sabato 12 febbraio 2011

il Creato

Mi ricordo alcuni anni addietro
di avere visto con mio grande
godimento il “delimitarsi”
del
mondo di quei memorabili giorni

Ero in vacanza nelle nostre ineguagliabili
sontuose dolomiti non ha importanza
la località

Come sempre un incontaminato ridente
luogo d’incantata entusiasmante bellezza

Ero con l’unico vero grande amore della
mia vita “Fiore” così la chiamavo

Sono stati ripensandoci dopo molti anni
giorni veramente felici io Lei il nostro
amato cagnolino il quale anche se mio
aveva scelto e deciso di dedicarsi
a Lei con tutto il suo smisurato
fedele amore

La seggiovia ci aveva portato dopo un non breve
“equilibrismo” di traliccio in traliccio in un
rifugio dove l’aria gelida congelava il naso
le orecchie in segno di “benvenuto”

Inutile dire che il “sito” senza esagerare
nel palesarsi era incantevole

E’ da lì che ho iniziato quel tragitto che passo
dopo passo percorrendo quel ridottissimo sentiero
mi avrebbe portato a incontrare la fine del mio
“immaginifico” di quei giorni montanari

Ho visto così dopo un lungo camminare
tra erba, cespugli, l’ombra sfumata
di una “sgargiante” boscaglia ciò
che mai mi sarei aspettato

Ancora pochi passi e la selva bruna mi sporgeva
sull’orlo del precipizio senza fine che abbia
mai presupposto di “ prevedere”

Non ne ero impaurito provavo una grande
sensazione di leggerezza di libertà
tanta voglia di “spiccare il volo”

Mi sentivo protetto dalla “madre terra” a cui
davo le spalle e continuava a tenermi in piedi

Davanti a me il vuoto più
"colmo"che abbia mai visto

Tante le cime dei massicci meno alti a fare
capolino il battere d’ali dei rapaci più
audaci a spingersi in alto tra le nubi
che parevano accarezzarmi le mani

Ero un tutt’uno con quell’immagine
di indimenticata naturale poesia
nel suo manifesto migliore
“il creato”

Carlo Sani

1 commento:

  1. Una nitida e precisa visione della natura, espressa con possenti immagini, che cela un oscuro e doloroso presagio.

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