Tutto può cambiare
Anche se pare resti
Tutto come sempre
La coerenza
si pensa
Sia una delle
prerogative
Se non addirittura
la scelta migliore
Da sostenere
nella propria
vita
Ed è questo
l’errore
Secondo
me di troppi
Perché
la conseguenza
Più frequente
è quella
Di non riuscire
a vedere
In altro modo
una realtà
Di fatto anche
molto palese
e condivisa
La congruenza
non deve essere
costrittiva
Verso Il proprio
modo di relazionarsi
Soggettivamente
auspicabile
Sarebbe riuscire
utilizzare
La coerenza
quando
Si è preso
del tutto
coscienza
Delle sue reali
implicazioni
Carlo Sani
Mi è parso
sentire
un grido
Da sembrarmi
addirittura
eccessivo
Un urlo
di notevole
durezza
Da sbarrare
gli occhi
di trepidazione
Smorzare
il fiato
a metà
respiro
Eppure
tra queste
scale
Sono
solo
io
Poi si è
riaccesa
la luce
Il buio
all’improvviso
Continua
angosciarmi
di
paura
Prigioniero
della mia viltà
Carlo Sani
Se dovessi
dire come
sto
Non c'è dolore
che non sento
Quasi fossi
completamente
ammaccato
Mi peso addosso
al
punto
Dover mettermi
in piedi
Mi angoscia
non poco
Mi sento pesare
quanto un elefante
Con questa
sensazione
Di degrado
psicofisico
Mi tocca
un notevole
sforzo
Per
non arrendermi
Ad una condizione
mentale
Che non è la realtà
del mio stato
Ma che se
non risolvo
Mi mette
all’angolo
E da lì come
tante altre
volte
Non riuscire
a schiodarmi
Per il resto
della giornata
Carlo Sani
Ho colto
di te
Quello
che ho
potuto
Ammetto che
è fin troppo
Da
non recriminare
del
poco
Tempo avuto
a disposizione
Sei intenzionalmente
tracotante e abbietto
Da non augurare
conoscerti
Neppure
al più detestabile
degli
individui
Sarebbe
un auspicio
Nuocerebbe
alla mia
Buona
reputazione
Carlo Sani
Ti ho vista
piangere
Con naturale
compostezza
Filtrando l’intensità
di quel dolore
Con la spontaneità
del tuo pudore
Trasformando
quella commozione
In garbato
omaggio
alla
memoria
Carlo Sani
Quando si crede
di sapere tutto
Di una persona
niente di più
discutibile
Perché il tutto
non è di nessuno
La pretesa
di conoscere
ogni
cosa
Di una
donna
E’ da biasimare
in quanto
Smorzerebbe
lo stimolo
Continuare
ad aprirsi
alla curiosità
Necessaria
per non fare
cadere
Definitivamente
il sipario
Su quello
che resta
Carlo Sani
Quando
vorresti
osare
E’ la volta
che non
puoi
tirarti
indietro
Meglio
cento
mille volte
La risolutezza
di
un azzardo
Che non
sapere
sottrarsi
Dalle
vecchie
consuetudini
Carlo
Sani
Continua
piovere
La pioggia
bagnandoti
Raffredda
di disperazione
Ogni tua lacrima
Che scivola
sulla piega
Di una smorfia
incredula
Il cuore batte
un irrefrenabile
gelo
Carlo Sani
Quando mi sento
solo
Non mi procura
particolare
disagio
E’ quando
in presenza
d' altri
Sento mi manca
qualcosa
In quella situazione
avverto l’imbarazzo
Di non essere
con le persone
giuste
Di avere perso
l’opportunità
di non esserci
Preferendo
quel silenzio
Riesce comunque
emozionarmi
Ore per me
molto confacenti
Perché
non hanno
orario
Né traccia
da seguire
Soprattutto
nessun ruolo
Io debba
sostenere
Carlo
Sani
Quando
non ti riconoscono
O solo fanno
fatica
E’ possibile
per mutamento
Del proprio aspetto
fisico
Del tutto naturale
ad una certa età
A me personalmente
succede
Quasi mai di non essere
riconosciuto
Mi capita al contrario
ormai quotidianamente
Di non distinguere
il viso
Di chi mi passa
accanto salutandomi
Anche di chi mi
rivolge la parola
avvicinandosi
Ho perso
la messa
a fuoco
Quel volto rimane
sconosciuto
Devono passare
pochi secondi
Che mi servono
per tarare
Le diottrie
in affanno
Disturbo da mettermi
in seria difficoltà
Per pochi
istanti
Che a me però
servono tutti
Per non rimanere
sospeso in un nulla
Di cui non riconosco
le sembianze
Carlo Sani
Il fazzoletto
ne ho piacevole
ricordo
Sin da quando
bambino
Osservavo
mio padre
ripiegarlo
Con tanta
delicatezza
è maestria
Come fosse
un gesto
d’amore
E d’allora
non ho smesso
di apprezzarlo
Sia per il tessuto
i colori i disegni
Il profumo
che lo eleva
a rango
Di assoluta
raffinatezza
Mai un pantalone
senza averlo
in tasca
Evitando però
accuratamente
di
utilizzarlo
Per me
il fazzoletto
è
Una morbida
carezza sul viso
Una tenerezza
tra mani agitate
Accattivante
orpello
Da esibire
in presenza
femminile
La soddisfazione
di sentirne
Sempre la stessa
fresca nitidezza
Come fosse appena
uscito dal cassetto
Carlo
Sani