giovedì 31 gennaio 2013

Guarda a nord


Con l’età che pesa
sul cuscino


Il mare affacciato alla
finestra della camera
da letto


Il tempo non si è fermato
i ricordi quelli sono
rimasti


Lei nel ricordo
di Lui guarda
a nord


Una leggera brezza
muove le tende
le rinfresca
le lacrime
 

Carlo Sani

lunedì 28 gennaio 2013

Un'altra vita


Nel momento meno
opportuno le ho
detto addio


Mi ha illuso
una volta
di
troppo


Questa volta poteva
evitarlo ha preferito
infierire come
d’abitudine


Un’abitudine che somiglia
un passatempo dalle 
ore col magone


Per ritrovarti a parlare
la stessa lingua dicendo
però cose per cui mai
ti capirai


Non voglio più farmi
usare come
un burattino


Ti lascio quei fili coi
quali ti eri abituata
ad impostare le
mie giornate


Proverò a buttare
giù un’altra vita


Carlo Sani


venerdì 25 gennaio 2013

Che faccia ho


Taci beata te non 
ti ascolti


Ti rendi conto hai la voce
così acida uno schizzo
può accecare


Ascoltarti è così sgradevole
che evito di guardami
allo specchio


Taci se non lo fai non
saprò più che faccia
ho
     
                   Carlo Sani

giovedì 24 gennaio 2013

L’attesa





L’attesa spettina
le idee pizzica
il sedere

Si nutre di sospiri

Si consuma nell’estenuante
avanti indietro


    Carlo Sani



mercoledì 23 gennaio 2013

La speranza


La speranza giorno dopo
giorno di pianto
in pianto
si convince


Quando la speranza perde
l’ultima illusione quel
nodo in gola ingoia
amaro


Le lacrime si bagnano
di disperazione


Carlo Sani

martedì 22 gennaio 2013

Tutto il mondo


Voglio stringerti a me
a imbrigliare i tuoi
capelli tra le mie
ciglia


Voglio stringerti a me
ho il mondo intero
tra le braccia


Se non lo faccio
il mondo
non
è più mio


In questo abbraccio
c’è tutto il mondo
a cui non posso
rinunciare


Carlo Sani






Buonanotte al cuscino


Aspettando mattina
mille stratagemmi
pur che arrivi
priva di noia


Notti come questa
non c’è verso
di chiudere
occhio


Ascolti la musica
con le note prive
di sonno


Indugi fingendo lasciarti
prendere dalla voglia
di dormire


Col risultato di essere
sveglio ad oltranza


Giri il capo e ti accerti
se è quasi chiaro


Notti con le ore lente
fare passare i minuti


Intanto i pensieri
si accavallano
insonni la
musica
non tralascia nota


La notte deve passare
l’alba ancora lontana


Poi la musica si fa lontana
forse è il segnale che
prima di mattina
girandomi su un
fianco do la
buonanotte
al cuscino

                 
                      Carlo Sani

Battaglia dei fiori


Gran giorno in odore
di fiori


Era il giorno dedicato
ai petali


Una sfilata di carri
a soggetto ricoperti
solo di fiori tanti


I preparativi comportavano
molto lavoro duro e ore
non dormite



Tutti avevano un compito
e ognuno utile alla
preparazione
del carro


Il garofano col suo caratteristico
profumo era preminente nella
composizione dei soggetti


I visi le mani i piedi dei
personaggi erano
appannaggio dei
semprevivi
perché più
adatti



Finalmente iniziava la sfilata
fiori per tutti lanciati dai
componenti dei carri


Colmando coi loro colori
la strada riempiendo
palchi tribune


Era la festa dei fiori
meglio conosciuta
per la Battaglia
dei fiori


Quale ferita più gentile
di quella dei petali
di un garofano

                        

                       Carlo Sani


Il primo bagno


Quel pezzo di mare
davanti casa da
bambino era
mio


Mi divideva dalla spiaggia
pochi metri di strada
impolverata


Ero proprio piccolo
o lui è sempre
stato molto
più grande
di me


Non ne avevo
soggezione
ne timore


Mi aveva visto crescere
non poteva nuocermi


L’acqua in quel tratto
di mare era trasparente
ed invitante


Col sole un incanto
dai mille riflessi
gioiosi


Con le nuvole cupo
nel suo colore
serioso


Ricordo nel mio
essere bambino
lo interrogavo


Stavo ore a guardarlo
nel suo perenne
ondulare


A volte arrivando all’orizzonte
altre fermandomi a pochi
metri da riva


Poi è arrivato il giorno
ho smesso di camminare
sull’onde ho fatto
il primo bagno


Carlo Sani

Ammuffisco


Solo come uno straccio
di giornale ormai
non faccio più
notizia


Ogni mattina da un po’
abbandonati sul tappeto
d’entrata


Come loro io sia fuori
dall’uscio non se ne
accorge alcuno


Si diventa come certi giornali
si prendono per consuetudine
senza più farci caso


Poco importa se non
molto tempo prima
ero il primo
ad essere
ascoltato


Proprio come un quotidiano
perso d’attualità non
si sfoglia
più


Così io mi sento da quando
Lei ha smesso di occuparsi
di quel tappeto davanti
alla porta



I giornali si ammucchiano
ingiallendo giorno dopo
giorno


Io con loro ammuffisco
sempre più


Carlo Sani




Del fesso


Ci sono notizie che non
ti spetti che irrigidiscono
ogni singola
vertebra


Notizie che per repentino
susseguirsi sono fuori
dal binario di logico
dubbio


Forse è proprio quello
che mai daresti per
possibile perché
già accaduto
che ti spiazza


La prima volta che capita
la reazione è comprensione
mista a incredulità


Si cerca di capire di appianare
per non perdersi in inutili
come hai potuto


Il ripetersi ti senti
rincretinito nel
sbigottimento
più
irriverente


Sbalordito a tal punto
che anche lo specchio
ti da del fesso
                       

                 Carlo Sani

lunedì 21 gennaio 2013

La contrarietà


Contrariato su cose fatti
persone allarmano
la mente


Contrarietà così evidente
antagonista delle
proprie certezze


Contrariato al
mattino di
ogni dì


Mai tranquillo contrariato
dalle idee non trovano
riscontro


Mai un giorno che non
mi sento contrariato
di ciò che vedo sento
faccio


La contrarietà è la nota 
che mi distingue
dall’ovvietà 
dei più


Carlo Sani

sabato 19 gennaio 2013

L’anima


Perdere un figlio dopo lunga
penosa e inesorabile malattia
si vacilla tormentati
dilaniati


Vorremmo avere una
soluzione che ci
appare come
un supplizio 


Sprofondiamo in atroce
dolore che ci ottenebra
di dubbi


Tranne la morte
non ha incertezze
si prende chi deve


Porta con se le spoglie
non l’anima che vince
su di essa


Resterà in noi
confortandoci
alla
rassegnazione


Carlo Sani