lunedì 17 gennaio 2011

Quante cose

Quante cose so, conosco da sempre
che non ho mai dimenticato avvolte
non condividendole

Molte di queste le ho vissute senza
un vero perché più che altro per
consuetudine

Abitudine nel fare le cose di sempre tutti
i giorni, di anno in anno senza molta
convinzione ne certezze

Si facevano tante cose tutti insieme raramente
si lasciava la compagnia per fare con altri le
medesime cose

Senza gli amici di tutti i giorni lontano da
casa
in quartieri diversi dal solito era lecito se
il compimento prevedeva l’impegno per
la conquista della ragazza di turno

Succedeva d’incrociare ragazzi di altre zone con
la stessa intenzione nella testa di quello che ci si
apprestava a compiere magari proprio nel loro
rione di provenienza

Da ragazzi le cose che facevamo quasi tutti i giorni
erano interminabili partite al pallone in campi il più
delle volte improvvisati

Partite dal risultato finale simile a quello di
incontri di pallacanestro per i gol fatti e subiti

Sfinimento allo stato puro a causa delle
tante
ore giocate senza sosta, le gambe stanche
il fiato grosso il sudore a inzuppare maglie
sempre più sgualcite

L’estate non c’era sasso della spiaggia vicino
alla nostra via che non abbiamo tracciato
di sale appena finito di fare il bagno
o disinvolti spettacolari tuffi

Terra di nessuno erano le scorribande
nelle prime cime, confine con la città
a ridosso della ferrovia

Erano ore dedicate alla scelta del limone
del melograno più succosi, la fava più
verde il fico le sisule più gustose

Poi sopraggiungeva il calar del sole, con
la pancia le tasche piene soddisfatti del
bottino si faceva ritorno

Non si faceva rientro a casa prima di avere
fatto la conta fermandoci in quello che era
e che per molti di noi è ancora, il ritrovo
e
indiscusso punto di riferimento
il “mitico bar Galeone”

Il Galeone vero e proprio marchio di qualità per chi
lo frequentava, noi ragazzi di allora ne eravamo
parte integrante

La via che ha cullato i sogni il nostro “trastullarci”
era via Regina negli anni ha cambiato nome in via
Dante per noi tutti il nostro covo “rassicurante”

Carlo Sani

1 commento:

  1. Quante cose comuni ai ragazzi di quegli anni in tutta quella zona, non solo nella Ventimiglia del "Galeone", bar, comunque, all'epoca sul serio mitico!

    RispondiElimina