giovedì 30 maggio 2013

Umiliando il sottoscritto


Riflettevo ora che ho
perso per sempre
Lei

Di quanto si è spento
in me di quanti
cocci ho da
mettere
insieme

Non ho saputo pur cercando
di venirne a capo darmi
una risposta perché
proprio a me

Credo nelle risposte
che non ho saputo 
darmi sia il mistero 
del mio precipitare 
giorno dopo giorno 
sempre più ai suoi 
piedi

Ci sono cascato con le
scarpe ai piedi e gli
occhi bene aperti

Più sprofondavo più
mi convincevo era
ben fatto

Non capendo della sua
maliziosa abitudine
di burlarsi un giorno
della mia presenza
quello dopo della
mia assenza

Per lei nulla più
di una possibile
realtà di cui
farne parte
la 
mortificava

Umiliando
il
sottoscritto

Carlo Sani

a Lei

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