mercoledì 9 marzo 2011

Candela

Smorto moccolo ti “squagli”
acceso da un cerino

Sciogli le lacrime più calde
dal polposo tozzo colare

Al calore vivido ti sciogli
nel buio di una stanza
attizzandone i colori

Tremulo il tuo chiarore
di un flebile ardere

Ti smorzi con un soffio spegnendo
le ombre di una stanza ormai buia
che odora del tuo fumoso
“lucignolo” bruciato

Carlo Sani

1 commento:

  1. Solo una grande vena può rendere così espressivo ogni singolo momento di questa breve lirica.

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