lunedì 23 agosto 2010

Tormento

Ho appena finito di fare la doccia non ho ancora chiuso occhio e mi sto
con vivace tormento adoperandomi per dare il giusto buongiorno
a una buona tazza di nero caffè

Sono tormentato, al pensiero che si debba scrivere solo cose concrete
sensate, variegate, corpose di contenuti e di idee, prestando
la massima attenzione a non commettere “mai e poi mai”
il ben che minimo errore, per disattenzione
o per ignoranza che sia

Guai a commettere queste inaccettabili carenze brutta, la traccia che lascia
e di queste orme squinternate un racconto che si rispetti non deve avere neppure l’ombra di deplorevoli germogli, di inquinanti imperfezioni

Questo tormento lo sto covando già da molte ore sentendo in me
il desiderio di mettermi ascrivere

Mi sono a dire la verità un po’ scocciato di tutte queste regole
di questi doverosi parametri, senza i quali si incorre in pretestuosi
e trancianti giudizi

Avevo voglia di scrivere e da quando ho iniziato sono volati i minuti
con mia grande soddisfazione, solo per il fatto che sto dando
concretezza alla necessità di esprimermi scrivendo

Ho iniziato questo mio ragguaglio non avendo nella mente qualcosa
di predefinito solo il gusto di darmi da fare a far scorrere senza
sosta i tasti del mio computer

A dire la verità e per essere coerente col mio ciondolare tra una confusione
di pensieri, uno c’era fin da subito più rilevante degli altri che mi ha
dato tormento per questo vorrei tanto essere più esaustivo e chiaro
possibile nell' esplicitarlo

Io voglio e continuerò a scrivere a raccontare solo quello che mi “piace”
nel “modo” che mi pare e che mi da “gioia” nel farlo

Tra poco è giorno e io sono ancora qui che scrivo

Carlo Sani

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