Quel po’
di gesso
Mi ha preso
la mano
Non ho saputo
sottrarre
Avevo nel cuore
quella bambina
La notte
rivolgevo
L’ultimo
mio pensiero
Frequentavo
la quinta
elementare
In quell’aula
nei miei
calzoni
corti
Davanti
a una
lavagna
Troneggiante
sopra
L’esile mia figura
di bambino
Con
quel
gessetto
Tra le dita
tremanti
Di una
mano
Stava per rivelare
quell’emozione
Da tempo
mi faceva
arrossire
Solo al pensiero
del suo nome
Che ora tutti
i compagni
Potevano
leggere
Su quella lastra
di nero anonimo
Avevo scritto
Giorgetta
Carlo Sani
Tu
lo sai
Dillo non tacere
a che serve
Sono giorni
che non
sei
Quella
di sempre
La tua
inquietudine
Mi rende
sospettoso
Spero
tu non
nasconda
Problemi
di salute
di lavoro
Potrei cercare
d’aiutarti
Ma se fosse
il non volere
Ammettere
Ciò mi
annienterebbe
Non affannarti
cercare
La menzogna
più appropriata
Per giustificarti
Sarebbe
del tutto
fuori luogo
Poco decorosa
Da parecchio
lo avverto
Perfino
sottopelle
Tu mi stai
tradendo
Non
c’è cosa
Peggiore
non ammettere
A
se stessa
l’infamia
Che disonora
nel dolore
Chi come
me
Ne
è
vittima
Carlo Sani
Oggi spero
Non si ripeta
uguale
Ieri
Densamente
opaco
Pungente
Nei suoi
freddi
brividi
Mi sono accorto
senza preavviso
alcuno
Essere decisamente
in preda
Un’accentuata
crisi nevralgica
Insistendo
con caparbietà
Mi ha fatto
molto soffrire
Per tutta
la giornata
Sarebbe più
corretto dire
Molto più
del solito
Senza
darsi
mai
Un solo
momento
di tregua
E’ stata alquanto
debilitante
Assolutamente
esagerata
Mentre
la giornata
Sembrava
suo agio
Dandomi tutta
quella pena
Oggi
mi sono
svegliato
Il buongiorno
con le stesse
Caratteristiche
di ieri
Non sembra
però
Avere gli stessi
morsi dolorosi
Carlo Sani
Ora capisco
Cos’altro
potrei
fare
Stiamo parlando
tu di una cosa
Io della
stessa
Col mio
solito zelo
Tu
con
troppa
distrazione
Che ha portato
a non capirci
Allontanandoci
sempre
più
Mi
guardi
Come
d’abitudine
Non ascolti
Continuo
a parlarti
Fai altro
A malincuore
ho capito
Per te evitare
di insistere
Non fa
alcuna
differenza
Al contrario
di me
Avrei
l’opportunità
Sentirmi
più adeguato
Carlo Sani
Essere unico
privilegio
di pochi
A dirla
tutta
Sei unico
se ben
ricordo
Mi è stato
detto più
di una
volta
Come dimenticare
la dolcezza
Di mia madre
nel dirmelo
Quel senso
di profonda
ammirazione
Riceverlo
per i risultati
Raggiunti
nel lavoro
Spesso superiori
alle aspettative
Di sincera
gratitudine
Per
il costante
infaticabile
prodigarmi
Quel
sei unica
D’infinita
intensa
poesia
Quanta
differenza
può fare
Saperlo
dire amando
Carlo
Sani
Quando
ho capito
Ne ho avuto
paura
Spaventato
mi sono
detto
Non può
essere vero
Purtroppo
constatando
E’ stato
molto
peggio
Di come
ipotizzato
Da
quel giorno
timoroso
Di poter capire
ho smesso
di farlo
Negando
d'allora
A me
stesso
La realtà
dei fatti
Carlo
Sani