Quelle api che non hanno
paura di me io mi fido
di loro
Ci siamo incontrati dove da
anni
puntualmente ci ritroviamo
quella vasca all’ombra
di una tettoia
Con un buffetto sul muso
le allontano prima che
la tinozza si riempia
d’acqua
E’un nutrito sciame
che al mio saluto
si alza in volo
Ronzando intorno
annusando mi
riconoscono
C’è chi di loro ha avuto l’ardire
di poggiarsi sulle mie mani, chi
sul naso o sulla fronte spesso
sudata
Nel tempo ho capito quanto
gradiscano sentirmi parlare
rivolgendomi a loro
Io parlando continuo il mio
d’affare loro ascoltandomi
a starmi intorno
Capita a volte nell’aprire il rubinetto
ne trovi in mano più d’una, che senza
pungere aspettano che apra le dita
per volare via
Ci riconosiamo e ci rispettiamo
affettuosamente
senza la loro presenza quel
mastello umido e liso non
ascolterebbe parole
ne battere d’ali
Carlo Sani
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