Una spianata di morbida erba
Le prime viole con le margherite di campo
sbocciano qua e là trapuntando di primavera
quel piccolo lembo erboso
Tutt’attorno i cespugli s’intrecciano tra
gli arbusti più intricati e impraticabili
Grossi alberi adombrano le “lamelle”
tese dei rami di quelli più piccoli
Il sole alto sovrasta con tutto il suo calore
il terreno fino al limitare della macchia
Macchia cupa e tetra dove solo qualche raggio
dal bagliore più lucente rischiara un intenso
sottobosco
Tutto è pronto schiene pervase da un inarrestabile
tremore di disperazione sono quelle di disperati
in attesa di esecuzione
Il nemico col dito sul grilletto
pronto a dare la morte
Solo un cenno per porre fine
a quelle povere vite
Adesso che è tutto finito giacciono distesi
quei corpi straziati dalle pallottole mortali
Mentre tutt’intorno la natura nel suo gioioso
manifestarsi mestamente ne è testimone
l’erba di quel soffice manto l’ultimo
giaciglio
Carlo Sani
Un dolentissimo monito contro la barbarie umana!
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