Guardo e vedo quello sguardo
inconfondibile solo loro
hanno
Mi riconoscono con gli occhi
festosi dando di coda mi
vengono incontro
Tutti i giorni a tutte le ore
per tutto il quartiere mi
imbatto in loro
Molti di loro sono
gli amici anziani
del mio cane
Brando ora non è più sedici
anni di amore reciproco
Il suo amore mai condizionato
da sbalzi d’umore
Nei suoi occhi la riconoscenza
per ogni mio gesto d’affetto
Occhi sinceri di consapevole
sottomissione
Quel camminare fiero
e accorto ai voleri
del padrone
Mi fermo nel loro affettuoso farmi
festa quella carezza che tengo
sempre stretta nella mano
avrei dato al mio cane
Carlo Sani
martedì 29 novembre 2011
sabato 26 novembre 2011
Chimera
Come faccio a scuotermi
senza frantumare i miei
sogni
Come faccio senza quei
sogni a vivere questa
realtà
Come faccio se il ricordo
di te non si dimentica
di me
Tu lo sai senza
te il respiro
mi toglie
il fiato
Non riesco più a legarmi
ai miei giorni , senza
te non mi appartengo
più
Come faccio a dire
il timore mi toglie
le parole
Tu sei la chimera, che
senza speranza strazia
i miei giorni
Carlo Sani
senza frantumare i miei
sogni
Come faccio senza quei
sogni a vivere questa
realtà
Come faccio se il ricordo
di te non si dimentica
di me
Tu lo sai senza
te il respiro
mi toglie
il fiato
Non riesco più a legarmi
ai miei giorni , senza
te non mi appartengo
più
Come faccio a dire
il timore mi toglie
le parole
Tu sei la chimera, che
senza speranza strazia
i miei giorni
Carlo Sani
Gelosia
Gelosia sentimento
col fiato grosso
Gelosia avvolte
ridicola
Ossessiva non demordi
Sentimento d’amore
con sospetto
Gelosia sentimento
che è una pena
Sentimento
che non
si fida
Gelosia mi hai
riempito di
dubbi
Carlo Sani
col fiato grosso
Gelosia avvolte
ridicola
Ossessiva non demordi
Sentimento d’amore
con sospetto
Gelosia sentimento
che è una pena
Sentimento
che non
si fida
Gelosia mi hai
riempito di
dubbi
Carlo Sani
Dolce soffrire
Mite soffrire rafforzo
il meglio di me
Quel lieve soffrire non
distoglie dai buoni propositi
Quella sofferenza controllata
incline alla misura
Con le sensazioni di sempre
quel lamento dell’anima
un dolce soffrire
Carlo Sani
il meglio di me
Quel lieve soffrire non
distoglie dai buoni propositi
Quella sofferenza controllata
incline alla misura
Con le sensazioni di sempre
quel lamento dell’anima
un dolce soffrire
Carlo Sani
Avrei
Avrei voluto ho sperato
non è accaduto
Il ricordo di te ora che mi stai
lasciando è fastidiosamente
inutile
Mi ritrovo con la sigaretta
accesa è la prima dopo
che ho smesso
da tempo
Aspiro il fumo
caldo mi irrita
la gola
Eppure non è la prima
volta che siamo alle
strette mai preso
un pacchetto
prima
di
oggi
Non parli non mi
vedi pur di fronte
a te
Giunti al capolinea
scendo, solo per la
mia strada
Avrei voluto voltandomi
non vederti seduta sul
bus vuoto
Carlo Sani
non è accaduto
Il ricordo di te ora che mi stai
lasciando è fastidiosamente
inutile
Mi ritrovo con la sigaretta
accesa è la prima dopo
che ho smesso
da tempo
Aspiro il fumo
caldo mi irrita
la gola
Eppure non è la prima
volta che siamo alle
strette mai preso
un pacchetto
prima
di
oggi
Non parli non mi
vedi pur di fronte
a te
Giunti al capolinea
scendo, solo per la
mia strada
Avrei voluto voltandomi
non vederti seduta sul
bus vuoto
Carlo Sani
lunedì 21 novembre 2011
Gelo
Il gelo stringe in una
morsa di freddo una
giornata
colore inverno inoltrato
Le mani in tasca a scaldare
i polpastrelli
La punta del naso rossa
ibernata dal freddo
Le orecchie al caldo in cuffia
non sentono più freddo
I calzettoni di lana tirati
su al ginocchio
Coi scarponi calpesto
neve e pozzanghere
senza affogare
i piedi
Carlo Sani
morsa di freddo una
giornata
colore inverno inoltrato
Le mani in tasca a scaldare
i polpastrelli
La punta del naso rossa
ibernata dal freddo
Le orecchie al caldo in cuffia
non sentono più freddo
I calzettoni di lana tirati
su al ginocchio
Coi scarponi calpesto
neve e pozzanghere
senza affogare
i piedi
Carlo Sani
Minimo Rumore
Quella voglia di botte
acquattato in attesa
sul grande fiume
D’estate luna, stelle
a rischiare l’acque
illuminare
il viso
L’inverno la neve
intorno abbaglia
Silenzioso in attesa
si levi, la nebbia
inghiotte
l’ombre
Sul delta del fiume
tante botti di gente
come me ascolta
distinguendo
ogni minimo
rumore
Carlo Sani
acquattato in attesa
sul grande fiume
D’estate luna, stelle
a rischiare l’acque
illuminare
il viso
L’inverno la neve
intorno abbaglia
Silenzioso in attesa
si levi, la nebbia
inghiotte
l’ombre
Sul delta del fiume
tante botti di gente
come me ascolta
distinguendo
ogni minimo
rumore
Carlo Sani
giovedì 17 novembre 2011
Caldo cappotto
Le ruspe spianano
l’argine del fiume
Sotto il ponte dai piloni sgombri
l’acqua trasparente nel suo
gelido scorrere
La fauna dal troppo
freddo al caldo
nella tana
Una lacrima di fredda
goccia mi bagna
le ciglia
I baffi umidi di nebbia
perdono la piega
Tiro su il bavero affretto
il passo il freddo mi
avvolge in caldo
cappotto
Carlo Sani
l’argine del fiume
Sotto il ponte dai piloni sgombri
l’acqua trasparente nel suo
gelido scorrere
La fauna dal troppo
freddo al caldo
nella tana
Una lacrima di fredda
goccia mi bagna
le ciglia
I baffi umidi di nebbia
perdono la piega
Tiro su il bavero affretto
il passo il freddo mi
avvolge in caldo
cappotto
Carlo Sani
Cammino
Annebbiata sera dal
gelido morso
Avvolto di umidità
di gocce lucenti
di lampioni
accesi
Cammino a fianco
della mia ombra
sui muri
Carlo Sani
gelido morso
Avvolto di umidità
di gocce lucenti
di lampioni
accesi
Cammino a fianco
della mia ombra
sui muri
Carlo Sani
Fatti trovare
Sarà come dici
tu preferisco
il contrario
Avrei dovuto capire
l’ultima cosa mi
andava di fare
Tu dov’eri io
potessi convincermi
Mi hai lasciato coi
dubbi che ti hanno
allontanato
Troppe le cose taciute
creando della confusione
in più
A quel punto non mi
andava di illudermi
Ti saresti convinta solo
tu non portandoci da
nessuna parte
Sarà opportuno senza insistere
ci ragioniamo su questa volta
fatti trovare
Carlo Sani
tu preferisco
il contrario
Avrei dovuto capire
l’ultima cosa mi
andava di fare
Tu dov’eri io
potessi convincermi
Mi hai lasciato coi
dubbi che ti hanno
allontanato
Troppe le cose taciute
creando della confusione
in più
A quel punto non mi
andava di illudermi
Ti saresti convinta solo
tu non portandoci da
nessuna parte
Sarà opportuno senza insistere
ci ragioniamo su questa volta
fatti trovare
Carlo Sani
lunedì 14 novembre 2011
Quella poesia
Quella poesia
non arriva più
mi manca
Quella poesia che accarezzo
da tempo ronza fugace nella
mia mente
Quelle parole che ho immaginato
non riempiono la frase
Quei versi che mi appaiono
chiari perdono di lucidità
Quei versi si spengono
nei miei pensieri
Quei versi che conosco
a memoria non riesco
a descrivere
Quella poesia a cui manca
la rima quella che più
mi stanca
Carlo Sani
non arriva più
mi manca
Quella poesia che accarezzo
da tempo ronza fugace nella
mia mente
Quelle parole che ho immaginato
non riempiono la frase
Quei versi che mi appaiono
chiari perdono di lucidità
Quei versi si spengono
nei miei pensieri
Quei versi che conosco
a memoria non riesco
a descrivere
Quella poesia a cui manca
la rima quella che più
mi stanca
Carlo Sani
sabato 12 novembre 2011
Stanchezza
Stanchezza ti alzi a fatica
Stanchezza dell’età
sulle spalle
Stanchezza lucida
di mente
Quella stanchezza pigra
sui miei passi non porta
lontano
Carlo Sani
Stanchezza dell’età
sulle spalle
Stanchezza lucida
di mente
Quella stanchezza pigra
sui miei passi non porta
lontano
Carlo Sani
giovedì 10 novembre 2011
Garbo
Il garbo senza età sesso
Con garbo affermare
il contrario non
è offesa
Con garbo la risolutezza
nelle
proprie idee possono
essere condivise
La determinazione
con garbo nelle
proprie azioni
priva di
astio
Osare con garbo
mai un abuso
Con garbo un rifiuto
si scusa
Meno false le bugie
dette con garbo
Le parole i gesti meno
tollerati privi di garbo
Il garbo distingue chi
lo offre lusinga chi
lo riceve
Carlo Sani
Con garbo affermare
il contrario non
è offesa
Con garbo la risolutezza
nelle
proprie idee possono
essere condivise
La determinazione
con garbo nelle
proprie azioni
priva di
astio
Osare con garbo
mai un abuso
Con garbo un rifiuto
si scusa
Meno false le bugie
dette con garbo
Le parole i gesti meno
tollerati privi di garbo
Il garbo distingue chi
lo offre lusinga chi
lo riceve
Carlo Sani
Pelle
La pelle senza
mai
scrollarmela
di dosso
Cambia a fior di
pelle con l’età
Tra le pieghe
le
rughe solchi
di vita
A pelle l’avversione
spesso non giustificata
La pelle d’oca
forte d’emozione
La pelle a propria
immagine
Nel suo colore
il destino
di molti
Nella propria pelle
la vita di ognuno
Carlo Sani
mai
scrollarmela
di dosso
Cambia a fior di
pelle con l’età
Tra le pieghe
le
rughe solchi
di vita
A pelle l’avversione
spesso non giustificata
La pelle d’oca
forte d’emozione
La pelle a propria
immagine
Nel suo colore
il destino
di molti
Nella propria pelle
la vita di ognuno
Carlo Sani
mercoledì 9 novembre 2011
Bisbigli ammirati
Sera ricca d’entusiasmo
di folla
Cielo limpido acceso
di luna smagliante
Quei lampi variopinti
sparati nella notte
Riflessi sui visi i colori
di quei botti d’artificio
Botti dipingono
di colori accesi
l’acque delle
fontane
Il parco sempre
più gremito
senza più
angoli
bui
Serata fresca sotto
quei rami dalle
foglie
di rugiada
Le civette con gli
occhi sgranati
tacciono
Occhi rapiti,bisbigli
ammirati
Carlo Sani
di folla
Cielo limpido acceso
di luna smagliante
Quei lampi variopinti
sparati nella notte
Riflessi sui visi i colori
di quei botti d’artificio
Botti dipingono
di colori accesi
l’acque delle
fontane
Il parco sempre
più gremito
senza più
angoli
bui
Serata fresca sotto
quei rami dalle
foglie
di rugiada
Le civette con gli
occhi sgranati
tacciono
Occhi rapiti,bisbigli
ammirati
Carlo Sani
lunedì 7 novembre 2011
Crogiolo
Quel palazzo coi portici
a darne ampia prospettiva
Palazzo antico con le tegole
appesantite dagli anni
Fondamenta solide
profonde sotto
le sue mura
Le colonne rinforzate
a causa dell’età
Pareti spesse di dura
pietra
Androne ampio a volta
coi lampioni appesi
Il cortile interno con gli
ovini per pavimento
Il portone le fessure profonde
testimoniano il tempo
passato
La grata alla finestra
a dare sicurezza
Il cancello all’ingresso di ferro
battuto da braccia forgiate
dal crogiolo acceso
Carlo Sani
a darne ampia prospettiva
Palazzo antico con le tegole
appesantite dagli anni
Fondamenta solide
profonde sotto
le sue mura
Le colonne rinforzate
a causa dell’età
Pareti spesse di dura
pietra
Androne ampio a volta
coi lampioni appesi
Il cortile interno con gli
ovini per pavimento
Il portone le fessure profonde
testimoniano il tempo
passato
La grata alla finestra
a dare sicurezza
Il cancello all’ingresso di ferro
battuto da braccia forgiate
dal crogiolo acceso
Carlo Sani
Fungo
Il fungo umido
di pioggia
Il fungo odore
di muffa
A ridosso di un tronco
sotto il suo polposo
cappello
Corposo nel suo
delicato aspetto
Al riparo quasi
nascosto dall’erba
Singolo o sparpagliato
a poca distanza uno
dall’altro
Funghi tanti di qualità
diverse ognuna con
l’identico cappello
Al suo cospetto
le ginocchia
si piegano
La mano allunga
le
dita in morbida
presa
Umido dai baffi ai calzettoni
ne riempio la borsa della
spesa
Carlo Sani
di pioggia
Il fungo odore
di muffa
A ridosso di un tronco
sotto il suo polposo
cappello
Corposo nel suo
delicato aspetto
Al riparo quasi
nascosto dall’erba
Singolo o sparpagliato
a poca distanza uno
dall’altro
Funghi tanti di qualità
diverse ognuna con
l’identico cappello
Al suo cospetto
le ginocchia
si piegano
La mano allunga
le
dita in morbida
presa
Umido dai baffi ai calzettoni
ne riempio la borsa della
spesa
Carlo Sani
domenica 6 novembre 2011
Fatica negli sci
Stesso colore dei miei
capelli della neve
che ho tutto
intorno
Il sole rischiara
quel bianco che
acceca
Il sole smorza
il morso del
gelo sul
viso
Le cime un riverbero
dorato si confonde
con l’azzurro
terso del
cielo
Le piante spoglie
intirizzite dal
freddo
L’aria fredda schernisce
le gengive
Quieto il solo rumore
della mia presenza
Lo spettacolo merita
la fatica negli sci
Carlo Sani
capelli della neve
che ho tutto
intorno
Il sole rischiara
quel bianco che
acceca
Il sole smorza
il morso del
gelo sul
viso
Le cime un riverbero
dorato si confonde
con l’azzurro
terso del
cielo
Le piante spoglie
intirizzite dal
freddo
L’aria fredda schernisce
le gengive
Quieto il solo rumore
della mia presenza
Lo spettacolo merita
la fatica negli sci
Carlo Sani
Quei ponti
L’acqua sotto quei ponti
con la montagna riversa
La terra franata
ingombra l'alveo
La pioggia grama
testarda scroscia
Si alzano l'acque
in piena
L’acqua scorre veloce
seppellendo gli argini
L’acqua in quel punto
non ha più terra che
l’inghiotte
L’acqua stretta in quell’imbuto
di cemento aumenta l’impeto
tracimante
Devastante la furia
del suo defluire
verso uno
sbocco
Sovrastando con la sua
massa d’acqua piena
di fango quei ponti
Carlo Sani
con la montagna riversa
La terra franata
ingombra l'alveo
La pioggia grama
testarda scroscia
Si alzano l'acque
in piena
L’acqua scorre veloce
seppellendo gli argini
L’acqua in quel punto
non ha più terra che
l’inghiotte
L’acqua stretta in quell’imbuto
di cemento aumenta l’impeto
tracimante
Devastante la furia
del suo defluire
verso uno
sbocco
Sovrastando con la sua
massa d’acqua piena
di fango quei ponti
Carlo Sani
venerdì 4 novembre 2011
Filo d’erba
Mi rivedo in quella pineta
Sotto a quel pino che da
anni in quei momenti mi
tiene compagnia
Seduto su quel masso
gelandomi i pantaloni
Il prato in autunno
abbandonato
al freddo
L’aria umida odora
di muschio
Il stormire delle
fresche frasche
L’erba alta sfrusciare
nel vento
Un ramo che si spezza
una pigna che cade
un animale il suo
verso
Quei rumori fanno
eco al mio silenzio
Su quel masso gelato
in beata solitudine
a godermi sino
all’ultimo filo
d’erba
Sani Carlo
Sotto a quel pino che da
anni in quei momenti mi
tiene compagnia
Seduto su quel masso
gelandomi i pantaloni
Il prato in autunno
abbandonato
al freddo
L’aria umida odora
di muschio
Il stormire delle
fresche frasche
L’erba alta sfrusciare
nel vento
Un ramo che si spezza
una pigna che cade
un animale il suo
verso
Quei rumori fanno
eco al mio silenzio
Su quel masso gelato
in beata solitudine
a godermi sino
all’ultimo filo
d’erba
Sani Carlo
mercoledì 2 novembre 2011
Dubbio
Dubbio su cosa
chi perché
Ti insinui senza
tregua
Dubbio restio
dall’insistere
Dubbio rigetti
l’evidenza
L’evidenza col dubbio
che mette a disagio
Di dubbi
ne
ho
una vita piena
Vita col dubbio
fare che
Carlo Sani
chi perché
Ti insinui senza
tregua
Dubbio restio
dall’insistere
Dubbio rigetti
l’evidenza
L’evidenza col dubbio
che mette a disagio
Di dubbi
ne
ho
una vita piena
Vita col dubbio
fare che
Carlo Sani
martedì 1 novembre 2011
Cavallo
Quel cavallo con in
groppa la voglia di
correre
Lo sguardo col percorso
da seguire
Le narici il
respiro al
trotto
Negli zoccoli le zolle
del suo impetuoso
galoppare
Carlo Sani
groppa la voglia di
correre
Lo sguardo col percorso
da seguire
Le narici il
respiro al
trotto
Negli zoccoli le zolle
del suo impetuoso
galoppare
Carlo Sani
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