giovedì 27 dicembre 2012

Quel tavolino


Un niente che sa
di poco ancor
meno di Te

Mi trovo seduto
in quel tavolino
che pensavo di
evitare

Ripenso il tempo
siamo entrati 
convinti
di 
divertirci

Seduti a quel tavolo
convinti che durasse
per sempre

Poi le prime note
di quella canzone

La voglia di stingerti
in un ballo fatto
di noi

La tua mano non
stacca la mia dal
tavolino

Mi risiedo tu non
ti sei alzata

Non capisco i miei occhi
stupiti si specchiano nei
tuoi seri fissi sui miei

Qui è iniziato siamo
stati felici

Qui ti lascio perché
la felicità di allora
lenisca l’amaro
di questo
addio

Pieno di quel smisurato
dolore che riempiva
si se quel tavolino
ti ho visto
girarmi
le spalle

Carlo Sani





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