lunedì 23 maggio 2016

Nel suo pregiudizio


Ho iniziato considerare

                 me stesso

 
Quando la poca

stima di me

 
E’ diventata

noiosamente

 
Ripetitiva nel suo

        pregiudizio

 
                  Carlo Sani

mercoledì 11 maggio 2016

Sempre un fiore


Fiore i tuoi petali

lo stelo le tue

foglie

 
Unico nelle infinte

tue varietà

 
Il fiore da sempre

sempre sarà

 
La natura senza

perderebbe

 
Il meglio della sua

spontaneità

 
I suoi colori

più veri

 
Esisti da sempre

 
Pur appassendo

senza rimedio

 
Con implacabile

cadenza

 
Fiore carezzevole

parola

 
Foriera di cortese

premura

 
Il tuo profumo

apprezzabile

 
Nelle sue molteplici

             diversità 

 
Confonde

gli odori

 
Ne mitiga

il lezzo

 
Fiori per chi

        nasce


Fiori per ogni

      occasione

 
Di date

fondamentali

 
Fiori per non lasciare

             alla morte

 
La sfrontatezza

di pensare

 
Le lacrime

di pianto

 
Per il dolore

siano inutili

 
Ci sarà sempre

        un fiore

 
Su cui versarne

             altre

                
             Carlo Sani   

venerdì 6 maggio 2016

Di giorni peggiori


Potrai vedrai

ce la fai

 
E’ solo

un brutto

  pensiero

 
Capita a tanti

molte più volte

 
Di quello si è disposti

a capirne il perché

 
Sono quei periodi

                 bui

 
Che scuotono

le ossa

 
Cambiano di brutto

               l’umore

 
Tutto si vorrebbe

di quel presente

 
Poter cancellare

o come per magia

 
Riuscire ignorare

quella circostanza

 
Come se non ci

  appartenesse

 
E quindi tornare

alla tranquillità

persa

 
Al piacere

di un nuovo

       giorno

 
Con la voglia

di andare

avanti

 
Senza tentennamenti

né più alcun timore

 
Questo di quei

brutti momenti

 
Si avrebbe

la necessità

 
Potesse avverarsi

per tutto risolvere

 
La cosa da non fare
       assolutamente

 
E’ arrendersi

lasciandosi

perdere

 
Alla deriva di giorni

              peggiori
                    
        
                   Carlo Sani    

martedì 3 maggio 2016

Banale importanza


Quel vestito

una calda

giornata

 
Di primavera

inoltrata

 
E tu eri la cosa

        più bella

 
Di quel campo

dei colori

 
Di quella stagione

si faceva vanto

 
Quel vestito

aveva molte

 
Di quelle tonalità

 
Un tenue

deciso

 
Dava un senso

di rilassante

morbidezza

 
Decisamente

in mezzo

 
A quel manto

         fiorito

 
Il tuo viso era

cosi raggiante

 
Da fare passare

quasi inosservata

 
Quella gonna

a balze

 
Forse un po’ troppo

              birichina

 
Nel mettere

in mostra

quel magnifico

 
Paio di cosce

da schianto

 
Eppure osservarti

con quel vestito

 
Mentre ti soffermavi

a sfiorare un petalo

 
Raccogliere un fiore

               eri così

 
Impeccabilmente

perfetta

 
Tutto il resto

era solo

 
Di banale

importanza

 
     Carlo Sani

lunedì 2 maggio 2016

A mo’ di strofinaccio


Se proprio

vuoi andare

 
Spiegami tu come

potrei trattenerti

 
Andartene cosa

         ho fatto

 
Ti ha portata

a questo

 
Aiutami a capire

mi manca l’aria

 
Se non cerchi

spiegarmi

il perché

 
Ammettiamo

me lo sia meritato

 
Ma tu dov’eri

    mentre io

 
Mi cacciavo in questo

           brutto guaio

 
Non mi è parso

tu abbia fatto

molto

 
A che io mi rendessi

conto che stavi

per mollarmi

 
Adesso cosa dovrei

                  fare

 
Ormai ho esaurito

ogni pedina valida

 
Da potere utilizzare

a mio favore

 
Io sono è vero uno

stravagante molto

imperfetto

 
Un distratto

per incallita

   comodità

 
Ma tu a tutto

             ciò

 
Sei stata

indifferente

 
Tutto d’un botto

non ti va più

bene

 
Mi giunge spontanea

questa  provocazione

 
Essere un po’ più

               seria

 
Nel non prolungare

 
Un peso

ti ha portata

 
Liberarti di me

buttandomi

 
Via a mo’ di strofinaccio

 
                  Carlo Sani


 

Smesso di agitarmi


Quante volte

ho sbagliato

 
Chi se le ricorda

              tutte

 
Di sicuro non sempre

per colpa

 
Molte per inesperienza

 
In ogni caso un grande

patema d’animo

 
Al pensiero di riuscire

porre rimedio

 
Di sicuro errare

non è mai stata

 
La mia prerogativa

              migliore

 
Ogni volta sperando

fosse l’ultima

 
Purtroppo ho sbagliato

con cadenza costante

 
Ad essere sincero

sino ad una certa

età

 
Dopo sono stato

              direi

 
Discretamente

accurato

 
Facendo mia la

    convinzione

 
Di considerare

gli sbagli

 
Delle evenienze

       plausibili

 
Quindi sufficientemente

                    gestibili

 
Oggi pur sbagliando

con buona pace

 
Ho smesso

di agitarmi

 
          Carlo Sani