martedì 28 febbraio 2017

Hanno preso spunto


Ci sono storie

comuni

 
Vissute

con un’intensità

 
Tale da risultare

assolutamente

invidiabili

 
Ne conosco

qualcuna

 
Storie

come tante

     portate

 
Avanti da personaggi

talmente veri

 
Dell’essenzialità

ne hanno fatto

 
Una prerogativa

di esclusiva

qualità

 
Rendendo

quelle storie

 
Nella

loro semplicità

 
Inarrivabili

e irripetibili

 
Meglio questo

tipo di storie

 
Piuttosto

quelle

eclatanti

 
Che però ne sfugge

il preambolo

 
E a volte anche

il contorno

 
Da cui hanno

preso spunto

 
        Carlo Sani

Fossimo i padroni


Appoggiato

al davanzale

 
La luna interrogava

i miei occhi

 
Curiosa sembrava

addirittura

avesse

 
Accorciato

la distanza

 
La stavo guardare

autorevole

 
Nella sua pienezza

 
Eppure

quella sera

 
Insistendo

a fissarmi

 
Tremula

nella sua

emozione

 
Ne avvertivo

la solitudine

 
Mai visto la luna

in uno stato

 
Di tanta assoluta

raffinatezza

 
Siamo stati

a guardarci

 
Con la totale

compiacenza

 
Del cielo quasi

ne fossimo

i padroni

 
      Carlo Sani

Stretta di mano


Mi sono messo

in tasca tante

storie

 
Il tempo

che mi serviva

 
Il dispiacere

più complicato

 
L’illusione

più affidabile

 
Il risentimento

più rancoroso

 
La speranza

con più aspettative

 
La stanchezza

più estenuante

 
Ho messo

in tasca

 
L’orgoglio senza

vergogna

 
Terrò però

in tasca


Solo

 
Il calore

di quella

 
Stretta

di mano


Stringeva

 
Le lacrime della

tua commozione

 
              Carlo Sani 

domenica 26 febbraio 2017

Una pacata riflessione


Gran bella giornata


Lucente come

fosse primavera

        inoltrata

 
Mentre siamo

solo a febbraio

 
La temperatura

rigida è mitigata

 
Da un sole

sufficientemente

             caldo

 
Del tutto inusuale

per questo periodo

            dell’anno

 
Ho colto al volo

l’opportunità

 
Di un’invitante

passeggiata

nel parco

 
Smagliante

nei suoi colori

 
E carico del suo

profumo migliore

 
Molto gradevole

da respirare


Ho preso

quel vialetto


A perdi vista

 
Mi ha indotto

a non voltarmi


E

continuare

quella camminata

 
Avendo una serie

di pensieri

 
Cui dedicare

una pacata

riflessione

 
       Carlo Sani

sabato 25 febbraio 2017

Strade per ognuno


Nelle strade

tante realtà

 
Molte

storie  

 
Il chiarore

del giorno

 
Sempre

quello   

 
Il chiaroscuro

di tardi pomeriggi

 
Simile agli

altri

 
Molte le ombre

tutte anonime

 
La vita che scorre

per strada

 
Non ha sapore

il colore

 
Quello

della casualità

 
Strade

per ognuno

 
Con le tinte

del proprio

vissuto
         

        Carlo Sani
 

venerdì 24 febbraio 2017

Sulla stessa frequenza


Io si

 
Quante cose ti avrei

fatto conoscere

 
Mi dicevo ogni volta

non ti facevi sentire

 
 
Chissà con chi 

eri a fare cosa

 
Era l’altro pensiero

assillava la mia mente

 
Tanto da non pensare

ad altro

 
Forse preferivi

quel tipo

 
Di conoscenza

e non stare

sentire me

 
Erano tante

le cose

 
Avrei cercato

farti apprezzare

 
Il piacere

di conversare

amabilmente

 
Era senz’altro

la prima cosa

 
Amo da sempre

comunicare

 
Che ritengo

essenziale

 
Per capire

se c’è sintonia

 
Per poi sistemarmi

sulla stessa frequenza

 

                 Carlo Sani

 

 

giovedì 23 febbraio 2017

Assoluta reciproca fedeltà


Vorrei vivere

il mondo

 
Che ti ho creato

così diverso

 
Da

quello che

  conosco

 
Un mondo

che ha tutto

 
Il meglio io abbia

potuto immaginare

 
Una dimensione

senza costrizioni

          di sorta

 
Tutto

è più naturale

      
Non c’è invidia

rancore ripicca

 
Il tempo non conosce

tramonti né albe

 
E’ sempre

giorno

 
Non c’è un sole

ne illumini

 
Le sue

ore

 
Ma una tenue

costante tonalità

 
Di colore

di lieve

vivacità

 
Che

dà un senso

 
Di assoluta

godibile

quiete

 
Dove

si vive

 
Nella assoluta

reciproca fedeltà

 
        Carlo Sani

 

 

 

mercoledì 22 febbraio 2017

In quale cassetto


Penso alla lettera

che mai scrissi        

 
Da quella

data

 
In cui stavo

per farlo

 
Ne è passato

di tempo

 
Sono trascorsi

anni molto

pieni

 
Mi hanno fatto

passare il tempo

 
Senza riuscire

mai ad iniziarla

 
Le cui parole

però

 
Mi sono rimaste

bene

 
Impresse

nella memoria

 
Avrebbe dovuto

iniziare in questo

             modo

 
Vorrei riuscire

a impreziosire

questo foglio

 
Evitando

il ripetermi

 
Di essere

scontato

 
Ora ci provo

 
Tant’è l’ombra

della mia mano

 
Comincia

a scorrere

su di esso

 
Così

l’ho immaginata

anche se il bianco

 
Di quel pezzo

di carta

è rimasto

 
Tale e quale

 
Finito

 
Chissà in quale

cassetto

 
        Carlo Sani

 

 

 

 

 
          

 

 

Padrone del mio


In un giorno

 
Privo del suo

tempo


Perché me ne sono

sono impadronito

           
E’ stato davvero

molto bello

 
Essere

riuscito

a portare

        via

 
Al tempo

parte

di sé  

 
Mi ha fatto

sentire

 
Come fossi

sopra le nuvole

 
Ancora

più

su

 
Senza timori

di sorta

 
Senza affanni

nessuna premura

 
Il tempo

piacevolmente

       non era

 
Più completamente

padrone del mio

 
        Carlo Sani