Vorrei offrirti quello
che non posso
Tutto quello
che avrei
Voluto
per
me
Posso solo regalarti
la mia fantasia
Piena di cose
impensabili
Ricca dei miei
sogni migliori
Che mi hanno
portato ovunque
Voglio donarti
l’esclusiva
Di quei sogni
Ti porteranno
a tuo piacimento
Dove prima
mai
Hai immaginato
nè considerato
Carlo Sani
Un dopo pranzo
come tanti
Sbraito
non riesco
trattenermi
Grido più
forte
Dopo tutto
questo urlare
Gradevole
e inaspettato
Sentirmi
Quasi
confortato
Carlo Sani
Chiedo
al sole smetta
di accecarmi
Alla luna illumini
d'incanto
La profondità
del mare
Di poter stringere
la neve
Senza
nessun brivido
di
gelo
All'acqua continui
darmi da bere
Al vento impari
A contenere
la sua foga
Alla pioggia
non peggiori
Straripando
sommergendo
Al fuoco
Non divampi
per incendiare
Infine vorrei
le lacrime
Non piangano
se stesse
Ma un pianto
senza più magone
Carlo Sani
Quando un brivido
ti prende
Non temere
potrebbe
Essere
pure peggio
A parte
la battuta
Quanti tremiti
nella mia vita
Voglio
soffermarmi
su
quello
Quando
l’ho provato
mi ha fatto
Trepidare
più di ogni
altro
E’ accaduto
purtroppo
Non molto
tempo
fa
In una giornata
di importanti
riflessioni
Di
chi
fossi
Soprattutto capire
mi mancava
cosa
Ritenendo arrivato
alla mia età
Di fondamentale
importanza
farlo
Mi limiterò
descrivere
Solo
l’impressione
provata
Esserci
riuscito
Ma non la
motivazione
Troppo
interiormente
personale
Ho provato
un incontrollabile
Brivido di grande
gratitudine
Nel descriverlo
adesso
Mi persuade
con la stessa
intensità
Carlo
Sani
Ti chiamerò
stasera
Che
non sia come
al
solito
Anche
se mi chiedo
Perché
continuo
a farlo
Non sono
le classiche
telefonate
Urticanti
pallose
Ho sempre
messo le migliori
intenzioni
Che nascono
dalla grande
voglia
Di ascoltare
tue notizie
Ma
a conti fatti
a convenire
Sono solo
io
Tu solo scarne
risposte
Ti prego almeno
questa volta
Se devi, fammi
patire
Ma fai chiarezza
tra di noi
Io sono pronto
a tutto
Pur di capire
se le mie telefonate
Per te sono
un peso
Diventato
insopportabile
Per cui dovrò
cancellare
il tuo numero
O aspettare sia
tu a chiamarmi
Quantunque dal tuo
comportamento
A malincuore
non dovrei
Avere più
il minimo
dubbio
Carlo Sani
E d’allora
sono qui
Non so ancora
per quanto
Né mi pongo
limiti
Per andare
chissà dove
Quando sarà
il momento
Nessuno potrà
dissuadermi
Sto per finire
l’illusione
Che
mi ha
Imprigionato
in questo
posto
Che ormai
ha solo
L’odore irritante
delle cose perdute
Carlo
Sani
Sopraggiunge
la sera
Io guardo
dalla finestra
Le luci svelano
le prime ombre
In casa
ho con
me
La solita
malinconia
Che
non si è
accorta
Della luce spenta
nella camera
Mi basta quella
del lampione
sotto casa
Che ormai conosce
il mio malumore
La gente
per strada
Appare meno
distratta
Io invece
mi sono
Annoiato
a sufficienza
Ripiego su quella
poltrona
Ne sopporta
da sempre
Il mio
sconforto
Si è proprio
così
Io la poltrona
contenti
mai
Carlo Sani
Gioventù
A pensarci
bene poca
cosa
Passa a volte
così in fretta
Da non averci
preso confidenza
Non si è grandi
abbastanza
Per godersi
appieno
quella
fase
Troppa
inesperienza
Gioventù
bella parola
Ma
dai contenuti
sfumati
Per ritrovarsi
adulti
Con la giusta
maturità
Senza
più
alcuna
possibilità
Di assaporare
un po’
Della giovinezza
perduta
Carlo
Sani
Giorno dopo giorno
Non sempre
si riesce
In quello prefissato
Importante
non diventi
La prassi
corrente
Lasciare sempre
al giorno dopo
Quello
non si è
realizzato
E cosi via
di seguito
La cosa
cui non bisogna
Sottrarsi
all’infinito
e che dà
Possibilità
di riscatto
E’ non mentire
più a se stessi
Qualunque
cosa succeda
Cominciare a fare
i conti
Con questa realtà
ci libera
Dal ricatto
della menzogna
L’impostura
appesantisce
le
scelte
Obbligandoci
meschinamente
Al sotterfugio
che ci rende
Uomini mediocri
non affidabili
Carlo Sani