Quando la
malattia
t’inchioda
a letto
il dolore
ti sfinisce
A tal punto
i tratti
del viso
cambiano
rendendoti ai
più
irriconoscibile
Come spesso
accade
in quella
stanza
non sei solo
Altri col
pigiama addosso
ti guardano
nei loro occhi
la pietà e
la consapevolezza
di esseri
inutili
Il dolore
non dimentica
la costanza
e l’intensità
ti placca
ogni giorno
compresa la
notte
Tu su quel letto
hai la tua
croce
carica di dolore
che puntualmente
sfinisce
ogni
tentativo
di resistere
Lui è più
forte e non
molla tormentandoti
senza pietà
alcuna
Dormire
poco per risvegliarti
che ancora
non si è placato
il dolore che
ti ha concesso
solo un
paio d’ore
di
apparente
riposo
Dolore che
mi ha umiliato
forte del
suo carico
di sofferenza
quotidiana
Al punto da
rendere vano
ogni tentativo
di toglierselo
dalla testa
è una morsa
dalla presa
inesauribile
Io l’ho
provato ne scrivo
perché legato
alla
sua inappagabile
vena demolitrice
una canzone
Quando l’ascolto
come
capitato
questa sera
riapre il ricordo
di quegli
anni
Tormentati dal
dolore
al quale ho
saputo
tenergli
testa non
dandogliela
per vinta
Carlo Sani
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