La stanchezza ha cancellato
le ultime residue forze
Stringendo in grembo un malcapitato
cuscino ho cercato comprensione
conforto nell’intimità della
mia stanza
Niente da fare come immaginavo
un supplizio tra quelle comode
lenzuola
Ho le ossa peste il fiato corto
quel nodo in gola che non
vuol diluire la sua pena
Il tempo che mi toglie
la vita giorno per
giorno smorzi con
essa questo mio
lamento
Soffoco le lacrime
in un tormento
che
non conosce
pietà
La pioggia ha portato il fresco
le
zanzare hanno messo l’ombrello
smettendo di pizzicare
Arduo pensare al domani
con un ieri così
tribolato
C’è silenzio si sente
solo il rumore dei
miei pensieri
Muto il gridare che non
riesce a urlare quel
gemito di dolore
Carlo Sani
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