di caffè aspettando
che il computer
si predisponga

La differenza, che la mia
attesa è i assenza
di aggravanti  

Quell’indifferenza diventi
disponibilità non pretesa
di scuse formato
alibi

Carlo Sani









giovedì 27 dicembre 2012

Un corpo solo


Sospesi dentro quel
sogno che ci porta
sempre più in alto

I tuoi capelli bruni
si confondono
in questa
notte
scura

Le tue gambe sopra
le mie sembrano
un paio

I piedi s’intrecciano
tra loro

Le tue mani sul mio
petto sollevano
il tuo seno
da esso

Vuoi vivere quest’abbraccio
guardando il tuo sguardo
nei miei occhi

Stiamo volando
in questa notte
carica di buio
nero

Culmine di un
abbraccio che
fa di noi
un
corpo solo

Carlo Sani

Quel tavolino


Un niente che sa
di poco ancor
meno di Te

Mi trovo seduto
in quel tavolino
che pensavo di
evitare

Ripenso il tempo
siamo entrati 
convinti
di 
divertirci

Seduti a quel tavolo
convinti che durasse
per sempre

Poi le prime note
di quella canzone

La voglia di stingerti
in un ballo fatto
di noi

La tua mano non
stacca la mia dal
tavolino

Mi risiedo tu non
ti sei alzata

Non capisco i miei occhi
stupiti si specchiano nei
tuoi seri fissi sui miei

Qui è iniziato siamo
stati felici

Qui ti lascio perché
la felicità di allora
lenisca l’amaro
di questo
addio

Pieno di quel smisurato
dolore che riempiva
si se quel tavolino
ti ho visto
girarmi
le spalle

Carlo Sani





mercoledì 26 dicembre 2012

Mi illudo


Non trovi mai parole
adeguate nelle poche
righe mi scrivi

Non arrivi peggio
ancora non ti
importa
capire

Quelle righe quanto
siano avare di
enfasi amorosa

Mi illudo ancora, pensare
una telefonata chiarirebbe
ciò che per scritto tace
la tua voce

Carlo Sani

martedì 25 dicembre 2012

Frase dicendo


Ci siamo incamminati
in concordia di pensiero

Non è ancora l’ora
in cui qualche luce
viene spenta

Sera fresca ma
che non pizzica
di gelo le orecchie

Quel gusto di toscano
dopo ogni tirata
il fumo mi
appaga
le narici

La sera in assenza
di traffico

Rende le nostre
voci capibili ad
ogni frase

Frase dicendo
facemmo l’ora
in cui la luna
ai più ha dato
la buonanotte

Carlo Sani





domenica 23 dicembre 2012

Basterebbe



Basta a volte meno
di quel poco

A volte sei così soprafatto
dagli eventi

Che quel meno basterebbe
a riempire quel poco
che non hai

Carlo Sani




Colei


Ci sono ricorrenze feste
che essere ricordato
lascia indifferenti

il Natale per me
fa eccezione

Forse è che in questa
data la mia memoria
timbra il mio pensiero

Con il nome di Colei
che dalla sua ha
eliminato ogni
traccia del
mio

Carlo Sani

Un addio


Quel braccio senza
un gesto

Gli occhi fissi sullo
sguardo spento

La voce senza 
fiato

Quel gesto chiuso
nella mano

Occhi persi nel vuoto

Il respiro cui manca
l'aria

E’ tutto ciò che rimane
di un addio      

Carlo Sani 

sabato 22 dicembre 2012

Bianco


Allungata sul divano
di pelle bianca

Il vestito bianco lungo
alle caviglie lascia
scoperte le spalle

Una mano appoggiata
a un fianco il bianco
di una sigaretta

Il bianco suo fumo
si alza al soffitto

I piedi avvolti alle
caviglie da morbidi
bianchi sandali

L'altra mano a penzoloni
dal divano stringe
la bianca borsa

L’espressione cupa del tuo viso
assorto in oscuri pensieri
l’unico contrasto
al bianco unico
di quel riposo

Carlo Sani








Il nostro silenzio


Quel saluto con gli
occhi fissi sullo
sguardo di 
entrambi

Poco importa se gli 
altri a fatica ci
scansavano 

Quel salutarci non
si accorgeva che
di noi

Non una parola
ne stretta
di mano

Il nostro silenzio con
l’emozione di quel
momento taceva
la nostra pena

Carlo Sani



Accontentati


Non cercare ciò
non puoi
trovare

Accontentati di trovare
quello che puoi

Altri non hanno neppure
quel poco che a fatica
si trova

Troppi non hanno
cui cercare

Fa quel poco diventi
il tutto che ti manca

Gusterai di più la
fatica di averci
provato

Carlo Sani



venerdì 21 dicembre 2012

Fiore


I tuoi colori ad
ogni petalo
abbelliscono
un campo
un vaso
un
terrazzo

Delicato omaggio
della natura

Ritto sul tuo stelo
ti apri t’illumini
di sole

Al coperto di un fitto
bosco i tuoi colori
non s’adombrano

La pioggia bagnandoli
stropiccia i tuoi
petali

Lasciando i colori
di prima

Delicato fiore sfiorisci
appassendo coi ritmi
della natura

Perché dovrei oltraggiare
la tua delicatezza
cogliendoti
sebbene
la natura ti esalta

Carlo Sani



Quello specchio


Mentre dai l’ultima
occhiata allo specchio
non ti accorgi della
mia agitazione

Hai detto vado fuori con
le amiche senza sapere
ho appena risposto
ad una di esse

Ancora un ultimo ritocco
alle ciglia il rossetto va
ravvivato sei quasi
pronta

Sei sicura della complicità
di chi mi ha appena
aperto gli occhi

Il vestito è quello giusto
esalta la perfezione
delle tue forme

Il tacco evidenzia
caviglie statuarie
mi fa sentire 
basso al tuo
confronto

Stai per uscire 
complice
del tuo 
mentire

Prima di lasciarti
alle spalle la porta
l'ultimo inganno

Ora sono io davanti
a quello specchio
mi guarda ha 
le lacrime
agli occhi

Carlo Sani