lunedì 4 marzo 2013

Un’altra realtà


Troppo fastidioso
chiasso intorno


Forse quella verità
detta in quel modo
e proprio in quel
posto


Talmente deflagrante
ogni singolo pelo
si è irto 


Pensavo di non
essermi
sbagliato


Al contrario tutta
un’altra realtà


Carlo Sani

Fare finta


Non ha importanza
stabilire chi faceva
finta e perché


Quando la cocaina
continua a riempirti
le narici e fare finta
sia l’ultima sniffata


E’ l’unica menzogna
che lascia il segno
ti sporca di bianco
il naso         


Carlo Sani

Lo scorcio


Era solo ieri il tempo
non mi preoccupava


Ieri giorno dopo giorno
è diventato oggi
domani


Lasciandomi di quel
tempo l’ultima
parte


Con i ricordi che
si affrettano
a venire
in mente


Ti fanno sentire
in la con l’età


Ora un assillo inquietante
e costante lo “scorcio”
vorrà lasciarmi
il tempo per
altri ricordi


Carlo Sani

Lungo quel viale


Ho visto cadere
una foglia


In armonioso prillare
del tutto naturale


Il viale era ammantato
di foglie


Sul fare della sera


Io e a distanza regolare
una dall’altra le piante


Camminando mi sono
accorto nel sfogliarsi
s’intristivano


Con lo  stesso gelo
del mio cappotto


Perdevano l’aspetto
superbo


Avevo deciso di percorrerlo
con tutta calma


Nessun’altro
che me


E le mie scarpe
a frantumare
passo dopo
passo quelle
foglie   


Forse perché molto grande
illuminato male


Con le foglie continuavano
a venire giù


Il mio stare male
aveva trovato
una situazione
ideale


Una leggera brina
congelava 
lacrima
dopo
l’altra


Il silenzio la penombra
nascondevano un’espressione
infelice mi aveva portato
lungo quel viale


Carlo Sani


Quello che non ho


Oggi come ieri
lo stesso
cielo


Un cielo con nubi
è l’insicurezza
che ho di te


Un cielo terso il mio
percorso chiaro
a tutti


Un cielo non intristisca
i miei sogni


Un cielo che non
ascolti solo
vento
e tuono


Si alimenti di
solo nuvole


Ascolti i miei pianti
per quello che
non ho

    
  Carlo Sani


Un tremito


Quelle mani non
mollano la
stretta


Le dita un
intreccio


La morsa sempre
più salda


E’ un addio in quelle
mani la voglia
d’imprigionarsi


In quelle dita
l’emozioni 
del’’altro


Il desiderio di non
sciogliere quel
groviglio


E’ rimasto solo
un dito nella
mano
dell’altro


Troppo poco la
stretta ha
mollato
la presa


Lo sguardo riflesso
nelle lacrime
di entrambi


Ora in quelle mani
un tremito carico
di ricordi

  
 Carlo Sani


Massimo volume


Ho udito quello
le orecchie
hanno
ascoltato


Quei due poco
lontano da me
seduto


Non litigavano
ne erano
minacciosi


Una chiacchierata
dai timbri alti


Spassosa dato erano
uno di fronte l’altro


Mi sono alzato per andarmene
il registro aveva raggiunto
il massimo volume

    
Carlo Sani