Riflettevo ora che ho
perso per sempre
Lei
Di quanto si è spento
in me di quanti
cocci ho da
mettere
insieme
Non ho saputo pur cercando
di venirne a capo darmi
una risposta perché
proprio a me
Credo nelle risposte
che non ho saputo
darmi sia il mistero
del mio precipitare
giorno dopo giorno
sempre più ai suoi
piedi
Ci sono cascato con le
scarpe ai piedi e gli
occhi bene aperti
Più sprofondavo più
mi convincevo era
ben fatto
Non capendo della sua
maliziosa abitudine
di burlarsi un giorno
della mia presenza
quello dopo della
mia assenza
Per lei nulla più
di una possibile
realtà di cui
farne parte
la
mortificava
Umiliando
il
sottoscritto
Carlo Sani
a Lei
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