mercoledì 3 agosto 2016

Beffardamente ricoperti


Non si può

tanto resta

 
Tutto dove

sta com’è

 
A che serve

accumulare

 
Come se non

bastasse mai

 
Questo

è il contraltare

 
Che stride

a tal punto

 
Da sentirne

molesta sofferenza

 
Perché troppi

sono i bisognosi

 
Che possono

lasciare

solo

 
I loro stenti



Le grandi

privazioni



Inauditi

patimenti

 

Spariscono

nella miseria

 
 Di una vita

stanca

di sé

 
Eppure

è la medesima

           sorte 

 
Di quelli dalla

propria

 
Hanno ottenuto

ciò di meglio

non si poteva

 
Per accorgersi

esalato l’ultimo

          respiro

 
        Di essere

beffardamente

ricoperti

 
Della stessa

nudità

 
Senza distinzione

alcuna

 
               Carlo Sani

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